I contenuti di Ferrovie in Calabria sono a disposizione di tutti, ma a condizione che, se sfruttati, siano accompagnati dall'indicazione della fonte (blog o autore dei testi/fotografie). Tutto il materiale ivi pubblicato è protetto da Copyright, perciò per evitare situazioni incresciose vi preghiamo di seguire questa piccola regola. Buon Viaggio!

• 14/10/14 • La mancanza di energia per l'alimentazione elettrica, sulla linea Paola - Cosenza, causa l'arresto improvviso di un treno nella galleria Santomarco: si è trattato della simulazione di criticità, tenutasi stanotte all'interno della lunga galleria posta sulla ferrovia Paola - Cosenza. Qui la news di ANSA Calabria • 13/10/14 • Trenitalia: a partire dal 15 ottobre verrà ripristinato il treno Regionale 22664 Reggio Calabria Centrale (11.30) - Rosarno (12.50), mentre verrà soppresso, solo nella giornata del 15 ottobre, il Regionale 22653/22654 Melito PS (6.45) - Rosarno (8.45). Qui il comunicato di Fsnewss • 04/10/14 • Si è tenuto nella giornata del 2 ottobre, l'open day alla stazione RFI di Fuscaldo, i cui ambienti non più utili ai fini dell'esercizio ferroviario, sono stati assegnati alla locale cooperativa agricola "Il Segno": prosegue quindi anche in Calabria, il programma di Rete Ferroviaria Italiana che prevede il recupero e l'affidamento a fini sociali delle stazioni parzialmente o totalmente dismesse. Qui la news • 29/09/14 • Si terra alla stazione RFI di Bova Marina, giorno 9 ottobre, un nuovo sit-in di protesta contro il declassamento della ferrovia Jonica. Clicca qui per aderire all'evento su facebook • 22/09/14 • Taglio delle stazioni sulla ferrovia Jonica: l'assessore regionale ai trasporti Luigi Fedele, scrive ad RFI per chiedere rassicurazioni sul progetto di ridimensionamento, in vista di una riorganizzazione dell'orario regionale lungo la linea Jonica. Qui il comunicato • 13/09/14 • Pubblicati sulla nostra pagina gli orari dei servizi ferroviari Ferrovie della Calabria previsti a partire dal prossimo 15.09.2014. Vedi qui • 12/09/14 • Il fabbricato viaggiatori della ormai dismessa fermata di Curinga (posta sulla linea Tirrenica tra Lamezia Terme ed Eccellente), è stato ufficialmente attribuito da RFI, ad uso gratuito del Comune. Qui la delibera del consiglio comunale • 09/09/14 • Domani, 10.09.2014, il candidato per le Regionali con il Centrosinistra Oliverio si recherà nella stazione delle Ferrovie della Calabria di Soveria Mannelli, dalla quale partirà alla volta di Catanzaro a bordo del treno 17 delle 10.25. Arrivato a Catanzaro incontrerà a via Milano i lavoratori e sindacalisti delle FC e dell'AMC di Catanzaro. Leggi qui

31 ago 2012

Foto della settimana - Agosto 2012

Chiudiamo un po' malinconicamente l'ultimo mese "vacanziero " di questa estate 2012, con il consueto appuntamento dedicato alle Foto della settimana direttamente dalla Photogallery di Ferrovie in Calabria...

Iniziamo con il primo scatto pubblicato ad agosto, inviatoci dal nostro Nicola Santucci: ci troviamo alla stazione di Reggio Calabria Centrale, e sul binario 10 è in sosta una delle automotrici diagnostiche CAR.ON.TE. (acronimo di Car On Tecnology) di RFI, specializzate nei rilevamenti della geometria del binario, della linea aerea e dell'analisi delle correnti generate da impianti di segnalamento e sicurezza. Da giugno alla fine luglio, l'automotrice ha percorso tutte le linee ferroviarie calabresi, "approdando" infine a Reggio Calabria, al cospetto della Fata Morgana...altra mitologica collega di Caronte!

Caronte vs Morgana! (n°60 08/2012)


Da Reggio Calabria Centrale ci spostiamo di qualche chilometro, fino a Villa San Giovanni...compiendo anche un discreto salto indietro nel tempo, e precisamente al Gennaio 2008, mentre l'amico Andrea De Berti fotografava un lungo merci di carri H a carrelli trainato dalla E652 078, probabilmente destinato allo scalo merci di Bicocca (CT). Sulla sinistra un altro treno, questa volta viaggiatori, è destinato in Sicilia, e si trattava probabilmente dell'Espresso 1931 Venezia Santa Lucia - Palermo/Siracusa, con in composizione una delle ultime carrozze letto MU non ancora ristrutturate.

...tutti in Sicilia! (n°61 08/2012)


Nella terza fotografia torniamo avanti nel tempo...ed indietro nello spazio! Siamo di nuovo a Reggio Calabria Centrale, lo scorso primo agosto, dove Nicola Santucci immortalava un Minuetto Elettrico della DTR Calabria in livrea "Treno d'a...mare", sulle cui superfici lucide si specchiava una più anziana e diffusa (almeno nella nostra Regione...) ALn668 serie 1000.

Riflessi d'a...mare (n°62 08/2012)

Con l'ultimo scatto, inviatoci da Tommaso Sisca, lasciamo lo Stretto per risalire la Calabria dal versante Jonico: ci troviamo a Botricello, mentre l'ALn668 1045 "Treno d'a...mare" incrocia una rincalzatrice accoppiata ad una profilatrice di RFI, in trasferimento durante alcuni lavori di riallineamento e rincalzatura del binario. Quel poco che basta per rompere la monotonia di rotabili che purtroppo ormai caratterizza la nostra linea Jonica.

