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• 14/10/14 • La mancanza di energia per l'alimentazione elettrica, sulla linea Paola - Cosenza, causa l'arresto improvviso di un treno nella galleria Santomarco: si è trattato della simulazione di criticità, tenutasi stanotte all'interno della lunga galleria posta sulla ferrovia Paola - Cosenza. Qui la news di ANSA Calabria • 13/10/14 • Trenitalia: a partire dal 15 ottobre verrà ripristinato il treno Regionale 22664 Reggio Calabria Centrale (11.30) - Rosarno (12.50), mentre verrà soppresso, solo nella giornata del 15 ottobre, il Regionale 22653/22654 Melito PS (6.45) - Rosarno (8.45). Qui il comunicato di Fsnewss • 04/10/14 • Si è tenuto nella giornata del 2 ottobre, l'open day alla stazione RFI di Fuscaldo, i cui ambienti non più utili ai fini dell'esercizio ferroviario, sono stati assegnati alla locale cooperativa agricola "Il Segno": prosegue quindi anche in Calabria, il programma di Rete Ferroviaria Italiana che prevede il recupero e l'affidamento a fini sociali delle stazioni parzialmente o totalmente dismesse. Qui la news • 29/09/14 • Si terra alla stazione RFI di Bova Marina, giorno 9 ottobre, un nuovo sit-in di protesta contro il declassamento della ferrovia Jonica. Clicca qui per aderire all'evento su facebook • 22/09/14 • Taglio delle stazioni sulla ferrovia Jonica: l'assessore regionale ai trasporti Luigi Fedele, scrive ad RFI per chiedere rassicurazioni sul progetto di ridimensionamento, in vista di una riorganizzazione dell'orario regionale lungo la linea Jonica. Qui il comunicato • 13/09/14 • Pubblicati sulla nostra pagina gli orari dei servizi ferroviari Ferrovie della Calabria previsti a partire dal prossimo 15.09.2014. Vedi qui • 12/09/14 • Il fabbricato viaggiatori della ormai dismessa fermata di Curinga (posta sulla linea Tirrenica tra Lamezia Terme ed Eccellente), è stato ufficialmente attribuito da RFI, ad uso gratuito del Comune. Qui la delibera del consiglio comunale • 09/09/14 • Domani, 10.09.2014, il candidato per le Regionali con il Centrosinistra Oliverio si recherà nella stazione delle Ferrovie della Calabria di Soveria Mannelli, dalla quale partirà alla volta di Catanzaro a bordo del treno 17 delle 10.25. Arrivato a Catanzaro incontrerà a via Milano i lavoratori e sindacalisti delle FC e dell'AMC di Catanzaro. Leggi qui

30 nov 2009

Ferrovie della Calabria in fermento!

Fine novembre di fuoco per le Ferrovie della Calabria! Sono infatti in corso numerosi "lavoretti" tra Catanzaro e Cosenza, tra trasferimenti, ristrutturazioni e nuovi arrivi!

Ma andiamo con ordine, ed inziamo con la ormai famosissima Emmina M1-37. Nel precedente post la situazione era rimasta un pò in sospeso, a causa dello spostamento non riuscito dell'automotrice. Ma la mattina del 28 novembre la situazione si è sbloccata (in tutti i sensi!). E' stato infatti inviato dalle FdC uno scavatore più potente, che è riuscito a spostare l'automotrice dal binario sul quale era accantonata, al binario subito di fianco che porta in stazione. Una volta posizionata la 37 sul binario, si è cercato di trascinarla con la ruspa in stazione. Inizialmente le ruote erano bloccate e l'automotrice "strisciava" sulle rotaie, ma dopo qualche metro i ceppi dei freni si sono finalmente sbloccati, e dopo 40 anni le ruote sono gloriosamente tornate a girare! Mentre leggete questo post, è probabile che l'Emmina sia già in viaggio, via strada, per le officine di Cosenza.

Lasciamo momentaneamente la mitica automotrice, ed occupiamoci di altri tre ormai storici mezzi delle FdC: probabilmente pure loro torneranno a "solcare" i binari!

