I contenuti di Ferrovie in Calabria sono a disposizione di tutti, ma a condizione che, se sfruttati, siano accompagnati dall'indicazione della fonte (blog o autore dei testi/fotografie). Tutto il materiale ivi pubblicato è protetto da Copyright, perciò per evitare situazioni incresciose vi preghiamo di seguire questa piccola regola. Buon Viaggio!

• 14/10/14 • La mancanza di energia per l'alimentazione elettrica, sulla linea Paola - Cosenza, causa l'arresto improvviso di un treno nella galleria Santomarco: si è trattato della simulazione di criticità, tenutasi stanotte all'interno della lunga galleria posta sulla ferrovia Paola - Cosenza. Qui la news di ANSA Calabria • 13/10/14 • Trenitalia: a partire dal 15 ottobre verrà ripristinato il treno Regionale 22664 Reggio Calabria Centrale (11.30) - Rosarno (12.50), mentre verrà soppresso, solo nella giornata del 15 ottobre, il Regionale 22653/22654 Melito PS (6.45) - Rosarno (8.45). Qui il comunicato di Fsnewss • 04/10/14 • Si è tenuto nella giornata del 2 ottobre, l'open day alla stazione RFI di Fuscaldo, i cui ambienti non più utili ai fini dell'esercizio ferroviario, sono stati assegnati alla locale cooperativa agricola "Il Segno": prosegue quindi anche in Calabria, il programma di Rete Ferroviaria Italiana che prevede il recupero e l'affidamento a fini sociali delle stazioni parzialmente o totalmente dismesse. Qui la news • 29/09/14 • Si terra alla stazione RFI di Bova Marina, giorno 9 ottobre, un nuovo sit-in di protesta contro il declassamento della ferrovia Jonica. Clicca qui per aderire all'evento su facebook • 22/09/14 • Taglio delle stazioni sulla ferrovia Jonica: l'assessore regionale ai trasporti Luigi Fedele, scrive ad RFI per chiedere rassicurazioni sul progetto di ridimensionamento, in vista di una riorganizzazione dell'orario regionale lungo la linea Jonica. Qui il comunicato • 13/09/14 • Pubblicati sulla nostra pagina gli orari dei servizi ferroviari Ferrovie della Calabria previsti a partire dal prossimo 15.09.2014. Vedi qui • 12/09/14 • Il fabbricato viaggiatori della ormai dismessa fermata di Curinga (posta sulla linea Tirrenica tra Lamezia Terme ed Eccellente), è stato ufficialmente attribuito da RFI, ad uso gratuito del Comune. Qui la delibera del consiglio comunale • 09/09/14 • Domani, 10.09.2014, il candidato per le Regionali con il Centrosinistra Oliverio si recherà nella stazione delle Ferrovie della Calabria di Soveria Mannelli, dalla quale partirà alla volta di Catanzaro a bordo del treno 17 delle 10.25. Arrivato a Catanzaro incontrerà a via Milano i lavoratori e sindacalisti delle FC e dell'AMC di Catanzaro. Leggi qui

29 mar 2014

Treno a vapore Cosenza - Rogliano, 2 marzo 2014: le impressioni dei..."viaggiatori del tempo"!


Nonostante sia trascorso quasi un mese dalla storica giornata (storica in tutti i sensi!) del 2 marzo scorso, data in un cui, dopo anni di assenza, il treno a vapore delle Ferrovie della Calabria è tornato a correre con uno speciale dedicato al pubblico, tra Cosenza e Rogliano, si continua a discutere sul grande successo dell'iniziativa "Viaggio nel tempo", e sulle possibilità di replica nel breve termine.
Dopo aver pubblicato il reportage dell'evento, in questo post, riuniremo alcuni tra i tantissimi, decine, di commenti di apprezzamento ricevuti su Facebook sulle nostre pagine, e le altrettante email inviateci da personale di Ferrovie della Calabria, partecipanti al treno speciale, ma anche da tante persone che per impegni vari, non hanno potuto partecipare.
Un piccolo pensiero ed un ulteriore ringraziamento ai tanti che ci hanno scritto, con la speranza che presto, molto presto, si possa tornare a bordo delle bellissime vetture storiche di Ferrovie della Calabria, trainate dalla scalpitante 353...alla scoperta delle bellezze ferroviarie, ma anche della natura, dei centri storici e delle tradizioni calabresi.

