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• 14/10/14 • La mancanza di energia per l'alimentazione elettrica, sulla linea Paola - Cosenza, causa l'arresto improvviso di un treno nella galleria Santomarco: si è trattato della simulazione di criticità, tenutasi stanotte all'interno della lunga galleria posta sulla ferrovia Paola - Cosenza. Qui la news di ANSA Calabria • 13/10/14 • Trenitalia: a partire dal 15 ottobre verrà ripristinato il treno Regionale 22664 Reggio Calabria Centrale (11.30) - Rosarno (12.50), mentre verrà soppresso, solo nella giornata del 15 ottobre, il Regionale 22653/22654 Melito PS (6.45) - Rosarno (8.45). Qui il comunicato di Fsnewss • 04/10/14 • Si è tenuto nella giornata del 2 ottobre, l'open day alla stazione RFI di Fuscaldo, i cui ambienti non più utili ai fini dell'esercizio ferroviario, sono stati assegnati alla locale cooperativa agricola "Il Segno": prosegue quindi anche in Calabria, il programma di Rete Ferroviaria Italiana che prevede il recupero e l'affidamento a fini sociali delle stazioni parzialmente o totalmente dismesse. Qui la news • 29/09/14 • Si terra alla stazione RFI di Bova Marina, giorno 9 ottobre, un nuovo sit-in di protesta contro il declassamento della ferrovia Jonica. Clicca qui per aderire all'evento su facebook • 22/09/14 • Taglio delle stazioni sulla ferrovia Jonica: l'assessore regionale ai trasporti Luigi Fedele, scrive ad RFI per chiedere rassicurazioni sul progetto di ridimensionamento, in vista di una riorganizzazione dell'orario regionale lungo la linea Jonica. Qui il comunicato • 13/09/14 • Pubblicati sulla nostra pagina gli orari dei servizi ferroviari Ferrovie della Calabria previsti a partire dal prossimo 15.09.2014. Vedi qui • 12/09/14 • Il fabbricato viaggiatori della ormai dismessa fermata di Curinga (posta sulla linea Tirrenica tra Lamezia Terme ed Eccellente), è stato ufficialmente attribuito da RFI, ad uso gratuito del Comune. Qui la delibera del consiglio comunale • 09/09/14 • Domani, 10.09.2014, il candidato per le Regionali con il Centrosinistra Oliverio si recherà nella stazione delle Ferrovie della Calabria di Soveria Mannelli, dalla quale partirà alla volta di Catanzaro a bordo del treno 17 delle 10.25. Arrivato a Catanzaro incontrerà a via Milano i lavoratori e sindacalisti delle FC e dell'AMC di Catanzaro. Leggi qui

28 set 2012

Foto dal passato (n.27 - settembre 2012)

Nel precedente appuntamento di agosto, avevamo anticipato che nei mesi successivi (salvo ritrovamenti fotografici eccezionalmente storici!), ci saremmo dedicati al ricordo dei numerosi treni a lunga percorrenza che negli ultimi anni hanno percorso la ferrovia Jonica...fino al transito dell'ultimo InterCity Notte 787 da Milano a Reggio Calabria Centrale, il 12 dicembre 2011...

Per fortuna da agosto ad oggi, qualche piccola buona notizia sembra farsi strada nel mare di tagli e ridimensionamenti di questi ultimi anni. E' allo studio infatti il ripristino di almeno un collegamento diretto diurno tra Reggio Calabria Centrale e Bari Centrale via Jonica, uno notturno per Milano via Adriatica ed un terzo non ancora ben definito su Roma Termini: tutti e tre i treni sono stati proposti dall'assessore regionale ai trasporti Luigi Fedele. Ma noi ci crederemo quando li vedremo...si spera a dicembre!

Questo mese lo dedicheremo all'approfondimento sul mitico InterCity Notte "Freccia del Levante", che per decenni ha collegato Crotone con Milano Centrale via Bari Centrale - Ancona - Bologna Centrale - Piacenza. Ricordiamo però che la "Freccia del Levante" affonda le proprie radici nell'Espresso "Freccia Jonica" lungo lo stesso percorso, trasformato in InterCity Notte con il cambio d'orario di dicembre 2000.

Fino al dicembre 2010, l'ICN 785 lasciava Milano Centrale alle 23:00, arrivando a Crotone alle 14:00, non prima di aver sganciato a Taranto una sezione composta da due vetture di prima classe (GC o UIC-Z), tre di seconda e due vetture letto (un T2s ed un MU). In realtà, durante gli ultimi mesi di effettuazione, da giugno a dicembre 2010, le vetture di seconda classe erano ridotte a due, mentre era stata soppressa la prima classe...stesso taglio su Crotone, raggiunta in origine da ben due carrozze cuccette in servizio C4/C6, 4 vetture di seconda classe tipo X ed una GC/UIC-Z di prima classe: in questo caso sparisce prima la vettura di prima classe, ed in seguito una carrozza cuccette ed una di seconda classe.
In senso pari invece, l'ICN 782, partiva da Crotone alle 17:30 e giungeva sotto le grandi volte di Milano Centrale alle 8:20. Questa la traccia completa.
Come noto, a dicembre 2010, la Freccia del Levante ormai in versione "mignon", a volte addirittura di soli 4 pezzi di cui una cuccetta, veniva fusa a quel che rimaneva della "Freccia Adriatica" Catanzaro Lido - Torino Porta Nuova via Bari Centrale/Bologna Centrale e vv, e prolungata a Reggio Calabria Centrale, fino all'addio finale a dicembre 2011, quando ormai lo storico InterCity Notte era il fantasma di se stesso...
Da dicembre 2010 fino alla soppressione, il "nuovo" ICN, ora numerato 782/787, prevedeva una composizione di 4 vetture da/per Milano Centrale, con orari invariati rispetto alla Freccia del Levante "originale", 2 cuccette con servizio da 4 e 6 posti, e due con posti a sedere di seconda classe. Su Torino, invece, soltanto una cuccetta C4/C6 ed una posti a sedere di seconda classe. Le due sezioni venivano divise/unite a Bari Centrale: quelle da/per Milano proseguivano autonomamente come ICN 784, non prima però di essere però integrate da due carrozze letto (un MU ed un T2s), due posti a sedere ed una cuccette C4/C6, mentre le due da/per Torino venivano agganciate all'InterCity Notte che collegava Lecce al capoluogo piemontese.

Facciamo parlare ora le immagini, molto più eloquenti di tante descrizioni...

Un servizio fondamentale per la mobilità della Jonica Nord, ed uno spettacolo per l'appassionato di treni e ferrovie: la D445 1024 in testa all'ICN 785, composto da due cuccette C4/C6 (di cui una già ristrutturata), 3 UIC-X Giubileo per la sezione con posti a sedere di seconda classe, ed una vettura GC per la prima.

Le due UIC-X a cuccette.

















Prima classe di alto livello, con una vettura GC a salone, in realtà non proprio adeguata per un treno  notturno, ma pur sempre comodissima...

Una particolarità che ha interessato il tratto Crotone - Catanzaro Lido da dicembre 2009 a dicembre 2010, è stato il "via vai" di locomotive D445 isolate della Divisione Passeggeri: infatti, a seguito dell'abolizione del distributore di gasolio alla stazione di Crotone, le macchine destinate alla trazione della Freccia del Levante e dell'InterCity "Murge" Milano Centrale - Crotone e vv, venivano inviate isolate a Catanzaro Lido come treni LIS 38848/38849, per il rifornimento nel locale Deposito Locomotive. In fotografia la D445 1018 in sosta per incrocio a Cropani...

26 set 2012

La DTR Calabria ed il suo materiale rotabile... (2° parte)

Concludiamo oggi la nostra breve analisi sulle assegnazioni del materiale rotabile della Divisione Trasporto Regionale calabrese: come avevamo anticipato nel primo post, dedicato ai locomotori elettrici ed alle elettromotrici, da circa un anno a questa parte la dotazione regionale sta subendo alcune interessanti variazioni, in parte anche in positivo.

Questa volta ci occuperemo delle locomotive diesel, delle automotrici e del variegato parco carrozze. Iniziamo con le ormai conosciutissime...

- Locomotive D445: 6 unità
La D445 1140 pronta a partire da Catanzaro Lido in testa al Regionale 3743 per Reggio Calabria Centrale.















