I contenuti di Ferrovie in Calabria sono a disposizione di tutti, ma a condizione che, se sfruttati, siano accompagnati dall'indicazione della fonte (blog o autore dei testi/fotografie). Tutto il materiale ivi pubblicato è protetto da Copyright, perciò per evitare situazioni incresciose vi preghiamo di seguire questa piccola regola. Buon Viaggio!

• 14/10/14 • La mancanza di energia per l'alimentazione elettrica, sulla linea Paola - Cosenza, causa l'arresto improvviso di un treno nella galleria Santomarco: si è trattato della simulazione di criticità, tenutasi stanotte all'interno della lunga galleria posta sulla ferrovia Paola - Cosenza. Qui la news di ANSA Calabria • 13/10/14 • Trenitalia: a partire dal 15 ottobre verrà ripristinato il treno Regionale 22664 Reggio Calabria Centrale (11.30) - Rosarno (12.50), mentre verrà soppresso, solo nella giornata del 15 ottobre, il Regionale 22653/22654 Melito PS (6.45) - Rosarno (8.45). Qui il comunicato di Fsnewss • 04/10/14 • Si è tenuto nella giornata del 2 ottobre, l'open day alla stazione RFI di Fuscaldo, i cui ambienti non più utili ai fini dell'esercizio ferroviario, sono stati assegnati alla locale cooperativa agricola "Il Segno": prosegue quindi anche in Calabria, il programma di Rete Ferroviaria Italiana che prevede il recupero e l'affidamento a fini sociali delle stazioni parzialmente o totalmente dismesse. Qui la news • 29/09/14 • Si terra alla stazione RFI di Bova Marina, giorno 9 ottobre, un nuovo sit-in di protesta contro il declassamento della ferrovia Jonica. Clicca qui per aderire all'evento su facebook • 22/09/14 • Taglio delle stazioni sulla ferrovia Jonica: l'assessore regionale ai trasporti Luigi Fedele, scrive ad RFI per chiedere rassicurazioni sul progetto di ridimensionamento, in vista di una riorganizzazione dell'orario regionale lungo la linea Jonica. Qui il comunicato • 13/09/14 • Pubblicati sulla nostra pagina gli orari dei servizi ferroviari Ferrovie della Calabria previsti a partire dal prossimo 15.09.2014. Vedi qui • 12/09/14 • Il fabbricato viaggiatori della ormai dismessa fermata di Curinga (posta sulla linea Tirrenica tra Lamezia Terme ed Eccellente), è stato ufficialmente attribuito da RFI, ad uso gratuito del Comune. Qui la delibera del consiglio comunale • 09/09/14 • Domani, 10.09.2014, il candidato per le Regionali con il Centrosinistra Oliverio si recherà nella stazione delle Ferrovie della Calabria di Soveria Mannelli, dalla quale partirà alla volta di Catanzaro a bordo del treno 17 delle 10.25. Arrivato a Catanzaro incontrerà a via Milano i lavoratori e sindacalisti delle FC e dell'AMC di Catanzaro. Leggi qui

30 set 2014

Foto della settimana - Settembre 2014

Anche questo nuovo appuntamento con le Foto della Settimanam direttamente dalla photogallery di Ferrovie in Calabria, non si smentisce: pubblichiamo di seguito le bellissime immagini inviateci da tanti amici appassionati calabresi e non solo, direttamente dalle strade ferrate della nostra regione.

Iniziamo dallo scartamento ridotto, con questo scatto gentilmente concessoci da Giulio Fresi: ci troviamo a Rogliano, e la protagonista della fotografia è ovviamente l'automotrice M2.232 MV (erroneamente marcata Mv 232), unica unità dello storico gruppo di automotrici Breda, oggi in gran parte rimotorizzate, ad essere stata sottoposta a revamping totale degli interni e degli esterni, con applicazione dei nuovi colori sociali bianco/azzurro di Ferrovie della Calabria. La M2.232 MV ha ricevuto ben quattro livree durante la sua storia: castano-isabella di origine, passando per la verde magnolia-grigio perla, in seguito per la giallo-rosso, e finendo a quella attuale bianco-azzurro!
La "revamping" in azione (n°145 - 09/2014)
Cambiamo completamente ambientazione, con la seconda Foto della settimana di settembre! Ci spostiamo infatti a Villa San Giovanni, dove l'amico Matteo Cucco ha immortalato una D145 serie 2000, impegnata nell'operazione di manovra delle vetture dell'ICN 785 Milano Centrale - Palermo/Siracusa, assieme ai fidati carri scudo (un pianale Rgs ed una UIC-X). Come noto, le D145, per la loro forma non proprio aggraziata e soprattutto per la storica livrea arancio, sono soprannominate affettuosamente "aragoste".
Aragosta diesel-elettrica! (n°146 - 09/2014)
Ci spostiamo ora sulla linea Jonica, rimanendo però nel reggino: l'email con cui ci è stata inviata la fotografia, era stata intitolata "Sula, unica e paccia", riferendosi in modo dialettale alla piccola ed ormai disperata ALn668 serie 1000, che nonostante i quasi 40 anni di servizio continua a garantire degnamente quel residuo servizio ferroviario Regionale presente sulla Jonica...e molto spesso, addirittura il collegamento InterCity tra Reggio Calabria Centrale e Taranto! Qui l'unità 1085 è ripresa in corsa tra Marina di San Lorenzo e Melito di Porto Salvo, diretta verso Reggio Calabria Centrale. Ovviamente il titolo scelto per la fotografia...non poteva essere diverso!
"Sula, unica e paccia!" (n°147 - 09/2014)
L'ultima Foto della Settimana di settembre ci riporta sulla ferrovia Tirrenica, ed in particolare a Rosarno, dove l'amico Lorenzo Monterzino ha fotografato l'ETR463 n.28 in servizio Frecciabianca tra Reggio Calabria Centrale e Roma Termini. Frecciabianca 9872 al bivio: sappiamo bene che la strada - o meglio la ferrovia - che seguirà, subito dopo Rosarno, sarà la Direttissima via Mileto...nulla ci impedisce però di immaginare il nostro ETR percorrere la linea costiera Rosarno - Eccellente via Tropea, andando a servire la Costa degli Dei, magari in estate...
Frecciabianca al bivio (n°148 - 09/2014)
Continuate ad inviarci le vostre fotografie all'indirizzo info@ferrovieincalabria.it, o pubblicandole direttamente sul gruppo facebook di Ferrovie in Calabria: una volta a settimana pubblicheremo le più belle ed interessanti all'interno della nostra photogallery...ed a fine mese in queste pagine!

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26 set 2014

Sardegna chiama Calabria: "helptreninoverde" intervista Giuseppe Pedà


Nella giornata di ieri è stata pubblicata sul blog Helptreninoverde, una piccola intervista al Presidente di Ferrovie della Calabria Giuseppe Pedà. Il sito, dedicato al Trenino Verde della Sardegna è gestito da un gruppo di ragazzi appassionati e ferrovieri, con i quali da tempo noi di Ferrovie in Calabria siamo in contatto per scambi... "ferro-interculturali"!
Sono ovviamente molte le analogie che legano le linee a scartamento ridotto sarde, oggi gestite dall'ARST (Azienda Regionale Sarda Trasporti), con quelle calabresi di Ferrovie della Calabria: entrambe le reti a 950 mm hanno avuto (ed hanno ancora oggi, nonostante siano ormai ridotte di estensione) l'importante funzione di avvicinare i tanti piccoli e medi centri dell'entroterra collinare e montagnoso, che inevitabilmente avrebbero rischiato lo spopolamento se non collegati con mezzi di trasporto, con quelli più importanti situati sulle coste o in prossimità di esse, dove si trovano scuole, uffici ed in generale poli di attrazione. Grandi analogie sono esistite, ed esistono, anche per quanto riguarda il materiale rotabile: entrambe le reti hanno per esempio posseduto le mitiche "Emmine", le famose automotrici a due assi monodirezionali, così come al giorno d'oggi possiedono automotrici a carrelli esteticamente molto simili (ADe 90 diesel elettrica, costruzione Breda per le Ferrovie della Sardegna - ARST, ed M4 FIAT, trasmissione diesel-meccanica per le Ferrovie della Calabria).
Purtroppo le due aziende condividono anche le difficoltà finanziare e di gestione, pur tentando negli ultimi periodi, di superarle con interventi straordinari...e tanta passione: l'eccellente servizio turistico del "Trenino Verde", effettuato sia con automotrici che con composizioni di vetture + locomotiva a vapore o diesel, attraversando luoghi dell'entroterra sardo paesaggisticamente unici al mondo, da alcuni mesi vive un momento di forte incertezza per quanto riguarda le prospettive di mantenimento future.
In Calabria, l'analogo servizio turistico interessava l'altopiano silano, da Camigliatello a San Nicola Silvana Mansio, con proseguimento verso San Giovanni in Fiore: ormai dal 2009 la tratta non viene più percorsa dai treni storici, inizialmente effettuati con la vaporiera 353 (ed in precedenza anche con le locomotive 403 e 504, da anni in attesa di revisione) e le quattro vetture storiche, negli ultimi periodi trainate dal locomotore diesel Lm4 600, a causa dello stop della locomotiva a vapore per revisione.
Come ben noto, il ritorno della 353 non è però coinciso con il ritorno dei treni speciali in Sila, per varie motivazioni: in ogni caso, dal 2013 sono stati effettuati alcuni treni speciali tra Cosenza e Rogliano (di cui due organizzati da Ferrovie in Calabria), evitando così il fermo totale di una locomotiva appena rimessa a nuovo. Sempre tra Cosenza e Rogliano, si proseguirà sicuramente nei prossimi mesi con l'effettuazione di treni "spot", ma per quanto riguarda la Sila, la soluzione scelta da Ferrovie della Calabria, è stata quella del lancio di un bando di gara europeo, che mira ad affidare la gestione dei treni storici ad un tour operator. Ferrovie della Calabria, quindi, si occuperebbe esclusivamente della manutenzione dell'infrastruttura ferroviaria, e chiaramente dell'effettuazione e della circolazione dei treni, "esternalizzando" organizzazione dei servizi e marketing, al tour operator che si aggiudicherebbe la gara d'appalto.
Un progetto che è piaciuto in Sardegna, e che se applicato anche per il Trenino Verde, potrebbe rappresentare una via per garantire un mantenimento a lungo termine (e perchè no, anche un potenziamento ed un'estensione su nuove tratte) per il bellissimo servizio ferroviario turistico sardo.