Incrocio d'eccezione (n°63 08/2012)


Arrivederci a settembre, con il prossimo appuntamento con le Foto della settimana!!

Continuate ad inviarci le vostre fotografie ai seguenti indirizzi a scelta: r.galati@ferrovieincalabria.it, v.lascala@ferrovieincalabria.it, f.lazzaro@ferrovieincalabria.it, v.calabro@ferrovieincalabria.it. Una volta a settimana pubblicheremo le più interessanti nella Photogallery!

25 ago 2012

Porto di Gioia Tauro: l'ennesimo proclama.



In pieno periodo estivo (anche Ferrovie in Calabria va in ferie!) ed in relativa carenza di argomenti da trattare, riportiamo di seguito un documento pubblicato alcuni giorni fa sul sito internet della Regione Calabria, a proposito di un ennesimo tentativo, se così possiamo definirlo, di rilanciare i traffici del porto di Gioia Tauro:

L’Assessore regionale alle Attività Produttive Antonio Caridi ha annunciato con soddisfazione l’adozione, da parte della Giunta regionale presieduta dal Governatore Scopelliti, della delibera di approvazione delle direttive di attuazione denominate “Piano di azione per lo sviluppo dell’Area di Gioia Tauro” – Linea di Azione 2 “Sostegno allo sviluppo dell’intermodalità e del trasporto ferroviario”.Un atto assunto in aderenza a quanto dettato dalla normativa regionale che prevede l’attivazione di una serie di iniziative mirate allo sviluppo dell’area di Gioia Tauro, attraverso la quale la Regione Calabria ha inteso individuare priorità e indirizzi per sostenere lo sviluppo produttivo dell’area e del sistema portuale, prevedendo uno stanziamento complessivo di otto milioni di euro a valere sulle risorse del bilancio regionale.La linea di Azione 2, la cui dotazione finanziaria ammonta a due milioni di euro, è prevista nell’ambito del Piano di azione per lo sviluppo dell’area di Gioia Tauro, già approvato con precedente delibera. Come spiega l’Assessore Caridi “si tratta di una Linea di Azione finalizzata a individuare priorità e indirizzi per sostenere lo sviluppo produttivo dell’area di Gioia Tauro e del sistema portuale e, nello specifico, a favorire la diversificazione delle modalità di trasporto terrestre delle merci da e verso l’area, rafforzando le strutture e i servizi logistici connessi al trasporto ferroviario.Con questo intervento la Giunta Regionale intende riequilibrare il sistema di trasporto delle merci sviluppando il trasporto ferroviario intermodale e tradizionale, ridurre l'inquinamento ambientale e incrementare la sicurezza della circolazione.“Al fine di favorire lo sviluppo dell’area portuale di Gioia Tauro - secondo l’Assessore Caridi - si è puntato ad alcuni obiettivi specifici tra cui: sostenere la crescita dei traffici ferroviari aggiuntivi rispetto all’annualità precedente, che rimangano in esercizio anche dopo la cessazione della contribuzione, incentivando anche i collegamenti di corto e medio raggio che hanno come origine e/o destinazione un nodo regionale, ovvero collegamenti intraregionali e interregionali con regioni confinanti. Questa azione si propone altresì di incentivare sia il traffico ferroviario intermodale sia il traffico ferroviario tradizionale, in quanto entrambi funzionali alle vocazioni del sistema produttivo locale e regionale, come pure di incentivare traffici di treni completi in quanto modello più funzionale alla costruzione di un traffico efficiente e sostenibile.Le agevolazioni previste dalle direttive approvate dalla Giunta sono rivolte alle imprese logistiche e ferroviarie, singolarmente, in consorzio o cooperativa, regolarmente costituite e aventi sede legale in uno degli Stati membri dell’UE che organizzano il trasporto ferroviario per e da l’area portuale di Gioia Tauro.Le attività ammesse a contributo dovranno riguardare la realizzazione di servizi aggiuntivi rispetto all’anno precedente, di trasporto ferroviario intermodale o tradizionale a treno completo, con origine e/o destinazione presso il nodo ferroviario di Gioia Tauro. L’importo massimo complessivo del contributo annuale concesso ad ogni impresa beneficiaria è pari a 400.000 euro se i servizi aggiuntivi hanno la durata di un anno; 600.000 euro per due anni ed 800.000 euro se la durata è di tre anni.“Si tratta – ha concluso Caridi - di un provvedimento che, in aderenza al programma del governo regionale, guarda al sostegno del sistema portuale e retroportuale, prevedendo interventi che consentiranno di rafforzare la struttura imprenditoriale e produttiva locale, di potenziare i servizi di intermodalità, promuovendo un maggiore utilizzo della rete ferroviaria da parte delle imprese e contenendo il trasporto su gomma, nonché di rendere maggiormente competitivo il sistema portuale, accrescendone e intensificandone le attività e i servizi”.