Si tratta dei famosi spintori a cremagliera(classificati LM2 701-703), ormai da anni accantonati alla stazione di Catanzaro in via Milano. Inizialmente venivano utilizzati in ausilio alle automotrici M2, sprovviste di cremagliera, quando ancora scendevano fino a Catanzaro Lido, in turno con le più moderne M4c. Ma dal 2002 circa il servizio tra Catanzaro Lido e Catanzaro Città è stato affidato completamente alle M4c, rendendo così inutili gli spintori, che sono infatti stati accantonati. Accantonati fino al 27 novembre 2009, quando la prima unità ha lasciato Catanzaro per essere inviata alle officine di Cosenza. In seguito anche le altre unità verranno riparate. Probabilmente verranno utilizzati in caso di soccorso in linea ad automotrici in avaria, e per treni cantiere o per lo spargimento del diserbante o della calce, sulla linea Catanzaro Città-Catanzaro Lido. Attualmente in testa a tali treni troviamo addirittura le automotrici M4c! Anche un eventuale utilizzo per treni storici tra Catanzaro Lido e Catanzaro Città è molto probabile, vista la momentanea indisponibilità della locomotiva a vapore 504.

Altra novità: da circa un mese è in circolazione tra Catanzaro Lido e Catanzaro Città la M4c 353, prima unità a cremagliera ristrutturata. Tra Catanzaro Città e Cosenza invece è in servizio la M4 406, anch'essa ristrutturata assieme alla 353. Pronta ad uscire dalle officine anche la M4c 352. Di conseguenza, per ricoverare le automotrici ristrutturate e metterle al riparo dalla mano vandalica dei soliti sbandati armati di bomboletta, è in corso di ristrutturazione la rimessa di Catanzaro Lido, abbandonata ormai da anni a causa dei muretti delle fosse di visita pericolanti.

Ma non finisce qua, visto che tra qualche giorno arriveranno dalla Svizzera i primi complessi Stadler, e terminerà la ristrutturazione della prima M2. 200 MV da parte della società TCC di Mangone...insomma, gli ultimi due mesi del 2009 passeranno alla storia delle mitiche Ferrovie della Calabria!

Iniziamo dall'Emmina anche con le fotografie: eccola giorno 28 novembre mentre viene spostata dal binario sulla quale era accantonata...

...e viene lentamente accostata al binario che porta in stazione.

Eccola mentre sta per essere posizionata sulle rotaie.

Un ultimo controllo per verificare se è ben posata sul binario...

...e si inizia a tirare!! (tutte le foto di Vittorio Lascala)

Ed eccola finalmente in stazione, pronta per essere inviata a Cosenza! (Foto di Francesco Lazzaro)
Prossimamente le fotografie del trasferimento degli spintori e dei lavori di ristrutturazione della rimessa!

27 nov 2009

Salviamo l'Emmina!! (6° parte)

Sono ben poche le parole per esprimere la gioia provata stamattina! Il 27 novembre 2009 è stato un altro importante giorno della lunga vita della mitica M1-37, che dal 1969 si trova abbandonata alla stazione FC di Catanzaro Lido. Un altro giorno della sua lunga vita, un altro importante passo per il suo recupero. Il suo accantonamento terminerà domani, quando sarà finalmente caricata su un camion e trasportata alle officine delle Ferrovie della Calabria di Cosenza, per essere ristrutturata. Ma ripercorriamo dall'inizio la giornata!

Già ieri mattina si vociferava il suo probabile spostamento ...le conferme non tardano ad arrivare, e già stamattina alle 7 un piccolo scavatore era al lavoro per ripulire la restante area ancora invasa dai rovi. Purtroppo una brutta sorpresa ha rallentato le operazioni: lo scambio che immette il binario su cui si trova l'Emmina al binario di raccordo con la stazione, è stato rimosso. In pratica l'automotrice si trova isolata. L'idea è quella di tentare di creare con lo scavatore una piattaforma di terra, ed in seguito alzare l'Emmina, appoggiarla sulla piattaforma, e riposizionarla sul binario che porta alla stazione. Prima di tutto si tenta di sbloccare i ceppi dei freni, e tramite un cavo in acciaio agganciato all'automotrice ed alla pala dello scavatore, si dà qualche strattone alla povera M1-37, che incredibilmente si muove, dopo ben 40 anni!
Purtroppo la piccola ruspa non è riuscita ad alzare l'automotrice neanche di qualche centimetro, e lo spostamento è rinviato a domani mattina, quando arriverà uno scavatore più potente ed il camion che la trasporterà a Cosenza. Dispiacerà vederla lasciare Catanzaro Lido, ma almeno si può essere sicuri che sarà in buone mani alle officine FdC di Cosenza. Addirittura pare che il restauro non sarà solo estetico, ma verrà recuperato un motore per rimetterla in ordine di marcia! Chi poteva mai pensare quel 3 giugno 2009, data in cui iniziarono i primi lavori di abbattimento dei rovi, che un giorno la mitica Emmina sarebbe ritornata a vivere davvero?

