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• 14/10/14 • La mancanza di energia per l'alimentazione elettrica, sulla linea Paola - Cosenza, causa l'arresto improvviso di un treno nella galleria Santomarco: si è trattato della simulazione di criticità, tenutasi stanotte all'interno della lunga galleria posta sulla ferrovia Paola - Cosenza. Qui la news di ANSA Calabria • 13/10/14 • Trenitalia: a partire dal 15 ottobre verrà ripristinato il treno Regionale 22664 Reggio Calabria Centrale (11.30) - Rosarno (12.50), mentre verrà soppresso, solo nella giornata del 15 ottobre, il Regionale 22653/22654 Melito PS (6.45) - Rosarno (8.45). Qui il comunicato di Fsnewss • 04/10/14 • Si è tenuto nella giornata del 2 ottobre, l'open day alla stazione RFI di Fuscaldo, i cui ambienti non più utili ai fini dell'esercizio ferroviario, sono stati assegnati alla locale cooperativa agricola "Il Segno": prosegue quindi anche in Calabria, il programma di Rete Ferroviaria Italiana che prevede il recupero e l'affidamento a fini sociali delle stazioni parzialmente o totalmente dismesse. Qui la news • 29/09/14 • Si terra alla stazione RFI di Bova Marina, giorno 9 ottobre, un nuovo sit-in di protesta contro il declassamento della ferrovia Jonica. Clicca qui per aderire all'evento su facebook • 22/09/14 • Taglio delle stazioni sulla ferrovia Jonica: l'assessore regionale ai trasporti Luigi Fedele, scrive ad RFI per chiedere rassicurazioni sul progetto di ridimensionamento, in vista di una riorganizzazione dell'orario regionale lungo la linea Jonica. Qui il comunicato • 13/09/14 • Pubblicati sulla nostra pagina gli orari dei servizi ferroviari Ferrovie della Calabria previsti a partire dal prossimo 15.09.2014. Vedi qui • 12/09/14 • Il fabbricato viaggiatori della ormai dismessa fermata di Curinga (posta sulla linea Tirrenica tra Lamezia Terme ed Eccellente), è stato ufficialmente attribuito da RFI, ad uso gratuito del Comune. Qui la delibera del consiglio comunale • 09/09/14 • Domani, 10.09.2014, il candidato per le Regionali con il Centrosinistra Oliverio si recherà nella stazione delle Ferrovie della Calabria di Soveria Mannelli, dalla quale partirà alla volta di Catanzaro a bordo del treno 17 delle 10.25. Arrivato a Catanzaro incontrerà a via Milano i lavoratori e sindacalisti delle FC e dell'AMC di Catanzaro. Leggi qui

31 gen 2014

Post anti-monotonia - 14

Ogni tanto ritorna: i lettori "storici" di Ferrovie in Calabria ricorderanno bene quando la pubblicazione del "post anti-monotonia", dedicato agli avvistamenti di rotabili e situazioni ferroviarie insolite nella nostra regione, era decisamente più frequente di oggi...
Ma nonostante i parchi rotabili ormai sempre più razionalizzati ed omogenei, e non di meno la riduzione, purtroppo al minimo indispensabile, di spostamenti di vetture e carri merci, qualche particolarità continua ad allietare gli appassionati calabresi.

Iniziamo quindi da un evento a dir poco eccezionale per la nostra linea Jonica: molto probabilmente, per la prima volta nella storia, una locomotiva diesel D145, in particolare l'unità 2024, dallo scorso 17 gennaio ad oggi, 30 gennaio, ha percorso i binari tra Reggio Calabria Centrale e Bovalino, alla testa di una coppia di carri pianali a carrelli VRTz per trasporto di rotaie. Un brevissimo merci di servizio, effettuato da RFI, per trasportare 8 rotaie (per una lunghezza di circa 25 metri), capeggiato da una delle poche unità del gruppo D145 (utilizzate quasi esclusivamente per servizi di manovra, in Calabria principalmente a Villa San Giovanni per gli imbarchi/sbarchi dei convogli), attrezzate con il sistema di sicurezza SCMT, che permette l'effettuazione di treni ordinari in piena linea senza limitazioni di velocità.
Il carico era destinato al Tronco Lavori di Bovalino. Nella giornata del 17, la corta composizione ha "pernottato" a Melito di Porto Salvo:

La D145 2024, nella sua sgargiante livrea arancio-giallo-grigio, in sosta nel tronchino dell'ex scalo merci di Melito di Porto Salvo.
Particolare dei carri VRTz carichi di rotaie.
Rimaniamo in tema di Jonica...e quindi diesel, con una new entry al Deposito Locomotive di Reggio Calabria: da qualche settimana è stata infatti riassegnata alla DTR Calabria la D445 1036, prima unità della seconda serie di questo gruppo di locomotori, precedentemente appartenente al Deposito di Taranto, venendo spesso utilizzata sulla tratta Foggia - Potenza in composizione ad alcuni treni Regionali a materiale ordinario. La 1036 arriva così a dare manforte alla purtroppo moribonda dotazione di D445 del deposito reggino, utilizzate in testa all'InterCity 559-562 Taranto - Reggio Calabria Centrale e viceversa. Ricordiamo, infatti, che allo stato attuale la locomotiva ex-pugliese è l'unica funzionante: l'unità 1086 ex-Treviso pare sia ferma per un problema ad un carrello, e stessa sorte è toccata alla D445 1140, questa volta per una grave perdita d'acqua. Come sempre, perciò, circola soltanto una sola composizione "ordinaria", con D445 e due vetture UIC-X IR, alternata ad una ALn668, per il sempre più disastrato InterCity Jonico. Sempre a proposito di questo treno, in chiusura post pubblicheremo alcune note.

La D445 1036 in arrivo a Soverato in testa all'InterCity 559 da Taranto. Questa unità da anni circola senza alcun logotipo FS sui due frontali...dando un'insolita e poco gradevole sensazione di "vuoto" all'occhio dell'osservatore.
Ma non solo locomotori: un'incredibile coincidenza, in questi ultimi giorni, ha reso Reggio Calabria Centrale..."internazionale" come non mai! Una delle ultime vetture letto MU, ancora in livrea ARTESIA per treni internazionali Italia-Francia, è stata recentemente ricoverata nel fascio di binari di fronte il fabbricato viaggiatori. La carrozza, assieme ad alcune Gran Conforto, altre Letto MU ed alcune UIC-X Giubileo ed a cuccette C6, non è ancora dotata di impianti di lateralizzazione porte: l'accantonamento, infatti, non è fortunatamente definitivo, ma soltanto in attesa di sblocco dei programmi di adeguamento tecnologico, che dovrebbero essere riavviati a breve. In particolare, segnaliamo che l'intero parco di carrozze letto MU revamping (con finestrini fissi e nuovi interni), T3s (11 unità), ed UIC-X Giubileo, verrà definitivamente lateralizzato e reimmesso in servizio nei prossimi mesi, con la speranza che tutto ciò possa finalmente portare al termine del lungo periodo di carenza di carrozze per treni notturni ed InterCity. Ricordiamo, a tal proposito, che non sono infrequenti, ancora oggi, le effettuazioni di InterCity Reggio Calabria Centrale - Roma Termini, addirittura con sole 6 o 7 vetture UIC-Z/GC! 
Ma come se non bastasse la vettura ex-ARTESIA a dare respiro "francese" all'area ferroviaria dello Stretto, ecco comparire, questa volta in regolare servizio viaggiatori, ben due UIC-X a cuccette T6 in livrea Thello...impresa mista FS-Veolia, che si è sostituita ad ARTESIA per l'effettuazione dei treni notte tra Italia e Francia! Le due carrozze cuccette sono giunte in composizione all'InterCity Notte 795 Torino Porta Nuova - Reggio Calabria Centrale, in sostituzione di una coppia di vetture Cuccette Comfort. Inutile illudersi: purtroppo non è in vista l'istituzione di alcun Euronight Reggio Calabria Centrale - Parigi...