Sicuramente una lodevole iniziativa quella di incentivare le imprese ferroviarie che dovrebbero effettuare la trazione dei teoricamente numerosissimi treni merci intermodali e non, con origine e destinazione San Ferdinando. Ottimo anche il proposito di puntare sul traffico merci tradizionale a breve-medio raggio, e non solo su quello intermodale su lunghe distanze.
Peccato però che questo non sia il primo dei "buoni propositi", visto che ormai da anni siamo abituati ad ascoltare e leggere decine di proposte che in alcuni casi diventano addirittura delibere regionali! Con tutte le sovvenzioni ed i potenziamenti che in teoria dovrebbero essere stati effettuati fino ad ora, il porto di Gioia Tauro e conseguentemente lo scalo di San Ferdinando, dovrebbe generare un traffico ferroviario di livello pari se non superiore a quello di porti come Genova o Napoli, visto e considerato che si tratterebbe di uno dei porti principali dell'intero Mediterraneo. Non è ovviamente così, anzi addirittura, come ribadito più volte in post pubblicati precedentemente, le poche imprese ferroviarie che fino ad ora hanno tentato questa "avventura calabrese" (ci riferiamo in particolare a Rail Traction Company e General Transport Service), sono metaforicamente fuggite a gambe levate, con locomotori e personale al seguito. I motivi sono semplici: infinite attese dei convogli davanti ai cancelli portuali, inspiegabilmente impresenziati o con personale che appare e scompare in modo non ben definito, e pessime condizioni dell'armamento dei binari interni allo scalo intermodale e dei raccordi verso i terminal container (non sono stati rari gli svii dei locomotori).
A proposito di imprese ferroviarie: ricordate la famosa CRIL, Calabria Railway Intermodal Logistic? Ne avevamo parlato lo scorso inizio Gennaio, quando il Presidente della Provincia di Reggio Calabria Giuseppe Raffa aveva chiesto alla Regione Calabria di finanziare con ben 900 milioni di Euro di fondi comunitari, la costituzione di un'impresa ferroviaria tutta calabrese, le cui locomotive sarebbero state costruite dall'AnsaldoBreda di Reggio Calabria. La sede ovviamente sarebbe stata a Gioia Tauro, e la maggior parte dei traffici avrebbe avuto origine e destinazione lo scalo di San Ferdinando. E tutto questo accadeva mentre la pugliese GTS, come già detto, abbandonava la Calabria a causa dei problemi sopracitati...e forse anche per qualcosa di più grave.

Perciò nient'altro che vaghe idee campate in aria, utili magari a distribuire qualche milione di Euro in progetti che mai si concretizzeranno: è più che evidente il tentativo, ormai maldestro, di evitare che il traffico ferroviario merci (ed anche passeggeri, anche se questo è un altro lungo discorso!) possa decollare in Calabria, ed ovviamente il porto di Gioia Tauro, che dovrebbe essere il maggiore "mittente e destinatario" di treni, è uno degli emblemi.
Rimaniamo in attesa (probabilmente eterna) dell'enorme ressa di imprese ferroviarie pronte ad effettuare decine di convogli dopo questa ennesima delibera!

Una E483 di GTS in sosta a Lamezia Terme Centrale, durante il periodo delle corse prova congiunte, anche con personale di macchina delle Ferrovie della Calabria.

18 ago 2012

Ferrovia Jonica: spariscono i treni, spariscono le biglietterie...

Nuove brutte notizie per la nostra ferrovia Jonica, ormai da anni abbandonata a se stessa e con prospettive future decisamente preoccupanti. Da qualche settimana infatti è stata annunciata addirittura la chiusura della biglietteria della stazione ferroviaria di Crotone, con avviso di trasferimento per 14 lavoratori, inclusi anche i pochi superstiti della Divisione Cargo. Purtroppo per quanto riguarda la gestione merci, era prevedibile un simile provvedimento, in quanto ormai da quasi cinque anni nessun treno merci ordinario parte ed arriva dallo scalo di Crotone, che fino agli inizi degli anni 2000 era uno dei più attivi in tutta la Calabria. Totalmente ingiustificata invece la chiusura della biglietteria, e non si riesce a capire quali siano le motivazioni che hanno portato a tale provvedimento, che tra l'altro non ha suscitato nessuna protesta da parte delle amministrazioni provinciali e Regionali.
Unica voce nel silenzio, come sempre, quella dell'Associazione Italia Nostra di Crotone, con a capo Teresa Liguori, organizzatrice di un convegno a proposito del diritto alla mobilità, lo scorso 13 luglio. Nella stessa giornata è stato inaugurato anche il piccolo giardino della stazione ferroviaria, ripulito per l'occasione, che simbolicamente doveva rappresentare un punto di ripartenza per il trasporto su rotaia sulla fascia Jonica. Non è stato purtroppo così, non si è ancora forse toccato il fondo.
Questo è il comunicato stampa diffuso nei giorni scorsi dall'associazione:

"Oltre al danno, l’ennesima beffa di Trenitalia nei confronti della rete ferroviaria jonica calabrese: l’azienda sta portando a compimento il suo ben preciso disegno di lenta e completa dismissione della linea, considerata “ramo secco”.Dopo la riduzione delle corse dei treni, ridotte ad un numero esiguo, la chiusura della biglietteria, con l’avviso di trasferimento di 14 lavoratori in altra sede, la rete ferroviaria crotonese sta arrivando purtroppo al capolinea.>Queste decisioni, calate dall’alto e non sufficientemente contrastate dal governo centrale e da quello regionale, confermano quanta scarsa attenzione si ponga (da anni ormai) alle esigenze di un territorio quanto mai penalizzato per gravi carenze di infrastrutture non solo ferroviarie, ma anche stradali, portuali ed aeroportuali.Davanti a tali inaccettabili provvedimenti, Italia Nostra auspica che le Amministrazioni provinciale e comunale, oltre che i rappresentanti del parlamento e della Regione, sapranno reagire con la dovuta fermezza, respingendo l’ ennesimo gravissimo danno al territorio crotonese.L’associazione, che organizza da tempo iniziative finalizzate a sensibilizzare i cittadini alla fruizione ed alla riscoperta delle linee ferroviarie joniche, dal passato glorioso, auspica altresì ci sia nei prossimi giorni una forte mobilitazione civica a difesa del trasporto ferrato, del diritto al lavoro e del diritto alla mobilità, entrambi garantiti dalla Costituzione italiana."