Un ringraziamento ed un elogio è d'obbligo per le Ferrovie della Calabria, che hanno percepito l'importanza del recupero di un pezzo storico del genere, ed hanno avuto la sensibilità di impegnarsi seriamente nel ripristino. Ovviamente i quattro intrepidi che hanno lavorato da giugno fino ad oggi con solo alcune assi di legno, una forbice da pota ed un pò di diserbante per abbattere i rovi, non saranno certamente dimenticati! La storia del ripristino continua...si sposterà solo da Catanzaro Lido a Cosenza!

3 giugno 2009: dopo un duro lavoro compare un angolino della mitica Emmina.

21 luglio 2009: l'Emmina è completamente libera dai rovi.

3 ottobre 2009: i lavori si limitano alla pulizia degli interni ed allo sblocco delle varie porte, in attesa di buone notizie "dall'alto"!

27 novembre 2009: la situazione si fa seria! Ecco lo scavatore durante i tentativi per spostare l'Emmina con un cavo d'acciaio, com'è visibile in modo migliore nella foto qui sotto, scattata da Vittorio Lascala:
Arrivederci Emmina...ci rivedremo a Cosenza!!

24 nov 2009

16 Novembre 1989: per non dimenticare mai.

Da http://www.ilcrotonese.it/

Trascorsi vent’anni dalla sciagura ferroviaria con 12 morti
‘Eroi della quotidianità’ che nessuno più ricorda
Tra rifiuti ed erbacce il cippo che li ‘onora’

Quel triste giovedì 16 novembre 1989 tragica fatalità ed errori umani causarono dodici morti ed il ferimento di una trentina di persone. Da tre giorni, a causa della rottura da parte di un escavatore del cavo principale, i collegamenti sulla linea ferroviaria erano disconnessi e
pertanto i sistemi di sicurezza non erano attivi. La marcia dei treni avveniva col sistema di riserva: i macchinisti ricevevano un’autorizzazione scritta dal capostazione, che poi dava il segnale di partenza col cappello rosso e la paletta verde. Mancavano pochi minuti alle 13,20.
Dalla stazione di Isola Capo Rizzuto il locale 12706, che da Catanzaro Lido era diretto a Taranto con quasi mezz’ora di ritardo, aveva appena avuto il segnale di via libera dalla centrale operativa. Alla stazione di Crotone era in partenza il diretto 8437, proveniente da Cariati per Catanzaro Lido, composto da due automotrici, che però avrebbe dovuto aspettare l’arrivo del 12706. Invece, ricevuti i moduli, il treno si mise in marcia senza ricevere il via dal capostazione. Anche gli scambi erano già stati selezionati in anticipo per agevolare l’uscita dalla stazione. Quelli che precedettero lo scontro furono istanti terribili e interminabili. Il capostazione inutilmente tentò di contattare i macchinisti del convoglio in arrivo (ma i cellulari non erano ancora in dotazione); il manovratore rincorse il treno cercando vanamente di aprire il rubinetto per l’uscita dell’aria dall’impianto di frenatura; senza risultato pure il tentativo di inseguire il treno dalla strada con un’automobile. Al passaggio a livello, al km 237+322, a sud della stazione, da pochi mesi era attivo il sistema automatico di chiusura e quindi non c’era più la presenza del casellante. E proprio lì, dove c’è l’unica curva di questo tratto di linea che impediva una visuale a lunga distanza, avvenne il violento impatto. Solo il fulmineo intervento del capotreno dell’8437 (che resosi conto di quanto stava avvenendo, invece di tentare di salvarsi, fece appena in tempo a gridare ai viaggiatori di trasferirsi nella seconda vettura) rese meno pesante il bilancio dello scontro. I morti furono Angelo Giuffré, Antonella Serventi, Antonio Sorrenti, Carmelina Pistoia, Delia Sozzi, Emma Gagliardi, Franca Cefalà, Loredana Gentile, Mirella Cavalli, Rita Angela Geracitano, Rosanna Perri, Salvatore Bruno.
Vent’anni dopo, Crotone sembra aver praticamente cancellato il ricordo della sciagura ferroviaria, ‘ammalandosi’ di quella sorta di patologia senile che fa sì che nella mente rimanga traccia soltanto di situazioni remotissime, nel nostro caso l’ossessivo rimando alla ‘magnogrecità’ crotoniate, ma non di fatti della storia recente, come l’incidente ferroviario del novembre 1989. Chi volesse conferma di questo, provi a guardare la foto del cippo che, nei pressi dell’ex casello ferroviario davanti al quale i due treni si scontrarono, commemora la morte di quei 12 eroi della quotidianità che percorrevano centinaia di chilometri per essere presenti sul posto di lavoro. Una lapide accostata ad un muro, in una cornice che sarebbe elogiativo definire di degrado urbano quando in effetti non ci può essere altra espressione per definirla: luogo di rivoltante trascuratezza. È così che Crotone onora le vittime di vent’anni fa: seppellendone la memoria in un “prato” di erbacce e di rifiuti, una Arlington dei poveri caduta nell’oblìo dove anche i fiori di campo hanno dimenticato da troppo tempo di sbocciare.