La carrozza letto MU in livrea ARTESIA, in sosta nella Zona Ricovero di Reggio Calabria Centrale, in compagnia di alcune vetture cuccette UIC-X e carrozze GC, tutte in attesa di lateralizzazione delle porte.
Vettura UIC-X cuccette T6 in livrea Thello, manovrata da un 245 a Reggio Calabria Centrale...
A proposito dell'InterCity 562/559 Reggio Calabria Centrale - Taranto: come anticipavamo, la nostra battaglia, avviata con la diffusione della nostra lettera aperta, non è ovviamente conclusa, soprattutto alla luce di una probabile quasi-censura di due importanti servizi televisivi, dedicati alla gravissima questione dell'utilizzo di materiale rotabile inadeguato. Preferiamo non entrare ulteriormente nel merito, principalmente per evitare "noie" ai giornalisti, tra l'altro di estrema disponibilità e professionalità, appartenenti a tv nazionali, che assieme a noi di Ferrovie in Calabria hanno tastato con mano l'assurdità della situazione, durante i sopralluoghi e le interviste a bordo del treno InterCity, effettuato con ALn668. La nostra voce non si ferma qui, e per fortuna almeno un importante passo per la diffusione a livello nazionale di questo "piccolo" scandalo, è stato fatto con la pubblicazione di un articolo firmato da Gian Antonio Stella sul Corriere della Sera:


Avvieremo presto nuove azioni di informazione (anche assieme ad altre associazioni) e contro-censura, per almeno tentare di ribaltare in positivo una situazione ai limiti della truffa, con la speranza che a partire dal cambio d'orario di giugno 2014, possa essere ripristinato un collegamento notturno diretto tra la Calabria Jonica e Roma Termini. Un collegamento, però, che se istituito, potrebbe essere fortemente penalizzato dalla prevista dismissione di molte stazioni, con relativo taglio dei binari d'incrocio e trasformazione in fermate, su tutta la tratta Reggio Calabria Centrale - Metaponto...proprio a partire da giugno 2014. Sarà questo l'argomento della prossima lettera aperta che diffonderemo a tutti gli organi di stampa online e cartacei della nostra regione.
In conclusione, ricordiamo che di tagli all'infrastruttura ed ai servizi, se n'è parlato anche lo scorso 13 gennaio ad Uno Mattina, con l'eccezionale partecipazione in studio del Prof. Domenico Gattuso, Docente di Trasporti dell'Università Mediterranea di Reggio Calabria, in rappresentanza del Comitato Italiano Utenti Ferrovie Regionali. Non poteva mancare ovviamente anche Ferrovie in Calabria, in diretta Skype dalla ex-stazione RFI Catanzaro Sala...

25 gen 2014

Foto dal passato (n°43 - Gennaio 2014)

Avviamo questo nuovo anno di rubrica "Foto dal passato" con scatti inediti decisamente strappalacrime per tutti i ferro-appassionati, calabresi e non, e probabilmente anche per gli assidui utilizzatori del servizio, ormai perduto, che ricorderemo tra qualche rigo.
Torneremo indietro nel tempo di quasi 8 anni, all'ormai lontano 3 luglio 2006. Purtroppo non possiamo non ricordare che tale data è stata aggiunta alla lista dei tanti eventi idrogeologici nefasti e dispensatori di vittime che hanno sconvolto la nostra Calabria: ci riferiamo alla disastrosa alluvione avvenuta a Vibo Valentia proprio quel 3 luglio, nei momenti in cui sono state scattate le fotografie pubblicate in questo post. E ci trovavamo a poche decine di km di distanza, a Lamezia Terme Centrale, che dopo qualche ora subiva le ripercussioni negative sul traffico ferroviario provocate dall'eccezionale nubifragio.
Durante quelle ore trascorse nell'importante scalo calabrese sono state tantissime le immagini scattate che hanno immortalato momenti ormai irripetibili per il trasporto su rotaia della nostra regione. Questa volta ci occuperemo in particolare di una tipologia di servizio che dopo 40 anni è stato definitivamente (e vergognosamente) soppresso nel dicembre 2010 da Trenitalia: ci riferiamo ad "Auto e moto al seguito".
Una fitta di rete di collegamenti tra il Nord ed il Sud Italia, garantiva egregiamente la mobilità dei viaggiatori, molto spesso turisti, unendo la comodità del treno (esclusivamente notturno)...a quella della propria auto personale, che arrivati a destinazione veniva scaricata dai carri, garantendo così la prosecuzione del viaggio.
Il servizio era articolato in collegamenti giornalieri e periodici: in Calabria i tre scali auto al seguito sono stati Villa San Giovanni, Lamezia Terme Centrale e Crotone (quest'ultimo soppresso nel 2005). I primi due, almeno negli ultimi anni, erano regolarmente utilizzati per il carico/scarico più volte alla settimana, delle bisarche in composizione all'Espresso 894/895 Reggio Calabria Centrale - Roma Termini, e limitatamente a Villa San Giovanni, anche all'Espresso 1930/1931 "Freccia della Laguna" (carri Villa SG - Bologna Centrale). Ma era nel periodo estivo il clou del traffico, tra l'altro non soltanto nazionale! Occupandoci in questo post solo di Lamezia Terme Centrale, ricordiamo che quotidianamente, da giugno a settembre, la stazione era letteralmente presa d'assalto per il carico/scarico auto dai treni "autocuccette" da Milano San Cristoforo, da Torino Porta Nuova, da Venezia Mestre e non di meno da Zurigo (con l'altrettanto storica...e purtroppo soppressa "Freccia della Calabria").
Nelle fotografie abbiamo immortalato l'Espresso "Autocuccette" 1613 Milano S. Cristoforo - Lamezia Terme Centrale - Villa San Giovanni, in sosta per la discesa dei viaggiatori e sgancio dei carri DDM destinati allo scalo lametino, 5 in totale, a differenza dei 6 destinati all'impianto dello Stretto. Trenitalia, fino alla soppressione di tali treni, ha puntualmente dichiarato l'inutilità del servizio, ormai utilizzato solo da "poche decine di viaggiatori". Peccato che le nostre prove fotografiche dimostrino l'esatto contrario.

La E656 055 in testa all'Espresso 1613 Milano S. Cristoforo - Villa San Giovanni, subito dopo aver effettuato lo sgancio dei carri DDM destinati a Lamezia Terme Centrale.
Scorcio ad effetto tra la E656 055 ed i carri DDM in manovra. Unica nota "stonata" la livrea XMPR del Caimano...alternativamente, la livrea grigio ardesia del carro auto, con logo FS anni '80...ed il carico d'auto ulteriormente d'altri tempi...avrebbe potuto ambientare la scenetta negli anni '90!
Scorcio dei carri destinati a Villa San Giovanni: notare l'occupazione praticamente totale dei posti auto! In questo caso sono ripresi due carri DDM con carrelli FIAT, abilitati a circolare a 160 km/h: le FS erano l'unica azienda ferroviaria europea a possedere carri per trasporto auto atti a raggiungere tali velocità, a differenza di quelli DB, OBB e di altre amministrazioni, tutti con velocità massima di 140 km/h.

Pezzo d'antiquariato: carro DDM da 140 km/h, con carrelli 24 AU...che purtroppo penalizzavano la traccia oraria di tutto il treno.
L'Espresso lascia Lamezia Terme Centrale alla volta di Villa San Giovanni: in coda due UIC-X a cuccette (C6) Bc serie 1968. A seguire una vettura letto T2s, un'altra Bc C6 e due UIC-X con posti a sedere di seconda classe.

Composizione ed orario dell'Espresso 1613, tratta dal fascicolo ufficiale del Compartimento di Reggio Calabria del 2006. (Foto di Francesco Crea)
Una riproposizione in chiave moderna del servizio Auto al Seguito, dato ormai per spacciato ed appartenente "al passato", non sarebbe sicuramente da sottovalutare. Dopo il fallimento dell'iniziativa mai avviata di Arena Ways, lanciamo un appello ad operatori privati...e perchè no, anche alla stessa Trenitalia. Un numero limitato di collegamenti (Torino/Alessandria e Milano/Bologna per Lamezia Terme Centrale/Villa San Giovanni), con composizione fissa di 4 vetture cuccette da 6 posti ristrutturate (finestrini fissi e nuovi interni) ed una carrozza letto MU, oltre ovviamente ai carri auto (esclusivamente da 160 km/h) sulla base dei treni "Autoslaap" olandesi, potrebbe essere effettuato anche una sola volta a settimana (alternativamente per le varie destinazioni), per ottimizzare i coefficienti di riempimento. Ne riparleremo in un post specifico, con una proposta più dettagliata, mirata anche al rilancio turistico della nostra regione...ovviamente "made in Ferrovie in Calabria"!