Fotografia tratta da http://helptreninoverde.wordpress.com/

Da qui nasce l'idea degli amici sardi, di intervistare il Presidente di Ferrovie della Calabria Giuseppe Pedà. Di seguito, riportiamo integralmente quanto pubblicato su "Helptreninoverde":

Presidente Pedà, con il suo operato, unito a quello della dirigenza aziendale di Ferrovie della Calabria e all’impegno dei dipendenti, che risultati sta ottenendo e quali obiettivi si è prefissato di raggiungere? 
Considero il rinnovato impegno di unità e collaborazione tra tutti i dipendenti delle ferrovie il traguardo più importante da me raggiunto durante quest’anno di presidenza del Cda delle Ferrovie della Calabria. Siamo riusciti a creare un nuovo senso di appartenenza alle Ferrovie, e questo ha dato nuovo respiro a una realtà che, non possiamo negarlo, ha vissuto in passato momenti difficili. Siamo riusciti a superare le difficoltà anche grazie al fondamentale aiuto della Regione Calabria, che oggi è proprietario e socio unico dell’azienda, diventando partner e collaboratore indispensabile in alcune delle scelte strategiche determinanti. E che ha fatto sì che rimanesse intatto il patrimonio di esperienza e di know-how delle Ferrovie. È grazie a questa ricchezza che siamo riusciti a portare avanti dei progetti importanti: la riapertura della linea ferroviaria Gioia Tauro-Palmi, che era stata chiusa nel 2010, il progetto per la metropolitana leggera Catanzaro-Cosenza e, non ultimo, il bando per il Treno del Parco della Sila. 

Nel caso specifico del Trenino della Sila, da dove deriva l’idea di appaltare la gestione, vendita e pubblicizzazione del servizio? 
Quello del Treno del Parco è uno dei nostri progetti più importanti. L’idea è nata dalla consapevolezza che un servizio come quello del treno a vapore, per la sua importante valenza turistica, ha bisogno di essere promosso in maniera professionale: se è vero che le Ferrovie hanno l’esperienza per far sì che la tratta venga riaperta, vogliamo che la promozione, la gestione e l’organizzazione dei viaggi venga affidata a chi di turismo si occupa per mestiere. Il treno risale agli anni Venti, e il fatto che ancora oggi funzioni è certamente merito delle maestranze di Fercal, ma anche della volontà dell’attuale management di non dimenticare quella che è la storia delle Ferrovie
Ci può riassumere a grandi linee i punti principali che riguardano il bando europeo di Ferrovie della Calabria? 
Il bando ci è sembrato il mezzo più efficace per dare un’opportunità agli operatori economici che vorranno investire nella nostra regione. La durata del servizio dato in appalto è prevista per 3 anni, per una cifra totale di 768mila €, prevedendo cento treni all’anno. La tratta che verrà riaperta è quella che collega Moccone e San Nicola Silvana Mansio, dove c’è la stazione a scartamento ridotto più alta d’Europa, a quota 1405 metri. È un’operazione win-win: per noi sarà un modo per valorizzare, in modo economicamente sostenibile, una delle nostre risorse più preziose. Per il mercato sarà un’opportunità unica di fare business in Calabria, con un servizio dal forte impatto economico, che aprirà certamente le opportunità a un indotto su tutto il territorio. 

Conosce il nostro Trenino Verde della Sardegna, che ha tra l’altro molte analogie storiche e tecniche, e non di meno paesaggistiche, con il vostro “Treno del Parco” silano? 
Lo conosco bene, proprio perché sono molte le somiglianze che legano le nostre locomotive e la bellezza dei paesaggi che permettono di attraversare. Dopotutto non dimentichiamo che Ferrovie della Calabria e Arst gestiscono un importante patrimonio, le ferrovie a scartamento ridotto che in passato sono servite a collegare territori che sarebbero altrimenti rimasti isolati. I nostri treni turistici sono una vera ricchezza per le regioni perché, come ho già sottolineato, aprono le porte a investimenti esterni e alla creazione di strutture di ricezione e accoglienza che non possono che essere positive per tutti. 

Cosa ne pensa di un eventuale futuro gemellaggio tra il vapore a scartamento ridotto sardo e quello calabrese, con la creazione di pacchetti turistici interregionali e scambio di competenze? 
Credo che sia un’ottima idea: dopotutto condividiamo esperienza e volontà di fare! Sono in ottimi rapporti con l’amministratore unico di ARST Giovanni Caria e con il direttore Poledrini, per cui la realizzazione di un gemellaggio non è così remota. Nel frattempo, una volta tornati a sbuffare in Sila, siete tutti invitati a scoprire la bellezza dei paesaggi montani calabresi sulle nostre carrozze storiche.

Che dire di più? L'Associazione Ferrovie in Calabria non può che concordare con gli amici di "Helptreninoverde", sperando che anche in Sardegna si possa tornare a sbuffare al più presto...o per lo meno, tornare a farlo con certezze sul futuro. Calabria e Sardegna posseggono entrambe inestimabili patrimoni storici, ambientali e culturali, e non di meno di archeologia industriale funzionante. Sarebbe un peccato perdere queste occasioni: auspichiamo anche noi ad un gemellaggio tra le due regioni e le due aziende, magari da estendere in futuro agli altri "scartamenti ridotti" del Sud Italia e delle Isole, vale a dire la rete di Ferrovie Appulo Lucane, a cavallo tra Puglia e Basilicata, e quella siciliana della Circumetnea...e magari chissà, protendendo anche uno sguardo alla mitica Castelvetrano - Porto Empedocle, linea a scartamento ridotto FS, dismessa il 1° gennaio 1986, ed oggi oggetto di discussione e proposte di ripristino, anche grazie a tanti appassionati locali (e non solo). Quelle ferrovie che un secolo fa liberarono il sud dall'isolamento, oggi possono tornare di primaria importanza per rilanciare le economie delle nostre bellissime terre: Ferrovie in Calabria ci crede.
La FCL 353 ripresa a Pedace, in testa al treno speciale Cosenza - Rogliano e ritorno, effettuato lo scorso 3 agosto.

21 set 2014

Gioia Tauro - Palmi: lavori in corso!

I lavori per il ripristino funzionale della tratta a scartamento ridotto tra Gioia Tauro e Palmi di Ferrovie della Calabria, proseguono più spediti che mai. Quindici giorni fa abbiamo effettuato un "sopralluogo" presso i cantieri di Gioia Tauro e San Fantino, come vedremo tra qualche rigo: prima di passare però alle fotografie ed alla piccola ma importante sorpresa che ci ha riservato Ferrovie della Calabria, riteniamo opportuno riassumere brevemente i caratteri generali del futuro sistema integrato gomma-ferro che graviterà tra Gioia Tauro e Palmi.
Il progetto prevede, in modo lungimirante, che la riattivazione dell'esercizio ferroviario nel breve tratto Gioia Tauro - Palmi, sia strettamente legata all'attestazione dei servizi su gomma (per lo meno quelli di Ferrovie della Calabria) presso gli impianti di Gioia Tauro e Palmi, dove verranno costruite due autostazioni di interscambio, adiacenti alle stazioni ferroviarie. In tal modo si contribuirà a ridurre il congestionamento stradale tra Gioia Tauro e Palmi, facendo in modo che anche l'utenza proveniente da altre località della Piana (e non solo) in autobus, venga veicolata sul vettore ferroviario nei due tratti terminali.
Un importante provvedimento è stato preso, inoltre, a favore dell'utenza studentesca: i treni non termineranno infatti la corsa alla stazione di Palmi, ma proseguiranno per circa 600 metri lato Sinopoli, per "avvicinarsi" ancor di più al polo scolastico (distante circa 50 metri dalla ferrovia), con la costruzione di una piccola fermata terminale.
I treni tra Gioia Tauro e Palmi, avranno diverse frequenze in base agli orari, con una corsa ogni '30 minuti nei due sensi, nella fascia pendolare mattutina (06.00 - 09.00), cadenzamento orario tra le 9 e le 12, nuovamente semi-orario tra le 12 e le 15, ed una corsa ogni 45 minuti tra le 15 e le 20. Il servizio sarà a spola con gestione a navetta semplice, e non saranno presenti punti di incrocio lungo la linea, ad eccezione, chiaramente, di quelli di Gioia Tauro e Palmi, da utilizzarsi probabilmente solo in caso di eventuali anormalità. Per quanto riguarda il materiale rotabile che percorrerà la linea, almeno inizialmente il servizio verrà svolto con tre caratteristiche automotrici M2.200 Breda, macchine "simbolo" della rete taurense di Ferrovie della Calabria, che per l'occasione verranno ristrutturate internamente (con tanto di installazione dell'aria condizionata), con probabile sostituzione dei sedili. Da parte di Ferrovie in Calabria, è stata segnalata all'azienda Ferrovie della Calabria la necessità di conservare i divanetti ormai d'epoca, presenti all'interno delle automotrici, in caso di completa sostituzione delle sedute, poichè potrebbero essere in futuro riutilizzati per un recupero integrale di una automotrice M2.200 da preservare come rotabile storico. In previsione, le M2.200 da ristrutturare, verranno successivamente affiancate e sostituite da più moderne M4.400 FIAT e da un complesso Stadler...chiaramente quando le possibilità finanziare e logistiche aziendali lo permetteranno.


Render della futura autostazione di Gioia Tauro (l'interscambio con i treni avverrà sul retro)...
...e della più piccola ma ugualmente funzionale, che verrà costruita a Palmi, in adiacenza alla stazione ferroviaria di cui si intravede sulla destra il magazzino merci.
Ma per maggiori informazioni sui lavori, rimandiamo alla lettura di questo post.