SULLA JONICA‘VIAGGIA’SOLO IL RITARDO STORICO

Le Ferrovie, da queste parti, fanno miracoli: sono addirittura capaci di fermare il tempo. Peccato, però, che non riescano anche a farlo tornare indietro, così si sarebbe potuto risparmiare a quelle famiglie sventurate lo stravolgimento della loro esistenza in seguito alla tragedia ferroviaria di venti anni fa alle porte di Crotone. Infatti, la realtà del trasporto ferroviario nel crotonese, ma
quasi dell’intera regione, è ritornato ad essere quella di un ventennio fa, o forse peggio. In verità, dal punto di vista della sicurezza - e certamente non è poca cosa - sono stati fatti grandi passi in avanti. Innanzitutto con l’uso della telefonia mobile per i collegamenti tra stazione e treno che,
come sempre succede, è stata introdotta subito dopo la sciagura: sarebbe bastato uno
squillo per salvare quelle vite…Pochi anni dopo, è stata completata l’attivazione del controllo
del traffico centralizzato (ctc) e del dirigente centrale operativo (dco), un comando elettronico
di controllo della linea ferrata, ed attualmente sta per funzionare a regime il sistema di controllo della marcia dei treni (scmt). Tanta innovazione per la sicurezza però ha provocato la sensibile riduzione di personale ferroviario e la disabilitazione di quasi tutte lestazioni, peraltro subito dopo aver speso soldi per ristrutturarle o ampliarle, come quella di Crotone.
Giusto nell’aprile di quest’anno è stato ufficialmente dismesso il servizio di traffico merci dello scalo crotonese. Eppure, come ‘risarcimento’ per l’incidente, nel 1993 era stata completata la realizzazione del centro intermodale, due miliardi di lire per attrezzare un’area di 9mila metri quadrati per il trasporto delle merci combinato ferrovia-strada. Tale struttura ha anche avuto le
sue stagioni di gloria a cavallo tra il vecchio e il nuovo secolo, con il parziale, ma consistente conferimento della barbabietola da zucchero via ferrovia. Così dalle 70mila tonnellate di merci movimentate venti anni fa si è arrivati a zero, passando per le oltre 200mila del 1999.
E pensare che appena cinque anni fa, anche su queste pagine, si parlava di un futuro luminoso
nel trasporto merci per Crotone…
Invece per il traffico viaggiatori c’è stata una costante ventennale del ‘togli e metti’, più ‘togli’ per la verità: prima il rapido per Torino, poi quello per Milano, quindi i Reggio-Bari, definitivamente cancellati. Oggi è rimasta ben poca cosa. Intanto la Toscana non è più raggiungibile direttamente, considerato che i treni a lunga percorrenza vengono instradati via Adriatica, e di conseguenza
sono diminuiti anche i collegamenti con Roma. Allora c’erano due notturni per la capitale, via Lamezia e via Sibari, che impiegavano da un minimo di 8 ore e 10 minuti ad un massimo di 9 ore e 50. Il numero dei treni è rimasto lo stesso, ma uno è mattutino (e sino a tre anni fa arrivava a Torino), e il tempo di percorrenza si è dilatato da un minimo di 9 ore e 10 ad un massimo di 11
ore e 20. Si vede che l’Italia si sta allungando… E dire che allora c’era anche la possibilità di
impiegare meno di sette ore (praticamente meglio dell’alta velocità) con un solo cambio a Lamezia!
I collegamenti con Milano erano due notturni più altri due periodici: di questi ne è rimasto uno e solo per pochi giorni, mentre dei due giornalieri, uno è mattutino; ma in questo caso il Paese si è allungato di poco, considerato che ora ci vuole un quarto d’ora in più; anche se per il periodico ci vogliono tre quarti d‘ora in più (sempre rispetto a venti anni fa…).