Ma il problema del taglio della biglietteria di Crotone, che come risaputo possiede uno dei maggiori fatturati di tutta la regione nonostante il taglio dei treni a lunga percorrenza, deve far preoccupare anche gli altri centri Jonici e non solo, che ancora possiedono la rivendita dei biglietti Regionali e Lunga Percorrenza. Ci riferiamo a Cariati, Roccella Jonica, Scalea e Soverato: si tratta di impianti che difficilmente raggiungono le quote di vendita di Crotone, e quindi molto probabilmente saranno anch'esse a rischio chiusura! Una vera e propria ecatombe, che lascerebbe attive solo le biglietterie di Reggio Calabria Centrale, Villa San Giovanni, Catanzaro Lido, Lamezia Terme Centrale, Paola, Cosenza (o Castiglione Cosentino?) e forse Rosarno.
Sì, ci siamo ormai abituati: è da ormai dieci anni che in Calabria si persegue una politica di tagli senza fine, un po' per responsabilità di Trenitalia e decisamente un po' di più per responsabilità delle varie amministrazioni regionali, provinciali e locali susseguitesi in questi anni. Quello che però rimane inaccettabile ed incomprensibile, è il totale silenzio e menefreghismo delle popolazioni locali. In Calabria si vive ormai d'inedia, in preda alla rassegnazione ed alla convinzione nulla potrà mai cambiare (e non solo in campo ferroviario), ed il massimo che può accadere è qualche inutile e stupida protesta contro il personale ferroviario, che ovviamente colpa non ne ha. Dov'erano le popolazioni locali durante la manifestazioni contro l'eliminazione dei treni a lunga percorrenza? Ed in particolare, dov'erano i cittadini e la maggior parte della amministrazioni comunali Joniche, quando l'ultimo treno a lunga percorrenza, l'InterCity Notte 787, percorreva per l'ultima volta la nostra ferrovia da Taranto a Reggio Calabria Centrale, il 12 dicembre 2011? Dov'erano sindaci e cittadini, quando il 26 novembre 2011 si protestava a Catanzaro, per cercare di evitare un'ecatombe? Domande che rimarranno senza risposta, e che probabilmente rimarranno ancora una volta senza risposta quando e se arriverà la chiusura totale - o quasi - della ferrovia Jonica, cosa che speriamo non avvenga mai. Sicuramente ha contato molto la subdola strategia di tagliare un po' per volta, abituando lentamente le popolazioni locali alla riduzione dei servizi. E' chiaro che dieci anni fa un taglio improvviso di tutti i treni a lunga percorrenza (che erano più di dieci!), avrebbe scatenato rivolte sociali o quasi.
Noi intanto diamo ancora una volta l'allarme, come abbiamo fatto tante volte in questi quasi sei anni di attività di Ferrovie in Calabria: la Jonica è altamente a rischio, a causa degli altissimi costi di gestione del servizio ferroviario Regionale, già ridotto ai minimi termini. La Regione Calabria, a quanto pare, ha enormi difficoltà nel reperire fondi da destinare al mantenimento dei treni sulla Sibari - Melito di Porto Salvo (e le cause sono ormai ben note). Inoltre il materiale rotabile obsoleto sta creando gravi problemi di reperibilità di pezzi di ricambio, costringendo numerosi rotabili a soste forzate, riducendo così la possibilità non di incrementare, ma addirittura di mantenere i collegamenti già esistenti! Ma del resto, con un parco composto esclusivamente da automotrici ALn668 che ormai tendono a superare i trent'anni di servizio, non si può pretendere altro. Per non parlare dei locomotori D445, con abnormi consumi di gasolio (addirittura picchi di 4 litri per chilometro!), insostenibili in questi periodi di crisi economica ed in parte anche energetica. Le uniche soluzioni per salvare la linea sarebbero due:

- Elettrificazione totale da Melito a Sibari con trasversale Catanzaro Lido - Lamezia
- Acquisto di nuovi complessi diesel

Attualmente si sta discutendo molto a proposito dell'elettrificazione, che però non dovrebbe riguardare l'intera linea a causa della scarsità di fondi: si parla della Lamezia Terme Centrale - Catanzaro Lido, con prolungamento su Crotone. Si arriva comunque in ritardo, come sempre: questi lavori andavano effettuati non oggi, ma più di 20 anni fa. Basti fare l'esempio della ferrovia Metaponto - Potenza - Battipaglia, elettrificata e rettificata dal 1986 al 1993: su questa linea, comunque sottoutilizzata, oggi circolano treni Regionali in trazione elettrica ed InterCity, ed i rischi di chiusura son ben lontani. Se l'elettrificazione non fosse avvenuta, siamo sicuri che ancora oggi sarebbe attiva questa linea, o comunque con un livello di servizio accettabile? Probabilmente no, e si troverebbe nella stessa condizione della moribonda Jonica, che allo stato attuale beneficerebbe più dell'acquisto di nuovo materiale rotabile diesel, piuttosto che di una mezza elettrificazione che potrebbe salvare dalla chiusura solo una parte di essa.

In questo post che è un po' uno sfogo, l'appello l'abbiamo lanciato: ora tocca alla politica ed alle popolazioni saperlo cogliere...tutto l'appoggio possibile da parte nostra e di chi la pensa come noi non mancherà di certo. Ci speriamo poco, ma continuiamo a farlo.

L'ALn668 1072 giunta da Catanzaro Lido, in sosta nella ormai desolata stazione di Crotone.