Antonella D.M:
Ed io invece della "pentola a pressione", come l'ha definita Vittorio, scelgo un tratto della linea ferroviaria Cosenza-San Giovanni in Fiore per il mio personalissimo grazie per la giornata di ieri. Intanto perchè mi sembra la scelta più ovvia da fare nella Giornata Nazionale delle Ferrovie Dimenticate. Ma c'è anche un altro motivo. Non sono un'appassionata di ferrovie e ignoro quasi tutto ciò che rende preziosa quella linea ferroviaria agli occhi di mio figlio e dei "matti" come lui. Per cui il mio è l'occhio di una osservatrice neutrale che si limita a cogliere gli aspetti umani più che quelli tecnici. L'avere inserito nel programma, curatissimo, di ieri una escursione a piedi di circa sei chilometri (in salita, sic!) lungo i binari della Cosenza - San Giovanni in Fiore partendo da Pedace, e l'avere utilizzato come segno visibile per mantenere la fila una bandiera con lo stemma del Regno delle due Sicilie, hanno un significato preciso ai miei occhi. L'amore per la nostra terra, unito all'orgoglio e al senso di appartenenza, con la consapevolezza di essere stati scippati non solo del presente e del futuro, ma anche del passato di cui non c'è traccia nei libri della storia ufficiale, senza per questo scadere in inutili vittimismi. E poi la testardaggine, la cocciutaggine, la passione che impediscono di arrendersi e fanno rivivere per un'ora un tratto di strada ferrata in qualche punto già inghiottito dalla natura, popolandolo di un centinaio di viaggiatori. Appiedati, certo. Ma pur sempre viaggiatori. Complimenti davvero, a tutti. Ai ragazzi dell'Associazione Ferrovie in Calabria, al Personale della Calabro, alla signora del catering (e che era quella pasta al forno, e quelle polpette...) E grazie. Per qualche bello sguardo che ho incrociato, per qualche sorriso che mi è stato regalato, per un paio di mani che ho stretto, per i momenti in cui ho fantasticato immaginando le vite che sono passate su quelle carrozze un secolo fa, per una giornata a misura d'uomo di cui sentivo il bisogno.


Massimiliano C:

Complimenti all'Associazione per la bella e soprattutto organizzata giornata, come prima volta avete superato qualunque aspettativa. Con la speranza che Regione ed FdC comprendano presto che è importante per l'azienda ed il turismo puntare su questa risorsa, che non è solo un treno, ma storia, cultura e lavoro. Grazie.


Sonia P:

Ringrazio voi tutti dell'Associazione per la giornata trascorsa , dici bene MEMORABILE , L'OTTIMA e PERFETTA organizzazione , bravi e complimenti, tutto OK , un grazie anche ai ferrovieri . Il mio augurio che possiamo ripetere un'altra giornata come questa se riaprono la linea Cosenza -San Giovanni In Fiore, un abbraccio.

Francesco Bruno G:
Mi dispiace di non essere potuto venire, anche per conoscere queste meravigliose persone che hanno lavorato per far diventare stupenda questa giornata per tanti appassionati presenti e non ...complimenti.

Giratura sulla piattaforma di Rogliano.
Giovanni P:
Faccio i miei complimenti a tutti i soci dell'associazione Ferrovie in Calabria e soprattutto alla FC che ha concesso l'autorizzazione per il treno storico e ai suoi dipendenti che oltre a essere stati gentilissimi con i partecipanti hanno permesso un ottima riuscita del treno!