Torino, invece, si è avvicinata di circa un’ora, un’ora e mezza. L’imprecisione è nel fatto che stranamente i treni impiegano di meno (anche un’ora) in direzione sud piuttosto che verso nord.
Mentre a Bari si continua ad arrivare con i treni per Milano e Torino, Reggio è sparita da ogni
itinerario: via i tre collegamenti giornalieri, ne è rimasto… quasi mezzo, solo il ritorno neppure tutti i giorni! Se poi il confronto si fa con i collegamenti con Sibari e Catanzaro Lido, la situazione è di poco migliorata relativamente agli orari legati al traffico pendolare; precipitando nelle altre ore della giornata, soprattutto in serata, e nei collegamenti con Lamezia che consentivano di utilizzare i treni a lunga percorrenza. C’è da piangere, invece, se ci si riferisce ai giorni festivi: più che dimezzati quelli con Catanzaro Lido e ridotti a due quelli con Sibari, salvo i treni a lunga percorrenza. Anche se nell’orario che andrà in vigore nel prossimo dicembre non dovrebbero esserci le paventate soppressioni dei treni a media e lunga percorrenza, rimane forte e risoluta l’intenzione da parte di Trenitalia di proseguire nel suo progetto di demolizione. Ma, come sempre accade da queste parti, dopo una timida reazione successiva alla diffusione della notizia (ved. il Crotonese n. 65/2009), ci si è accontentati di qualche debole e per nulla convincente rassicurazione, peraltro mai ufficiale, per rientrare nel torpore consueto. Non a caso in un recente comunicato alcune sigle sindacali calabresi (Fast-Ferrovie, Filt-Cgil, Fit-Cisl, Ugl Trasporti, Orsa) sollecitano gli enti locali ad affiancarli nella più generale vertenza trasporti Calabria e Mezzogiorno per ottenere un tavolo nazionale di confronto con il Ministero dei Trasporti e delle infrastrutture, il gruppo Ferrovie dello stato, l’Anas. Aspetta e… dispera.

ANTONELLO PLACANICA

16 nov 2009

Il diesel calabrese: 1° parte - le D445

Dopo due anni torniamo ad occuparci delle novità (che ormai tendono solo al negativo...) della dotazione calabrese di locomotive diesel della DTR, della Pax e della Divisione Cargo (Global Logistic) di Trenitalia.

Il dominio incontrastato è ovviamente delle D445, assegnate sia alla divisione Passeggeri che alla Divisione Trasporto Regionale. In Calabria sono presenti tutte e tre le serie, e tutte le unità di seconda e terza serie appartengono alla DTR, mentre la maggior parte delle unità di prima serie sono assegnate alla Pax (ad eccezione di poche unità assegnate alla DTR, come vedremo tra poco). Sono comunque frequenti i casi di prestiti in service tra divisioni...capita spesso di trovare D445 di seconda o terza serie in testa alle famigerate antenne Joniche.
Purtroppo ci sono due brutte notizie: alcuni giorni fa all'interno del DL di Reggio Calabria Centrale sono rimaste incidentate le D445 1009 e 1013, entrambe assegnate alla Pax, a causa di un'errata manovra...probabilmente il loro triste destino è segnato. Giusto per completare l'opera, molte D445 sono in trasferimento verso i depositi del Centro/Nord Italia, a causa della massiccia soppressione dei treni Regionali a materiale ordinario, vergognosamente sostituiti da ALn668 singole o raramente in doppia. Resistono a materiale ordinario soltanto i Regionali 3742 Reggio Calabria Centrale-Sibari, 3747 Sibari-Roccella Jonica, 25457 Catanzaro Lido-Roccella Jonica(solo di sabato in sostituzione del 3747), 25442 Reggio Calabria Centrale-Catanzaro Lido (solo sabato, in sostituzione del 3742), e Regionale 3737 Roccella Jonica-Villa San Giovanni (composto dal materiale arrivato la sera prima da Sibari). In pratica sono rimasti in turno a mala pena due composizioni a materiale ordinario...