14 ago 2012

Foto dal passato (n.26 - agosto 2012)

In un periodo di profonde incertezze sul futuro della ferrovia Jonica, abbiamo deciso di dedicare a partire da questo appuntamento, le prossime rubriche sulla "Foto dal passato" agli ultimi treni a lunga percorrenza che hanno percorso questa linea dalla storia decisamente travagliata. Oggi faremo un salto nel 2004, precisamente al 31 marzo e primo aprile dello stesso anno: sono solo poco più di otto anni fa, quando ancora tutta la Jonica era collegata per via notturna e diurna con Roma Termini, Bologna Centrale, Milano Centrale, Torino Porta Nuova e Bari Centrale. In particolare la Jonica Sud, dove sono state scattate le due fotografie che pubblichiamo, oltre al collegamento diretto per Milano, Roma e Torino, aveva ancora un Espresso diurno che effettuava l'intero percorso da Reggio Calabria Centrale a Bari Centrale, con partenza nel primo pomeriggio ed arrivo la sera, con proseguimento verso Bologna Centrale e Torino Porta Nuova: per queste ultime destinazioni era molto utilizzato da Catanzaro Lido a Taranto, mentre per i viaggiatori della Jonica Sud (che per Bologna Centrale si servivano dell'InterCity Notte "Piepoli" per Milano Centrale e per Torino Porta Nuova dell'InterCity Notte "Scilla") tale collegamento era utile principalmente per raggiungere senza cambi Taranto e Bari Centrale, con qualche eccezione "nordica" che non mancava mai, specie se gli InterCity Notte via Lamezia erano al completo.
Si trattava del quasi "epico" e conosciutissimo Espresso 905/908 "Freccia Adriatica": sembra incredibile pensare che ormai si tratti soltanto di storia.
In senso sud-nord la Freccia Adriatica partiva da Reggio Calabria Centrale alle 15:00, per arrivare a Bari Centrale alle 23:34, dove veniva agganciato alle vetture provenienti da Lecce. In senso opposto invece l'Espresso 905 aveva origine da Bari Centrale alle 8:05, dopo aver lasciato le carrozze dirette a Lecce, per arrivare in riva allo Stretto alle 16:20. Un treno che sulla Jonica Sud, prima della limitazione a Catanzaro Lido a dicembre 2004, era una vera scheggia con fermate soltanto a Melito di Porto Salvo, Brancaleone, Locri, Roccella Jonica e Soverato! Soltanto due ore e trenta minuti circa tra Reggio Calabria Centrale e Catanzaro Lido, nonostante la traccia decisamente larga e la composizione non di certo leggerissima, di 4 vetture UIC-X di seconda classe con posti a sedere ed una UIC-X a cuccette di seconda classe, molto spesso dell'antiquata serie 1968. Un po' più indietro nel tempo, da dicembre 2002 a dicembre 2003, la "Freccia Adriatica" era ancora più corposa, in quanto aveva in composizione anche 5 carrozze da/per Milano Centrale che venivano sganciate/agganciate a Piacenza: si trattava di una UIC-X di prima classe (all'epoca tale servizio era ancora esistente sugli Espressi) e 4 di seconda, mentre quelle da/per Torino era soltanto tre, due di seconda classe con posti a sedere ed una a cuccette di seconda classe. Totale di 8 pezzi, con traccia oraria pressoché identica!

Come anticipato, dopo la limitazione a Catanzaro Lido a fine 2004, giustificata con l'esecuzione dei lavori di raddoppio ed elettrificazione tra Reggio Calabria Pellaro e Melito di Porto Salvo, la Freccia Adriatica non tornò mai più a Reggio Calabria, ed a dicembre 2010 cessava di esistere quasi totalmente: la minuscola composizione di sole tre carrozze veniva ridotta a due pezzi (una seconda classe con posti a sedere ed una a cuccette), ed inglobata alla ex "Freccia del Levante" Crotone - Milano Centrale, per un anno prolungata a Reggio Calabria Centrale. Ebbene sì, in una veste un po' diversa sullo Stretto la nostra Freccia ci tornò, prima di sparire definitivamente, senza più un nome, a dicembre del 2011. Tanti ricordi e tante domande ancora senza risposta, alle quali oggi se ne aggiungono altre sul futuro stesso della ferrovia sul versante Jonico della Calabria. Ne riparleremo in un post specifico nei prossimi giorni.

Espresso 908 in sosta alla stazione di Soverato: notare la UIC-X a cuccette serie 1968 con gli antiquati carrelli 24AU, dotati di generatore ad albero per l'alimentazione dell'IEA (Impianto Elettrico Autonomo della carrozza). La composizione di 4 carrozze con posti a sedere era spesso insufficiente nei periodi di punta, quando veniva letteralmente presa d'assalto da viaggiatori diretti per ogni dove: a quelli con destinazione Puglia si aggiungevano quelli diretti a Bologna e Torino, e tutti provenienti sia dalla Jonica Nord che da quella Sud. Il tutto mentre ai "piani alti" di Trenitalia, qualcuno iniziava a dire che i treni notturni viaggiavano ormai vuoti.

Freccia Adriatica in corsa verso Catanzaro Lido, all'uscita di Soverato: in testa la D445 1012 in livrea originale e dotata di vomere...

In questo video risalente all'agosto del 2007, possiamo ammirare la Freccia Adriatica con composizione completa in partenza da Reggio Emilia: le prime 5 vetture (4 seconde classi ed una cuccetta) provenivano da Catanzaro Lido. Da Lecce erano presenti anche due carrozze letto T2s.

10 ago 2012

Ferrovie della Calabria: alcune novità...

...purtroppo solo in minima parte positive, vista la difficilissima situazione finanziaria che staattraversando l'azienda in questi mesi.