Nella meteorologicamente instabile giornata del 5 settembre, come anticipavamo, noi di Ferrovie in Calabria abbiamo quindi effettuato un sopralluogo a Gioia Tauro (dove è in corso di ristrutturazione la facciata del fabbricato viaggiatori FC, con relativa rimozione delle coperture in eternit) e nei pressi della frana di San Fantino. Presso la stazione di testa, abbiamo potuto ammirare un movimento di rotabili che probabilmente è stato raro anche quando entrambe le linee erano in esercizio...specie per la particolarità dei mezzi in movimento! Per la trazione dei treni cantiere che raggiungono il punto in cui si sta lavorando alla stabilizzazione della frana, vengono infatti utilizzati i locomotori diesel a due assi Lm2 754, ed il ben più potente Lm4 605 ancora in livrea originale. In ottime condizioni estetiche e funzionali, anche le automotrici M2.200 ricoverate all'interno delle rimesse.
L'Lm2 754 di costruzione Greco, attestato ad un breve treno cantiere con tanto di betoniera installata su un carro pianale.
Il locomotore Lm4 605 appena uscito dalle rimesse, durante il rifornimento idrico.
Ancora il locomotore Lm4 605, qui attestato al treno cantiere che di lì a poco sarebbe partito alla volta del cantiere nei pressi di S.Fantino. Notare i lavori in corso di ripristino della facciata (e rimozione delle coperture in eternit) del fabbricato viaggiatori.
E "finalmente", ecco il luogo della frana nei pressi di San Fantino, con i lavori in corso per la regimentazione e stabilizzazione del fronte.
Scorcio dell'Lm4 605, precedentemente fotografato in deposito e stazione, ripreso assieme al suo breve treno cantiere, nei pressi dell'area di lavoro del cantiere.
Una non indifferente particolarità: durante il percorso lungo la linea ferroviaria Gioia Tauro - Palmi, abbiamo notato la probabilmente poco nota bellezza paesaggistica che contorna la strada ferrata: nei pressi di San Fantino, infatti, il treno percorre un tratto a mezza costa, immerso negli uliveti, che regala una spettacolare vista sul mare. Ancora una volta, perciò, le Ferrovie della Calabria dimostrano di possedere un patrimonio infrastrutturale inestimabile, non solo per le necessità pendolari, ma anche per la forte valenza turistica. A maggiore conferma di ciò, ricordiamo che la fermata di San Fantino, trovandosi nei pressi di un importante parco archeologico di età romana, darà la possibilità di visitare gli scavi arrivando rapidamente in treno...anche da altre località calabresi e extra-regionali, usufruendo a Gioia Tauro del valido interscambio tra i servizi Trenitalia e quelli Ferrovie della Calabria
Spettacolare vista sul mare, regalata dal passaggio sulla linea Gioia Tauro - Palmi, nei pressi di San Fantino.
Ma non solo rotabili in esercizio e cantieri lungo la linea: per festeggiare il rilancio della linea Gioia Tauro - Palmi, è stata completamente ristrutturata (anche se "solo" a livello estetico), una presenza ormai familiare della stazione di Gioia Tauro. Ci riferiamo alla vaporiera FCL 188, ultima unità rimasta di questo storico gruppo delle FCL. Dopo anni di peregrinare, manovrata su e giù per il piazzale del deposito in base alle necessità di spazio, la piccola locomotiva originariamente assegnata al deposito di Soverato, ha finalmente smesso di arrugginire in balia delle intemperie e del sole cocente. Finalmente i colori d'origine sono quindi tornati a splendere sulla locomotiva, applicati dopo alcuni interventi di risanamento della cassa.
Noi di Ferrovie in Calabria, in compagnia delle maestranze aziendali che hanno lavorato con enorme passione al ripristino del rotabile, ed assieme al Presidente di Ferrovie della Calabria Giuseppe Pedà, abbiamo contribuito, purtroppo solo in minima parte a causa dello scarso tempo disponibile, alla riverniciatura della cabina della vaporiera!
Ferrovie in Calabria durante la riverniciatura della locomotiva 188.
Scatto "rubato", durante la riverniciatura della cabina della vaporiera, assieme al Presidente Giuseppe Pedà!
La FCL 188 durante l'avvio dei lavori di ristrutturazione...
...ed ecco come si presenta oggi! Un vero e proprio gioiellino, che sembra pronto a ripartire sbuffando da un momento all'altro...
La riapertura della linea ferroviaria è prevista per i primi mesi del 2015: ma prima di concludere l'articolo, vogliamo lanciare una proposta "made in Ferrovie in Calabria". Una volta completata la Gioia Tauro - Palmi e riattivato il servizio ferroviario, risulta chiaro che lo step successivo sia rappresentato da un per lo meno graduale ripristino dell'altrettanto importante ferrovia Gioia Tauro - Cinquefrondi. Proprio perchè riteniamo sia ovviamente necessario procedere per gradi, a nostro parere non sarebbe da sottovalutare una riattivazione del servizio ferroviario da Gioia Tauro fino al centro commerciale "Il Porto degli Ulivi" (circa 7 km di strada ferrata in pianura, non interessati da criticità idrogeologiche), che quotidianamente movimenta centinaia di clienti, sito a poca distanza dalla linea per Cinquefrondi, ed in particolare nei pressi di Cannavà. La costruzione di una semplice banchina dotata di pensilina e tabelloni informativi, e l'adeguamento di un già esistente percorso sterrato che collega il parcheggio del centro commerciale ai terreni adiacenti alla ferrovia (addirittura attraversando la stessa con un PL incustodito), potrebbe dare ulteriore vitalità al futuro servizio Gioia Tauro - Palmi. Nello specifico, dall'ipotetica fermata (dove si potrebbe installare un punto di ritiro/consegna carrelli per la spesa) agli ingressi del centro commerciale, attraverso il percorso sopracitato, la distanza corrisponderebbe a poco più di 200 metri. In una simile eventualità, infatti, non sarebbe da sottovalutare la creazione di un sistema di trasporto "multifunzione" che colleghi il centro commerciale con Gioia Tauro, con proseguimento verso Palmi. Perciò, gli ipotetici treni Centro Commerciale - Gioia Tauro - Palmi e Palmi - Gioia Tauro - Centro Commerciale, si incrocerebbero a metà strada, proprio a Gioia Tauro (che diventerebbe stazione intermedia), interscambiando alla perfezione con gli autobus e con i treni di Trenitalia.
In conclusione, questa piccola riattivazione dai costi relativamente limitati, magari con il contributo della società di gestione del centro commerciale o degli enti comunali attraversati dalla linea, potrebbe incentivare l'ulteriore aumento dell'utenza complessiva del servizio Gioia Tauro - Palmi, considerando anche che riportare il treno quasi fino a Cannavà, significherebbe anche riattivare quella che era l'utilizzatissima fermata di Gioia Tauro Est, e le fermate di Villa Cordopatri e Rizziconi. E visto che utenza attira altra utenza, in una spirale positiva, in un futuro si potrebbe anche rendere necessaria e sostenibile, una riapertura della ferrovia fino a Taurianova, e con il passare degli anni fino a Cinquefrondi. Ma per adesso rimaniamo con i piedi per terra, limitandoci al lancio di una proposta sulla quale ritorneremo in modo più specifico nei prossimi mesi...in attesa di riveder correre le belle automotrici Breda tra Gioia Tauro e Palmi, ed in particolare sullo spettacolare e ben noto ponte sul fiume Petrace!
Di seguito ecco alcuni nostri render della fermata di "Porto degli Ulivi", e del relativo percorso pedonale di collegamento tra fermata e centro commerciale:
Render della fermata di "Porto degli Ulivi".
Render del percorso pedonale.
Mappa della ferrovia Gioia Tauro - Palmi, inclusiva della proposta di ripristino del tratto Gioia Tauro - Porto degli Ulivi (riportato percorso pedonale ed area del centro commerciale):