Dotazione ormai ridotta al lumicino con sole 6 macchine del DL di Reggio Calabria, dalle oltre trenta unità assegnate negli anni scorsi, distribuite tra Divisione Trasporto Regionale e Divisione Passeggeri Lunga Percorrenza. Si tratta delle unità 1001, 1029, 1035, 1100, 1140 e 1141: tre di prima serie (di cui addirittura la 1001 e la 1035, la prima e l'ultima unità di questo sottogruppo!) e tre di terza, queste ultime in condizioni meccaniche decisamente migliori. Attualmente gli unici servizi regolari effettuati dalle D445 sono la coppia di Regionali 3742-3743 Reggio Calabria Centrale - Catanzaro Lido e vv, e saltuariamente (ma ogni domenica in estate, causa grande afflusso di bagnanti) la coppia di Regionali festivi 8526-8529 o 8531 sullo stesso percorso, entrambi con composizione da 2 a 4 UIC-X open space. Inoltre, a rotazione, tre unità vengono distaccate a Paola e Cosenza in servizio di manovra/soccorso, ed una a Catanzaro Lido per l'eventuale trazione del treno soccorso o per riserva.


- Automotrici ALn668: 55 unità


L'ALn668 1045 in arrivo a Saline Joniche, con un Regionale Roccella Jonica - Reggio Calabria Centrale.














Non esageriamo se le definiamo "la spina dorsale" della nostra Divisione Trasporto Regionale: le ben 55 unità della serie 1000 assegnate a Reggio Calabria (di cui ufficialmente 32 in turno giornalmente e 23 in riserva/manutenzione), effettuano la quasi totalità dei treni sulla Jonica tra Reggio Calabria Centrale e Catanzaro Lido - Sibari - Metaponto, della Sibari - Cosenza (solo di recente stanno iniziando a circolare saltuariamente le ALe803 o le ALe582) e della Catanzaro Lido - Lamezia Terme Centrale...almeno fino a quando su questa linea non è crollato un ormai famoso ponte, per fortuna in corso di ricostruzione.

Presenza quotidiana anche tra Rosarno e Lamezia Terme Centrale via Tropea e sul servizio metropolitano  Melito di Porto Salvo - Reggio Calabria Centrale - Villa San Giovanni - Rosarno: in questi ultimi due casi condividono i treni, con turni purtroppo variabili di giorno in giorno, con materiale a trazione elettrica. Non è raro, infatti, che un treno effettuato oggi con ALn668 in singola composizione, non venga sostituito domani con E464 e tre vetture, o viceversa...tutto ciò è sinonimo di grande disorganizzazione nella pianificazione dei turni, e soprattutto di grande spreco nell'utilizzare rotabili/composizioni molto spesso sovradimensionati in fasce orarie di morbida, e sottodimensionati in quelle di punta. Senza contare che la carenza di rotabili, come abbiamo visto, porta ad uno sfruttamento delle ALn668, che ricordiamo offrono solo 68 posti a sedere, anche lungo linee elettrificate, "a discapito" della Jonica e della Catanzaro Lido - Lamezia Terme Centrale, dove molto spesso i treni vengono soppressi o sono comunque insufficienti in capienza.

Passiamo ora al ben più vasto parco carrozze, recentemente integrato da nuovi arrivi.

- Carrozze Piano Ribassato non ristrutturate: circa 20 unità.


Vettura Piano Ribassato non ristrutturata in composizione ad un treno Regionale a Cosenza Vaglio Lise.














Purtroppo non abbiamo i numeri precisi dell'ammontare di queste vetture ormai quasi storiche, prossime alla riqualificazione ed in parte, purtroppo, all'accantonamento: si tratta di un cospicuo contingente dell'ordinativo 1965 e 1973, che ancora non ha subito importanti interventi di ristrutturazione, se si escludono i vari rifoderamenti dei sedili (in stoffa e poi ecopelle blu) negli ultimi 10-12 anni. Totalmente assente l'impianto di condizionamento, mentre sono ancora presenti ed in uso i generatori per l'alimentazione dell'Impianto Elettrico Autonomo, montati sui vecchi carrelli 24. Ogni vettura offre 100 posti a sedere di sola seconda classe. Il reggio d'azione di queste carrozze è ovviamente limitato alla linea Tirrenica tra Reggio Calabria Centrale e Lamezia Terme Centrale - Paola - Cosenza, con punte su Melito di Porto Salvo da Rosarno, e Sapri da Reggio Calabria Centrale o più spesso Cosenza/Paola, con composizioni che spaziano dalla singola carrozza più pilota UIC-X/Piano Ribassato, fino alle 3 carrozze più pilota, ovviamente trazionate/spinte dalle E464. Curiosità: è assegnata alla DTR Calabria anche una vettura Pilota "Gallinari", con cabina non passante modificata negli anni '90, con 70 posti a sedere disponibili.

- Carrozze Piano Ribassato ristrutturate: 14 unità (8 in turno e 6 di scorta) + 2 carrozze pilota.


Composizione omogena di carrozze a Piano Ribassato ristrutturate, in partenza da Rosarno con un treno Regionale per  Cosenza.















Presenti in Calabria da circa un anno, e provenienti dalla Divisione Trasporto Regionale della Campania: completamente ristrutturate, hanno nuovi interni (non proprio comodissimi...) con sedili simili a quelli dei complessi TAF ed aria condizionata: i posti sono stati però ridotti da 100 ad 84, ridotti a 48 sulla vettura pilota a causa della presenza del bagagliaio e dello scomparto per diversamente abili. Anche in questo caso, è possibile viaggiare su queste vetture (che hanno comunque dato una notevole impressione di rinnovamento) esclusivamente sulla linea Tirrenica, tra Cosenza e Paola - Sapri e tra Melito di Porto Salvo e Rosarno.


- Carrozze UIC-X open space: circa 15 unità in servizio.

Carrozza UIC-X open space serie 1975, in composizione ad un treno Regionale per Cosenza, in partenza da Reggio Calabria Centrale.
Ormai agli sgoccioli i servizi regolari di queste vetture, che per quasi dieci anni sono state l'asse portante delle composizioni a materiale ordinario in Calabria, sia sulla linea Jonica, trainate dalle D445, che sulla Tirrenica con in testa le E656 e le E464. Ristrutturate a partire dal 2001, gli originali 12 scompartimenti in seconda classe e 10 in prima, sono stati tagliati per metà, creando una sorta di salone unico, mantenendo però la disposizione originaria con corridoio laterale. I vecchi sedili sono stati sostituiti, con un nuovo tipo decisamente più comodo ed avvolgente. Su gran parte delle unità, che spaziano dalla serie 1964 senza carenature alle più recenti 1982, nonostante il mantenimento dei classici finestrini semi-apribili, è presente l'impianto di condizionamento, installato al posto di una ritirata, che veniva così soppressa. Se non verranno effettuati interventi di adeguamento nel comando delle porte dalla cabina del locomotore, queste vetture potranno circolare fino al 31-12 di quest'anno: già da tempo i piazzali di Reggio Calabria Centrale e soprattutto di Cosenza, sono affollati di UIC-X open space ormai scadute di revisione, ed in attesa di un futuro ancora decisamente poco chiaro...
Attualmente il raggio d'azione delle carrozze ancora in servizio, sia ex prime classi con 60 posti che seconde con 72, è limitato alla tratta tirrenica tra Reggio Calabria Centrale e Paola/Cosenza con le ultime E656 Navetta in servizio, ed alla Jonica tra Reggio Calabria Centrale e Catanzaro Lido con una sola coppia di treni trainata dalle D445. Le composizioni spaziano da 2 a 4 vetture, miste tra ex-prime classi e seconde classi.

- Carrozze UIC-X IR: 4 unità, più 5 cinque pilota.


Composizione di tre UIC-X IR a Reggio Calabria Centrale, con un Regionale Rosarno - Melito di Porto Salvo: in primo piano una unità della serie 1982.















Assegnate le prime unità di sola seconda classe alla DTR Calabria da poco più di tre mesi, si tratta delle migliori carrozze attualmente in servizio nella nostra Regione: allestite internamente con scompartimenti alle estremità e salone centrale, offrono ben 80 posti a sedere. Le cinque carrozze pilota, invece, utilizzate anche in composizione ai complessi di Piano Ribassato, hanno 39 posti a sedere, 2 posti per diversamente abili e bagagliaio. Sono presenti, allo stato attuale, due sole composizioni con E464: una con tre vetture di cui una pilota, ed una di due pezzi con vettura + pilota, utilizzate tra Melito di Porto Salvo e Rosarno e Reggio Calabria Centrale - Paola/Cosenza. In previsione altre unità dovrebbero essere consegnate, per sostituire gradualmente parte delle UIC-X open space in via di accantonamento.


Carrozza pilota UIC-X a Lamezia Terme Centrale, in composizione minima con una Piano Ribassato originale.














Salvo sporadiche comparse di alcune MDVC, questo è il quadro generale del parco vetture: purtroppo non disponiamo dei dati esatti delle Piano Ribassato originali e delle UIC-X open space, in quanto la situazione è ancora in corso di cambiamento...addirittura, nelle documentazioni, le UIC-X e le E656, non risultano neanche più assegnate, e quindi nemmeno in servizio!
Sicuramente nei mesi a seguire ci saranno tante altre evoluzioni...arriveranno probabilmente altre UIC-X IR e Piano Ribassato ristrutturate, mentre si ridurranno sempre di più i servizi delle "open space", senza escludere un salvataggio in extremis di parte di queste ultime, in caso di adeguamento alle norme di sicurezza vigenti. Continuate a seguirci, vi terremo aggiornati quotidianamente attraverso le nostre news!

