Come di consueto, ci ritroviamo con il nostro appuntamento mensile "Foto dal passato": dopo i lunghi flashback degli scorsi mesi, dedicati agli ormai lontani anni '70, '80 e '90, torniamo ad avvicinarci ai giorni nostri (o quasi...), con un salto indietro di poco meno di dieci anni. Oggi daremo infatti uno sguardo al 2004, anno fondamentale per la transizione tra la vecchia e la nuova ferrovia: vogliamo però dedicare questo post esclusivamente ad un gruppo di locomotive elettriche che ha fatto la storia delle Ferrovie dello Stato in tutta Italia, ed ovviamente anche nella nostra Calabria. Ci riferiamo alle "piccole ma grandi" E424, che in gran parte, su un totale di 158 unità, nell'ultimo periodo di esercizio vennero trasformate per servizi Navetta. La scelta di tale tema non è stata casuale: nei primi giorni di questo mese di ottobre, infatti, hanno lasciato Cosenza le ultime E424 rimaste accantonate dal 2007 nel locale scalo merci, e nei pressi della rimessa locomotive. Destinazione, San Giuseppe di Cairo, in provincia di Savona, sede di un importante demolitore raccordato alla rete FS: l'ultimo viaggio dopo una variegata ed onorata carriera durata mezzo secolo. Un trasferimento in compagnia di varie carrozze UIC-X open space ex DTR Calabria, accantonate da anni, ed inseparabili "compagne" delle 424. A queste ultime vetture si sono però aggiunte quelle fuori servizio dallo scorso 31 dicembre 2012, data in cui scadeva la deroga per la circolazione delle carrozze non ancora dotate di impianti di lateralizzazione porte...comprese le UIC-X a salone del trasporto regionale, ristrutturate in modo leggero (mantenimento dei finestrini apribili e configurazione interna a scompartimenti) proprio a partire dall'inizio del 2004! Paradossalmente, a Cosenza e Paola, per anni è stato possibile (ed in gran parte lo è ancora...) osservare accantonate decine di UIC-X di serie relativamente recenti, e cioè 1975, 1979 e 1982...mentre contemporaneamente continuavano a circolare imperterrite carrozze della stessa tipologia, ma della primissima serie 1964, dal comfort di marcia decisamente più basso, vista la presenza di carrelli Minden Deutz (o addirittura di vecchissimi 24AU FS) dotati di freni a ceppi. Misteri ferroviari...
Passione e ricostruzioni storiche a parte, non possiamo però non criticare duramente alcune scelte di Trenitalia: è così necessario demolire centinaia di vetture in tutta Italia, di epoca tutto sommato recente, soltanto perchè non dotate di lateralizzazione? Siamo certi che il mantenimento di un piccolo contingente di tali carrozze, debitamente adeguate con sistema minimo di controllo porte dalla cabina del locomotore (analogo a quello applicato ad alcune UIC-X Giubileo, cuccette T6 e WL MU con porte a libretto), sarebbe stato così antieconomico? In un periodo di forte carenza di rotabili, ci sembra un po' una decisione azzardata quella di demolire carrozze di circa 30 anni, tra l'altro ristrutturate meno di dieci anni fa in modo abbastanza gradevole e funzionale. Non tutte le Regioni e gli enti locali possono permettersi l'acquisto di treni nuovi di zecca, e molto probabilmente l'istituzione di un autentico mercato ferroviario dell'usato, garantito per un massimo di dieci anni, avrebbe riscosso un notevole successo.
Tornando invece alle nostre E424, nostalgia da appassionati a parte, non le si possono certo definire come il luogo di lavoro ottimale per un macchinista del terzo millennio: specialmente negli ultimi anni, ovviamente anche a causa della scarsa manutenzione, divenuta ormai costosa ed onerosa, le cabine erano ormai diventate un ricettacolo di spifferi, ruggine ed umidità. La graduale sostituzione delle storiche "mini-locomotive" con le nuove E464 anche nella nostra Calabria, come prevedibile, è stata vista di buon occhio dal personale ferroviario.
Quel che è certo, è che nei nostri ricordi, nei nostri plastici e nei nostri simulatori, continueranno a viaggiare ancora per decenni: rimarrà indelebile il ruggito delle 15 unità da sempre assegnate al deposito di Reggio Calabria, in partenza dalle stazioni della nostra regione alla testa di non più di tre carrozze UIC-X o MDVC, senza vettura pilota: dalla tratta Rosarno - Lamezia Terme via Tropea, passando per la Paola - Cosenza e finendo alla Taranto - Sibari, con le unità assegnate in questo caso al deposito pugliese. Un suono indelebile come la simpatica forma squadrata delle cabine, che in modo un po' "primitivo" rendeva aerodinamiche le E424, e che puntualmente non poteva non far sfuggire qualche sorrisetto, confrontandole alle altrettanto storiche "sorelle maggiori" E636 ed E645.
L'invio Cosenza - Savona delle E424 315 e 318, assieme ad alcune UIC-X prelevate sempre a Cosenza Vaglio Lise:
Cinque E424 accantonate nei pressi della rimessa locomotive di Cosenza Vaglio Lise: in primo piano l'unità 357. |
Ancora una vista delle cinque unità, ormai trasferite per la demolizione. |
Ancora la E424 349, questa volta ripresa a Vibo Marina. Onnipresente la composizione di 2 o 3 UIC-X a salone. (Foto del mese tratta dal blog del Gruppo Fermodellistico Tropeano) |
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