Iniziamo dallo scorso 6 agosto, che come avevamo anticipato nelle nostre news, è la data di sospensione dell'esercizio ferroviario ordinario sulla breve tratta Soveria Mannelli - Colosimi e ritorno, moncone della interrotta linea verso Rogliano - Cosenza.
Allo stato attuale, perciò, i treni sulla rete FC circolano solo tra Catanzaro Lido e Catanzaro Città, tra Catanzaro Città e Soveria Mannelli e tra Cosenza e Rogliano.
Ufficialmente la chiusura è stata imposta da "problemi infrastrutturali", ma nella realtà il vero problema è lo scarsissimo traffico viaggiatori, che purtroppo non era certo incentivato dagli orari decisamente poco comodi. L'unica possibilità di rivedere i treni su questa breve "antenna" superstite, sarà data dalla riapertura delle scuole a settembre, con la speranza che venga istituita anche qualche corsa diretta da/per Catanzaro Città, senza cambio a Soveria Mannelli. Ovviamente in attesa dell'imprescindibile ripristino integrale della Catanzaro Città - Cosenza, ormai interrotta da anni a causa di un fronte franoso non ancora stabilizzatosi nei pressi di Celsita, ma soprattutto a causa della mancanza di finanziamenti...o più probabilmente il non utilizzo degli stessi a tempo debito.
La Regione Calabria si è comunque attivata per garantire alcuni autoservizi sostitutivi minimi tra Soveria Mannelli e Rogliano, come visionabile in questa nota dell'Assessore ai Trasporti Luigi Fedele. Da oggi infatti vengono effettuate le seguenti autocorse:

-n. 144 da Soveria alle ore 6.00, arrivo a Rogliano alle ore 8.00;
-n. 147 da Rogliano alle ore 8.05, arrivo a Colosimi alle ore 9.15;
-n. 156 da Colosimi alle ore 12.50, arrivo a Rogliano alle ore 14.00;
-n. 821 da Rogliano alle ore 14.05, arrivo a Colosimi alle ore 15.15;
-n. 164 da Colosimi alle ore 15.35, arrivo a Rogliano alle ore 16.45;
-n. 163 da Rogliano alle ore 17.50, arrivo a Soveria alle ore 19.30.

Quel che però non è molto chiaro, è come mai tutte le corse (ad eccezione della prima in andata e dell'ultima al ritorno), continuino ad essere limitate tra Rogliano e Colosimi e ritorno! Tutto ciò ha poco senso, visto che da Soveria Mannelli a Colosimi i treni soppressi non sono stati autosostituiti: in poche parole su questa tratta il servizio è stato praticamente annullato. A questo punto ci si chiede quale sia il senso di parlare di "problemi infrastrutturali", quando il problema principale è proprio la scarsità di viaggiatori. Scarsità di viaggiatori che però non può giustificare l'assenza di servizio, visto che in tal modo si rende impossibile raggiungere Rogliano e quindi Cosenza anche dal più popoloso hinterland di Soveria Mannelli...
La soluzione ovvia sarebbe quella di eliminare la poco sensata "rottura" a Colosimi, istituendo soltanto autocorse dirette da Soveria Mannelli a Rogliano e ritorno, con le varie fermate intermedie.

La M4.402 appena giunta a Colosimi da Soveria Mannelli, lo scorso 6 aprile...

Buone notizie - o quasi - invece da Catanzaro Città: nel locale deposito locomotive sono in corso di costruzione le fosse di visita agli ingressi della rimessa (attualmente erano presenti all'interno solo nella parte terminale dei binari , tranne in quello nuovo costruito lo scorso anno, completamente sprovvisto). Questo permetterà di effettuare manutenzione per tutto il sottocassa dei complessi Stadler, che per via della lunghezza non rientravano per intero sulle corte fosse di visita ormai d'altri tempi, studiate per le Emmine e che permettevano a mala pena di ispezionare le automotrici M4 FIAT ed M2 Breda.

Costruzione delle fosse di visita: notare la presenza dei pilastrini di sostegno delle rotaie...

...come meglio visibile in questa fotografia.

Purtroppo i lavori hanno però reso momentaneamente inutilizzabile il binario all'interno della rimessa, che è stato parzialmente rimosso. A causa di ciò, uno dei complessi Stadler, il DE M4c503, ha trascorso alcune notti all'esterno, in balia dei vandali che non hanno atteso molto per imbrattarlo con i soliti graffiti. Per fortuna sono stati prontamente rimossi dal personale del Deposito il giorno dopo, anche se la verniciatura è rimasta parzialmente danneggiata in alcuni punti. Il pericolo di atti vandalici continuerà ad essere costante finché i lavori non saranno terminati su tutti i binari...


Lavori in corso, finalmente, anche alla funicolare: si sta procedendo con la sostituzione delle funi dell'impianto, che dovrebbe tornare attivo entro settembre, in tempo per la riapertura delle scuole: in foto il capolinea di Piazza Roma con le segnalazioni dei lavori:

Concludiamo il post con un'ultima triste notizia proveniente dalle "sospese" linee taurensi: sulla Gioia Tauro - Cinquefrondi sono stati asportati illegalmente 113 metri di binaro (226 considerando le due rotaie) al chilometro uno della linea, nei pressi del passaggio a livello sulla Strada Provinciale 1. Ufficialmente il furto è avvenuto nella notte tra il 9 ed il 10 agosto, ma è facile intuire che un simile atto non può essere compiuto nell'arco di una notte e soprattutto passando inosservati: è difficile con mezzi specifici, figuriamoci con strumenti alla portata di tutti! Perciò, molto probabilmente lo smantellamento è stato eseguito in più giorni, e per qualche motivo è stato segnalato soltanto oggi da un addetto alla sorveglianza della linea, con denuncia contro ignoti alla Polizia Ferroviaria. Un ulteriore segnale di degrado e disinteresse verso questa linea, attualmente dimenticata dai politici e soprattutto, quel che più dispiace, dalle popolazioni locali. Si spera solo che ora, al posto dei 113 metri di binario asportato, non compaia qualche costruzione abusiva...