22 set 2012

Il Pitagora di ferro (22/09/1997 - 22/09/2012)


Di seguito vogliamo ricordare l’incidente occorso all’ormai defunto IC “Pitagora”, uno dei mostri sacri che per anni ha collegato la Calabria Jonica con la Puglia e viceversa: nonostante la notizia rimbalzò su tutti i TG nazionali più importanti, dopo poco tempo fu quasi completamente dimenticata. Noi di Ferrovie in Calabria, ne vogliamo rispolverare i fatti, a 15 anni esatti di distanza, con questa piccola nota del nostro Luca Pisconti.

Era una tranquilla mattinata caratterizzata dalla classica pioggia di inizio autunno, ma quel 22 settembre 1997 rimarrà impresso nella mente di molti cittadini del basso Jonio Calabrese. Poco dopo le 7.30, infatti, il treno InterCity 784 “Pitagora”, proveniente da Reggio Calabria Centrale e diretto a Bari Centrale, deragliò dopo esser transitato dalla stazione di Brancaleone in uno dei tratti più veloci della linea Jonica, dove i treni raggiungono velocità di 120-130 km/h.
Il deragliamento venne causato dalla presenza di un furgone finito sulla sede ferroviaria dopo aver avuto un incidente stradale, lungo la parallela S.S.106, con conseguente sfondamento del guard-rail. L’autista, per fortuna rimasto illeso dopo l’incidente, riuscì ad accorgersi dell’arrivo dell’InterCity e ad uscire dall’abitacolo. I macchinisti tentarono invano di tirare il freno d’emergenza, ma l’elevata velocità non poté evitare l’impatto con il veicolo. La D445 1146 titolare del treno balzò fuori dai binari terminando la propria corsa sulla statale: delle quattro vetture UIC-Z in composizione, due s’inclinarono leggermente adagiandosi su un fianco, mentre le altre 2 rimasero miracolosamente sui binari. Alla fine si contarono solo alcuni lievi feriti e tanta paura, ma nessuna vittima: la D445 1146 venne successivamente demolita a causa del suo troppo dispendioso recupero.
Un incidente che, nonostante i fisiologici disagi e rallentamenti, non piegò le ali alla nostra Ferrovia Jonica, la quale proprio in quegli anni viveva il suo massimo splendore con transiti di ogni tipo di materiale rotabile a trazione diesel ed ogni categoria di treno esistente. Ad oggi, rimane solo un tiepido ricordo, che non sfumerà mai nelle menti e nel cuore di chi ama la ferrovia e tutto ciò che la caratterizza.


La D445 1146 riversa sulla SS 106, qualche ora dopo l'incidente: da notare la portiera del furgone rimasta incastrata sul frontale del locomotore...! 










Riteniamo sia decisamente interessante anche la lettura del testo di un'interrogazione parlamentare e di un'interpellanza degli onorevoli Mario Tassone e Domenico Bova, risalenti al 1998, a proposito del deragliamento dell'InterCity Pitagora, e più in generale dell'abbandono della ferrovia Jonica. Una linea "ancora a binario unico e non elettrificata", "bistrattata dalle Ferrovie dello Stato"...quando ancora era perfettamente collegata con treni notturni e diurni con tutta Italia (o quasi), ed aveva un servizio Regionale di tutto rispetto. Dal 1997 al 2012, sappiamo bene quale sia stata la triste evoluzione.
Da notare la proposta di acquisto di Pendolini diesel (probabilmente ci si riferiva all'ATR410, progetto di FIAT Ferroviaria in seguito abortito a causa di vari problemi tecnici), da costruire addirittura alle OMECA di  Reggio Calabria!
Tante parole, tante vane parole, che dopo 15 anni continuano imperterrite a susseguirsi, mentre nel frattempo lo spettro della chiusura è sempre più vicino. Sarebbe questa la politica che lavora per il bene della collettività?

PRESIDENTE. Passiamo all'interpellanza Tassone n. 2-00668 ed all'interrogazione Bova n. 3-01494 Questa interpellanza e questa interrogazione, che vertono sullo stesso argomento, saranno svolte congiuntamente. L'onorevole Tassone ha facoltà di illustrare la sua interpellanza n. 2-00668. 


MARIO TASSONE. Signor Presidente, la mia interpellanza risale al settembre del 1997 e fa riferimento ad un incidente avvenuto sulla tratta ferroviaria Reggio Calabria-Bari, precisamente in contrada Marinella, tra Ferruzzano e Brancaleone. Certamente dopo la data della mia interpellanza, ma anche prima di essa, tutta la storia delle ferrovie italiane è stata caratterizzata da una serie di incidenti. (…) Certo, io parlo di una vicenda calabrese, ma considerata la storia delle nostre ferrovie credo che vi sia una problematica complessiva che investe la sicurezza. Senz'altro possono verificarsi incidenti che non sono prevedibili, tuttavia una serie di vicende veramente preoccupanti rendono indubbiamente necessaria una riflessione molto seria sulla sicurezza dei trasporti nel nostro paese e in particolare in Calabria. In tale regione, infatti, l'assenza di sicurezza si accompagna alla vetustà delle tratte ferroviarie, soprattutto di quella cui si fa riferimento nell'interpellanza, che è davvero vecchia ed antiquata. La situazione della rete ferroviaria in Calabria stride davvero con tutti i grandi progetti di ammodernamento e di alta velocità che sono stati posti in essere da parte del Governo in questi ultimi anni. (...) È una vicenda estremamente preoccupante, che si aggiunge ad una situazione di grande carenza per quanto riguarda la tratta ferroviaria. (…) Mi fermo qui, signor Presidente ed attendo fiducioso la risposta del sottosegretario per i trasporti, di cui conosco la grande sensibilità: mi auguro quindi cheegli non deluderà questa nostra esigenza, che è avvertita da parte non soltanto del sottoscritto ma anche delle regioni meridionali e della Calabria. (…) Ebbene, il progresso e lo sviluppo devono venire anche attraverso infrastrutture di trasporto adeguate ed accettabili, quindi ovviamente sicure. Invece, sulla tratta Reggio Calabria-Bari, in contrada Marinella tra Ferruzzano e Brancaleone, abbiamo avuto uno spaccato di una situazione molto brutta e di una struttura ferroviaria pericolosissima. Non vi è stato peraltro soltanto questo incidente, visto che non soltanto in Calabria ma anche nel resto del paese vi sono stati episodi dello stesso genere. 



PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per i trasporti e la navigazione ha facoltà di rispondere.  



GIUSEPPE SORIERO, Sottosegretario di Stato per i trasporti e la navigazione. 