Emilia M:
Complimenti avete fatto rivivere la ferrovia. Peccato non essere stata con voi...

Francesca F:
Bravi ragazzi, bravissimi. Mi piace chi si rimbocca le maniche ed opera, anziché lamentarsi e basta. Aspetto con curiosità le foto dell'evento, e spero si ripeta in futuro per potervi partecipare.

Biagio R:
Credo che questo sia l'esempio lampante, di come possa funzionare il turistico, in Fdc. Complimenti a voi, non ai nostri politici che vogliono distruggere le cose che funzionano,complimenti anche al dott.Peda' che vi ha seguito in questa vostra iniziativa.

Ash I:
Spiace non aver salutato te e tutti gli altri all'arrivo. Grazie di cuore. Siete un popolo caloroso. Da ripetere!

Filippo C:
Splendida esperienza, un plauso soprattutto ai ragazzi ed al personale tutto...è stata una domenica molto piacevole.

In pressione al deposito di Vaglio Lise...
Giovanni B:
Mio nipote Luigi è salito sulle carrozze alla stazione di Rogliano. E' contentissimo di aver visto da vicino il treno!

Pino Z:
La descrizione del viaggio della locomotiva a vapore del 02/03/2014 ,apparsa sul vostro sito,e' stata per me commovente perche' mi ha trasmesso delle emozioni toccanti,quasi piu' che dal vivo. Volevo ringraziare di cuore tutti voi per l'esemplare organizzazione ed impegno davvero encomiabile e passionale. Potete contare sempre sulla mia disponibilita'con tanto affetto.

Stefano Z:
Un ringraziamento da parte di Stefano Z. e famiglia a Ferrovie In Calabria, per la indimenticabile giornata trascorsa insieme a tante persone che condividono la nostra stessa passione, sperando che presto si possa ripetere. Inoltre mi faccio portavoce di moltissime persone di Rogliano le quali sono rimaste entusiaste per la splendida giornata.

La 353 in manovra a Cosenza Vaglio Lise.
Carlo F:
Complimenti!!! Tutto si è svolto secondo i piani in maniera super-professionale. Spero che con il vostro impegno riusciate a ripristinare, almeno per scopo turistico, la bellissima linea della Sila così da organizzarvi in un futuro non troppo lontano un treno fotografico ad hoc con fermate in linea frequenti. Mi rattrista moltissimo quell’incidente avvenuto a Madonna del Piano molto strano per una linea che si sta ammodernando con un nuovo segnalamento, spero che non influisca negativamente sul futuro della linea interessata visto che le solite malelingue e mass-media vari cominceranno ad attaccare la sicurezza della ferrovia in favore della strada. Comunque tenete duro e coraggio che tutto tornerà a fiorire come un tempo. Di nuovo un caloroso saluto a tutti.


Valerio V ed Edoardo F:

Il nostro "Grazie", come penso di tutti i partecipanti, va a voi appassionati della Associazione che con la altrettanto preziosa collaborazione dei ferrovieri FC avete permesso che si realizzasse il sogno di rivedere in pressione la 353. Da "veterani" di treni a vapore diciamo che l'organizzazione è stata perfetta, l'accoglienza caldissima, il viaggio fantastico. Quanto al ritardo, è normale che ci sia e ci ha permesso anche di assaporare il viaggio "notturno" a vapore che è sempre più raro. Vi rinnoviamo i nostri complimenti con i migliori auguri per le nuove e importanti iniziative che avete in programma. Valerio V. ed Edoardo F. - Roma 
 P.S. Ci prenotiamo fin d'ora per il primo treno verso Camigliatello!