Rotaie "sparite" al km.1 della Gioia Tauro - Cinquefrondi: foto tratta da www.inquietonotizie.it

5 ago 2012

Turismo e ferrovia: parole d'ordine della Calabria... (2)

Riprendiamo con questo post un interessante argomento che avevamo lasciato in sospeso ormai quasi un anno fa. Si tratta di una serie di nostre proposte mirate allo sfruttamento a fini turistici delle ferrovie calabresi, a scartamento ordinario e non.
Questa volta ci occuperemo della ben nota linea delle Ferrovie della Calabria tra Cosenza e Pedace - Camigliatello - San Giovanni in Fiore, sospesa al traffico ordinario, già limitato a Spezzano della Sila, all'inizio del 2010, e percorsa fino al 2008 da treni speciali a vapore, con un successo non indifferente: basti pensare che nei periodi antecedenti al 2002 (prima dell'avvento dell'Euro) in circa sei mesi di effettuazione di treni turistici, l'azienda ferroviaria calabrese arrivava a guadagnare quasi un miliardo e mezzo di vecchie Lire!

E si parla solo delle corse accessibili al pubblico organizzate direttamente dalle Ferrovie della Calabria, e non quelle straordinarie richieste per esempio da comitive, organizzazioni di appassionati (come la famosa Railway Touring Company) o per scopi fotografici.

Nel 2008, a seguito della scadenza della revisione della vaporiera 353 e l'inutilizzabilità delle locomotive 403 e 504, i treni speciali vennero effettuati per un breve periodo con i locomotori diesel Lm4 600, prima della cessazione totale dei servizi. Come se non bastasse, una frana (che in realtà non si può definire neanche tale, essendo un piccolo smottamento, oltretutto che sembra essersi ormai stabilizzato, che ha abbassato la sede ferroviaria per una cinquantina di metri) interrompe la ferrovia poco oltre il disco di protezione lato San Giovanni della stazione di Santo Janni.

Panoramica dell'interruzione della linea Silana poco oltre Santo Janni

Ma l'assurdo lo si raggiunge se pensiamo che la 353 da ormai più di un anno (maggio 2011) è ritornata in ordine di marcia, dopo la revisione della caldaia, delle parti meccaniche e del restauro estetico! Ad oggi, se si escludono le corse prova, la locomotiva non ha effettuato ancora nessun treno speciale...il che è assolutamente inaccettabile, specie se pensiamo che per la rimessa in esercizio della vaporiera sono state spese ingenti somme di denaro!
Sicuramente l'interruzione provocata dalla frana, seppur di piccole dimensioni, è un serio problema in un periodo di crisi finanziaria dell'azienda. Ma se lo smottamento non permette di raggiungere Camigliatello, San Nicola Silvana Mansio e San Giovanni in Fiore, rimane comunque la possibilità di effettuare i treni storici sul tratto Cosenza - Pedace - San Pietro in Guarano. Questa tratta infatti, principalmente da Pedace in poi, non ha molto da invidiare al sicuramente spettacolare resto della linea. Infatti, oltre alle ben note bellezze naturalistiche, volendo fare qualche esempio a livello "infrastrutturale", pensiamo al particolarissimo percorso della ferrovia già subito dopo Pedace, dove il treno che sembra sparire in galleria, ricompare dopo lunghi minuti al di sopra della stazione stessa. O ancor di più alla famosa galleria elicoidale posta tra le stazioni di Casole - Trenta e Serra Pedace: si tratta di un'opera che meriterebbe a tutti gli effetti di essere inserita tra i patrimoni dell'UNESCO! E' incredibile pensare come all'inizio del Novecento, senza le odierne strumentazioni elettroniche, gli ingegneri ed i lavoratori dell'epoca, siano riusciti a costruire alla perfezione una simile struttura, una galleria che sovrapassa se stessa con un dislivello di ben cento metri...
Altra opera spettacolare è ovviamente il famoso viadotto in curva posto all'ingresso della stazione di San Pietro in Guarano, dall'alto del quale si gode un panorama mozzafiato sul paese sottostante e su tutta la vallata, nella quale è visibile anche Cosenza. Infine, accordandosi con i comuni dei centri attraversati dalla ferrovia e con le locali pro-loco, sarebbe possibile organizzare piccole visite guidate nei bellissimi borghi, o eventi di intrattenimento di vario tipo nelle stazioni ferroviarie stesse. Per esempio, Spezzano della Sila potrebbe essere una tappa intermedia del viaggio, dove sarebbe possibile visitare varie chiese, il Convento di San Francesco ed alcune aree archeologiche risalenti all'Uomo di Neandertal.
A livello finanziario, le possibilità di guadagno sono ovviamente notevoli: con una cifra compresa tra 10 e 20 Euro a persona (variabile se vengono inclusi nel prezzo del biglietto gli eventi di intrattenimento associati al treno storico, degustazioni di prodotti tipici ecc...), e considerando che la composizione storica delle FC di due vetture BCMR a carrelli e la CDU mista bagagliaio a due assi può trasportare circa 100 persone, si arriva a guadagnare tra i 1000 ed i 2000 Euro lordi per ogni corsa!
E' innegabile che una simile iniziativa potrebbe dare un enorme slancio al turismo e quindi all'economia dei centri toccati dalla ferrovia, che tornerebbe così ad essere, seppur in modo diverso, il veicolo di sviluppo economico che ormai quasi un secolo fa venne richiesto a gran voce dalle comunità locali. Senza dimenticare che la possibilità di guadagno potrebbe anche essere d'aiuto al risanamento del dissesto finanziario delle Ferrovie della Calabria: insomma, una boccata d'ossigeno a 360°. Cosa stiamo aspettando?