21 gen 2014

TPL in Calabria: risanamento, rilancio e precisazioni sui fondi FAS

Negli ultimi giorni alcune testate di informazione calabresi hanno riportato a caratteri cubitali la tragica notizia del fallimento del piano di risanamento delle Ferrovie della Calabria. Causa principale di tutto ciò, il Consiglio dei Ministri, che lo scorso 17 gennaio non ha deliberato lo sblocco dei fondi FAS (60 milioni di Euro, distribuiti a scaglioni di 20 milioni per tre anni), da utilizzarsi per il fabbisogno del trasporto pubblico locale calabrese. Ma quale sarà l’errore degli articoli in questione che, almeno inizialmente, hanno tratto in inganno anche noi di Ferrovie in Calabria? La risposta è molto semplice, e l’abbiamo già data proprio nelle righe precedenti! Si parla infatti di “trasporto pubblico locale”, e non esclusivamente di “Ferrovie della Calabria”, azienda che invece, almeno per il momento, procede con successo verso la conclusione del piano di risanamento. L’utilizzo dei 60 milioni in questione, come tra l’altro riportato in questo comunicato stampa della Regione Calabria, era previsto per il mantenimento dell'intero comparto del TPL calabrese, rappresentato quindi, sì dalle Ferrovie della Calabria, ma anche e soprattutto dalle altre aziende private di trasporto pubblico su gomma.
Precisiamo pertanto che tra i fondi destinati alla Regione Calabria erano previste due diverse voci destinate alle aziende di TPL calabresi: la prima, che per fortuna non è stata messa in discussione ed è stata regolarmente approvata con apposita delibera del Cipe, assegnava 65 Milioni di Euro da utilizzare esclusivamente per il risanamento delle Ferrovie della Calabria; la seconda, quella di cui si è discusso in questi giorni, prevedeva invece 60 Milioni da destinarsi al fabbisogno biennale del servizio di TPL previa un'approvazione saltata sia all'interno del Decreto 'Salva Roma', in seguito alla bocciatura da parte del Presidente della Repubblica, sia all'interno del Decreto 'Milleproroghe', lo scorso 17 gennaio. Risultano pertanto infondate e completamente errate le notizie che annunciano come fallito il risanamento delle Ferrovie della Calabria, riportate da qualche giornalista poco informato che in buona o cattiva fede è riuscito a creare un piccolo caos. (A tal riguardo consigliamo la lettura di questo post sul blog 'Ferrovie Alternative': http://ferroviealternative.blogspot.it/2014/01/ci-risiamo.html).

Sottolineiamo senza tanti giri di parole un concetto fondamentale: con la pubblicazione di questo post, non puntiamo certamente a “discriminare” alcuna azienda in quanto, errori gestionali ed interessi particolaristici a parte, ci sono in gioco le attività lavorative di centinaia di addetti, e non di meno la mobilità di migliaia di calabresi. Un eventuale collasso improvviso del sistema delle aziende di TPL “privato” calabrese, porterebbe soltanto al caos trasportistico, in quanto Ferrovie della Calabria e soprattutto Trenitalia (con relative responsabilità regionali precesse) sarebbero ovviamente impreparate a fronteggiare un’emergenza simile ed a sopperire alle mancanze provocate da un eventuale drastico taglio di un sistema che ormai, volenti o nolenti, rappresenta la spina dorsale del trasporto pubblico locale nella nostra regione. E’ questo il risultato della lunga serie di politiche dei trasporti completamente errate, che mai hanno preso in considerazione l’integrazione tra vettori, unica soluzione per garantire negli anni un sistema di mobilità sostenibile, funzionale, e probabilmente anche più economico…se confrontato agli ingenti sperperi degli ultimi anni, conditi, probabilmente, anche da clientelismo ed azioni e situazioni forse ancora più gravi. Il tutto, troppo spesso, a danno proprio delle Ferrovie della Calabria. Abbiamo fino ad oggi considerato la normalità, l’inutile e controproducente concorrenza tra treno ed autobus, ovviamente entrambi finanziati dalla nostra regione, lungo le direttrici e le trasversali calabresi, dalla Jonica alla Tirrenica, da Reggio fino a Rocca Imperiale e Tortora. Abbiamo considerato normalità trasportare migliaia di studenti, ogni giorno, a bordo di decine di autobus con la stessa origine-destinazione già servita dalla ferrovia, su tratte dove un solo treno di 4 o 5 vetture avrebbe potuto egregiamente sostituire l’autentica catena di pullman, sulle nostre già intasate strade. Abbiamo considerato normalità addirittura la concorrenza (anche in questo caso dannosissima) tra aziende di trasporto pubblico su gomma pubbliche (come appunto Ferrovie della Calabria) e private, abbiamo considerato normalità il quasi totale isolamento dei centri dell’entroterra calabrese, serviti, nella maggior parte dei casi e nei limiti delle loro possibilità, dalle Ferrovie della Calabria, non soltanto nelle aree attraversate negli scorsi decenni da linee ferroviarie a scartamento ridotto ex-FCL, ormai dismesse. E proprio Ferrovie della Calabria, patrimonio identitario sociale e culturale per il nostro territorio, è stata “normalmente” abbandonata a se stessa per anni, da una una classe politica che, all’interno della lunga serie di disastri gestionali, ha compiuto anche quello più grave, e cioè la mancata regionalizzazione dell’azienda, finalmente avvenuta, dopo lunghe peripezie, soltanto lo scorso dicembre 2012, con un ritardo di 13 anni. La contemporanea assenza di finanziamenti destinati alla continuità del servizio, ha portato inoltre alla creazione del tristemente famoso “buco” di 100 milioni di Euro. Ed ovviamente, a differenza di come in tanti vorrebbero far credere, il “buco” non è stato provocato da un numero imprecisato di sprechi fuori controllo, ma piuttosto da una lunga serie di crediti mai retribuiti da parte della Regione all’azienda, che si trovava ad accumulare debiti con i fornitori e negli ultimi tempi, agli effetti pratici, anche con gli stessi dipendenti. La catena di eventi sembra comunque volgere per il meglio (e speriamo possa avvenire lo stesso per le aziende private, oggi a forte rischio), anche grazie ad un rinnovato - e probabilmente mai esistito prima d’ora - spirito propositivo da parte della nuova e giovane dirigenza FC, con la speranza che anche da parte delle istituzioni regionali si punti oltre la “semplice” acquisizione e reset finanziario dell’azienda. Il Piano Regionale dei Trasporti è l’occasione per ricostruire in modo duraturo un intero sistema, si spera per tutti gli operatori e utenti del TPL calabrese, e Ferrovie della Calabria non potrà non essere la protagonista del rilancio dei trasporti pubblici che, di conseguenza, potrebbero anche contribuire ad una ripresa economica generalizzata della nostra regione.

Ecco di seguito quali dovrebbero essere i punti imprescindibili da tenere in considerazione nel breve e medio termine:

- Ripristino delle tratte ferroviarie sospese all’esercizio per danni alluvionali negli ultimi anni (Soveria Mannelli - Marzi, per ricongiungimento delle città e aree metropolitane di Catanzaro e Cosenza via ferrovia, senza dimenticare le linee taurensi); 

- Integrazione gomma-ferro e ferro-ferro a Catanzaro Lido, Cosenza e Gioia Tauro tra servizi su rotaia di Ferrovie della Calabria e di Trenitalia (ed eventuale partnership con l’azienda ferroviaria statale per i servizi regionali su rete RFI, come avvenuto in Lombardia con la ben nota Trenord); 

- Integrazione ferro-gomma e gomma-gomma tra Ferrovie della Calabria ed aziende private di TPL e ferro-gomma tra Trenitalia e privati (o anche gomma-gomma, visti i sempre più numerosi autoservizi sostitutivi effettuati anche da Trenitalia..);

- Metropolitane di Catanzaro e Cosenza;

Inoltre, limitatamente alle Ferrovie della Calabria, si potrebbe puntare all'allargamento dei settori di mercato per l'azienda, sfruttando delle possibilità e competenze delle quali le FC risultano già attualmente in possesso:

- Rilancio del settore turistico (trenino della Sila, treni fotografici/speciali destinati a comitive estere); 

- Sfruttamento della licenza per la circolazione su rete RFI, per attività di servizio merci, previo acquisto  o noleggio di locomotori. A tal proposito, ricordiamo ancora una volta l’occasione non ancora totalmente mancata del porto di Gioia Tauro, con la speranza che, a livello nazionale, non venga più considerato strategico soltanto quando bisogna trasbordare armi chimiche da distruggere…;

- Servizi di manovra ferroviaria all’interno di scali intermodali e/o interporti; 

- Scuola di formazione ferroviaria, per acquisizione licenze per condotta, manovra, formazione, etc; 

- Utilizzo del proprio personale specializzato per effettuare manutenzioni e revisioni ordinarie al materiale rotabile ferroviario regionale, anche in uso a Trenitalia;

 …senza dimenticare, anche se si inizia a sconfinare eccessivamente nel fantasioso, un possibile rilancio del trasporto merci su rotaia, ovviamente specializzato su determinati prodotti, anche sulle tratte a scartamento ridotto. Di questa nostra proposta ne riparleremo in seguito: nel frattempo speriamo in un’informazione pubblica di maggiore qualità e precisione, visto e considerato che troppo spesso, più che informazione, andrebbe definita disinformazione!

Il complesso Stadler DE M4c 504 in partenza da Catanzaro Sala. L'utilità delle Ferrovie della Calabria, oltre che nei collegamenti verso l'entroterra, è imprescindibile anche nelle aree urbane di Catanzaro e Cosenza.
Un'interessante attività a costo zero, è stata avviata dalle Ferrovie della Calabria, in collaborazione con la nostra Associazione: si tratta di un servizio di mailing-list di informazione ai viaggiatori, ai quali vengono comunicate eventuali variazioni di orari, tariffe, avvisi in caso di previsti disagi  ecc. In fotografia un momento di raccolta dati, a bordo di un complesso Stadler in servizio sulla Cosenza - Rogliano.