15 set 2014

A Gioiosa Marina, contro lo smantellamento della Ferrovia Jonica


Si è tenuto stamane, presso la stazione RFI di Gioiosa Jonica, un importante sit-in di protesta contro il declassamento in fermate di numerose stazioni ferroviarie joniche, da Reggio Calabria Centrale a Metaponto. Il controverso programma di right sizing di Rete Ferroviaria Italiana, che da anni si abbatte (purtroppo), sull'intero territorio nazionale, è infatti tornato ad accanirsi anche sulla nostra linea jonica, nelle modalità già elencate attraverso una nostra lettera aperta diffusa qualche mese fa sui media regionali, di cui ribadiremo il contenuto tra qualche rigo.
L'evento odierno, organizzato e promosso dall'attivissimo Prof. Domenico Gattuso, docente di Trasporti all'Università Mediterranea di Reggio Calabria, ha perciò riportato l'attenzione su questo importantissimo tema. La nostra opinione relativa al taglio infrastrutturale, però, ci porta sempre nella stessa direzione: sicuramente non è nostro costume attaccare costantemente un'istituzione ad ogni occasione possibile, ma la Regione Calabria, ancora una volta, è una delle principali cause scatenanti dei provvedimenti riduttivi di RFI.
Da ormai cinque anni, il servizio ferroviario lungo la linea Jonica si va riducendo: fino all'inizio del 2010, ben nove coppie di treni a lunga percorrenza (di cui una periodica), servivano l'intero versante orientale calabrese e lucano. La soppressione dei treni InterCity Notte ed Espressi, ha avuto ovviamente un'origine "statale", poichè i finanziamenti pubblici provenienti dal Ministero del Tesoro e destinati al mantenimento dei servizi base di Trenitalia, si sono gradualmente ridotti.
Intervento del Prof. Domenico Gattuso.
La maggior parte del servizio ferroviario jonico, però, è stata da sempre rappresentata dal trasporto locale, ormai di competenza delle Regioni, che stipulano un contratto di servizio con un'azienda ferroviaria, nel nostro caso Trenitalia. Anche da parte della Regione Calabria, a causa di errate strategie (spesso pilotate, molto probabilmente) nel campo del trasporto pubblico locale, c'è stato un costante disimpegno nell'erogazione dei fondi destinati al servizio ferroviario regionale. La scure, perciò, da anni continua ad abbattersi principalmente sulla linea Jonica e sulla trasversale Catanzaro Lido - Lamezia Terme Centrale, riducendo al lumicino un'offerta in realtà mai stata eccellente, ma che in ogni caso riusciva a garantire con un discreto numero di corse e materiale rotabile capiente (proprio qualche giorno fa ricordavamo le vetture MDVC sulla Jonica), la mobilità di migliaia di pendolari, oggi costretti in modo forzoso a servirsi del proprio mezzo privato o del trasporto pubblico su gomma...che viene inspiegabilmente potenziato dalla stessa Regione Calabria che sostiene di non poter mantenere il servizio su rotaia. Curioso, però, che si preferisca effettuare anche cinque autobus ad orari quasi coincidenti e con stessa origine/destinazione, piuttosto che un unico treno che a parità di costo, potrebbe anche avere una capienza maggiore rispetto ai cinque bus...che, come avviene in ogni paese civile, non dovrebbero essere utilizzati in sostituzione o peggio in parallelo al treno, ma dovrebbero invece unire le stazioni ferroviarie con le aree non servite dal vettore su rotaia, in un perfetto sistema di integrazione modale che non danneggia la sostenibilità economica di alcun mezzo di trasporto, ma soprattutto non danneggia l'utente.
Delegazione di Ferrovie in Calabria, con cartellone di protesta.
Risulta perciò chiarissimo quale sia il principale motivo che sta portando al declassamento delle stazioni di Marina di San Lorenzo (già trasformata in fermata a fine luglio), Bova Marina, Capo Spartivento, Ferruzzano, Ardore, Gioiosa Jonica, Caulonia, Riace, Squillace, Roccabernarda, Isola di Capo Rizzuto, Roseto Capo Spulico (già trasformata in fermata nei primi mesi dell'anno), Policoro-Tursi: la costante riduzione del traffico ferroviario, rende purtroppo "superflua" e soprattutto costosa, un'infrastruttura sovradimensionata rispetto alle reali esigenze d'esercizio. Per semplificare, Rete Ferroviaria Italiana sta adeguando la linea Jonica all'attuale volume di traffico ferroviario, che tra l'altro si sta contraendo ormai da anni e non da pochi mesi. Non si può, quindi, parlare di un provvedimento ingiustificato e frettoloso! Il taglio, prima o poi, sarebbe arrivato...ed addirittura, la stessa Regione Calabria, che dovrebbe avere a cuore le sorti di un'infrastruttura ferroviaria al servizio dei propri cittadini, non oppone alcuna resistenza, neanche simbolica, a tali provvedimenti di riduzione infrastrutturale.
La trasformazione delle sopracitate stazioni in fermata (che come ricordiamo, consiste nella soppressione dei binari di incrocio, con relativa eliminazione di scambi, segnali ed apparati di stazione, riducendo così i costi generali di gestione della rete ferroviaria), purtroppo rischia di divenire il pretesto per impedire in futuro un eventuale rilancio del servizio ferroviario, se non addirittura portare ad un'ulteriore riduzione delle corse dei treni, giustificate dalla Regione Calabria come obbligate, a causa della scarsa capacità della linea e difficoltà di effettuare gli incroci.
Foto ricordo durante la simbolica occupazione del piazzale dei binari, da parte di sindaci (provenienti da Martone, S.Giovanni di Gerace, Mammola, Grotteria, Gioiosa Jonica, Marina di Gioiosa Jonica, Bova Marina) , movimenti ed associazioni, per rivendicare simbolicamente la "proprietà" pubblica dell'infrastruttura ferroviaria.
Le Associazioni ed i Sindaci oggi presenti al sit-in, al quale ovviamente si è unita l'Associazione Ferrovie in Calabria, ce la stanno mettendo tutta per evitare (o per lo meno rendere pubblico il più possibile) l'imminente scempio che colpirà la nostra fondamentale ferrovia, che al contrario di quanto sostenuto da parte dell'istituzione regionale, potrebbe rappresentare un volano di sviluppo per tutta l'economia della costa, rendendo inoltre migliore la qualità della vita dei cittadini. Cittadini che per spostarsi tra casa e luoghi di studio e lavoro, non dovrebbero essere costretti a servirsi dell'auto, con tutti i rischi ed i costi connessi, o di lenti autobus che contribuiscono ulteriormente all'intasamento di una già caotica SS106. Ma non solo: la ferrovia Jonica, anche attraverso l'istituzione di poche nuove fermate in punti strategici (aree balneari difficilmente accessibili via strada, o aree archeologiche), diventerebbe un'efficiente infrastruttura al servizio dei turisti, che proprio a causa della scarsità di collegamenti, sempre in minor numero raggiungono il versante jonico calabrese e lucano per trascorrere le proprie vacanze. E del resto, non si può neanche pretendere che un turista conosca a memoria gli orari ed i punti di fermata di anonime autolinee private, da utilizzarsi al posto di un treno che ormai quasi non esiste più!
Un ulteriore punto che condividiamo con il Prof. Gattuso, citato durante il suo intervento, è quello relativo al Decreto Sblocca Italia del Governo Renzi: sono state previste opere anche ferroviarie (a volte di discutibile necessità) su tutto il territorio nazionale, ma praticamente nulla nella nostra Calabria, e non un solo accenno di critica è stato lanciato dalla politica calabrese. Ed a tal proposito, ribadiamo ancora una volta il nostro appello rivolto alle istituzioni, per salvare e rilanciare la ferrovia Catanzaro Lido - Lamezia Terme Centrale con velocizzazione, elettrificazione della linea e collegamento con l'aeroporto, considerando che al momento rischiano di essere disimpegnati ben 81 milioni di Euro stanziati proprio per avviare un potenziamento dell'importantissima tratta trasversale, che diversamente, a causa della scarsa competitività a livello di tempi di percorrenza e del costante rischio idrogeologico, rischia di essere sospesa da un cambio d'orario all'altro.
Ma anche la stessa elettrificazione della linea Jonica, pur non risolvendo le "anomalie trasportistiche" della Regione Calabria, darebbe nuova linfa (specie nel trasporto a lunga percorrenza), ad una linea percorsa dall'unico InterCity d'Italia effettuato con vetture del trasporto Regionale. 
Ma, quasi per ironia della sorte, oggi sia l'InterCity 559 Taranto - Reggio Calabria Centrale che il 562 Reggio Calabria Centrale - Taranto, sono stati effettuati nuovamente con automotrici ALn668 (materiale improponibile per lunghe percorrenze e non adeguato agli standard ed alla tariffa InterCity), diversamente dalle previste - e già di per sè inadeguate - vetture UIC-X, effettuando fermata a Gioiosa Jonica poco tempo dopo la conclusione della manifestazione...

A volte ci verrebbe da urlare, nei palazzi della politica calabrese e nazionale: "C'è nessuno???"

L'InterCity 562 (se così si può definire) Reggio Calabria Centrale - Taranto, in partenza questo pomeriggio da Gioiosa Jonica.

11 set 2014

Verso le elezioni regionali: intervista a Mario Oliverio


Ancora non si ha certezza sulla fatidica data e nè sui candidati, ma nella nostra regione la campagna elettorale è già iniziata. 
I cittadini, probabilmente nell'ultima settimana di novembre, saranno chiamati a rinnovare un consiglio regionale ormai da anni scosso da scandali e condanne. Si tratterà di elezioni importantissime per il futuro della Calabria, poichè chi governerà nei prossimi cinque anni, avrà a proprio carico un fardello di responsabilità (e di debiti...) paragonabile soltanto a quello post-bellico: proprio per tal motivo, si spera che i calabresi comprendano la difficoltà del momento, e ponderino attentamente il proprio voto, scegliendo quei candidati e quelle liste svincolate da interessi particolaristici e lobby, che realmente potranno dare una svolta epocale al nostro territorio...senza ricadere, ancora una volta, nel clientelismo o nel voto "di coerenza". 
L'Associazione Ferrovie in Calabria, occupandosi ovviamente delle tematiche relative ai trasporti, in primis su rotaia, intende avviare una campagna di interviste ai candidati alla presidenza della Regione Calabria - o per adesso probabili tali - per portare a conoscenza dell'opinione pubblica i programmi e le aspettative di ogni singolo candidato e schieramento politico sul tema del trasporto pubblico locale, e non solo locale. Un piccolo contributo per far meglio conoscere le intenzioni di chi magari andremo a votare (anche se, purtroppo, sappiamo bene che non è detto che le "promesse elettorali" diventino realtà...), su un argomento che per troppo tempo non è stato di primaria importanza per la politica calabrese.
Speriamo di riuscire in quest'opera, e di diffondere al meglio il pensiero di chi cadrà nelle grinfie di Ferrovie in Calabria...e delle nostre "domande scomode"!

Ad oggi, il primo possibile candidato alla presidenza della Regione Calabria che abbiamo intervistato, è Mario Oliverio, attuale Presidente della Provincia di Cosenza. Al momento la posizione del Partito Democratico in Calabria non è molto chiara, vista l'incertezza sullo svolgimento di primarie per la scelta del candidato che correrà alle elezioni regionali: in ogni caso, il Presidente Oliverio, lo scorso luglio ha ufficializzato la propria disponibilità a concorrere in eventuali primarie.
Nella giornata di ieri, l'On. Oliverio, dopo aver visitato la casa editrice Rubbettino, ha percorso in treno il tratto Soveria Mannelli - Catanzaro Città, a bordo dell'automotrice M2.233 delle Ferrovie della Calabria. Un gesto di grande interesse verso il trasporto ferroviario, soprattutto nella scelta della tratta, che come sappiamo bene, è compresa in un'infrastruttura al momento "monca", a causa dell'interruzione dell'esercizio ferroviario tra Soveria Mannelli e Marzi, con conseguente impossibilità di effettuare l'intero viaggio Cosenza - Catanzaro in treno.
Tutti a bordo della M2.233, poco prima della partenza da Soveria Mannelli a Catanzaro.
La nostra intervista ha avuto inizio qualche minuto dopo la partenza del treno 17: con il primo quesito abbiamo dato ampio spazio alle considerazioni dell'On. Oliverio.