Le D445 della Pax ancora svolgono il loro egregio lavoro, anche abbastanza pesante con gli IC "Murge" Milano-Crotone e vv, e gli ICN "Freccia del Levante" Milano-Crotone e vv, entrambi con un peso di 400 tonnellate...senza contare il collegamento periodico notturno Crotone-Milano e vv 1644/1645, di ben 520 tonnellate...mica male per delle locomotive ultra trentenni!

Anche in Jonica Sud hanno il loro bel da fare con l'Espresso 890/893 Reggio-Roma e vv, di 320 tonnellate, e la "Freccia Adriatica di 300. Ultimi in classifica gli ICN 750/753 e 766/763 Reggio-Catanzaro-Milano e vv, e Reggio-Catanzaro-Torino e vv, di 220 tonnellate, ed il 953/954 Roma-Crotone-Catanzaro Lido di 200.

Inutile dire che tutte le unità sono ormai in livrea XMPR. In livrea originale rimangono soltanto le D445 1033 e 1034, che però sono assegnate rispettivamente a Palermo e a Taranto. La 1034 è comunque facile incontrarla fino a Catanzaro Lido, visto che spesso è in testa agli Exp 905/908 e 953/954.

Arriviamo al dunque: ecco le D445 assegnate a Reggio Calabria Centrale, divise per DTR e Pax:

PRIMA SERIE:

D445 1001: Reggio Calabria; DTR
D445 1002: Reggio Calabria; Pax (accantonata dopo l'incendio del giugno '08)
D445 1003: Reggio Calabria; DTR
D445 1004: Reggio Calabria; Pax
D445 1005: Reggio Calabria; Pax
D445 1006: Reggio Calabria; Pax
D445 1009: Reggio Calabria; Pax (incidentata nel DL di Reggio C. - 14/11/09)
D445 1010: Reggio Calabria; Pax
D445 1011: Reggio Calabria; Pax
D445 1013: Reggio Calabria; Pax (incidentata nel DL di Reggio C. - 14/11/09)
D445 1014: Reggio Calabria; DTR
D445 1015: Reggio Calabria; Pax
D445 1019: Reggio Calabria; Pax
D445 1020: Reggio Calabria; Pax
D445 1020: Reggio Calabria; Pax
D445 1029: Reggio Calabria; DTR

SECONDA SERIE:

D445 1043: Reggio Calabria; DTR
D445 1046: Reggio Calabria; DTR
D445 1047: Reggio Calabria; DTR

TERZA SERIE:
D445 1064: Reggio Calabria; DTR
D445 1100: Reggio Calabria; DTR
D445 1101: Reggio Calabria; DTR
D445 1111: Reggio Calabria; DTR
D445 1115: Reggio Calabria; DTR
D445 1116: Reggio Calabria; DTR
D445 1117: Reggio Calabria; DTR
D445 1121: Reggio Calabria; DTR
D445 1122: Reggio Calabria; DTR
D445 1123: Reggio Calabria; DTR
D445 1139: Reggio Calabria; DTR
D445 1140: Reggio Calabria; DTR
D445 1141: Reggio Calabria; DTR
D445 1146: Reggio Calabria; DTR (demolita a seguito dell'incidente di Brancaleone - 22/09/97)
D445 1149: Reggio Calabria; DTR

La D445 1116 alla stazione di Soverato in testa ad un Regionale Reggio Calabria Centrale-Catanzaro Lido.

La D445 1010 in testa ad un NCLS in transito alla stazione di Soverato; subito dietro la 1010 si scorge la D445 1002 danneggiata da un incendio che divampò sul locomotore a Roccella Jonica.