Gianluca P:

Le mie aspettative sono state abbondantemente superate ed avendone parlato positivamente con parenti, amici e colleghi ho notato interesse da parte di molti pertanto Vi consiglio di ripetere l'evento per consentire ad altri di parteciparvi. Tenendo conto che era la prima volta, i disguidi sono stati pochi e davvero insignificanti. Nella logica di un miglioramento continuo è però sempre bene tener conto di essi e cercare di evitarne il ripetersi. In questa logica vi suggerisco di ridurre il numero di posti per la trattoria per stare un poco più comodi e non perdere tempo per la sistemazione. Il ritardo, invece, da parte mia non è stato vissuto come un disagio ma capisco che per altri poteva esserlo. In conclusione Vi faccio i complimenti perché non era davvero facile organizzare un tale evento.

Francesco L:
Ringraziamo tutti Voi, per averci regalato una giorno Speciale, sperando che quanto fatto non sia una giornata episodica, ma una proposta organica. Un Augurio Speciale per un seguito da sognare.


Ellis B:

Ottima notizia, complimenti all'attivissima Associazione, alle FC, ai comuni e a tutti colori che hanno contribuito nella riuscita dell'indimenticabile giornata. Se poi riuscissi a venire anch'io sarebbe ancora mejo.

Patrizia S: 
Caro Vittorio e Caro Roberto, avete perfettamente ragione, le emozioni sono state indescrivibili e quando non è facile farle  confluire in parole, "convogliarle" (uso questo termine perché so che vi piacerà), sintetizzarle in forma scritta o verbale, è perché l'esperienza ha toccato, ha inciso, nel profondo.
E questo  grazie alla vostra passione, al vostro impegno, alla vostra di forza di credere in dei progetti e nella volontà e la caparbietà di realizzarli. Grazie certamente anche alla vostra grande amicizia, alla capacità di guardare oltre la difficoltà temporanee, i momentanei disaccordi. Dote non comune.
Per un giorno mi sono sentita come se non vivessi nella solita a volte troppo sonnecchiosa regione, questa è la Calabria che mi piace, ho pensato!  I giovani degli anni '80 e '90 sono nati con un altro spirito, sanno che c'è altro fuori e pretendono di crearlo qui e secondo me sarà possibile. A chi è venuto prima, compresa la mia generazione, forse è mancato lo spirito di squadra. Voi lo avete. Brillanti iniziative ce ne sono comunque in questa nostra terra, bisogna saper fare rete per sentirsi uniti e più forti. Se bisogna stare qui, non dobbiamo essere un passo indietro a nessuno e voi siete già avanti, con la vostra giovane età, con la vostra immensa passione!
Detto questo dire che mi sono trovata benissimo è riduttivo. Le foto pubblicate, il racconto della mia esperienza hanno suscitato l'interesse e l'entusiasmo di altri amici.
Ringrazio di cuore voi. Sì un'altra Calabria è possibile.
Un abbraccio e buon lavoro.
Patrizia
Il treno speciale in corsa su un viadotto nei pressi di Aprigliano.

24 mar 2014

Ferrovie Calabro Lucane: i centenari calabresi partono da Castrovillari...