Signor Presidente, condivido l'impostazione degli onorevoli Tassone e Bova che, con le loro interpellanza ed interrogazione, chiedono di conoscere le ragioni dell'incidente specifico lungo la linea ionica calabrese, collegando però questa richiesta d'informazione ad una valutazione più di fondo sulle condizioni della linea e sull'impegno del Governo e delle Ferrovie dello Stato per potenziare, ammodernare e velocizzare una linea importante, finora sottovalutata e sottoutilizzata. L'onorevole Tassone, un momento fa, ha riproposto nella sua illustrazione le ragioni di fondo che richiedono un'attenzione diversa verso il potenziamento della rete ferroviaria nel Mezzogiorno ed in Calabria. È una valutazione che io condivido e rispetto a tale esigenza la comprensione piena di cosa è avvenuto nell'incidente specifico richiamato dagli onorevoli colleghi può dare conto di che cosa occorra adeguare tempestivamente e di quali ulteriori investimenti strategici vadano previsti per poter garantire un potenziamento di fase. Rispondo quindi innanzitutto alla questione specifica dell'incidente. Le Ferrovie dello Stato riferiscono che il giorno 22 settembre 1997, alle ore 7,54 circa, il treno Intercity 784 Reggio Calabria-Bari Centrale, composto dal locomotore 445 e tre carrozze del tipo «gran conforto», in prossimità del chilometro 408 della linea Metaponto-Reggio Calabria Marittima, tra le stazioni di Brancaleone e Ferruzzano, investiva il veicolo stradale Ducato Daily. Il conducente, perdendo il controllo probabilmente a causa del violento temporale che imperversava sulla zona, aveva sfondato uno dei pannelli in conglomerato cementizio, tipo FS, posti a protezione della sede ferroviaria e si era arrestato sul binario. Nonostante il tempestivo azionamento del freno da parte del personale di macchina, il treno urtava contro il veicolo stradale, provocando il deragliamento della locomotiva e della prima carrozza sulla statale 106, in quel tratto parallela alla sede ferroviaria, dalla quale è separata in parte tramite guard-rail e in parte con pannelli di conglomerato cementizio. L'urto avveniva alla velocità di 110 chilometri orari (velocità di marcia prima dell'intervento dell'azione frenante: 122 chilometri orari; velocità massima ammessa dalla linea nel tratto interessato: 130 chilometri orari) e l'arresto completo del convoglio si verificava dopo circa 220 metri dal punto di impatto. Nell'evento risultavano lesi 17 viaggiatori, prontamente curati presso l'ospedale civile di Melito Porto Salvo. L'interruzione accidentale della linea si verificava dalle ore 7,54 alle ore 1,30 del giorno successivo. Sollecitamente venivano allertati i mezzi di soccorso, polizia e carabinieri, da parte degli operatori più direttamente interessati e veniva attivato ilcomitato di crisi di zona, in base a quanto disposto dall'ordine di servizio dell'11 agosto 1997. Sono state inoltre coordinate le operazioni di assistenza alla clientela, organizzando l'istituzione dei servizi sostitutivi con pullman tra le stazioni di Brancaleone e Bianco e disponendo la deviazione del traffico dei treni a lungo percorso. Il tratto di linea Roccella Jonica-Reggio Calabria Marittima, sul quale si è verificato l'incidente, è a semplice binario non elettrificato, con CTC e regime di esercizio blocco elettrico contaassi. Il profilo altimetrico della linea è generalmente pianeggiante e consente una velocità massima di 140 chilometri orari (è un rango di velocità di tipo B). La sede stradale è in rilevato con traverse in cemento armato precompresso e l'armamento per binari di linea e di corsa delle stazioni è di tipo 5060 UNI. La quantificazione dei danni provocati diretti e indiretti è in fase di definitiva elaborazione. Fin qui la descrizione dell'incidente e delle condizioni in cui lo stesso è avvenuto. Ma abbiamo chiaro che al di là del singolo incidente c'è un problema più di fondo, che riguarda le condizioni di quella linea, che è a binario unico non elettrificato. Nel corso degli anni era maturata la convinzione che questo potesse essere via via assunto come uno di quei «rami secchi» da ridimensionare nella rete ferroviaria del Mezzogiorno. E così è avvenuto, in qualche misura, attraverso la riduzione dell'esercizio e delle funzioni di servizio in alcune stazioni e così è avvenuto anche per quanto riguarda la frequenza dei treni in alcune tratte della stessa linea. Abbiamo affrontato questo problema nella discussione che c'è stata in Parlamento e poi nel confronto tra Governo e Ferrovie dello Stato, nella elaborazione dell'addendum del 1996 al contratto di programma che, come è noto, prevede tutti gli investimenti dal 1994 al 2000 delle Ferrovie dello Stato sulla rete nazionale. Il Governo ha segnalato alle Ferrovie dello Stato l'esigenza di un «ripensamento» degli investimenti e delle strategie verso la rete meridionale e nei confronti dell'intera rete regionale calabrese. Sono state prese alcune scelte importanti; per quanto concerne l'ammodernamento della direttrice da Reggio Calabria a Bari nel contratto di programma sottoscritto il 23 marzo 1996 tra Ministero dei trasporti e Ferrovie dello Stato è stato previsto un programma organico di specifici interventi per il potenziamento dell'intero comparto in questione. In particolare nell'ambito del citato contratto di programma a carico dei fondi previsti per le Ferrovie dello Stato Spa sono state programmate nel territorio calabrese la realizzazione di una fase del raddoppio tra Reggio Calabria e Melito, l'esecuzione del comando centralizzato del traffico sull'intera linea, il completamento del sistema ACEI (controllo automatico del traffico) da Sibari a Roccella Jonica , la sistemazione del nodo di Crotone, l'attrezzaggio tecnologico del nodo di Reggio Calabria nonché l'elettrificazione nel tratto Metaponto-Sibari della nuova dorsale merci verso Paola e Gioia Tauro. Inoltre con i finanziamenti inseriti nella legge finanziaria del 1996 nell'addendum al contratto di programma sono stati previsti ulteriori interventi di ammodernamento della rete calabra, che sono all'approvazione finale del CIPE. Quest'ultimo ha deciso due giorni fa lo sblocco di questo insieme di finanziamenti a seguito del parere favorevole con osservazioni delle Commissioni parlamentari competenti. Fin qui quanto è stato già fatto. Ci sono quindi risorse, progetti, lavori che finalmente possono essere immediatamente appaltati. Di alcuni di questi problemi si discute da anni e sono quindi comprensibili la cautela, lo scetticismo, l'insoddisfazione nella analisi e nella valutazione dei problemi che sono all'ordine del giorno. Finalmente oggi il Governo è in grado di dire che con l'approvazione del CIPE di due giorni fa ci sono le risorse per cominciare ad avviare un'azione seria di velocizzazione e di potenziamento della rete ionica calabrese. Al completamento dei citati interventi già programmati il servizio potrà essere potenziato e velocizzato in una logica di sistema anche con l'utilizzo di «pendolini» diesel e con l'ammodernamento del materiale rotabile. I pendolini diesel sono già stati ordinati dalle Ferrovie dello Stato; nei prossimi mesi saranno consegnati i primi sei pendolini diesel e due di essi entreranno in funzione sulla linea ionica calabrese. Relativamente all'ammodernamento del materiale rotabile sono già state esperite gare per l'acquisto di nuovo materiale; c'è un impegno delle Ferrovie dello Stato in base al quale appena vi sarà la dotazione del nuovo materiale rotabile una quota consistente sarà messa a disposizione della rete calabra e della linea ionica in Calabria. Si è convinti cioè che bisogna colmare un ritardo e un divario che si sono determinati e perciò non ci limitiamo all'analisi dei singoli provvedimenti ma abbiamo chiesto alle ferrovie dello Stato di predisporre rapidamente un piano regionale di investimenti sull'intera rete calabrese. (…) 


PRESIDENTE. L'onorevole Tassone ha facoltà di replicare per la sua interpellanza n. 2-00668. 



MARIO TASSONE. Signor Presidente, la vicenda che richiamavo nella mia interpellanza è lo

spunto che consente di svolgere il dibattito odierno. Per la verità, abbiamo sempre ascoltato degli annunci positivi da parte del Governo, al quale non manca l'ottimismo. 


GIUSEPPE SORIERO, Sottosegretario di Stato per i trasporti e la navigazione. 

Ora finalmente ci sono anche i finanziamenti, oltre all'ottimismo! 


MARIO TASSONE. (…) La questione che volevo sottoporre all'attenzione del sottosegretario è la seguente: il problema della Calabria e del Mezzogiorno è un problema di programmazione, di linee strategiche. Negli anni ottanta si sono consolidati nel paese il concetto e la cultura della programmazione, tant'è vero che venne allora avviato il progetto generale sui trasporti, il PGT, sul quale si lavorò con impegno. Era un progetto animato dal principio della intermodalità dei trasporti, del collegamento, del raccordo e quindi del coordinamento e dell'impiego di sinergie per i porti, per gli aeroporti, per il trasporto su rotaia e per quello su gomma. Questa avrebbe dovuto rappresentare una occasione per lo sviluppo della zona, un vero e proprio volano dello sviluppo. Non c'è dubbio, infatti, che la linea ferroviaria ionica è abbandonata, così come sono abbandonate le strade che corrono lungo la dorsale ionica. (…) Ne consegue la necessità di risolvere problemi molto importanti. Onorevole Soriero, io sono favorevole ai finanziamenti per l'alta velocità, anche se non comprendo per quale ragione non si sia proceduto in questa direzione nel passato; ovviamente, mi riferisco non al passato remoto ma a qualche mese fa, visto che il programma del Governo in carica prevedeva espressamente interventi di questo tipo. (…) Ad esempio, va sicuramente risolto, onorevole Bova, il problema dell'attraversamento stabile sullo stretto di Messina. (…) Per programmare opportunamente interventi di ammodernamento delle autostrade e delle ferrovie, va tenuto nel dovuto conto anche quello che sarà realizzato ai fini dell'attraversamento stabile sullo stretto di Messina. Eppure, ci risulta che su questo punto vi siano non dico contrasti ma, almeno, un disinteresse ed un'apatia del Governo. Il sottosegretario Mattioli, ad esempio, sostiene che il progetto non può essere realizzato mentre lei, onorevole Soriero, se non sbaglio, è di parere diverso. Ripeto: il dato dell'ammodernamento non può essere fine a sé stesso, ma deve essere calato in una strategia e in una politica organica rispetto agli obiettivi configurati. Anche l'ammodernamento delle ferrovie e gli interventi relativi all'alta velocità vanno inquadrati... 