18 gen 2014

Regione Calabria verso il Piano Regionale dei Trasporti: approvato il piano di riprogrammazione dei servizi di TPL (2)

Con un poco di ritardo rispetto al previsto, ecco la seconda parte del post riguardo la riprogrammazione dei servizi di Trasporto Pubblico Locale in Calabria ad opera della Regione Calabria.


Come anticipato nella prima parte del post, molti degli argomenti trattati nei documenti della riprogrammazione dei servizi (cronoprogramma, relazione istruttoria e documento di sintesi) approvati con la delibera regionale 380 del 25.10.2013 risultavano essere in alcuni casi poco chiari e approfonditi, nonostante l'importanza spesso rilevante di alcuni di essi.
Per questa ragione noi di Ferrovie in Calabria abbiamo pensato di dover segnalare questa mancanza direttamente agli autori e firmatari di questi documenti e delibere, inviando una mail per richiedere alcuni chiarimenti riguardo diversi argomenti al Settore Trasporti della Regione Calabria, allegando un documento in formato pdf (per la creazione del quale ringraziamo il nostro Vittorio Lascala) con tutti i nostri dubbi relativi a quanto esposto principalmente nel cronoprogramma.
Qui il documento:




Come si può vedere, abbiamo suddiviso il documento in sei diversi punti, in base alla macroarea di interesse, a loro volta suddivisi in base al dubbio evidenziato.
Per fortuna, dopo aver inviato il documento alla Regione, abbiamo avuto la fortuna e l'onore di essere ricontattati al fine di tenere una 'mini-riunione' tra Ferrovie in Calabria e Regione Calabria, in modo da poter dare risposta alla maggior parte dei nostri quesiti.
L'incontro si è tenuto la mattina del 13 novembre, alla presenza del Dirigente del Settore Trasporti e di alcuni tra gli Ingegneri e addetti alla redazione del Piano Regionale dei Trasporti, con la nostra Associazione rappresentata da Francesco Lazzaro: la riunione è iniziata nel giro di pochi minuti, senza perdere tempo prezioso, e sin dall'inizio da parte della Regione è stato manifestato l'interesse e l'apprezzamento nei confronti del documento inviato, anche perché grazie ad esso è stato possibile verificare che molti dei punti critici da noi evidenziati risultavano esserlo anche per i tecnici regionali. Ma veniamo al sodo:

1. Direttrice Tirrenica e area metropolitana di Reggio Calabria 

1.1. E’ compresa la compensazione dell’attuale buco d’orario tra le 7.00 e le 12.00? 
La maggior parte dei vincoli e limitazioni all'attuale offerta commerciale regionale è, come è noto, di natura finanziaria: pertanto, in base a quelle che sono le attuali condizioni, non sarà possibile colmare il 'gap' di 5 ore, sia in senso pari che in senso dispari, legato all'assenza di collegamenti ferroviari di tipo regionale. E' allo studio, tuttavia, la possibilità di introdurre almeno una corsa intermedia che percorra la costa tirrenica tra Paola e Reggio Calabria (sia in senso pari che dispari), effettuata però con servizi automobilistici, in quanto meno onerosi, che data la fascia oraria - decisamente non di punta, intorno alle 10.00 - andrebbe a servire una tipologia di utenza difficilmente pendolare e quindi, in quanto occasionale, meno gravata dal dover viaggiare in autobus. Ovviamente si andrebbero a perdere alcune fermate rispetto a quelle attualmente servite dalla ferrovia, in quanto difficilmente raggiungibili senza grossi sacrifici a livello di tempi di percorrenza attraverso la rete stradale. Abbiamo chiesto allora se fosse possibile creare una convenzione tra Regione Calabria e Trenitalia per poter consentire ai viaggiatori di effettuare percorsi 'interni' a bordo dei treni a lunga percorrenza mattutini a prezzo ridotto (regionale, oppure gratuito per abbonati o qualcosa del genere), ma ci è stato risposto che a una soluzione del genere si era pensato inizialmente, ma senza successo per le troppe difficoltà organizzative (e, probabilmente, anche economiche, in quanto non è da escludersi che mantenere un servizio automobilistico intera tratta sia meno oneroso di una convenzione del genere…!).

1.2. Sono state considerate le interferenze con il traffico a lunga percorrenza? 
No, nessuna interferenza è stata presa in considerazione, in quanto ancora non è stato redatto un preciso orario regionale, ma sono state solo indicate le principali linee guida, anche in considerazione del fatto che a meno di un mese da ogni cambio orario la divisione 'Passeggeri' di Trenitalia (Lunga Percorrenza) spesso non abbia comunicato ancora le tracce dei propri collegamenti.

1.3. Il servizio locale tra Paola e Lamezia T. è inteso come servizio vicinale con fermate in tutte le stazioni intermedie? Se sì, si avrebbe un aumento dei collegamenti di questo tipo? 
In tutta probabilità, almeno nella fase iniziale, le differenze rispetto all'offerta attuale saranno minime.

1.4. I servizi diretti Reggio-Cosenza via S.Lucido a quante coppie ammonteranno? 
Secondo le intenzioni della Regione (almeno fino allo scorso novembre) si dovrebbe puntare ad un cadenzamento orario simile a quello attuale, ma con Paola come punto di riferimento. Pertanto quasi tutti i collegamenti saranno attestati a Paola, con rafforzamento intermedio - probabilmente una coppia o due al giorno - su Cosenza nelle ore di punta su 5 giorni a settimana (lun - ven). Noi di Ferrovie in Calabria abbiamo risposto dicendo che in tutta probabilità sia una decisione da rivedere e approfondire, prevedendo l'effettuazione delle coppie dirette su Cosenza almeno per 6 giorni a settimana (lun - ven + dom), in quanto la domenica è un giorno di sovraffollamento sui treni diretti a Cosenza, consequenzialmente al rientro degli studenti verso l'Università della Calabria. Per quanto riguarda invece la scelta di ridurre, o mantenere comunque basso, il numero dei collegamenti diretti dalla Tirrenica sud a Cosenza, la motivazione risulterebbe legata a questioni pratiche di affidabilità del servizio: con il nuovo programma di esercizio, infatti, è previsto che la linea tirrenica venga 'prolungata' virtualmente, limitatamente al servizio regionale ovviamente, fino a Melito Porto Salvo, avendo così collegamenti diretti con frequenza oraria tra Melito e Paola, al fine di avere su questa tratta un servizio migliore per comodità e materiale rotabile utilizzato, nonché di ottimizzare al meglio i turni del materiale rotabile a trazione elettrica. Tale prolungamento porterebbe la percorrenza totale a circa 2 ore e 30 minuti, suddivisi in scaglioni da 30' e 60' circa: Melito - Reggio 30', Reggio - Rosarno 60', Rosarno - Lamezia 30', Lamezia - Paola 30', che se ben organizzati consentirebbero di rendere più facilmente gestibili i servizi in coincidenza ai nodi di Paola, Lamezia, Rosarno e, secondo voci di corridoio non 'regionali', anche Melito, per poter proseguire verso la Jonica!. In questo modo, ovviamente, ciascuna corsa, in quanto più lunga, è soggetta maggiormente al rischio di ritardi, con possibili ricadute negative sulla stabilità e affidabilità del servizio in caso di ulteriore prolungamento su Cosenza, su una linea che a quanto pare potrebbe diventare a 'binario unico' tra Castiglione Cosentino e Paola, vista la possibile proibizione da parte di RFI ad effettuare incroci (già attualmente sconsigliati) nella Galleria Santomarco, con conseguente non indifferente abbassamento della capacità della linea compresa tra Paola e Cosenza.

La E464 218 in testa ad una composizione di vetture UIC-X IR ed MDVC, in manovra a Cosenza Vaglio Lise. 