"Presidente, come ormai noto, la Calabria nel campo dei trasporti sta attraversando un momento difficilissimo, e chi la dovrà governare nei prossimi anni, "erediterà" milioni di Euro di debiti (per es. i circa 100 milioni tra Regione Calabria e Trenitalia Divisione Trasporto Regionale) e soprattutto tantissime criticità fatte di sovrapposizioni vettoriali e inefficienze di servizio. Come agirebbe lei, assieme ad una sua squadra di governo, per rilanciare il tpl calabrese in un contesto complessivo sicuramente non roseo?

La risposta è stata secca...e condivisibile. Il Piano Regionale dei Trasporti (oggi limitato a semplici linee guida) non può più attendere. Mario Oliverio ritiene infatti che per razionalizzare i servizi di trasporto pubblico locale, che siano su ferro o su gomma, non si può non passare attraverso un'analisi approfondita delle criticità e soprattutto degli sprechi. 
Noi di Ferrovie in Calabria abbiamo preso come esempio di errori di gestione del TPL, le sovrapposizioni gomma/ferro tra Soverato e Catanzaro, con i bus extraurbani che servono la stessa tratta percorsa dai treni Regionali di Trenitalia tra Soverato e Catanzaro Lido, sovrapposti inoltre ai bus urbani AMC ed ai treni di Ferrovie della Calabria tra Catanzaro Lido e Catanzaro Città, e non di meno al servizio funicolare tra Catanzaro Sala ed il centro città. Inoltre, dopo l'accenno alla carenza di servizi a lunga percorrenza da parte dell'On. Oliverio, abbiamo fatto notare all'aspirante presidente di come in Calabria esista l'unico treno InterCity d'Italia (559/562 tra Reggio Calabria e Taranto) effettuato con materiale rotabile del trasporto regionale, notevolmente inadeguato alla tipologia di treno, ed alla relativa tariffa che tra l'altro è ormai sempre più...salata.
All'intervista ha assistito anche l'amico Tonino Tarantino del circolo PD di Catanzaro Lido, che ha proposto all'On. Oliverio, qualora vincesse le elezioni, la creazione di un ufficio regionale che si dedichi esclusivamente allo studio di un Piano Regionale dei Trasporti, e che inizi ad operare il giorno dopo dall'insediamento della nuova giunta. Proposta in ogni caso da inserire all'interno del programma elettorale.

A bordo della M2.233, in viaggio verso Catanzaro.
Si passa così al secondo quesito: 
Cosa ne pensa dell'assenza di importanti investimenti nel campo delle infrastrutture ferroviarie in Calabria, all'interno del Decreto "Sblocca Italia" del Governo? L'esempio lampante è la ferrovia Catanzaro Lido - Lamezia Terme Centrale, oggi in condizioni precarie di esercizio, con elevati tempi di percorrenza e scarsa offerta, ma che se potenziata potrebbe rappresentare un veicolo di rilancio per l'economia di Catanzaro e della fascia jonica. Ricordiamo che la nuova stazione di Catanzaro, si trova proprio nei pressi della costruenda Cittadella Regionale, del Policlinico Universitario e di altre attività produttive...

Anche in questo caso la risposta è stata centrata sul Piano Regionale dei Trasporti, che oltre alla riorganizzazione e razionalizzazione dei servizi, dovrebbe prevedere anche un piano di investimenti ed interventi infrastrutturali, dove necessario, come appunto la Catanzaro Lido - Lamezia Terme Centrale, da sostenere attraverso lo sfruttamento di risorse europee che per troppo tempo sono state perdute da una politica incapace di agire ed utilizzare i finanziamenti comunitari. Oltre alla Catanzaro Lido - Lamezia Terme Centrale, il Presidente Oliverio si è soffermato sul Porto di Gioia Tauro, mal collegato alla rete ferroviaria nazionale. Silenzio assenso (probabilmente!) sulla nostra critica relativa al mancato investimento sulle ferrovie in Calabria da parte del Governo Renzi...
A proposito di Porto di Gioia Tauro, un importante appunto è stato fatto dal Dr. Antonio Sorrentino, ex consigliere d'amministrazione di Ferrovie della Calabria, presente a bordo del treno 17 che ci ha accompagnato da Soveria Mannelli a Catanzaro, che ha ribadito di come l'azienda di trasporto regionale abbia oggi la capacità di operare anche sulla rete RFI, ricordando il tentativo di istituzione di servizi merci intermodali, in collaborazione con l'impresa ferroviaria pugliese GTS, dal Porto di Gioia Tauro a Bari Lamasinata. 

Ovviamente, parlando di Ferrovie della Calabria, la domanda successiva non poteva che essere la seguente:
On. Oliverio, la ferrovia Catanzaro - Cosenza è oggi interrotta nel tratto Soveria Mannelli - Marzi: paradossale che due capoluoghi e soprattutto due centri universitari come Catanzaro e Cosenza, che saranno anche serviti da sistemi metropolitani, non siano più collegati direttamente da una linea ferroviaria che è necessaria anche per i centri intermedi serviti. Cosa ne pensa? Cosa ne pensa, inoltre, del travagliato progetto della metropolitana di Cosenza? 

Anche in questo caso siamo stati felici di sentire che la necessità di ripristinare l'intera Catanzaro - Cosenza (e noi abbiamo anche aggiunto che ne sarebbe necessaria la velocizzazione) è un punto fondamentale nel tema dei trasporti per il Presidente Oliverio, specie per invertire il processo di isolamento di vaste aree del catanzarese e del cosentino (vedi valle del Savuto, con centri come Carpanzano e Bianchi serviti con difficoltà dai collegamenti sostitutivi su gomma). A proposito della metropolitana di Cosenza, l'On. Oliverio si è dimostrato amareggiato per la quasi certa perdita dei fondi destinati alla costruzione del collegamento tra il centro di Cosenza e l'Università. Al momento infatti non sono partite neppure le gare d'appalto (a differenza della metropolitana di Catanzaro, il famoso "Pendolo", la cui costruzione è stata aggiudicata alla società Vianini).
In ogni caso noi di Ferrovie in Calabria abbiamo ribadito la nostra contrarietà ad un progetto sovradimensionato e soprattutto poco funzionale, visti gli elevati tempi di percorrenza che esisterebbero tra i due capilinea di Cosenza e Rende. Piuttosto, sarebbe necessario puntare allo sfruttamento dell'attuale linea delle Ferrovie della Calabria Catanzaro - Cosenza, facendola proseguire in sede promiscua con i binari di RFI, da Vaglio Lise a Castiglione Cosentino. Da lì, il binario a scartamento ridotto seguirebbe il tracciato della ex linea Cosenza - Paola FS, soppressa nel 1987, i cui binari abbandonati attraversano le aree limitrofe al campus universitario di Arcavacata. In tal modo sarebbe possibile raggiungere l'università non solo dal centro di Cosenza (molto più velocemente rispetto ad un lento tram), ma anche da Rogliano, Aprigliano e da tutti gli altri centri attraversati dalla linea di Ferrovie della Calabria...senza dimenticare che una volta riattivata l'intera tratta, diventerebbe possibile effettuare dei treni diretti Catanzaro - UNICAL. (clicca qui per leggere la proposta di Ferrovie in Calabria).

Purtroppo l'On. Oliverio non è stato ovviamente a nostra completa disposizione durante il viaggio, in modo da poter approfondire le tematiche, visto che la nostra "comparsa" a bordo del treno è stata abbastanza a sorpresa: la breve intervista si è conclusa con alcune considerazioni sui servizi turistici ferroviari. Sempre il Dr. Sorrentino ha infatti citato il progetto di ripristino di un breve tratto della ferrovia del Pollino (Spezzano Albanese - Castrovillari - Lagonegro), a scopi puramente turistici: la risposta dell'On. Oliverio "abbiamo da ripristinare anche la ferrovia silana!" ci ha anticipato...
Il viaggio si è così concluso a Catanzaro con qualche minuto di ritardo: in seguito Oliverio ha visitato l'autostazione ed incontrato il personale di Ferrovie della Calabria, prima di proseguire il proprio "tour" nella cittadella regionale in costruzione a Germaneto e nel vicino campus universitario.

Arrivati a Catanzaro: il Presidente Oliverio scende dall'automotrice.
Nelle prossime settimane, nei limiti delle nostre possibilità e garantendo la totale apoliticità delle nostre interviste e considerazioni, toccherà agli altri candidati a sottoporsi ai quesiti di Ferrovie in Calabria: offriremo così ai nostri lettori calabresi uno strumento super partes per informarsi e scegliere liberamente chi votare alle prossime elezioni.

7 set 2014

Foto dal Passato (n°51 - Settembre 2014)

Forse mai come in questo periodo di grave "magrezza" dei servizi ferroviari calabresi, l'appuntamento con le "Foto dal Passato" che stiamo introducendo, risulta azzeccato e decisamente nostalgico.
Le due bellissime immagini inviateci dall'amico Gianni Siclari, infatti, ci riportano indietro nel tempo di circa quindici anni: un'eternità, almeno dal punto di vista del trasporto ferroviario nella nostra regione.
Non essendo in possesso, purtroppo, di una precisa data di scatto, noi di Ferrovie in Calabria siamo in ogni caso riusciti a contestualizzare le due fotografie in un periodo compreso tra il 1998 ed il 2001: ci troviamo in una stazione di Roccella Jonica totalmente diversa da quella che tutti noi oggi conosciamo. Nel 2014 avremo sicuramente un fabbricato viaggiatori molto più gradevole ed elegante rispetto a quello di 15 anni fa, a seguito della pesante ristrutturazione eseguita tra il 2006 ed il 2009, ma tutto il panorama di servizi e curiosità ferroviarie della fine degli anni '90, appartiene ormai irrimediabilmente ai ricordi.
L'immagine che più colpirà gli appassionati, e che ci ha aiutato a risalire più o meno agli anni di scatto delle fotografie, è quella che ritrae i tre dipendenti delle Ferrovie dello Stato, che di lì a poco sarebbero divenuti (o forse lo erano già da qualche mese!) personale di Trenitalia, la società di trasporto del gruppo FS. Società nata dalla "frammentazione" della grande azienda autonoma di Stato, già divenuta società per azioni ad inizio anni '90, creata assieme ad RFI (Rete Ferroviaria Italiana, gestore dell'infrastruttura), Italferr (società di progettazione del gruppo FS) ed in seguito altre sotto-società che si sarebbero occupate - e si occupano - del patrimonio immobiliare ferroviario.
I tre ferrovieri si trovano in buona compagnia di una composizione di carrozze MDVC, con in primo piano la vettura pilota per trazione diesel, che ancora rivestivano la solare livrea Navetta, seppur già dotata di nuovi loghi FS con i colori XMPR. Nuovi colori e nuovi loghi anche sulle divise del personale.