MARIO TASSONE. (…) Credo che si debba fornire una risposta seria ai problemi della Calabria. Non è più tempo di interventi a pioggia. Ci conosciamo da parecchio tempo, sottosegretario Soriero, e siamo sempre stati contrari ad interventi di questo tipo, abbiamo sempre avversato l'assistenzialismo. Mi chiedo: i fondi CIPE come si inseriscono nel contesto di una necessaria programmazione e progettualità? Mi riferisco non soltanto al già citato progetto del ponte sullo stretto di Messina ma anche a Gioia Tauro, da lei giustamente ed opportunamente richiamata. È possibile che la situazione di Gioia Tauro continui a rimanere com'è attualmente? Io ritengo di no. (…) Dicevo che ieri si è accennato al problema del porto franco di Gioia Tauro. Tutto l'ammodernamento e l'equilibrio nel rapporto costi-benefici, tutto il discorso dell'alta velocità e della velocizzazione delle linee ferroviarie, nonché quello relativo all'ammodernamento della rete autostradale possono essere affrontati soltanto in presenza di grandi obiettivi legati a linee di penetrazione e di raccordo non soltanto con il nord Italia e l'Europa ma anche rispetto al Mediterraneo. (…) 



PRESIDENTE. L'onorevole Bova ha facoltà di replicare per la sua interrogazione n. 3-01494. 



DOMENICO BOVA. Anch'io concordo che questa della discussione dell'interrogazione sull'incidente ferroviario avvenuto a Ferruzzano il 2 settembre 1997 possa essere, è ed è diventata, un'occasione per fare una valutazione più generale sullo stato delle ferrovie in Calabria. È inutile sottolineare in questa sede l'aspetto che le ferrovie calabresi versano in uno stato di obsolescenza e di arretratezza. Poiché stiamo affrontando il grande tema dell'ammodernamento della rete ferroviaria nazionale in vista dell'appuntamento con l'Europa, credo che il problema dell'ammodernamento della rete ferroviaria italiana debba coinvolgere l'azione del Governo anche per quanto attiene ai problemi gravi delle ferrovie calabresi. Esiste quindi un problema di ammodernamento e di potenziamento delle reti ferroviarie calabresi, della loro velocizzazione e della loro sicurezza, perché in Calabria a quegli incidenti ne sono seguiti altri. Come si sottolineava poc'anzi, nella nostra regione esiste una linea a binario unico non elettrificata! Penso - e convengo con quanto affermava il sottosegretario al riguardo - che non possiamo ritenere di poter affrontare questo problema attraverso interventi che non abbiano una certa organicità. Dobbiamo quindi richiamare l'esigenza della predisposizione di un piano regionale per le ferrovie calabresi da parte del Governo. Soltanto per questa via, infatti, possiamo colmare il ritardo che si è determinato e che tende ad accentuarsi. Un intervento, quindi, sistematico sulla rete ferroviaria calabrese che affronti i grandi problemi perché, come dicevamo, lo stato di degrado è veramente pesante e rischia di determinare altri guai e altri guasti in Calabria. Voglio anche far riferimento al materiale rotabile assegnato alla Calabria, sia per il traffico regionale sia per la lunga percorrenza, che in gran parte risulta obsoleto e insufficiente, soprattutto nei periodi in cui il traffico per le merci e i passeggeri è più intenso. Ho fatto una ricerca e mi risulta che in Calabria, a fronte di 743 vetture assegnate e di 160 locomotori, tutti di vecchia generazione, oggi risultano inutilizzabili circa 110 vetture e circa 30 locomotori. Questo avviene per diversi motivi, ma anche per la mancanza di pezzi di ricambio. Nel momento in cui affrontiamo la materia del contratto di programma e soprattutto del contratto di servizio che si riferisce a tali questioni, dobbiamo sapere che si tratta di intervenire in questa direzione. I pezzi di ricambio mancano perché è in uso, allo scopo di riparare una vettura o un locomotore, utilizzare i pezzi di altre vetture e di altri locomotori. Inoltre, a me pare evidente che la qualità dei servizi e la poca attenzione alle esigenze reali dei pendolari, cioè alla mobilità all'interno della Calabria, penalizzi fortemente il trasporto ferroviario e crei un ulteriore squilibrio a vantaggio del trasporto gommato. Le chiedo, sottosegretario, che sia verificato lo stato della manutenzione ordinaria e della sicurezza della linea in Calabria; che siano resi disponibili i pezzi di ricambio che mancano; che il parco rotabile sia innovato ed adeguato alle reali esigenze dell'utenza; che siano soprattutto riorganizzati i servizi della manutenzione e che le maestranze siano dotate delle attrezzature e delle tecnologie necessarie. Apprendo con soddisfazione, e ne sono consapevole, che le risorse esistono; è necessaria però, io credo, una volontà, che definisco politica, da parte del Governo per un intervento organico in questa direzione per realizzare gli impegni che sono stati sottoscritti dal sottosegretario. Già in base alla legge finanziaria disponiamo di 70 mila miliardi che devono essere spesi nei dieci anni a venire. Credo che queste risorse debbano rispondere non solo all'esigenza dell'estensione della rete che riguarda i quadruplicamenti delle linee, cioè l'alta velocità, e gli interventi di riequilibrio sulle aree svantaggiate. La Calabria è un'area svantaggiata che deve trarre da quei fondi le risorse necessarie per l'ammodernamento della sua rete ferroviaria. Credo che dobbiamo lavorare in questa direzione, che il Governo debba impegnarsi per l'ammodernamento della rete e del materiale rotabile, come dicevo, sulla rete ferroviaria. 



PRESIDENTE. Deve concludere, onorevole Bova. 



DOMENICO BOVA. Concludo, Presidente. Le officine calabresi sono chiamate alla produzione dei «pendolini» di cui oggi si tratta. Credo che bisogna potenziare la produzione all'interno delle officine Omeca per dotare le ferrovie calabresi di questi «pendolini» diesel. Prendo atto che il Governo assume l'impegno che nei prossimi mesi le ferrovie saranno dotate di vettori che consentiranno un ammodernamento. Credo che nel dibattito che si svolgerà alla Camera martedì prossimo gli impegni che il sottosegretario Soriero ha sottoposto oggi alla nostra attenzione nella sua risposta... 



PRESIDENTE. Onorevole Bova, la prego di concludere. 



DOMENICO BOVA. ...saranno assunti dal Governo come impegni cogenti, in direzione dell'ammodernamento della rete ferroviaria calabrese.



Concludiamo questo post con un collegamento ad un altro incidente, causato anche in questo caso dal maltempo, ma decisamente più recente: per fortuna anche in questo caso non ci sono stati gravi danni alle persone. Ci riferiamo a quello avvenuto il 22 novembre scorso tra le stazioni di Feroleto Antico e Marcellinara, quando a seguito del crollo di un ponte deragliava un'ALn668 in servizio Regionale da Lamezia Terme Centrale a Catanzaro Lido. Una piccola buona notizia: sono finalmente iniziati i lavori di costruzione del nuovo manufatto! Come visibile nella fotografia in basso, sono stati abbattuti i resti pericolanti del vecchio ponte, e sono in corso i rilievi per la costruzione di quello nuovo. Il termine dei lavori è previsto per la metà di novembre.



15 set 2012

Rossano: la presa del treno perduto!

Come avevamo anticipato nelle nostre news alcuni giorni fa, si è tenuto stamattina, alla stazione di Rossano, il sit-in simpaticamente denominato "La presa del treno perduto", organizzato dal movimento Terra e Popolo. Tante associazioni e comuni cittadini riuniti per protestare contro l'annoso degrado che caratterizza il trasporto ferroviario in Calabria, ed in particolare, ovviamente, la linea Jonica, privata di tutti i servizi a lunga percorrenza, servita da pochi treni Regionali effettuati quasi esclusivamente con singole automotrici ALn668 e con prospettive future decisamente poco incoraggianti.

Alle 11:00 la stazione ferroviaria era già gremita da un cospicuo gruppo di cittadini, che dopo aver atteso il Regionale 3727 Metaponto - Catanzaro Lido giunto alle 12, hanno occupato i binari per circa un'ora e mezza: anche i viaggiatori a bordo dell'automotrice si sono associati alla protesta, assieme alle già presenti associazioni Collettivo P2 Occupata dell’Unical, Unione degli Studenti di Corigliano, i cittadini della Associazione Skatakatascia di Francavilla, cittadini dell’alto ionio e di Castrovillari, l'Associazione Le Lampare, l’Arci di Crotone, il movimento Adesso Basta, e l’Associazione Italia Prima.

Un'iniziativa forte alla quale noi di Ferrovie in Calabria ci associamo totalmente, con la prospettiva di partecipare attivamente ad eventuali prossime manifestazioni.

Riportiamo di seguito parte del comunicato pubblicato sul blog del movimento:


Quella di stamattina è l’unica “prima pietra” reale posta sul nostro territorio, dopo tutte le prime pietre fantasma poste da una classe dirigente distante anni luce dai bisogni della comunità: dagli ospedali alle ferrovie, ai tribunali, alle strade...