La D445 1019, ormai anche lei in livrea XMPR, in testa all'ICN "Scilla" a Montepaone nel settembre 2007.

La D445 1043 in sosta a Catanzaro Lido, in testa al materiale del Regionale 25457.
Prossimamente si parlerà delle altre protagoniste, messe un pò in disparte, del diesel calabrese: le D345...

15 nov 2009

Addio ai PL!

E' ripresa a pieno ritmo l'eliminazione dei passaggi a livello sulla Jonica: soltanto sul tratto Catanzaro Lido-Roccella sono in corso di chiusura ben tre PL: si trovano a San Sostene, Sant'Andrea ed Isca Marina, e verranno sostituiti da sottopassi già in costruzione. Attualmente i lavori a San Sostene sono interrotti da due anni(ad ogni pioggia lo scavo del sottopasso diventa una piscina...), ed è attivo un PL provvisorio a catene presenziato da tecnici di RFI. In previsione quindi del servizio metropolitano gestito dalle Ferrovie della Calabria, sarà utile avere meno punti critici lungo la ferrovia, come sono appunto i passaggi a livello. Sicuramente dispiace un pò vedendo la soppressione dall'occhio dell'appassionato, visto che i PL sono e saranno per sempre dei punti d'attrazione. A quanti non è mai capitato di correre davanti alle sbarre che si abbassano con il loro suono imperante, per ammirare il transito del treno??

L'ALn668 1025, in doppia con un'altra unità, in transito al PLA di Sant'Andrea, attualmente in corso di dismissione.

11 nov 2009

Treno storico sulle Ferrovie della Calabria - Catanzaro Città-Cosenza e vv

-- ATTENZIONE! L'evento deve essere ancora pienamente concordato con le Ferrovie della Calabria, pertanto potrebbero essere apportate modifiche al programma qui esposto.

La manifestazione, rivolta a tutti gli amanti delle ferrovie a scartamento ridotto calabresi, oltre che dei magnifici paesaggi dell'altopiano della Sila, si svolgerà domenica 20 dicembre dalla stazione di Catanzaro Città a Cosenza Centro, e il 27 dicembre da Cosenza Centro a San Giovanni in Fiore. Il treno storico, organizzato dall'associazione Amicalabria B&B , con la collaborazione di Ferrovie della Calabria S.r.l., mira ad ampliare, come nei programmi delle FdC, l'offerta turistica sull'altopiano Silano, oltre a cercare di accrescere e diffondere la storia di queste ferrovie a scartamento ridotto e dei territori da esse attraversati.
20 DICEMBRE:
Il treno effettuerà fermate lungo la linea nei posti più suggestivi per poter effettuare fotografie, oltre che nelle stazioni di Serrastretta-Carlopoli (locomotiva a vapore accantonata), Soveria Mannelli e Rogliano (soste di servizio). Si pranzerà alla stazione di Cosenza Centro con piatti freddi tipici calabresi, offerti dall'associazione Amicalabria B&B. Dopo il pranzo nella storica stazione cosentina, si raggiungeranno le officine delle Ferrovie della Calabria di Cosenza Vaglio Lise (visita in via di conferma), dove sarà possibile visitare materiale rotabile che ha fatto la storia delle ferrovie calabresi, come le due locomotive a vapore FCL.504 e 353, le automotrici M2.132R e 143R, oltre a svariati carri merce e rimorchi.Il viaggio di andata sarà effettuato su convoglio storico (locomotore diesel LM4.606 + carrozze Carminati&Toselli del 1932), mentre quello di ritorno su automotrici Breda M2.200.
27 DICEMBRE:
La tratta che verrà percorsa sarà quella da Cosenza a San Giovanni in Fiore, ritenuta tra le più belle e impervie dell'intera rete FCL. 3 elicoidali più numerose opere d'arte da percorrere e immortalare (sarà possibile percorrere gli elicoidali a piedi). Colazione a sacco a Camigliatello Silano e poi allungo fino a San Giovanni in Fiore, con andata e ritorno in convoglio storico.Le prenotazioni dei partecipanti sono limitate a 90 persone per treno, in relazione alla capienza totale del convoglio. Le prenotazioni sono facoltative e gratuite.