La mitica 353 ripresa all'interno delle officine di Cosenza Vaglio Lise: il prossimo anno sarà necessario provvedere già alle prime verifiche intermedie, dopo la revisione del 2011. Ed ancora non è stato effettuato neppure un treno...


Interno d'epoca della vettura a due assi CDU 3513, mista di seconda classe e bagagliaio. Le vetture allo stato attuale hanno bisogno soltanto di una "rinfrescata" estetica alla livrea esterna ed una pulizia degli interni.


Vista dal basso del maestoso viadotto di San Pietro in Guarano...


...ed ecco la vista che si gode dall'alto di esso!


Fantasticando un po', investendo sul recupero delle due ormai storiche automotrici M2 132 e 142 attualmente accantonate al DL di Cosenza Vaglio Lise, il treno storico potrebbe raddoppiare, permettendo così di effettuare anche due corse giornaliere, una a vapore e l'altra in trazione diesel "storica". Anche in questo caso la doppia di automotrici permetterebbe di trasportare circa un centinaio di persone.


Interni vintage, ancora in discrete condizioni, sulla M2.132.

1 ago 2012

Il Treno d'A...mare rincara la dose

In un periodo decisamente poco positivo come quello che stiamo attraversando, dalla Regione Calabria arrivano finalmente i primi flebili segnali positivi a riguardo dello sviluppo del Trasporto Pubblico Locale all'interno del territorio regionale. Si è tenuta infatti oggi a Crotone, presso l'Aeroporto Sant'Anna, una conferenza di presentazione dell'istituzione sperimentale di alcuni collegamenti diretti con autobus dalla stazione ferroviaria di Crotone all'Aeroporto Sant'Anna. Partecipanti alla conferenza la Vicepresidente della Regione Antonella Stasi, l'Assessore all'Ambiente Francesco Pugliano, l'Assessore ai Trasporti Luigi Fedele ed il Direttore Generale della società di gestione dell'aerostazione Marcella Maggiori. Tali collegamenti rappresentano il prolungamento delle attuali tre coppie di corse Crotone - Aeroporto dal capolinea di Corso Mazzini alla stazione ferroviaria, garantendo coincidenza con gli aerei in arrivo e partenza dallo scalo pitagorico. Tale decisione entra nell'ottica di un progressivo miglioramento della fruibilità del Sant'Anna, specie guardando ai positivissimi dati di frequentazione dell'ultimo anno, secondo i quali l'aeroporto di Crotone si rivela quello più in crescita su tutto il territorio nazionale tra gli aeroporti aventi bacino d'utenza inferiore al milione di persone, con un incremento di viaggiatori su base annua del 18,62%.

Istantanea della conferenza


Successivamente all'analisi dell'attuale situazione dell'Aeroporto e della presentazione del "nuovo" servizio di collegamento, c'è stata l'occasione da parte dell'Assessore Fedele e della Vicepresidente Stasi di presentare, sollecitati dai giornalisti presenti, le novità riguardanti il settore ferroviario. E' stata così annunciata la prossima estensione del programma "Treno d'a...mare", il quale ha finora riscosso un notevole successo, con i seguenti provvedimenti:

  • Estensione dell'offerta da sole due coppie giornaliere a tutti i treni delle tratte interessate (ricordiamo che esse sono Melito P.S. - Reggio Calabria, Reggio Calabria - Rosarno, Paola - Cosenza e Sibari - Crotone).
  • Innalzamento dell'età massima di accesso all'offerta, che passa da 18 a 25 anni.
  • Prolungamento della validità dell'offerta dal 31 Agosto al 15 Settembre.
E' stato sottolineato in seguito dall'assessore Fedele il carattere di sperimentalità dell'offerta, motivo per cui ancora non è stata estesa alle restanti tratte della rete ferroviaria regionale, cosa che probabilmente avverrà nell'estate 2013 in caso di riproposizione dell'offerta. Purtroppo tale lodevole iniziativa non ha finora conosciuto di riflesso un incremento delle composizioni dei treni percorrenti le tratte interessate dalla promozione: per fare un esempio, il Regionale 3753 Sibari - Reggio Calabria Centrale, ultimo treno utile verso Crotone dalla stazione di Toscano (a servizio dell'Acquapark di Rossano) è sistematicamente preso d'assalto da numerorissimi ragazzi di ritorno dall'Acquapark stesso, arrivando a contenere nella "solita" automotrice da 68 posti anche 150 persone, stipate spesso persino nel bagagliaio. Una situazione decisamente poco tollerabile insomma.



Continuano ad essere apposti i loghi "Treno d'A...mare" sui treni della DTR Calabria: in alto la ALn668.1043 a Catanzaro Lido, in basso il Minuetto 27 a Reggio Calabria Centrale

Oltre alle novità relative al Treno d'A...mare, è stato annunciato dalla Vicepresidente Stasi anche l'avvio dei lavori di progettazione per l'elettrificazione della Ferrovia Jonica, aggiungendo che sono già stati stanziati 80 milioni di euro per la futura realizzazione del progetto. Una questione questa che però ha dell'ambiguo: è stato infatti specificato che inizialmente si elettrificherà solo fin dove gli 80 milioni di euro lo consentono, una porzione di tracciato che è stato comunque assicurato comprenderà lo scalo di Crotone. Considerando i ragguardevoli costi che i lavori di adeguamento della galleria di Cutro richiederebbero per l'elettrificazione, viene da pensare che il tratto interessato da questo finanziamento sia quello tra Sibari e Crotone. Sarebbe comunque un primo (grande) passo...e speriamo che sia la volta buona!
 
Il primo blog dedicato al trasporto ferroviario in Calabria...by Roberto Galati...email - msn: exp826@hotmail.it