Una prima pietra posta dalla popolazione, una prima pietra che significa l’inizio di una lunga mobilitazione per i nostri diritti, l’inizio di una presa di coscienza delle nostre comunità.

Questo è solo l’inizio. Non ci fermeremo fino a quando gli ultrapagati dirigenti delle ferrovie e dirigenti politici, responsabili di questo sfacelo, non saranno costretti ad esaudire le nostre richieste:

1. La restaurazione delle tratte a lunga percorrenza

2. La riapertura delle stazioni e dei servizi annesi

3. Il riequilibrio del sistema ferroviario nazionale con un piano di investimento sulle ferrovie del sud ed in particolare della fascia ionica.

Questo significa anche nuovi posti di lavoro, non per supportare torri di babele industriali, ma per offrire servizi al territorio. Questo signifia avere i servizi che la nostra terra merita. Questo significa sviluppo reale del nostro territorio e valorizzazione delle nostre risorse.

Questo è solo l’inizio.






Buone notizie anche sul fronte della class-action contro Trenitalia, promossa dall'avvocato Bianca Gerace, ed alla quale nei giorni scorsi hanno aderito il comune di Brancaleone e di Gerace: a breve verranno seguiti da quelli di Monasterace, Roccella Jonica, Grotteria e Portigliola, Benestare, San Giovanni di Gerace e Martone.
Ottima iniziativa, senza però mai dimenticare che gran parte delle mancanze per quanto riguarda il trasporto regionale sulla linea Jonica, sono state causate proprio dalla Regione Calabria negli scorsi anni (al momento sembra in vista un piccolo cambiamento di tendenza), e non direttamente da Trenitalia. Ricordiamo infatti che Trenitalia, essendo un'impresa che offre servizi di trasporto pubblico dietro finanziamento, non può sicuramente "fare beneficenza" mantenendo un livello di servizio medio-alto, se i costi di gestione non sono coperti adeguatamente da enti pubblici (Stato o Regione).

12 set 2012

La DTR Calabria ed il suo materiale rotabile... (1° parte)

Come abbiamo avuto modo di segnalare in vari post e nelle nostre news negli ultimi mesi, alcune importanti novità hanno interessato il parco rotabili della Divisione Trasporto Regionale calabrese. Nuovi arrivi, ma anche tanti addii di materiale ormai vetusto, che hanno però causato non pochi problemi nel mantenimento della maglia dei treni Regionali, con numerose soppressioni e riduzioni che ancora continuano ad interessare in particolare la linea Jonica e la tratta Melito di Porto Salvo - Rosarno...una situazione dalla quale ancora si stenta a vedere una via d'uscita. Ma oltre alla scarsità di materiale, una delle maggiori fonti di soppressioni e ritardi è il cattivo utilizzo dello stesso, a causa di una disordinata organizzazione dei turni dei rotabili, che non vengono utilizzati in modo fisso in determinate tipologie di servizio. Per esempio, tra Melito di Porto Salvo e Rosarno, non è raro che uno stesso treno con frequentazione costante durante i giorni lavorativi, venga effettuato oggi con ALn668 singola e domani con E464 e tre o quattro vetture o ALe582 a due pezzi (sempre se non viene magari soppresso!)...facendo ovviamente saltare altri turni, nei quali a loro volta determinati materiali verranno sostituiti da altri meno adeguati a livello di capienza, sia per difetto che per eccesso.

Con questo approfondimento riassumeremo le tipologie e le quantità di rotabili (locomotori, automotrici e carrozze), ed i variegati servizi a loro affidati, partendo dalla TRAZIONE ELETTRICA, rappresentata ormai quasi esclusivamente dalle E464, dai 4 complessi Minuetto e dalle elettromotrici ALe582 da poco assegnate in Calabria. Ufficialmente non sono più annoverate nel parco le E656 Navetta e le ALe803, che nonostante abbiano visto ridursi il raggio d'azione ed i servizi a loro affidati, eroicamente continuano a circolare...
Il prossimo post lo dedicheremo invece al materiale rotabile diesel ed a quello trainato...non facendo mancare qualche particolarità. Buona lettura!

- Locomotive E464: 7 unità.


Ultima arrivata, la E464 611 a Reggio Calabria Centrale, in testa al Regionale 3676 per Sapri, effettuato con vetture Piano Ribassato e Pilota UIC-X. Le composizioni affidate alle E464 in Calabria variano dalle due vetture (1 Piano Ribassato ed 1 Pilota UIC-X), alle 4 vetture (3 Piano Ribassato ed una Pilota UIC-X). Presenti anche due composizioni bloccate con carrozze Piano Ribassato completamente ristrutturate con finestrini fissi, nuovi interni ed aria condizionata, compresa la vettura Pilota con nuova cabina frontale. Il raggio d'azione comprende tutta la linea Tirrenica (anche via Tropea), con punte su Melito di Porto Salvo e Paola - Cosenza. Le unità assegnate a Reggio Calabria sono le seguenti: 128, 135, 136, 138, 140, 218, 311, 611.

Minuetto Elettrico ALe501-502: 4 complessi.


Il Minuetto Elettrico 13 in arrivo a Gioia Tauro, con un Regionale Rosarno - Melito di Porto Salvo. Attualmente i quattro complessi vengono utilizzati per tutti le tipologie di servizio sulla linea Tirrenica, dai Regionali Rosarno - Lamezia TC via Tropea, fino ai Reggio Calabria Centrale - Cosenza (!!), con uno spreco di materiale non indifferente, che molto spesso sfocia anche in problemi di sovraffollamento. Non a caso il Minuetto è nato come "Treno a Bassa Frequentazione", ideato per sostituire gradualmente le ALn668 ed i complessi a due pezzi di ALe803 ed elettromotrici di età ormai avanzata.

ALe803: 6 complessi.


Dei sei complessi, alcuni a soli due pezzi, ne rimangono in servizio non più di 3: soltanto un anno fa erano presenza costante sulle rive dello Stretto, con i collegamenti metropolitani tra Melito di Porto Salvo, Reggio Calabria Centrale, Villa San Giovanni e Rosarno, oltre a percorrere la Tirrenica via Tropea e la Paola - Cosenza. Attualmente il loro raggio d'azione è limitato alla Paola - Cosenza, con qualche rara corsa tra Cosenza e Sibari e Cosenza/Paola e Sapri. Ormai rare le apparizione nel reggino, mentre si allungano le fila di elettromotrici accantonate a Reggio Calabria Centrale e Cosenza Vaglio Lise.

ALe582: 5 complessi (non ancora completato il trasferimento).


Una composizione a due pezzi di ALe582 e rimorchiata pilota, in partenza da Cosenza Vaglio Lise con un Regionale per Paola. Attualmente sono 5 i complessi provenienti dalla DTR Sicilia e dalla DTR Marche, riassegnate a Reggio Calabria. Gradualmente sostituiranno le ALe803 ed in parte anche le composizioni con E656 ed UIC-X e le ALn668, per quanto possibile, sulle tratte elettrificate. Attualmente sono in servizio lungo tutta la linea Tirrenica via Tropea e via Mileto, da/per Melito di Porto Salvo da Rosarno, sulla Paola - Cosenza e con qualche rara corsa da Cosenza a Sibari.

E656 + E655: 10 unità (possibile un numero maggiore causa macchine già accantonate, comunque non oltre le 15), 1 E655.


Classica composizione da "Caimano", con le classiche UIC-X DTR, ormai alla fine della loro carriera assieme a buona parte delle E655/656. Ci troviamo a Castiglione Cosentino, dove l'unità 448 è in testa ad un Regionale Cosenza - Reggio Calabria Centrale: è ormai ristretto proprio a questa tratta il raggio d'azione di questi storici locomotori elettrici, che fino allo scorso anno si spingevano ancora fino a Sapri, e fino al 2010 anche a Salerno e Napoli Centrale. Attraverso le fotografie in nostro possesso, segnaliamo che le E656 DTR assegnate a Reggio Calabria sono le seguenti: 448, 450, 452, 468, 471, 555, 559, 563, 571, 599. La E655 è l'unità 421, teoricamente assegnata per la trazione del carro soccorso o come riserva, ma fino a non poco tempo fa utilizzata anche in testa a treni ordinari, sempre con le vetture UIC-X: eccola in questa fotografia dell'agosto dello scorso anno, alla stazione di Cosenza Vaglio Lise con un breve Regionale da Paola...in questo caso la minore velocità raggiungibile dal locomotore (120 km/h contro i 150 delle E656), non è un grande problema per quanto riguarda il mantenimento della traccia oraria:


Continua...