L'ALn668 1054 in sosta a Scilla, mentre effettua un servizio Regionale tra Melito di Porto Salvo e Rosarno. Secondo i programmi regionali, sulle linee elettrificate verranno utilizzati esclusivamente rotabili a trazione elettrica, diversamente da quanto accade al giorno d'oggi...
2. Direttrice Jonica e trasversali Lamezia – CZ Lido e Paola – Cosenza – Sibari 

2.1. Non è chiara l’impostazione dei servizi veloci lungo la dorsale Jonica. 
2.2. La percorrenza di 2 ore dei servizi veloci tra Reggio C. e Catanzaro Lido via Jonica è oggettivamente impossibile da realizzare, salvo l’utilizzo di veicoli atti ai 150 km/h con forte riduzione di fermate. 
2.3. Si manterrebbe l’attuale cadenzamento ogni 120’ tra Reggio C. e Catanzaro Lido? 
Diamo, per comodità, una risposta unica a tutte e tre le domande. I servizi sulla Jonica resteranno impostati quasi come oggi, con alcune piccole modifiche: si istituiranno presumibilmente tre coppie di regionali veloci tra Reggio Calabria e Sibari (o tutte e tre le coppie dirette Reggio - Sibari e viceversa, oppure due coppie dirette Reggio - Sibari e viceversa e una coppia Reggio - Cz Lido e vv e Cz Lido - Sibari e vv), che garantiscano tempi di percorrenza prossimi alle 2 ore (orientativamente 2h15'/2h20') tra Reggio e Catanzaro Lido e tra Catanzaro Lido e Sibari, garantendo un servizio diretto, comodo e veloce per gli spostamenti su lunghe distanze. Per quanto riguarda invece la Lamezia T.C. - Catanzaro Lido, è previsto che vengano istituiti servizi diretti Crotone - Lamezia T. C. e viceversa, in modo da riavere collegamenti diretti da Lamezia verso la Jonica oltre Catanzaro Lido, scegliendo Crotone/Sibari per ragioni di comodità pratica, in quanto non comporterebbero l'inversione di marcia necessaria per poter raggiungere da Lamezia la Jonica Sud (con conseguente non indifferente aggravio dei costi che, come ricordiamo, per Trenitalia dipendono dal tempo di percorrenza del collegamento e non dal chilometraggio).

2.4. Per le corse afferenti al nodo di Lamezia Terme sono state considerate anche le coincidenze con i treni a lunga percorrenza? 
Come per la tirrenica, anche in questo caso è stata preparata solo l'impostazione di base dei servizi, e non l'orario vero e proprio, anche in questo caso in considerazione del fatto che non è facile poter prevedere a ottobre 2013 (mese di approvazione della delibera) gli orari per giugno 2014 (mese di probabile entrata in vigore delle prime modifiche al servizio), visto che non si avevano ancora a novembre le tracce della lunga percorrenza di dicembre (peraltro rivoluzionate rispetto a quelle in vigore fino all'orario estivo 2013)!

2.5. La coppia diretta Paola – Sibari su quali orari è impostata? A Sibari trova ulteriori coincidenze? 
Anche in questo caso non è stato impostato un orario preciso: nelle intenzioni della Regione, però, ci sarebbe la possibilità di istituire la coppia 'veloce' diretta Sibari - Paola, by-passando Cosenza, in coincidenza con i servizi veloci a lunga percorrenza da e per Roma, ossia con la coppia di Frecciargento. Una nota positiva a questa eventualità sarebbe rappresentata dal fatto che in questo modo, in coincidenza con la Frecciargento dispari, in arrivo a Paola da Roma intorno alle 21.00, si avrebbe un collegamento serale per Sibari dal Tirreno, posticipando di molto l'orario dell'ultimo collegamento Paola - Sibari, che attualmente è alle 16.40 nei giorni lavorativi (Reg 2429 + 8510, con cambio a Castiglione o Cosenza). Noi di Ferrovie in Calabria però abbiamo evidenziato come una tale scelta comporti delle grosse limitazioni al possibile bacino di utenza di questo nuovo collegamento: scegliere di avere coincidenza con la coppia di Frecciargento, infatti, significherebbe, per poter arrivare a Paola entro le 8.05, partire da Sibari (stazione con un bacino di utenza piuttosto basso) intorno alle 6.40, orario che non sarebbe servito da nessuna coincidenza dalla Jonica Sud, linea sulla quale gravitano bacini di utenza ben più consistenti (Rossano, Corigliano, etc..), passando poi lungo una linea la cui affluenza è minima (la Sibari - Cosenza), e by-passando l'altro grande centro di Cosenza. Stessa cosa dicasi per il viceversa, Paola - Sibari, che arriverebbe a Sibari intorno alle 22.30, senza trovare coincidenze né verso Crotone-Catanzaro Lido, né ovviamente verso Metaponto - Taranto. Si potrebbe, secondo noi, pertanto optare per una coincidenza con un servizio Intercity o Frecciabianca un po' più tardi al mattino e un po' prima al pomeriggio, in maniera tale da poterne consentire una maggiore fruibilità dai centri dello ionio crotonese e cosentino (principali potenziali bacini di utenza per un collegamento del genere), offrendo coincidenze a Sibari, se non del tutto servizi diretti tra Catanzaro Lido/Crotone a Paola. (Ricordiamo poi che una coincidenza con il Frecciargento comporterebbe l'utilizzo della galleria Santomarco tra le 7.30 e le 8.00 del mattino, in piena fascia di punta mattutina, rischiando di sacrificare collegamenti ben più importanti e frequentati per un treno potenzialmente vuoto!)

2.6. Non vi è intenzione alcuna di studiare collegamenti diretti veloci tra Cosenza e Taranto, anche tenuto conto del buon movimento di studenti universitari lungo questa direttrice, anche avviando un apposito tavolo di trattativa con le regioni Puglia e Basilicata? 
Nessuna risposta pervenuta. (Anche se, lo ammettiamo, non abbiamo avuto neanche il modo di approfondire la questione vista l'abbondanza di argomenti trattati, che ci hanno tenuti impegnati in riunione per ben oltre un'ora!)

2.7. Secondo un documento di RFI sono previsti numerosi interventi lungo le linee ferroviarie della nostra Regione, i quali incideranno (negativamente) anche sulle capacità della linea Jonica e della Rosarno – Eccellente via Tropea. Saranno eliminati, ad esempio, i binari d’incrocio delle stazioni di Gioiosa Jonica e S.Leonardo di Cutro, dove gli incroci sono oggi frequenti. La programmazione del servizio lungo la Jonica ha tenuto conto di queste variazioni? 
Come sopra: non sono stati ancora stabiliti gli orari esatti, pertanto non si è dovuto tenere conto di queste prossime limitazioni. Il problema sarà abbastanza spinoso per la stazione di Gioiosa però, che potrebbe essere potenzialmente utilizzata come stazione di interscambio treno-bus per i collegamenti Jonio-Tirreno. (Se hai la possibilità di incrociare a Gioiosa, riesci a servire con un unico bus due treni, in senso nord e in senso sud, senza nessun tempo di attesa aggiuntivo; se al contrario non puoi effettuare incroci, potrai servire un treno alla volta con ciascun bus, oppure dovrai attendere fino all'arrivo del treno successivo, con ovvi maggiori tempi di attesa e quindi minore attrattività del servizio).



L'ALn663 1172 a Catanzaro Lido, in composizione tripla con un'altra unità della stessa serie, ed una ALn668 serie 3100. Per un rinnovo parziale e "rapido" della flotta diesel della Divisione Trasporto Regionale Calabria, è in corso il trasferimento da alcuni depositi di Piemonte, Sardegna e Sicilia, delle automotrici in questione, decisamente più recenti e dal maggiore comfort rispetto alle ormai vecchie ALn668 serie 1000. In seguito verranno acquistati direttamente dalla Regione Calabria, alcuni complessi diesel di costruzione polacca Pesa, il cui appalto è stato indetto da Trenitalia mesi orsono.
3. Rete Ferrovie della Calabria 

3.1. La sdemanializzazione delle linee Palmi – Sinopoli e Camigliatello – S. Giovanni in Fiore rappresentano anche un’intenzione di smantellamento dell’armamento ferroviario? 
3.2. Troviamo poco lungimirante la sdemanializzazione anche del solo tratto Camigliatello – S. Nicola Silvana Mansio, comprensibile nella Pedace – Camigliatello S. come linea a traffico turistico. 
3.3. Vi sono già idee alternative di mobilità per la linea Palmi – Gioia Tauro – Cinquefrondi? 
La sdemanializzazione non è altro che un processo che fa sì che la linea ferroviaria smetta di essere riconosciuta come tale, e pertanto di competenza della Regione, in maniera tale da consentire all'Ente di non dover erogare finanziamenti destinabili al TPL a linee ferroviarie che purtroppo ormai non hanno più niente a che vedere con i servizi di trasporto pubblico locale, in quanto - anche da sospese - comportano un corrispettivo di circa 8000€/km ogni anno da parte della Regione alle Ferrovie della Calabria. Con la sdemanializzazione, perciò, si andrebbe a perdere lo stato di 'intoccabilità' della linea ferrata, che diventerebbe pertanto un normale 'appezzamento' di terreno di proprietà della Regione, ma che non ne comporta - per quanto nelle sue facoltà - il contestuale smantellamento. Vista la storica importanza della stazione di San Nicola - Silvana Mansio, legata in parte anche alla sua altitudine da record, nonché al fatto che l'esercizio turistico è stato classicamente svolto tra Camigliatello  e questa stazione, compresa però nel tratto interessato dalla sdemanializzazione e non in quello da preservare come linea turistica, potrebbe essere presa in considerazione da parte della Regione la possibilità, anche in considerazione della brevità del percorso Camigliatello - San Nicola, che questo tratto di linea venga re-inserito nel segmento di linea turistica.
Per quanto riguarda le taurensi, non sono state ancora stabilite valide alternative al servizio ferroviario: probabilmente verrà ripristinato, per questioni di maggiore facilità nel ripristino della tratta, nonché di economia di gestione, il servizio sulla Gioia Tauro - Palmi con il normale servizio ferroviario, anche perché pare che non siano state riscontrate proposte particolarmente originali nel concorso indetto la scorsa estate per raccogliere idee-progetto per modalità alternative di servizio sulla tratta in questione.