Carrozza pilota MDVC a Roccella Jonica.
Una parentesi felice per la nostra linea Jonica, il cui servizio regionale era ormai stabilizzato a buoni livelli di qualità e frequenza, se paragonato a quello odierno, ormai ridotto ai minimi termini. 
Sarebbe stato impensabile, quindici anni fa, effettuare un treno Regionale da Reggio Calabria Centrale a Catanzaro Lido, o peggio da Sibari a Reggio Calabria, con un'automotrice ALn668, adatta esclusivamente a percorsi brevi. 
Una dotazione di circa 60 carrozze per Medie Distanze a Vestiboli Paracentrali, che con i loro ampi spazi di incarrozzamento e aree viaggiatori a salone, garantivano un eccezionale comfort e rapidità di esercizio con alti flussi di pendolari, permetteva la copertura di gran parte del servizio regionale in tutta la Calabria. In particolare, dalla bozza dei turni lineari ed occorrenza materiale di giugno 2001, rileviamo che sulla Jonica, nei giorni feriali, circolassero ben 7 composizioni con vetture MDVC e relativa pilota, trainate/spinte dalle locomotive diesel D445 di seconda e terza serie "navetta".
Nello specifico, erano presenti le seguenti composizioni: 

- 3 da quattro vetture (3 seconda classe, una mista prima/seconda classe, una pilota);
- 2 da sei vetture (4 seconda classe, una mista prima/seconda classe, una pilota);
- 2 da tre vetture (1 seconda classe, una mista prima/seconda classe, una pilota).

La composizione da sei carrozze venivano utilizzate principalmente sulla tratta Reggio Calabria Centrale - Roccella Jonica e viceversa, dimostrando chiaramente quale fosse la mole di traffico pendolare che si serviva del trasporto ferroviario tra la locride, il reggino jonico e Reggio Calabria. 
In particolare, la prima composizione seguiva la seguente turnazione:


-Reg. 12712 Reggio C. C.le (05.15) - Lamezia Terme C.le via Cz Lido (10.05);
-Reg. 12717 Lamezia Terme C.le (11.08) - Reggio C. C.le via Cz Lido (16.25);
-Reg. 3750 Reggio C. C.le (17.15) - Roccella Jonica (19.25).



La seconda composizione invece rimaneva limitata alla tratta Reggio - Roccella e vv, e "girava" ovviamente in stretto collegamento con la prima, in due diverse giornate:

-Reg. 12711 Roccella Jonica (05.03) - Reggio C. C.le (07.42);
-Reg. 12716 Reggio C. C.le (11.57) - Roccella Jonica (14.22);
-Reg. 3747 Roccella Jonica (16.23) - Reggio C. C.le (18.55).


Non meno interessante anche la turnazione (in tre giornate) delle tre composizioni da cinque carrozze. 
In particolare, ogni composizione, nella seconda giornata di turno andava ad effettuare i seguenti "virtuosismi":

-Reg. 3739 Catanzaro Lido (04.38) - Villa San Giovanni (08.22) via Roccella Jonica;
-Reg. 8545 Villa S.G. (08.52) - Reggio C.C.le (09.15);
-Reg. 12718 Reggio C. C.le (13.25) - Brancaleone (14.45);
-Reg. 12719 Brancaleone (16.06) - Reggio C. C.le (17.37);

Un piccolo esempio di come il trasporto su rotaia venisse strutturato per venire incontro alle necessità dell'utenza pendolare (studentesca e lavorativa), e quindi di come si basasse il servizio più per "bacino d'utenza" che per cadenzamento, molto spesso poco utile, in particolare se impostato con basse frequenze...come accade al giorno d'oggi. 
Probabilmente un ritorno al passato, seppur con i grandi limiti odierni (finanziari e di materiale rotabile), potrebbe portare una piccola "rinascita" della linea Jonica. Riteniamo sia infatti necessario puntare nuovamente a servire i bacini d'utenza in quelle aree ed in quelle fasce orarie dove necessario, magari anche sacrificando determinati treni che continuano a circolare, magari con scarsa frequentazione, solo per coerenza con uno scarno cadenzamento che ormai non serve più a nessuno. Solo così, probabilmente, si riuscirebbe a recuperare materiale per garantire un maggiore numero di posti a sedere (specie con l'utilizzo di automotrici ALn663 ed ALn668 3100, che permettono la circolazione di tre unità in comando multiplo, senza necessità di doppio macchinista) in quei treni dove l'utenza è letteralmente "fuggita" negli ultimi anni, proprio a causa della riduzione delle composizioni.
Ma sicuramente un ritorno in Calabria di un piccolo contingente di carrozze MDVC con vetture pilota TD, ancora oggi potrebbe rappresentare per la linea Jonica un fattore di rilancio e di modernità, nonostante si tratti di materiale rotabile ormai non recentissimo. 
Di certo l'utenza che quotidianamente si sposta su tratte superiori ai 60 km, noterebbe immediatamente il diverso comfort di marcia e di vivibilità interna, rispetto ad una rumorosa automotrice di quasi 40 anni fa: ma nel 2014, come ribadiamo costantemente, i treni ed i servizi non piovono più da quella "mamma Stato" che ormai è stata spremuta fino a renderla anoressica. Le pressioni mediatiche e politiche per richiedere non chissà quale servizio futuristico, ma semplicemente una piccola parte di tutto ciò che era la norma 15 anni fa, vanno indirizzate verso una Regione Calabria che per troppo tempo ha investito esclusivamente (e molto spesso in modo poco chiaro ed insensato) sul trasporto gommato.
Concludiamo il post con una seconda fotografia di Gianni Siclari, sempre scattata a Roccella Jonica: a fare da quinta al gruppetto di personale FS, notiamo una teoria di carri aperti a carrelli di tipo Eaos e similari, oltre ad altri carri merci non ben identificati ancor più a distanza. 
Cosa ci facessero lì, rimarrà probabilmente un "mistero", poichè lo scalo merci di Roccella Jonica, e non di meno tutti quelli della fascia jonica (ad eccezione di Catanzaro Lido, Crotone, Sibari e Siderno fino al 1998), era ormai già stati disabilitati da alcuni anni. 
Ricordi di una ferrovia che sapeva ancora stupire ed incuriosire ogni giorno...

Foto di gruppo con carri Eaos sullo sfondo.

3 set 2014

Catanzaro Lido - Lamezia Terme Centrale e Catanzaro - Cosenza: due proposte ferroviarie per "sbloccare la Calabria"


Mille giorni per sbloccare l'Italia, partendo da investimenti epocali nel sistema delle infrastrutture di trasporto, con le ferrovie in prima linea: da giorni tutti i media nazionali rilanciano in un continuo tam tam le dichiarazioni del governo Renzi, che assicura uno stanziamento di 3,8 miliardi di Euro per tentare di dare uno shock positivo alla pericolante economia nazionale. Una cifra mai messa in campo fino ad oggi, che sarà destinata quasi totalmente all'avvio della cantierizzazione di grandi opere viarie, principalmente ferroviarie. Nello specifico, nel decreto legge, sono previsti i seguenti interventi

- Alta Velocità/Alta Capacità Napoli-Bari (attraverso l'upgrade della linea Caserta - Foggia); 
- Velocizzazione della Palermo-Catania-Messina;
- Alta Velocità/Alta Capacità Verona-Padova;
- Terzo Valico dei Giovi;
- Tunnel del Brennero;
- Velocizzazione ferrovia Lucca-Pistoia; 
- Soppressione dei passaggi a livello nel tratto pugliese della linea adriatica Bologna-Lecce.


Con grande rammarico, però, notiamo ancora una volta che nello "Sblocca Italia" non è menzionata neppure lontanamente la Calabria, "solita" grande assente ormai da decenni, nei piani nazionali di investimento infrastrutturale nel settore del trasporto ferroviario...salvo rare eccezioni dimostratesi però di dubbia utilità (ricordiamo la variante "monca" Catanzaro Lido - Settingiano della linea trasversale Lamezia Terme Centrale - Catanzaro Lido).