Il 2014 rappresenta l'avvio di una lunga sequenza di circa dieci anni, in cui si concentreranno tanti centenari relativi alla costruzione ed entrata in esercizio di numerose linee ferroviarie delle Ferrovie Calabro Lucane...oggi "separate" in Ferrovie della Calabria e Ferrovie Appulo Lucane. 
Lo scorso 15 marzo, Castrovillari ha aperto le danze, con i primi 100 anni dall'arrivo della prima locomotiva. Era infatti il 15 marzo 1914, attorno alle ore 15, quando una vaporiera (appartenente tra l'altro alle Ferrovie dello Stato, e proveniente dalla rete a scartamento ridotto siciliana, all'epoca in parte già attiva), faceva per la prima volta il suo ingresso nella nuovissima stazione di Castrovillari, affollata dai festanti cittadini dell'epoca, entusiasti per l'importante conquista. Il rotabile, giunto via ferrovia attraverso la rete FS, è stato probabilmente trasportato su un carro a scartamento ordinario fino alla stazione di Spezzano Albanese, capolinea calabrese della linea per Castrovillari - Lagonegro: proprio il tratto Spezzano - Castrovillari, è stato il primo ad essere inaugurato, il 15 settembre del 1915, dopo circa un anno di preesercizio e completamento dei lavori infrastrutturali. Come ben noto, la tratta Spezzano - Lagonegro, in previsione, doveva essere quella portante per il sistema di linee a scartamento ridotto, progettate tra fine '800 ed inizio '900, che avrebbero collegato in modo capillare, l'entroterra calabrese, lucano e pugliese (con un piccolo sconfinamento campano...). Da Bari a Sinopoli e chiusura del circuito a Taurianova, con "baluardo sud" delle FCL rappresentato dalle linee taurensi, servendosi anche delle linee FS (per esempio, era previsto il collegamento da Spezzano Albanese a Cosenza, tra la linea FCL da Lagonegro e quella per Catanzaro), con tratti a doppio scartamento. L'interessante evento del 15 marzo, promosso da vari dipendenti di Ferrovie della Calabria, con a capo dell'organizzazione il Dott. Carmine Bonadies, ha avuto un ampio risalto mediatico: non potevamo ovviamente mancare noi di Ferrovie in Calabria, seppur, purtroppo, soltanto per poco più di un'ora, a causa delle difficoltà di spostamento attraverso i mezzi pubblici dal sud della Calabria. A causa di ciò, non siamo riusciti ad assistere alla conferenza, avviata con circa un'ora di ritardo, per attesa di varie personalità politiche: a tal proposito, segnaliamo la presenza di vari sindaci di centri del comprensorio (in primis quello di Castrovillari, Domenico Lo Polito), serviti dalla ferrovia fino al 1978, quando l'ultimo tratto in servizio, fino a Cassano allo Jonio e fino a Rivello (già dal 1952 non si arrivava più a Lagonegro, a causa di movimenti franosi che danneggiarono il Viadotto Serra), venne soppresso, decretando la fine della storica strada ferrata. Purtroppo assenti per impegni istituzionali i presidenti di Ferrovie della Calabria e Ferrovie Appulo Lucane, rispettivamente Giuseppe Pedà e Matteo Colamussi: speriamo possa ripetersi presto una simile occasione di...re-incontro, tra due aziende che fino al 1990 erano ancora un'unica entità.
In questo post riassumeremo quindi a grandi linee il fine principale di questo evento, che non era, come ovvio, soltanto la semplice ricostruzione storica ed il ricordo di un'epoca che, purtroppo, non c'è più.
La piccola ma curatissima mostra fotografica ed oggettistica allestita (addirittura con documenti e planimetrie della linea ferroviaria, provenienti dall'archivio di stato di Lagonegro), ha fatto da contorno al dibattito, assieme ad un simpatico circuito ferroviario in scala H0, sul quale correvano trenini di varie epoche (purtroppo solo FS!), dall'ETR500 in livrea Frecciarossa...fino ad una 740 con vetture Corbellini...passando per le tipicamente calabresi D445 di prima serie e D341 di seconda serie.
Lo scopo dell'iniziativa: è facile immaginare che si voglia rimediare allo scempio compiuto 40 anni fa, con la falcidia di centinaia di km di linee a scartamento ridotto, che oggi potrebbero indubbiamente rappresentare una fonte di economia, specialmente a livello turistico. Proprio per la Spezzano - Castrovillari - Lagonegro, non mancano le proposte e gli studi di fattibilità, per un parziale ripristino della ferrovia per fini turistici, visto che lo storico tracciato dell'unica "vera Calabro-Lucana", che congiungeva la Calabria alla Basilicata, si snodava per la maggior parte all'interno dell'odierno Parco Naturale del Pollino. Proposte e promesse che sicuramente condividiamo, e che condividono gli organizzatori del convegno: siamo però dello stesso parere di Carmine Bonadies, che più che a fantasticare su progetti un po' troppo onerosi, sprona a rimanere con i piedi per terra...ma soprattutto sprona a non ripetere quanto accaduto negli scorsi decenni, salvaguardando le linee ferroviarie ancora attive, con servizi ordinari e turistici. A tal proposito, tra qualche rigo riporteremo anche la valida iniziativa d'azione proveniente da San Giovanni in Fiore, per evitare lo smantellamento della tratta fino a Camigliatello. 
Ricordare, quindi, per non ripetere gli errori del passato: noi di Ferrovie in Calabria auspichiamo, per lo meno, al mantenimento in buono stato, previa bonifica, dell'ex tracciato della ferrovia (che come ricordiamo, da Spezzano Albanese a Castrovillari è stata smantellata tra il 1982 ed il 1984), in modo da renderlo utilizzabile per percorsi ciclistici o di trekking, ma soprattutto, a non lasciare in stato di abbandono tutte le piccole e grandi strutture di servizio ancora presenti a Castrovillari. Rimesse, piccoli uffici, spogliatoi, e non di meno la vaporiera a cremagliera FCL 503, ultimo rotabile rimasto dopo lo smantellamento della ferrovia, oggi monumentato: ci sarebbero tutte le premesse per la creazione di un interessante museo della ferrovia, proprio all'interno di quell'area (dove ogni tanto spunta ancora qualche tratto di rotaia...) che oggi viene solcata soltanto dagli autobus, principalmente di Ferrovie della Calabria. Attenzione ai facili qualunquismi da appassionati di treni e ferrovie: allo stato attuale, sono assolutamente da salvaguardare anche i servizi sostitutivi su gomma, che collegano i territori in precedenza serviti dalle ferrovie, visto il periodo decisamente buio per tutto il trasporto pubblico locale, non solo calabrese.
A livello turistico, non dimentichiamo che anche un piccolo ripristino di tratti di ferrovia, da percorrere con draisine motorizzate o a pedali, come diffuso in molte nazioni nord-europee, potrebbe essere un'attrazione da non sottovalutare.