Doppia di complessi DE M4c 500, in attesa di ripartenza verso Cosenza, alla stazione di Rogliano. Sulla destra, il bus di collegamento, sempre di Ferrovie della Calabria, utilizzato per coprire la tratta ferroviaria attualmente interrotta, da Marzi fino a Soveria Mannelli. 
4. Soppressione o riduzione del servizio nelle stazioni a scarso traffico 

4.1. E’ possibile avere un prospetto dettagliato delle stazioni oggetto di questo provvedimento? 
4.2. I servizi automobilistici che serviranno i centri interessati saranno pensati anche per garantire un interscambio efficace con l’offerta ferroviaria presso la stazione più vicina rispetto a quella soppressa? 
4.3. Quale criterio è stato usato, nel dettaglio, per la determinazione dei provvedimenti per queste stazioni? 
Risposta unica a tutto il paragrafo: anche in questo caso l'indicazione del piano di riprogrammazione è solo una linea-guida, ma non una cosa già definita e stabilita. Non sono state pertanto ancora individuate le fermate da 'tagliare' o da ridurre. Nessuna informazione poi sui servizi di interscambio, per i quali probabilmente ci vorrà ancora un po' di tempo, fino a quando non si riuscirà a rendere il servizio ferroviario un asse portante del trasporto regionale, ancora impossibile a causa delle scarse risorse finanziarie regionali, nonché dell'insufficienza e della vetustà del materiale rotabile ferroviario, attualmente decisamente più vecchio e meno confortevole rispetto ai - purtroppo - ben più nuovi autobus.


5. Acquisto di nuovo materiale rotabile 

5.1. Perché non si è pensato all’acquisto diretto, anche studiando una progettazione per il reperimento di fondi FAS (come fatto dalla Regione Lombardia alcuni anni fa per i treni ALe710/711 “TSR”), di un cospicuo numero di treni di proprietà esclusivamente regionale? Tale investimento, per quanto sicuramente di dimensioni ingenti, avrebbe consentito una maggiore incisività del ruolo della Regione nello stabilire le condizioni economiche per l’esercizio ferroviario, creando la possibilità di appaltarlo a gestori diversi da Trenitalia (vedasi esempio linea Terni – L’Aquila, passata dalla gestione Trenitalia a 10€/km circa ai 6€/km di Umbria Mobilità). 
5.2. Sono previsti ulteriori investimenti e/o trasferimenti da altre regioni di materiale Diesel? 
In teoria, a partire dalle prossime forniture di materiale rotabile, i treni dovrebbero restare di proprietà della Regione, in quanto finalmente sarà la Regione stessa ad impegnare importanti somme finanziarie per l'acquisto dei rotabili, che saranno per il momento solo elettrici (Coradia Meridian a 4 casse), mentre per quanto riguarda il materiale diesel è previsto che continui ad arrivare materiale migliore e più recente (ALn668.3100 e ALn663) dalle altre Regioni d'Italia, anche al fine di poter effettuare 'economicamente' composizioni da tre automotrici. Per il momento non si è ancora deciso se investire o meno in nuovo materiale rotabile diesel in quanto si è in attesa degli esiti dello studio di fattibilità per l'elettrificazione della linea Jonica, per cui in caso di esito positivo, tenuto conto dei tempi relativamente brevi (sicuramente inferiori alla vita media di un treno) necessari all'eventuale elettrificazione della linea, risulterebbe inutile andare ad investire ingenti somme di denaro verso questa tipologia di materiale.  (Questa è la versione di novembre 2013, anche se nel frattempo l'Assessore Regionale ai Trasporti Luigi Fedele ha più volte pubblicamente dichiarato che saranno acquistati in tempi brevi nuovi treni diesel per la Calabria, ipotesi compatibile con la recente notizia dell'ordinazione da parte di Trenitalia di nuovi treni diesel polacchi PESA, simili agli ATR220 attualmente in circolazione in diverse parti d'Italia: una notizia positiva da un lato, perché si avrebbero finalmente treni diesel nuovi sulla ionica, relegata da decenni allo stesso materiale di 30/40 anni fa; negativa dall'altra, perché a questo punto potrebbe indirettamente comportare un esito negativo dello studio di fattibilità della Jonica, del quale non si hanno ormai tra l'altro più notizie da mesi…!).

6. Tariffe 

6.1. L’aumento tariffario di Gennaio 2014 andrà a colpire un’altra volta in maniera molto dura gli utenti della Catanzaro Lido – Catanzaro Città, linea a tutti gli effetti di carattere metropolitano, che vedranno il biglietto aumentato di più 150% nel giro di due anni. Perché non si è pensato all’applicazione della tariffa urbana su tale linea ferroviaria pur essendo evidente il fatto che tale aumento ha fortemente disincentivato l’utenza e che la linea si sviluppa interamente in ambito comunale? 
6.2. E’ prevista, nel breve termine, l’integrazione tariffaria totale tra i vettori ferroviari e automobilistici, almeno per quanto riguarda i servizi di Ferrovie della Calabria? 
L'adeguamento delle tariffe dell'intero comparto dei trasporti, ferroviari ed automobilistici, urbani ed extraurbani, si è reso necessario per poter adempiere a quanto richiesto dal Governo, che chiede indifferentemente lo stesso livello di rapporti ricavi/costi a tutte le Regioni, obbligando la Regione Calabria a dover imporre determinati prezzi per poter garantire gli attuali livelli di servizio. Per quanto riguarda il settore ferroviario delle Ferrovie della Calabria, in particolare, si è deciso di allineare le tariffe a quelle previste per i servizi di Trenitalia, che comporta un aumento maggiore del prezzo del biglietto per il 2014, ma abbatte i prezzi degli abbonamenti settimanali e mensili, rispetto a quelli previsti per gli autoservizi nel 2014 (e ancora di più nel 2015, quando per il settore automobilistico entrerà in vigore la seconda fase dell'adeguamento tariffario), facendo così in modo che il viaggiatore sia maggiormente incentivato a fidelizzarsi con il mezzo di trasporto pubblico, e che contemporaneamente preferisca il treno all'autobus nelle aree in cui vi è ancora qualche sovrapposizione tra le diverse modalità di trasporto (praticamente tutta la Jonica, ndr). Purtroppo, anche in considerazione della grossa sproporzione esistente tra ricavi e costi per quanto riguarda il servizio ferroviario delle Ferrovie della Calabria, non è possibile evitare l'aumento dei prezzi anche sulla Catanzaro Lido - Catanzaro Città, dove comunque il prezzo dell'abbonamento, a regime, sarà inferiore per il servizio ferroviario FC rispetto a tutti gli altri mezzi di trasporto 'concorrenti' (servizio urbano Amc, servizi extraurbani), a meno che non ci siano aziende - come fatto finora dall'Amc appunto - che decidano di non adeguarsi alle delibere regionali, applicando prezzi diversi e/o agevolazioni tariffarie, rischiando però di avere a fine anno rapporti ricavi/costi bassi che potrebbero incidere sui corrispettivi destinati a loro negli anni successivi. L'unico modo per poter attenuare l'aumento del prezzo del biglietto per i viaggiatori tra Catanzaro Lido  e Catanzaro Città (che rientra, ricordiamo, per solo 1km nella tariffa 10-20km, nonostante sia interamente in ambito urbano) è quello di prevedere un biglietto con tariffa urbana a tempo, ma integrato con l'Amc, integrazione però finora non verificatasi in seguito al mancato accordo tra Amc e Ferrovie della Calabria. Altra forma di integrazione tariffaria, probabilmente di più facile organizzazione, potrebbe essere tranquillamente prevista tra i mezzi ferroviari ed automobilistici di collegamento delle Ferrovie della Calabria (almeno nelle località servite da autobus di collegamento scalo - paese, come Gimigliano, Cicala, San Pietro Apostolo e Serrastretta, come in parte avviene sulla tratta Cosenza - Rogliano, nelle stazioni di Rogliano e Piane Crati), purché l'azienda invii una proposta a riguardo, da valutare da parte della Regione.

