La fredda e ventosa mattina dello scorso 23 dicembre è stata un'adeguata cornice per la commemorazione dei primi 50 anni del disastroso incidente avvenuto sul viadotto della Fiumarella, sulla linea delle allora FCL Cosenza - Catanzaro, e che costò la vita a ben 71 persone, in maggior parte studenti. Era la mattina del 23 dicembre 1961 quando il convoglio, composto da una automotrice M2 120 e da un rimorchio RA 1000, appena partito da Gagliano, percorreva ad una velocità eccessiva il famoso viadotto in curva: per effetto della forza centrifuga il rimorchio si piegava da un lato, e dopo la rottura della barra rigida di collegamento con l'automotrice, precipitava in fondo alla vallata. Fu una strage, che purtroppo all'epoca non fece altro che accelerare (ingiustamente) il processo di dismissione di gran parte dell'estesa rete FCL e sostituzione con autobus: in un'altra nazione non anti-ferroviaria come l'Italia, probabilmente il processo sarebbe stato inverso, ed avrebbe portato ad un potenziamento dell'infrastruttura (che effettivamente all'epoca era in pessime condizioni) e dei servizi. Quel che più fa riflettere che da quel lontano 1961 ad oggi non è cambiato nulla: basti pensare alle linee Taurensi o alla Pedace - San Giovanni in Fiore ma anche alla Catanzaro - Cosenza stessa, ancora interrotta tra Colosimi e Rogliano per una frana, tutte vergognosamente chiuse a causa delle pessime condizioni del binario e delle opere d'arte. Danni e dissesti maturati in anni di mancati investimenti per la manutenzione o per la costruzione di varianti nei punti necessari. Nel 2011, così come nel 1961, il processo di distruzione del trasporto su ferro a favore di quello su gomma non si è arrestato, nonostante oggi come 50 anni fa i trenini delle Ferrovie della Calabria permettano la mobilità di migliaia e migliaia di calabresi dai centri dell'entroterra verso le più popolose città costiere.
Arriverà un giorno in cui politici ed amministrazioni locali capiranno l'importanza sociale ed il valore storico delle ex "Calabro-Lucane"?
Per ricordare il tragico evento, la mattina del 23, è stato effettuato un treno straordinario da Soveria Mannelli a Catanzaro Città, sulla stessa traccia oraria del treno deragliato nel '61:
TRENO 301: Soveria Mannelli: ore 7,10; Adami: 7,13; San Bernardo: 7,17; Decollatura: 7,20; Santa Margherita: 7,25; Serrastretta-Carlopoli: 7,30; San Pietro Apostolo: 7,38; Cicala: 7,45; Madonna Di Porto: 7,48; Gimigliano: 7,54; Cavorà: 8,03; Madonna Del Pozzo: 8,16; Gagliano: 8,18; Catanzaro: 8:26.
Il convoglio, composto da una doppia di automotrici M4.400 (purtroppo graffitate!), ha ospitato a bordo vari sindaci dei comuni dell'entroterra catanzarese colpiti dalla tragedia (in particolare Decollatura, con 31 vittime, ed a seguire Serrastretta, Cicala, Gimigliano e Conflenti) ed una volta sul ponte della Fiumarella ha sostato per un minuto di silenzio in onore delle vittime. Presente anche il Sindaco di Lamezia Terme Gianni Speranza. All'interno della stazione di Catanzaro Città, a seguito di una breve conferenza dedicata all'incidente, all'attuale situazione delle FC ed alle prospettive future, è stata affissa una targa in ricordo delle vittime. Di seguito ecco un video tratto da
www.catanzaroinforma.it , ed in basso un'immagine della targa commemorativa:
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