Indubbiamente non possiamo dimenticare gli importanti lavori in corso, riguardanti la direttrice Tirrenica Salerno - Reggio Calabria, che verrà notevolmente velocizzata, potenziata a livello di capacità di traffico ed adeguata tecnologicamente attraverso l'installazione di moderni Apparati Centrali Computerizzati nei principali nodi, in primis Lamezia Terme Centrale (stazione in cui sono già in corso opere di velocizzazione degli itinerari e rinnovo della catenaria). Si tratta di opere connesse al "Secondo Contratto Istituzionale di sviluppo", finalizzato al completamento della Direttrice ferroviaria Salerno-Reggio Calabria, e firmato il 18 dicembre 2012 dall'allora ministro della Coesione Territoriale Fabrizio Barca, assieme alle maggiori cariche istituzionali delle regioni Calabria, Basilicata e Campania, ed ai rappresentanti nazionali di RFI e Ferrovie dello Stato.
Peccato però che la ferrovia Tirrenica, per quanto sia ormai la direttrice principale dei grandi traffici-nord sud di Calabria e Sicilia, non sia l'unica strada ferrata presente in Calabria.
Noi di Ferrovie in Calabria non vogliamo ricadere nella solita solfa, per quanto sicuramente condivisibile, legata all'elettrificazione della ferrovia Jonica che si attende ormai da decenni: allo stato attuale, a nostro parere, per rilanciare la stessa tratta Reggio Calabria - Metaponto, è di primaria importanza investire inizialmente sulla trasversale Catanzaro Lido - Lamezia Terme Centrale. Saremo ormai tutti a conoscenza delle gravi criticità che interessano questa tratta, tra tempi di percorrenza anacronistici (che sono in ogni caso parzialmente riducibili anche allo stato attuale) a causa della presenza di un ponte provvisorio tra Marcellinara e Feroleto Antico (con conseguente presenza di rallentamento a 30 km/h), e non di meno per colpa di una Regione che a causa di una mancata pianificazione dei servizi regionali, e nello specifico delle coincidenze, ha portato ad una totale disincentivazione del vettore ferroviario per gli spostamenti Jonio-Tirreno attraverso la tratta in questione. Aggiungendo inoltre che sono in corso importanti opere di rinnovo della trasversale stradale tra Catanzaro e Lamezia Terme (con velocizzazione dei raccordi con la SS106 sul versante Jonico), il confronto tra treno e vettore stradale inizia a divenire impari: 50 minuti di percorrenza su rotaia, contro quelli che saranno circa 25 via strada.
Fermo restando che un servizio diventa funzionale se ben integrato a livello di coincidenze ed interscambi, rimaniamo del parere che nel breve termine l'offerta ferroviaria sull'attuale linea Catanzaro Lido - Lamezia Terme Centrale vada assolutamente rimodulata, in modo da renderla fruibile anche da coloro che provengono da tutto il versante Jonico a nord ed a sud di Catanzaro.
Questo però non ci impedisce, così come non lo impedisce a gran parte dell'opinione pubblica catanzarese e dell'hinterland, a chiedere con forza qualcosa di più: un qualcosa che avrebbe una serie di risorse economiche già a disposizione (81 milioni di Euro del FONDO PER LO SVILUPPO E LA COESIONE 2007-2013), ma che a quanto pare sono state congelate, dopo aver compreso che l'elettrificazione dell'attuale tracciato della Catanzaro Lido - Lamezia Terme Centrale, (gli 81 milioni di € sono stati previsti proprio per questo), non porterebbe ad alcun beneficio nè per i tempi di percorrenza e nè per l'efficienza del servizio ferroviario.
Ma allora, cosa stiamo ancora aspettando? Cosa stanno attendendo i nostri politici regionali e locali?
Perchè ancora nessuno, considerando che la Calabria ancora una volta rimarrà fuori dalle opere ferroviarie previste nello "Sblocca Italia", si fa avanti per richiedere, nel decreto, un rinnovo totale della linea Catanzaro Lido - Lamezia Terme Centrale, partendo magari dal riutilizzo dei famosi 81 milioni di Euro già esistenti?
Catanzaro Lido: il Regionale 3743 in partenza per Reggio Calabria: sulla destra, la nuova variante Catanzaro Lido - Settingiano, posta sulla linea per Lamezia Terme Centrale.
Pensiamo un po' a ciò che potrebbe rappresentare per tutta l'economia e la popolazione della costa Jonica ed ovviamente per il Capoluogo di Regione, una "nuova" Catanzaro Lido - Lamezia Terme Centrale, con completamento del tratto in variante, oggi limitato tra Catanzaro Lido e Settingiano: la nostra proposta prevede la costruzione di un nuovo tratto di strada ferrata che da Settingiano proseguirebbe in direzione della valle di Maida, e transiterebbe di fianco al noto centro commerciale "I Due Mari" (che potrebbe essere comodamente servito da una fermata in piena linea). Proseguendo, il nuovo tracciato andrebbe a scavalcare l'autostrada A3 e la ferrovia Tirrenica, ed andrebbe a terminare la sua corsa esattamente...nei pressi dell'Aeroporto Internazionale di Lamezia Terme, con una stazione ferroviaria di testa: si concretizzerebbe ciò che da decenni si attende: arrivare in treno nel più importante scalo aereoportuale calabrese, che diventerebbe così raggiungibile da ogni punto della regione servito dalle linee ferroviarie di RFI.
Il collegamento con la stazione di Lamezia Terme Centrale, invece, potrebbe avvenire contemporaneamente attraverso due vie: una "diretta", che con una bretella permetterebbe di bypassare la stazione di testa aeroportuale (nella quale sarebbe necessario un cambio banco, da eseguirsi ovviamente solo con composizioni reversibili), oppure, post cambio banco nella ipotetica Lamezia Terme Aeroporto, percorrendo un tratto di ferrovia che prima di innestarsi sulla linea Tirrenica, nei pressi della radice degli scambi lato sud di Lamezia Terme Centrale, andrebbe a congiungersi con la già citata bretella che "salta" la stazione aeroportuale.
Per quanto riguarda l'attuale tracciato Settingiano - Lamezia Terme Centrale via Marcellinara - Lamezia Terme Nicastro, la nostra ipotesi prevede un - per così dire - salvataggio del percorso urbano di Lamezia Terme (comprensivo della fermata di Lamezia Terme Sambiase e della stazione di Lamezia Terme Nicastro). Salvataggio che si rende ovviamente necessario per garantire la continuità ferroviaria all'interno del comune di Lamezia, e che porterebbe anche alla creazione di un interessante mini-sistema metropolitano.
Un rapido esempio: il treno "A" proveniente da Catanzaro Lido, dopo aver effettuato la fermata ed il cambio banco a Lamezia Terme Aeroporto, raggiungerebbe Lamezia Terme Centrale, dove andrebbe ad incrociare il treno "B" proveniente da L.T. Nicastro e diretto a Lamezia Terme Aeroporto - Catanzaro Lido. Una volta effettuato l'incrocio, il treno "A" da Catanzaro Lido ripartirebbe così verso L.T. Nicastro, mentre il treno "B" verso L.T. Aeroporto/Catanzaro Lido: in tal modo, sul breve tratto urbano lametino, circolerebbe sempre un treno per volta, rendendo così possibile l'istituzione di un economico regime di traffico denominato "a spola", tra L.T. Centrale ed L.T. Nicastro.
Chiaramente, anche il breve percorso urbano andrebbe elettrificato: non dimentichiamo, tra l'altro, che l'attuale SottoStazione Elettrica RFI di Sambiase, nel breve termine verrà potenziata a livello energetico, in collegamento agli interventi di upgrade infrastrutturale del corridoio ferroviario tirrenico, di cui abbiamo parlato all'inizio di questo articolo. Una buona "scusa" per portare, a questo punto, la catenaria fino a Nicastro, e non privare del vettore ferroviario i principali agglomerati urbani del popoloso comune, che verrebbero collegati direttamente con l'aeroporto e non perderebbero il servizio diretto con Catanzaro/Catanzaro Lido.

In basso (in verde) il tracciato della variante elettrificata Settingiano - Lamezia Terme Aeroporto - Lamezia Terme Centrale, il tracciato dei tratti attualmente esistenti e che nella nostra proposta rimarranno inalterati ed elettrificati (Catanzaro Lido - Settingiano, Lamezia Terme Centrale - Lamezia Terme Nicastro, riportati in blu), ed il tratto Settingiano - Marcellinara - Lamezia Terme Nicastro che verrebbe dismesso (riportato in marrone). Presenti anche le stazioni e fermate già esistenti e previste nella nostra proposta.


Visualizza Ferrovia Catanzaro Lido - Lamezia Terme - Variante Settingiano - Lamezia Terme Aeroporto - Lamezia Terme Centrale in una mappa di dimensioni maggiori