Per avere tuttavia delucidazioni in merito, si può contattare l’associazione ai numeri 0967 23523 – 329 4062729o alle e-mail exp826@hotmail.it e shayparkman@gmail.com
Costo a persona: 15 € tutto compreso (che potrebbero anche diminuire con l'aumento dei partecipanti).Inoltre, AmiCalabria B&B, nella sua promozione riguardante il circuito dell'ospitalità a carattere familiare, offrirà degustazioni di tipicità calabresi e natalizie, nell'atmosfera suggestiva delle carrozze.

2 nov 2009

Salviamo l'Emmina..e non solo!! (5° parte)

Con l'arrivo dell'autunno e del cattivo tempo, i lavori di recupero della ormai famosa automotrice FCL M1-37 accantonata a Catanzaro Lido, proseguono un pò più a rilento. Ma questo ovviamente non vuol dire che si siano fermati del tutto! Anzi ci sono buone notizie!

Prima di tutto è venuta alla luce, dopo anni, una parte del binario a scartamento ridotto lato FS di fianco all'Emmina, ed un angolino di una rotaia del binario di trasbordo a scartamento ordinario. Si presume sia quello osservando il profilo della rotaia, più alto e massiccio rispetto a quello dei binari a scartamento ridotto. I lavori proseguono anche sul binario dell'Emmina, anche se purtroppo, abbattendo i rovi, è comparso un intero tronco abbattuto sulle rotaie...bisognerà aspettare tempi migliori per tagliarlo con una motosega o un'accetta.

All'interno dell'Emmina tutto è fermo...ma solo materialmente! Infatti si inizia a delineare il progetto di recupero degli interni. Probabilmente il primo passo sarà la ricostruzione della pavimentazione e dei pannelli che rivestivano le pareti dell'automotrice. Il tutto sarà relativamente agevole, in quanto il telaio metallico sul quale poggiavano le assi in legno del pavimento è assolutamente intatto, mentre il rivestimento interno sarà recuperato come in origine, cioè delle assi in legno disposte verticalmente e ricoperte da un materiale plastico, che verrà riverniciato con lo stesso colore verde acqua che fortunatamente ancora si intravede. Per i sedili ancora la situazione è incerta, ma pare che al deposito FC di Cosenza ci siano molti vecchi sedili delle M200 messi da parte...o se i fondi lo permetteranno, verranno ricostruiti i vecchi sedili.

Adesso vi chiederete come mai nel titolo del post c'è anche un "non solo"...ebbene, visto che verrà liberato anche il binario a scartamento ordinario, non sarebbe male l'idea di recuperare una carrozza UIC-X ancora con interni originali e livrea rosso fegato-grigio beige, da anni accantonata allo scalo di Cosenza Vaglio Lise...purtroppo ci sarà da combattere con gli enormi costi di Trenitalia ed RFI sull'effettuazione di un treno per portare la carrozza da Cosenza a Catanzaro Lido, e sulla manovra per spostarla all'interno dell'area delle FC...il problema più grande sono i fondi, ma con un pò di buona volontà piano piano si troveranno!

Particolare del secondo binario a scartamento ridotto, in corso di pulizia. Il binario a scartamento ordinario sarà mostrato non appena sarà maggiormente visibile.

Vista dalla cabina del binario in corso di pulizia, purtroppo interrotto da un tronco abbattuto sulle rotaie...

Foto ricordo che mette in evidenza come l'area ripulita sia sempre più vasta...
...ed ecco il prossimo obiettivo: la UIC-X di seconda classe serie '64 accantonata a Cosenza, ancora con interni e livrea originale(purtroppo pesantemente graffitata dai soliti idioti). Molto interessanti anche le altre carrozze, perchè ancora non si sa se siano ancora a scompartimenti, nonostante presentino la livrea XMPR.

Ritorniamo all'Emmina con qualche particolare: ecco la trasmissione...

...e la porta laterale della cabina, aperta e sbloccata dopo immani sforzi.
Come sempre ricordiamo che chi volesse collaborare al recupero sarebbe il benvenuto!!
Un ringraziamento particolare va all'associazione "Amici Scartamento Ridotto Calabria" di Catanzaro, che sta attivamente contribuendo al recupero dell'Emmina, contattando le dirigenze FdC per concedere in futuro l'uso della rimessa per ricoverare l'automotrice durante i lavori di restauro.
 
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