Una delle tante proteste riguardanti l'aumento del prezzo dei biglietti dei trasporti, che sulla tratta ferroviaria della FC Catanzaro Lido - Catanzaro Città ha raggiunto il prezzo di 1,80€, decisamente poco concorrenziale rispetto all'1,30€ per viaggiare sulla stessa tratta, con tariffa a tempo peraltro, con i mezzi dell'azienda per la mobilità urbana.
Probabilmente la maggior parte dei lettori si starà chiedendo "ma quindi, cosa vi è stato risposto di chiaro e certo, oltre a qualche linea guida, tra l'altro non sempre condivisibile?": indubbiamente il percorso verso la totale ricostruzione del sistema di trasporto pubblico su rotaia e su gomma in Calabria, è ancora lungo ed in salita...al punto che, probabilmente, in alcuni momenti ci vorrà la nostra ben conosciuta cremagliera (...) per superare le autentiche montagne che ci separano da una nuova organizzazione trasportistica, degna di una regione europea. Non ultima, notizia di ieri, la non approvazione da parte del governo, sull'utilizzo di 20 milioni di € fondi FAS per il salvataggio del comparto del tpl su gomma calabrese. Speriamo che anche questo ostacolo possa essere, in qualche modo, superato.
In ogni caso, possiamo dire che un punto fermo di avvio ed un rinnovato interesse nel settore, sembra finalmente esserci nella nostra regione: non mancherà certamente l'appoggio e la collaborazione dell'Associazione Ferrovie in Calabria...neppure nei tratti in cremagliera!

14 gen 2014

Dis...integrazione tariffaria in Calabria: addio a Trebus...


In questi ultimi giorni le attenzioni degli ambienti giornalistici calabresi (e non solo...), delle istituzioni e delle associazioni, sono indubbiamente focalizzate sulla vergognosa gestione dell'InterCity 562/559 Reggio Calabria Centrale - Taranto via Jonica, che sta diventando ormai un caso nazionale...e meta di giornalisti di praticamente tutte le tv e quotidiani. Un po' di merito per l'esplosione di questa "bomba ferroviaria" probabilmente ce l'abbiamo anche noi di Ferrovie in Calabria, grazie alla diffusione on-line della nostra lettera aperta, alla quale è stato addirittura dedicato un articolo firmato dal famoso giornalista Gian Antonio Stella sul Corriere della Sera. Torneremo nei prossimi giorni sulla questione, con importanti novità: in questo post vogliamo dare invece un po' più di visibilità all'altrettanto grave situazione in cui versa il trasporto metropolitano e suburbano dell'area di Reggio Calabria. Ci chiediamo come mai, al momento, se ne sia ancora discusso poco e niente: dall'1 gennaio 2014 la convenzione "Trebus" non è più attiva. Si trattava dell'ultimo esempio di integrazione tra aziende e vettori di trasporto in Calabria, ed in particolare, attraverso varie tipologie di biglietto unico che riassumeremo tra qualche rigo, era possibile viaggiare liberamente sui treni di Trenitalia e sui bus di ATAM, sia all'interno del comune di Reggio Calabria, che nelle relative aree extraurbane limitrofe (l'estensione "ferroviaria" del consorzio Trebus era compresa tra Rosarno e Melito di Porto Salvo, esattamente l'area del servizio metropolitano su rotaia dell'hinterland reggino).
In particolare, ricordiamo che fino al 31 dicembre 2013, erano in vigore le seguenti tariffe e tipologia di titolo di viaggio, e relativi abbonamenti:

- Biglietto "UNICO" urbano, durata 75 minuti, utilizzabile indifferentemente su treni ed autobus nell'area compresa tra Catona e Bocale. Costo di 1 €.

-Biglietto "UNICO" urbano giornaliero (ottimo specie per i turisti!), che con soli 3 €, permetteva di spostarsi liberamente nell'area urbana (Catona - Bocale) sia in treno che in autobus, per l'intera giornata dalla timbratura.

-Biglietto Extraurbano, che permetteva di viaggiare in treno (Est. 1-7) o con bus extraurbano ATAM (Est. A-D) da o per una delle relazioni indicate (Est.) o consentiva inoltre lo spostamento per 75 minuti (dall'orario di convalida sulla tratta urbana) all'interno della zona urbana indifferentemente con treno o com bus ATAM. Le tariffe variavano da 1,35 € a 3,40 €. 

Purtroppo la soppressione delle tariffe integrate, non ha portato soltanto un aumento di difficoltà pratiche per l'utente, in quanto si rende necessario l'acquisto di due titoli di viaggio separati, ma ha portato, ovviamente, anche ad un consistente aumento delle spese! Facciamo infatti notare che il biglietto urbano ATAM passa da 1,00€ ad 1,30€, mentre quello ferroviario segue, anche in ambito urbano, le tariffe chilometriche di Trenitalia, che già fino allo scorso anno erano maggiori rispetto a quelle di un biglietto integrato. Più di tanti giri di parole, valgono i numeri: per spostarsi, per esempio, da Reggio Calabria Pellaro ad un qualunque punto di Reggio Calabria non raggiunto dalla ferrovia, servendosi quindi di treno+autobus, si arrivano a spendere ben 3,10 €, a differenza di 1 € pre-scissione di Trebus! Si tratta quindi di un aumento del 210%, decisamente gravoso per le tasche dell'utente abituale...senza dimenticare che, tariffe a parte, si scoraggia anche l'utilizzo saltuario della modalità treno+bus, per le ovvie complicatezze nell'acquisto di due titoli di viaggio separati, rischiando magari di perdere una coincidenza stretta tra treno e bus e vv...
Non è decisamente un modo di gestione ottimale del trasporto pubblico in una città già di per sé congestionata come Reggio Calabria e riteniamo che una diversa via la si sarebbe potuta cercare: aumentando le tariffe si spera sì di far aumentare gli introiti, ma a nostro parere così non sarà, perchè l'unico risultato che prevediamo, è quello di far letteralmente scappare a gambe levate l'utente... che si sposterà al mezzo privato, sia per motivi di maggiore semplicità e sia perché, a questo punto, si "rischia" addirittura di spendere di meno in auto, specialmente in caso di divisione delle spese del carburante tra più persone.
Era davvero impossibile mantenere in vigore l'integrazione tariffaria, adeguando soltanto le tariffe? Riteniamo che in ambito urbano un aumento fino ad 1,50 € del biglietto integrato treno-bus (che ribadiamo, costava fino al 31/12/2013 soltanto 1 €), avrebbe sicuramente avuto effetti meno deleteri rispetto alla vera e propria "frustata" attuale!


L'Associazione Ferrovie in Calabria lancia l'appello al nostro Assessorato ai Trasporti, ed in particolare alla popolazione reggina: tornare all'integrazione è necessario, per evitare di accanirsi su una società già martoriata dalla crisi economica e dalle difficoltà di mobilità. 
Ma questo è un appello anche per le città di Cosenza e Catanzaro: nella prima, come in tanti ricorderanno, il biglietto integrato "BinBus"... ha praticamente perso il "Bin", poiché il settore ferroviario delle Ferrovie della Calabria sono ormai uscite dal consorzio dal 2012, così come anni prima aveva già fatto Trenitalia. Entrambe le aziende di trasporto consentivano l'utilizzo dei propri treni con biglietto integrato ferro+gomma, sia per spostamenti urbani nelle tratte Cosenza Vaglio Lise - Cosenza Casali per le FC, e Cosenza Vaglio Lise - Castiglione Cosentino per l'azienda ferroviaria statale, che extraurbani, provenendo dal resto della provincia. Ad oggi nel consorzio BinBus resiste solo il gommato, con AMACO (autobus urbani di Cosenza), Consorzio Autolinee settore autoservizi delle Ferrovie della Calabria. Un enorme danno, che ormai passa inosservato causa "assuefazione", per la più grande città universitaria (e non solo) della Calabria.
Ben altra storia a Catanzaro, dove l'integrazione ferro+gomma praticamente...non è mai esistita. L'unica integrazione del capoluogo fu, per qualche anno, quella tra i mezzi dell'Amc (l'azienda della mobilità urbana di Catanzaro) e la funicolare, ovviamente anche questa soppressa già da diversi anni. Ad oggi, per spostarsi in ambito urbano nel Capoluogo di regione, ci si può servire delle Ferrovie della Calabria (servizio ferroviario tra Catanzaro Lido e Catanzaro Città e funicolare Catanzaro Sala - Piazza Roma) e dell'Amc. Paradossalmente, un "terzo" vettore è rappresentato dalle aziende private di trasporto su gomma extraurbano...  che effettuano una sorta di servizio metropolitano tra Catanzaro Lido e Catanzaro Città, giusto per incrementare la confusione e la dispersione di risorse economiche che dovrebbero rimanere nell'ambito di aziende preposte al servizio urbano.
Ma, se Cosenza è la maggiore città universitaria della Calabria... Catanzaro è probabilmente la prima per intasamento del traffico, scarsità di parcheggi e difficoltà di spostamento con il mezzo privato. Una convenzione (dopo Trebus e BinBus...manca FerBus!) tra le Ferrovie della Calabria e l'Amc (e magari anche Trenitalia, per gli spostamenti in treno tra Catanzaro Lido e la nuova stazione di Catanzaro, sulla linea per Lamezia Terme Centrale), per un biglietto ed una tariffa unica, sarebbe quindi assolutamente necessaria, indubbiamente con un aumento delle tariffe, ma che sarebbe però compensato da una semplificazione degli spostamenti attraverso il mezzo pubblico.
Sicuramente non basta un semplice articolo ed uno schiocco di dita per realizzare tutti questi "piccoli" sogni, in quanto vanno ovviamente prese in considerazione anche le singole situazioni economiche e di ordinamento delle varie aziende che dovrebbero essere coinvolte in questi consorzi. Quel che è certo, è che fuori dalla Calabria le integrazioni, nonostante la crisi economica, non sono un'utopia: nella nostra terra al momento ci troviamo, purtroppo, al "game over"...