Qualcuno, però, potrà porre il quesito: "e la stazione di Marcellinara, che fine farà?"
Purtroppo questo sarebbe l'unico impianto a rimanere definitivamente tagliato fuori dal servizio ferroviario, trovandosi sul tratto da dismettere, assieme al posto di movimento di Feroleto Antico-Pianopoli, sospeso al servizio commerciale da circa 10 anni. Obiettivamente, la stazione di Marcellinara (più volte sospesa al traffico viaggiatori negli ultimi anni), anche a causa della notevole distanza dal centro abitato, genera un traffico di viaggiatori irrisorio, se non molto spesso totalmente nullo. Nel nostro progetto, riteniamo infatti che sia i centri di Feroleto Antico e Pianopoli, che quello di Marcellinara, debbano essere collegati alla ferrovia attraverso alcune navette su gomma, che avrebbero come punto di raccolta la stazione di Lamezia Terme Nicastro per Feroleto Antico/Pianopoli, e la nuova fermata di Settingiano per Marcellinara. A proposito dell'impianto di Settingiano: si tratta di una struttura completamente nuova, costruita nel 2008 sul nuovo tratto in variante, ma mai attivata al servizio viaggiatori, nonostante la discreta appetibilità e la posizione strategica (si trova a poche centinaia di metri dallo svincolo della superstrada Catanzaro - Lamezia Terme), che potrebbe rappresentare un vantaggio nell'istituzione di un punto di interscambio modale gomma/ferro.
Interscambio modale, che potrebbe esistere, perchè no, anche nella nuova fermata che immaginiamo essere posta proprio in corrispondenza del centro commerciale "I Due Mari", da collegare, potenzialmente, con i centri limitrofi sempre attraverso un servizio di mini-bus navetta.
Questione tempi di percorrenza: è ormai noto che allo stato attuale, sulla linea Catanzaro Lido - Lamezia Terme Centrale, a stento si riesca a scendere a 45 minuti di percorrenza su 43 km di ferrovia.
Nella nostra ipotesi, i km di ferrovia scenderebbero a circa 39, tra Catanzaro Lido e Lamezia Terme Centrale, passando per l'Aeroporto: differenza minima sulle distanze, ma enorme nelle capacità di traffico e prestazioni dei rotabili. La prima indubbia velocizzazione, proverrebbe dall'elettrificazione totale della linea tra lo Jonio ed il Tirreno, ma non basta: evitare il tortuoso e lento percorso tra Settingiano e Lamezia Terme Nicastro via Marcellinara-Feroleto Antico, permetterebbe un ulteriore consistente risparmio nei tempi di percorrenza.
Perciò, si tratterebbe di portare la trazione elettrica su una linea agevole a livello plano-altimetrico: non è utopia immaginare una velocità massima anche di 160 km/h in rango B per l'intero percorso da Catanzaro Lido a Lamezia Terme Aeroporto. Con un Minuetto elettrico, o con una composizione di E464 e vetture MDVC/UIC-X, sarebbe possibile partire da Catanzaro Lido ed arrivare Lamezia Terme Aeroporto dopo circa 25 minuti, fermando a Catanzaro, Settingiano e nella nuova fermata del Centro Commerciale i due Mari!
Lamezia Terme Centrale, da Catanzaro Lido, verrebbe raggiunta invece in circa 35 minuti, considerando un cambio banco presso Lamezia Terme Aeroporto compreso tra 7 ed 8 minuti: circa 45 minuti, invece, per andare da Catanzaro Lido a Lamezia Terme Nicastro, con tempi di poco superiori rispetto a quelli attuali, relativi al disastrato percorso via Marcellinara.
Ma volendo immaginare anche qualche servizo "no-stop" da Catanzaro Lido a Lamezia Terme Centrale, non è difficile immaginare di percorrere il tratto Catanzaro Lido - Lamezia Terme Aeroporto in poco più di 15 minuti (!) e Catanzaro Lido - Lamezia Terme Centrale in 25 minuti (per cambio banco di 7-8 minuti presso L.T. Aeroporto).
In pratica, la metà del tempo di percorrenza odierno: questo dato può farci ulteriormente riflettere, se consideriamo che la Regione Calabria, per il mantenimento dei servizi ferroviari regionali, finanzia ogni convoglio con una tariffa oraria variabile in base al numero di posti a sedere. Nello specifico, per le composizioni con max 150 posti a sedere (una doppia di ALn668, o un Minuetto), la tariffa oraria è di 518 Euro. Oggi, perciò, la Regione Calabria per un treno Catanzaro Lido - Lamezia Terme Centrale, effettuato con automotrici ALn668, finanzia 50 minuti di percorrenza, ovvero un costo per corsa di 431,6 €.
E' facile intuire come, attraverso la nostra proposta dai tempi di percorrenza dimezzati, con il costo di una corsa...se ne pagherebbero due, effettuate con rotabili elettrici moderni, e che finalmente accompagnerebbero il viaggiatore, che sia un pendolare o un turista, direttamente da Catanzaro all'aeroporto di Lamezia Terme (ed ovviamente anche alla stazione Lamezia Terme Centrale).
La nuova linea ferroviaria, perciò, sarebbe utile anche per le disastrate casse regionali, che oggi più che mai si trovano costrette a dover razionalizzare e contenere i costi.
Ma noi di Ferrovie in Calabria non ci fermiamo, e ci spingiamo oltre: il nuovo tracciato elettrificato, unito alla bretella che a Lamezia Terme bypassa la stazione aeroportuale e conduce direttamente a Lamezia Terme Centrale, aprirebbe nuove possibilità nel panorama del traffico a lunga percorrenza da Catanzaro Lido (ed in futuro anche direttamente dalla linea Jonica) verso il resto d'Italia.
Non sarebbe infatti più un'utopia da appassionati di treni "teenager", l'istituzione di una coppia di Frecciargento da Catanzaro Lido a Roma Termini. Con la nostra ipotetica nuova tratta, effettuando l'unica fermata intermedia a Catanzaro, il nostro Frecciargento "Jonico" effettuato con ETR485 e partito da Catanzaro Lido, arriverebbe a Lamezia Terme Centrale in meno di 20 minuti, percorrendo ovviamente la bretella e non passando dall'aeroporto. Considerando che i tempi di percorrenza "Frecciargento" da Lamezia Terme Centrale a Roma Termini e viceversa, attualmente sono di 3 ore e 59 minuti, in 4 ore e 30 minuti (con traccia oraria larga) si potrebbe raggiungere la Capitale dal capoluogo di regione calabrese.
Ma, ovviamente, tempi minimi non solo dal capoluogo calabrese: l'attestazione a Catanzaro Lido di un collegamento ad Alta Velocità con Roma Termini, risolverebbe finalmente anche il problema del doppio cambio a Catanzaro Lido e Lamezia Terme Centrale, per chi dalla Jonica ha necessità di servirsi di treni a lunga percorrenza: due Regionali Veloci da Reggio Calabria Centrale/Roccella Jonica e da Sibari/Crotone, terminerebbero ed originerebbero la corsa a Catanzaro Lido, in coincidenza con il Frecciargento. Immaginiamo una coincidenza di 15 minuti, per tenerci larghi. Ecco due esempi di tempi di percorrenza Jonica-Roma, con cambio a Catanzaro Lido:

Locri - Catanzaro Lido (Reg. Veloce): 60 minuti
Attesa coincidenza: 15 minuti
Catanzaro Lido - Roma Termini (Frecciargento): 4 ore e 30 minuti
TOTALE: 5 ore e 45 minuti.

Crotone - Catanzaro Lido (Reg. Veloce): 45 minuti
Attesa coincidenza: 15 minuti
Catanzaro Lido - Roma Termini (Frecciargento): 4 ore e 30 minuti
TOTALE: 5 ore e 30 minuti.


Ma prima di concludere questo post, non possiamo non far notare un ulteriore punto fondamentale: la nostra proposta andrebbe a stravolgere, completamente (ed ovviamente in modo positivo) il ruolo dell'attuale stazione di Catanzaro, sita nel quartiere di Germaneto, e vista ormai come una delle tante cattedrali nel deserto. Considerando però che nei pressi della stessa sta sorgendo la nuova cittadella regionale, e considerando inoltre che la stazione RFI verrà collegata con una linea ferroviaria metropolitana a scartamento ridotto (il famoso Pendolo, la cui costruzione è già stata appaltata alla società Vianini), che verrà gestita dalle Ferrovie della Calabria, è innegabile che il rilancio in grande stile della Catanzaro Lido - Lamezia Terme Centrale non potrebbe che influenzare positivamente tutta l'area.

La cittadella regionale ed il vicino policlinico universitario, sarebbero in tal modo collegati in modo rapidissimo all'aeroporto di Lamezia Terme ed alla stazione di Lamezia Terme Centrale, se non addirittura direttamente con Roma Termini, con l'eventuale Frecciargento attestato a Catanzaro Lido: ovviamente, a fare da "intermediario" tra i servizi ferroviari di Trenitalia e le due importanti strutture pubbliche, ci sarebbe proprio il Pendolo di Ferrovie della Calabria.
Un'ultima provocazione: ai 3,8 miliardi di Euro previsti nello "Sblocca Italia" per la costruzione di infrastrutture in qualche caso di dubbia utilità, sarebbe così difficile aggiungere (o recuperare all'interno della stessa cifra) quelli che sarebbero in proporzione solo " pochi spiccioli", per rilanciare anche la ferrovia a scartamento ridotto Catanzaro - Cosenza di Ferrovie della Calabria? Auspichiamo che al più presto venga redatto uno studio di fattibilità relativo alla costruzione di varianti ed alla risoluzione delle attuali interruzioni tra Marzi e Soveria Mannelli: non è un miraggio l'obiettivo di percorrere la Catanzaro - Cosenza, adeguata a dovere, in poco più di un'ora, magari a bordo di un moderno complesso Stadler.
Il complesso Stadler DE M4c 503 sul ponte "Alessandro Chianello" a San Pietro Apostolo: una serie di varianti ed il rinnovo totale dell'armamento, potrebbe trasformare questa linea in una piccola tratta "Alta Velocità a scartamento ridotto", che collegherebbe in maniera più che efficiente i due capoluoghi di Catanzaro e Cosenza.
Una linea, che immaginiamo come una sorta di "Alta Velocità a scartamento ridotto", che collegherebbe rapidamente due capoluoghi, e non di meno due importanti poli universitari, servendo e rilanciando egregiamente un entroterra che diversamente rischia lo spopolamento, tra l'altro già in corso proprio in quei centri abitati del Savuto come Carpanzano, Bianchi, Parenti o Scigliano, che da anni non sono più serviti dai treni di Ferrovie della Calabria, a causa di enormi frane che hanno interrotto la ferrovia.

Mappa della ferrovia Catanzaro - Cosenza, con alcune proposte di varianti.

Visualizza FCL Catanzaro Lido - Cosenza in una mappa di dimensioni maggiori

Molti lettori probabilmente saranno già in preda alle convulsioni, dopo aver letto questa lunga sequenza di proposte che qualcuno potrebbe considerare soltanto dei sogni.
Noi crediamo che si tratti di opere più che realizzabili, e soprattutto realizzabili con investimenti tutto sommato minimi, se paragonati a quelli miliardari previsti per la costruzione di linee ad Alta Velocità di assoluta dubbia necessità.
Forse Matteo Renzi ed il suo staff, dovrebbero iniziare a capire che per sbloccare l'Italia sono necessari interventi medio/piccoli: per sbloccare l'Italia bisogna permettere ai pendolari, che siano studenti o lavoratori, di spostarsi senza difficoltà, nelle brevi distanze e nelle aree urbane. Nelle Regioni come la Calabria, bisogna anche permettere ai turisti di raggiungere le mete di villeggiatura, come per esempio quelle della costa Jonica, che oggi a causa della cronica carenza di servizi di trasporto ferroviario (dove indubbiamente esistono le ben note e gravi responsabilità regionali), appaiono più lontane di qualche sperduta località africana.
L'Italia riparte così: riparte dal benessere dei propri cittadini, e non dalle speculazioni delle lobby del cemento e delle grandi opere a tutti i costi.

Nei prossimi giorni diffonderemo questo articolo, sotto forma di lettera aperta, a tutte le testate giornalistiche calabresi e nazionali, e lo invieremo per conoscenza anche al Presidente del Consiglio Matteo Renzi, al Ministro per gli Affari Regionali Maria Carmela Lanzetta, al Ministro dei Trasporti Maurizio Lupi, ed alle maggiori cariche istituzionali della Regione Calabria: contestualmente a ciò, chiediamo alle forze sindacali calabresi, alle associazioni, alle amministrazioni comunali, di diffondere ulteriormente questo nostro documento, di farlo proprio e di lavorare in modo congiunto, per far ripartire una regione ormai allo stremo delle proprie forze economiche e sociali. Soltanto uniti, come purtroppo raramente accaduto nella nostra storia, riusciremo ad ottenere risultati concreti per la Calabria.
 
Il primo blog dedicato al trasporto ferroviario in Calabria...by Roberto Galati...email - msn: exp826@hotmail.it