7 set 2012

Scongiurato il taglio dei collegamenti Calabria - Campania

Dati per soppressi e "resuscitati" nel giro di quattro giorni: questo il destino, per adesso abbastanza roseo, dei seguenti treni:

- Regionale Veloce 2426 Cosenza (5:45) - Napoli Centrale (10:32);
- RV 2432 Cosenza (14:50) - Napoli Centrale (19:30);
- RV 2436 Cosenza (18:25) - Napoli Centrale (22:55);
- RV 3714 Paola (11:40) - Sapri (12:52);
- RV 2430 Paola (12:53) - Napoli Centrale (17:17);
- R 12694 Paola (9:30) - Sapri (10:50);
- R 12699 Sapri (14:30) - Paola (15:50);
- RV 2435 Napoli Centrale (19:11) - Cosenza (23:32);
- RV 2429 Napoli Centrale (12:56) - Cosenza (17:30);
- RV 2427 Napoli Centrale (8:30) - Cosenza (13:15);
- RV 3449 Salerno (5:50) - Paola (9:00);
- RV 2425 Napoli Centrale (6:32) - Paola (10:45).

Si tratta dei fondamentali servizi ex Interregionali che da sempre hanno collegato direttamente la Calabria del nord (con origine e destinazione Paola e Cosenza), con il versante tirrenico della Basilicata e la Campania: fino a dicembre 2008 era presente anche un collegamento Regionale diretto tra Reggio Calabria Centrale e Napoli Centrale con partenza al mattino dallo Stretto e nel pomeriggio dal capoluogo campano. Attualmente dalla tirrenica sud l'unico collegamento diretto a tariffa regionale con la Campania è la coppia 3676/2433 Reggio Calabria Centrale - Sapri e ritorno. Ricordiamo che negli anni '90 è addirittura esistito un Diretto Cosenza - Roma Termini e vv, effettuato con vetture MDVC/MDVE!


Un diretto Roma - Paola effettuato con carrozze Medie Distanze, nel maggio del 1993.

Nelle scorse settimane, a causa delle disastrose condizioni finanziarie della Regione Campania, Basilicata e soprattutto Calabria, si è arrivati molto vicini alla soppressione di questi servizi che sarebbe avvenuta a partire dal 9 settembre. In realtà le soppressioni avrebbero interessato soltanto il tratto "calabro-lucano", visto che i treni sarebbero stati tutti limitati al tratto Napoli Centrale/Salerno - Sapri.
Per evitare il taglio, sembra che l'Assessore ai Trasporti della Regione Calabria Luigi Fedele, che immediatamente si è attivato con il suo omologo campano Sergio Vetrella per trovare una soluzione, si sia appellato ad un accordo risalente al 1998 ed ancora in vigore, che impegna la Regione Campania a mantenere i servizi ex interregionali con Basilicata e Calabria, anche grazie ad un apposito finanziamento nazionale. Accordo che è stato parzialmente adeguato agli attuali problemi economici che attanagliano le regioni in questione: infatti continueranno ad essere finanziati dalla Regione Campania quattro coppie di treni, mentre altre due verranno finanziate dalla Basilicata e dalla Calabria, che spenderà circa 700 mila Euro (anche se non è ben chiaro fino a quale periodo tali fondi copriranno i costi di effettuazione...probabilmente dicembre, fino al cambio d'orario?).

Una composizione di vetture Piano Ribassato ristrutturate della DTR Campania, in partenza da Cosenza Vaglio Lise per Napoli Centrale.

Una buona notizia quindi, che non sappiamo però quanto potrà durare. Nel frattempo infatti le condizioni economiche generali si stanno avvitando un po' in tutta Italia, ed in particolare nelle regioni del sud: a proposito di Campania, infatti, pare che l'inconcepibile chiusura del nodo ferroviario di Avellino prevista per giorno 9 (con taglio delle linee per Benevento e Mercato S.Severino, dopo la soppressione della tratta per Rocchetta S.Antonio), sia stata una scelta obbligata per mantenere inalterato il servizio sulle tratte fondamentali e ad alta frequentazione, compresi i Regionali Veloci da/per la Calabria.
Situazione sempre più paradossale anche nella nostra Regione, dove come avevamo anticipato in questo post, continua ad essere concreto il rischio di annullamento totale del residuo servizio ferroviario sulla Jonica e riduzione di quello sulla Tirrenica dal cambio d'orario di dicembre, a causa della totale assenza di fondi regionali...
E dove gli autobus circolano già, come sulla Catanzaro Lido - Lamezia Terme Centrale, i poveri viaggiatori devono anche attrezzarsi a far partire a spinta i vecchi pullman sostitutivi, degni soltanto di un'esposizione museale. Quanto manca ancora per toccare il fondo?

3 set 2012

Grandi progetti per le Ferrovie della Calabria: realtà o fantasia?

Dedichiamo questo post all'interessantissima delibera n°10 approvata durante la seduta della Giunta Regionale dello scorso 10 gennaio 2012. L'oggetto del documento è l'approvazione del programma di interventi di riqualificazione delle infrastrutture ferroviarie della Regione, gestite dalle Ferrovie della Calabria, e facente parte della Legge Regionale 18 luglio 2011 n°20.

In particolare, l'articolo 9 di questa legge specifica che affinché venga attuato l'Accordo Stato - Regione dell'11 febbraio 2000 e per assicurare la continuità e la sicurezza dell'esercizio ferroviario, la Regione Calabria si fa carico dell'indebitamento fino a 20 milioni di Euro tramite mutuo, destinando tali fondi al potenziamento di parte della rete ferroviaria a scartamento ridotto esistente, ed al ripristino delle tratte al momento interrotte. Finalmente siamo a conoscenza di quale destino attendesse questi fondi!

I 20 milioni di Euro verranno in particolare suddivisi per le seguenti opere, già approvate dall'USTIF:

- 11 milioni per il risanamento ed il consolidamento della sede ferroviarie e delle opere d'arte della tratta Colosimi - Rogliano, attualmente interrotta a causa di un fronte franoso nei pressi di Celsita;

- 3.487.500 milioni per l'acquisto di tre nuove automotrici ad aderenza naturale;

- 3 milioni per il risanamento dell'armamento dell'intera linea Catanzaro Lido - Cosenza;

- 1,8 milioni per il consolidamento della linea ferroviaria tra la stazione di Serrastretta - Carlopoli e il km 70+500;

- 712.500 Euro per l'adeguamento con attacchi rotaia - traversa di secondo livello, per le tratte armate con traversine biblocco (circa 43 km).

Analizziamo ora nello specifico quali saranno gli interventi sulle varie tratte, iniziando dall'importantissimo tratto Colosimi - Rogliano, la cui riapertura porterebbe finalmente al ripristino integrale della Catanzaro Lido - Cosenza.
Le criticità, provocate dalle eccezionali precipitazioni dell'inverno 2010-2011, si trovano nei seguenti punti:

- km 33+650: esteso movimento franoso a sinistra della sede ferroviaria;
- km 34+300: scoscendimento a destra della sede ferroviaria;
- km 39+000: scoscendimento a destra della sede ferroviaria;
- km 43+350: esteso movimento franoso a destra della sede ferroviaria;
- km 44+500: ribassamento sede ferroviaria sulla destra;

Queste le opere di consolidamento che verranno effettuate:

Dal km 33+650 al km 39+000:

- Realizzazione varianti di tracciato per allontanare la sede ferroviaria dalle zone franose;
- Consolidamento piattaforma stradale previa costruzione di idonea piastra armata su batteria di micropali e costruzione batteria drenante a monte e a valle della sede, con dreni della lunghezza di mt. 100;
- Costruzione protezione argine sinistro del fiume Savuto a valle della sede, e consolidamento della scarpata;
- Installazione di una rete avanzata di monitoraggio: data la particolare sensibilità dell'area interessata dai movimenti franosi compresi tra le progressive sopracitate, al fine di garantire una maggiore sicurezza del traffico ferroviario e nel contempo monitorare l'area oggetto degli interventi da effettuare, è prevista l'installazione di un sistema di monitoraggio continuo (in tempo reale) tecnologicamente avanzato, che permetterà di controllare tramite stazioni remote (sensori), eventuali spostamenti del terreno e del binario.

Dal km 43+350 al km 44+500:

- Consolidamento dei versanti in frana tramite la costruzione di paratie in cemento armato opportunamente tirantate e coronate da cordoli in cemento armato;
- Costruzione muri di sostegno in cemento armato opportunamente tirantati e e fondati su batterie in micropali;
- Ricostruzione dei rilevati ferroviari franati;
- Sistemazione idraulica dei versanti, con la realizzazione, dove possibile, di opere di ingegneria naturalistica.

Studio di fattibilità - realizzazione variante di tracciato Marzi - Carpanzano per la riduzione dei tempi di percorrenza da Cosenza a Catanzaro Città:

- Ipotesi di rettifica del tracciato della linea Cosenza - Catanzaro Lido nel tratto tra Marzi e Carpanzano, mediante la costruzione di un ponte a grande luce. Tale studio di fattibilità interessa il tratto di strada ferrata posta tra le stazioni di Marzi (km 27+238,68) e Carpanzano (km 36+498,36), e precisamente dalla "Galleria Marzi" alla "Galleria del Salinaro". L'opera permetterà di eliminare circa 8,00 km di strada ferrata, difficoltosa e tortuosa, spesso causa di interruzioni del servizio.