Cosenza: la M4 408 in sosta al Deposito di Vaglio Lise. Sull'angolo in alto a sinistra dell'automotrice, si può intravedere ancora il logo del consorzio "BinBus", risalente a quando le Ferrovie della Calabria ne facevano parte.


Catanzaro: la M4c 353 è appena partita dalla fermata di Dulcino, alla volta di Catanzaro Città. Nel Capoluogo, l'integrazione tra FC ed AMC non è invece mai esistita...

11 gen 2014

Catanzaro: resoconto della mostra AMC...e non solo!

Con qualche giorno di ritardo, pubblichiamo oggi un breve (ma intenso!) resoconto della consueta mostra organizzata dall'Associazione Modellisti Catanzaresi, nei locali del Convitto Galluppi, a Catanzaro Città. L'evento, che si ripete ormai da circa vent'anni, a cavallo tra il 2013 ed il 2014 si è tenuto dal 26 dicembre al 3 gennaio, allietando con i bellissimi plastici e modelli presenti, lo sguardo e l'immaginazione di grandi e piccoli! 
Ma dopo l'ingresso del Gruppo Fermodellistico Tropeano e di FREMO Calabria, risalente ad alcuni anni fa, il panorama "ferroviario" della storica mostra catanzarese, in quest'edizione si è ampliato, con praticamente un'intera sala dedicata all'Associazione Ferrovie in Calabria: in tempo quasi record abbiamo allestito la nostra ormai conosciutissima esposizione di cimeli ferroviari storici, calabresi e non, e l'esposizione fotografica (che probabilmente, anticipiamo, verrà molto presto aggiornata con nuovi scatti!). 
Ma oltre ai plastici ed ai modelli (non solo ferroviari, come vedremo tra qualche rigo), anche la piccola esposizione oggettistica dell'AMC si è arricchita di un pezzo decisamente forte! 
Indubbiamente si tratta di un oggetto dal grandissimo valore storico, da lasciare a bocca aperta ogni appassionato di treni calabrese che si rispetti, ma che in ogni caso non può non far tornare in mente la grande tragedia vissuta nell'immediato entroterra di Catanzaro...ed il relativo sentimento di tristezza. Ci riferiamo al tachigrafo dell'automotrice M2.123 delle allora Ferrovie Calabro Lucane, protagonista del disastroso "incidente della Fiumarella", avvenuto sulla linea Catanzaro Città - Cosenza, il 23 dicembre del 1961. Come in tanti ricorderanno, a causa dell'eccessiva velocità dell'automotrice, nell'impegnare il tristemente famoso ponte in curva posto nei pressi di Catanzaro, la rimorchiata trainata deragliò, e ribaltandosi su un fianco, precipitò dal ponte per un'altezza di 40 metri. Fu una strage, con addirittura 71 vittime, la maggior parte delle quali studenti. Il tachigrafo venne estratto (e probabilmente sequestrato) subito dopo l'incidente.
Ma tornando ad argomenti decisamente più allegri, come vedremo nelle fotografie in basso, abbiamo potuto ammirare anche il campione del complesso Stadler DE M4c500 in scala H0m, in corso di rifinitura da parte del giovane produttore artigiano Marco Meusburger (acronimo "Freccia Azzurra"), ben noto per aver egregiamente riprodotto in scala molti rotabili FCL (ed ovviamente FC e FAL), tra cui l'automotrice M4c 350 FIAT, il locomotore diesel Lm4 600, e vari carri merci. Notevoli anche i piccoli diorami dell'Associazione Modellisti Catanzaresi, rappresentati tratti a cremagliera della Catanzaro Lido - Catanzaro Città (tra cui la stazione di Pratica!). Sono del socio del Gruppo Ferrmodellistico Tropeano Luca Berardocco, invece, le automotrici ALn668 serie 1000, completamente autocostruite. Una di esse veste la livrea del "Treno Costa degli Dei", bellissima iniziativa di fine anni '90, che permetteva di viaggiare gratuitamente su alcuni treni, tra Rosarno e Lamezia Terme Centrale via Tropea, con il contributo dei comuni della costa. Ma non solo ALn668: egregiamente riprodotta anche una ALn DAP (con relativo diorama con forze dell'ordine e detenuti), la nota automotrice cellulare del Dipartimento Amministrazione Penitenziaria. Il modellismo non ferroviario era invece rappresentato da altrettanto affascinanti riproduzioni militari, navali, automobilistiche ed aeree...senza dimenticare gli artistici presepi costruiti da soci AMC, e l'enorme esposizione di santini, alcuni dei quali antichissimi, dell'appassionato Umberto Timpano.
Più di tante parole, però, contano le fotografie: buona visione!

26 dicembre 2013: l'amico Davide Godano del Gruppo Fermodellistico Tropeano, taglia il nastro: la mostra di Catanzaro è inaugurata!
La sala dell'esposizione oggettistica e fotografica di Ferrovie in Calabria...

...e relativo ingresso.
Le ormai ben note fotografie (esposte in 6 mostre ed eventi vari nello scorso 2013!), in compagnia di tabelle di percorrenza ed orari di stazione (in particolare di Catanzaro Sala, anno 2007...).
Il signor Raffa, socio AMC, al banco ACEI del suo bellissimo plastico...
...che possiamo ammirare in questa fotografia.
Altro scorcio anni '90 del plastico Raffa: tra un Espresso con vettura a cuccette 1959 in coda, un InterCity trainato da una E402A e composto da carrozze Eurofima (senza dimenticare il "mistone" merci e la D345 con le MDVC), la nostra mente ripercorre in un attimo quegli anni indimenticabili per le ferrovie italiane (e calabresi...).
Bellissimo dioramino riproducente un tratto di linea FCL Catanzaro Città - Catanzaro Lido, nei pressi di Catanzaro Pratica, armato di cremagliera. In transito una Emmina M1c 80R, sempre autocostruita da soci AMC!
Scartamento ridotto dei giorni nostri: ecco il complesso Stadler FC e FAL, in corso di produzione dal marchio "Freccia Azzurra".
GFT: automotrici ALn668 1000 e DAP in esposizione!
Tra il tachimetro di una D341, un contagiri ed altri cimeli, ecco comparire (in basso a destra), il tachigrafo della M2 123 delle Ferrovie Calabro Lucane, protagonista del tragico incidente della Fiumarella, nel 1961.
Il direttivo dell'Associazione Ferrovie in Calabria al completo, assieme al neo-iscritto e collaboratore Domenico Palazzo!
Foto ricordo tra direttivo e soci dell'Associazione Modellisti Catanzaresi e Associazione Ferrovie in Calabria, di fronte al piccolo ma curatissimo plastico in scala N!!
Concludiamo il post con un enorme ringraziamento all'Associazione Modellisti Catanzaresi, per averci ospitato (e non di meno anche per aver "vegliato" sui cimeli di Ferrovie in Calabria) ed averci aiutato ad allestire la nostra mostra: è stato un onore essere al fianco di una realtà associativa esistente ormai da due decenni, probabilmente la prima ad essere fondata in Calabria in questo campo...

Un cenno lo riserviamo alla interessantissima mostra fotografica ed oggettistica tenutasi a Mileto fino allo scorso 6 gennaio, dedicata alla mai completata ferrovia Porto Santo Venere (l'attuale Vibo Marina) - Mileto - Mongiana, alla quale inaugurazione ha partecipato anche il neo-presidente delle Ferrovie della Calabria Giuseppe Pedà: per leggere un approfondimento, scritto da Davide Godano, Presidente del GFT, clicca qui.

Davide Godano con Franco Valente, autore della spettacolare riproduzione in scala 1/12 della stazione FCL di Mileto.
 
Il primo blog dedicato al trasporto ferroviario in Calabria...by Roberto Galati...email - msn: exp826@hotmail.it