Su tutta la Cosenza - Catanzaro Lido, inoltre, sul tratto tra Serrastretta e Catanzaro Lido, verranno effettuati lavori di manutenzione straordinaria del binario e della sede ferroviaria, per una spesa di 4,8 milioni di Euro: analizziamoli nello specifico.

L'attuale armamento, caratterizzato da rotaie 36 UNI della lunghezza di 36 metri, fissate alle vecchie traverse in legno con attacco diretto in rettilineo ed indiretto in curva e con giunzioni sfalsate, è fonte di degrado generale degli organi di attacco e delle traverse. Per tale motivo verranno eseguiti questi lavori:

- Revisione tratta tra il km 70+500 e la stazione di Serrastretta (1,8 milioni di Euro);
- Rinnovo dell'armamento e risanamento della massicciata con la messa in opera di traverse in cemento armato precompresso sul tratto che va dalla stazione di Serrastretta al km 81+500; Revisione generale dell'armamento sul tratto Gimigliano - Catanzaro Pratica, con risanamento della massicciata e sostituzione delle vecchie traverse in legno, con nuove in rovere disalburnato; Revisione generale dell'armamento sul tratto Catanzaro - Catanzaro Lido, con risanamento della massicciata e sostituzione delle vecchie traverse in legno, con nuove in rovere disalburnato. (3 milioni di Euro)

26.06.2012 - Lavori in corso di sostituzione delle vecchie traversine in legno all'uscita della stazione di Catanzaro Città: su tutto il tratto compreso tra Gimigliano e Catanzaro Pratica, verranno posate le nuove traverse in legno di rovere.

Più nello specifico, le lavorazioni sulle varie tratte sopracitate saranno le seguenti:

- Risanamento massicciata;
- Scorporatura del binario da eseguirsi fino al piano di posa delle traversine;
- Inversione rotaie dove necessario;
- Sostituzione traverse in legno con traverse in c.a.p. o monoblocco;
- Ricambio o lavorazione traverse in legno;
- Regolarizzazione dello scartamento in rettilineo ed in curva;
- Ispezione ed eventuale ricambio parti speciali di deviatoio;
- Smontaggio delle ganasce di giunzione previa lubrificazione delle chiavarde e pulitura delle stesse;
- Stringimento accurato di tutti gli organi d'attacco;
- Regolarizzazione sistematica di tutte le luci di dilatazione;
- Scorrimento delle rotaie;
- Regolarizzazione delle traverse fuori squadro o con interesse non regolamentare;
- Regolarizzazione planimetrica del binario;
- Primo livellamento;
- Secondo livellamento;
- Ripristino dell'unghiatura della massicciata;
- Estirpazione e pulitura da erbe, radici ecc... ;
- Ripresa della massicciata comunque rimossa;
- Profilatura massicciata;
- Pulizia e spurgo cunette;
- Esecuzione di manto con conglomerato bituminoso agli attraversamenti dei Passaggi a Livello.

Nuovo armamento con traverse in cemento armato precompresso all'uscita lato Catanzaro della stazione di Serrastretta - Carlopoli.

Infine, per un totale di 2,5 milioni di Euro (di cui solo 700.000 circa finanziati), verranno sostituiti gli attacchi rotaia-traversa nei circa 43 km di linea armati con traverse biblocco, installate a partire dal 1985. Gli attuali piastrini che mantengono lo scartamento, sono fonte di problemi di "sovrascartamento" e "sottoscartamento", a causa dell'eccessiva inclinazione degli stessi. Verranno così sostituiti con una nuova tipologia studiata dalla Coopsette (impresa specialista nell'armamento ferroviario) già testata nella stazione di Marzi e approvata dall'USTIF di Bari. I tratti interessati sono i seguenti: Marzi - Scigliano, Colosimi - Soveria Mannelli, San Bernardo - Km 70+500, km 81+500 - Gimigliano.

Nello specifico, le principali lavorazioni saranno le seguenti:

- Scorporatura del binario da eseguirsi fino al piano di posa delle traversine;
- Inversione rotaie dove necessario;
- Scorrimento delle rotaie;
- Sostituzione dei piastrini di scartamento nei tratti in curva;
- Regolarizzazione delle traverse fuori squadro o con interesse non regolamentare;
- Regolarizzazione planimetrica del binario;
- Primo livellamento;
- Secondo livellamento;
- Ripristino dell'unghiatura della massicciata;
- Estirpazione e pulitura da erbe, radici ecc... ;
- Ripresa della massicciata comunque rimossa;
- Profilatura massicciata;

Tratta Soveria Mannelli - Colosimi: armamento con traverse biblocco ed attacco "Nablà", dove verranno sostituiti i piastrini di scartamento nei tratti in curva.

Bisogna però specificare che in realtà, allo stato attuale, l'importo totale del mutuo è di circa 16.500.000 Euro, in quanto probabilmente non sono stati inclusi i circa 3,5 milioni di Euro previsti per il cofinanziamento per l'acquisto dei tre nuovi complessi Stadler ad aderenza naturale (si tratterebbe dello stesso modello attualmente in esercizio, ma in versione ad aderenza naturale). A rigor di logica, probabilmente, l'esclusione di quest'ultima somma è legata al fatto che tale mutuo viene acceso esclusivamente per effettuare lavori sull'infrastruttura, e non per l'acquisto di materiale rotabile: è molto probabile, perciò, che la cassa depositi e prestiti erogatrice del mutuo, abbia rifiutato quest'ultima richiesta.

Attualmente alcuni di questi lavori sono già in corso (sostituzione delle vecchie traverse in legno con quelle nuove da Catanzaro Città verso Gimigliano), o sono già stati effettuati (traverse nuove in legno da Catanzaro Sala a Catanzaro Lido, e traverse in c.a.p. da Serrastretta verso Madonna di Porto al km 81+500), e i finanziamenti approvati servono solo per la loro ultimazione, mentre apparentemente tutto tace sul versante della Rogliano - Colosimi. Addirittura il tratto di linea ancora in servizio tra Soveria Mannelli e Colosimi, è stato sospeso all'esercizio lo scorso 6 agosto...
Facciamo notare, inoltre, che sulle nostre Mappe Interattive, avevamo già ipotizzato la costruzione di alcune varianti tra Carpanzano e Scigliano - Pedivigliano, e soprattutto in vari punti tra Colosimi e Scigliano, principalmente per aggirare il vasto movimento franoso nei pressi di Celsita:


Visualizza FCL Catanzaro Lido - Cosenza in una mappa di dimensioni maggiori


E' possibile leggere e scaricare in formato pdf la delibera n° 10 cliccando su questo link.

Finalmente, dunque, pare che qualcosa si inizi a muovere, almeno a parole, e che la Regione stia iniziando ad interessarsi al risanamento della storica azienda di trasporto calabrese.
Non nascondiamo l'impressione che però, probabilmente, si sarebbe potuto fare qualcosa di meglio in quanto, fatta esclusione per i lavori tra Rogliano e Colosimi e l'installazione delle traverse in c.a.p. tra Serrastretta e Madonna di Porto (già effettuata da oltre un anno peraltro), i lavori consistono in opere piuttosto "leggere" come il risanamento della massicciata, la sostituzione di alcuni attacchi e di alcune traverse di legno, con... altre traverse in legno: sarebbe stato più opportuno, probabilmente, sostituirle con nuove traverse in c.a.p. su tutte le tratte in questione e, in alcuni casi, effettuare anche la sostituzione completa anche dei vecchi binari, ormai irrimediabilmente deformati.
Si fa notare infine che probabilmente l'intervento di sostituzione degli attacchi sulle tratte armate con traverse biblocco in cemento armato è stato confermato per soli 700.000€ su 2,5 milioni complessivi necessari all'intero intervento, nonostante fosse previsto che la spesa potesse essere raddoppiata in caso di economie negli altri interventi, di certo esistenti a causa della probabile mancata conferma del finanziamento per l'acquisto delle tre nuove automotrici ad aderenza naturale. (Si precisa che queste ultime sono solo "supposizioni" fatte sulla base di alcuni conteggi intuitivi, in quanto non siamo in possesso dei documenti relativi alle destinazioni definitive degli importi del mutuo di "oltre 16 milioni" accordato a fine giugno).
Sarà questa la volta buona per rilanciare in grande stile la ferrovia Catanzaro Lido - Cosenza, nonostante le gravi difficoltà finanziarie delle Ferrovie della Calabria? Del resto è ormai assodato che senza investimenti dalle crisi non se ne esce...
 
Il primo blog dedicato al trasporto ferroviario in Calabria...by Roberto Galati...email - msn: exp826@hotmail.it