La bellissima FCL 503 monumentata su un tratto di binario (con tanto di spezzone di cremagliera) nei pressi dell'autostazione di Castrovillari: in buone condizioni generali, necessiterebbe però di un accurato restauro estetico.
Situazione maggiormente degradata, invece, all'interno delle ex rimesse ed officine autobus: invase da rifiuti ed utilizzate come alloggio di fortuna, meriterebbero ben altra sorte, che valorizzi il loro glorioso passato.
Nella rimessa della conferenza: esposizione di documentazioni e manuali storici FCL.
Di enorme valore l'intero profilo plano-altimetrico della linea Spezzano - Lagonegro, originale, all'epoca redatto dalle Ferrovie dello Stato, che in previsione avrebbero dovuto gestire la tratta, inizialmente prevista addirittura a scartamento ordinario...
Il notevole piano dei binari della stazione di Castrovillari.
Treni in movimento...anche se soltanto in scala H0!
Cimeli storici delle Ferrovie Calabro Lucane: da notare anche la simpatica locomotiva, autocostruita da un ferroviere in pensione FCL.
Alcune fotografie della FCL 358, unità ancora oggi esistente e di proprietà di un privato in Lazio, durante il periodo di esercizio sulla Spezzano - Castrovillari - Lagonegro.
Durante la conferenza: intervento dello storico Gianluigi Trombetti.

A proposito della linea Cosenza - Pedace - San Giovanni in Fiore, come anticipavamo: per quanto riguarda questa tratta, anch'essa parzialmente a rischio smantellamento, e che speriamo presto possa non esserlo più, riportiamo di seguito la nota stampa del neo costituito "Comitato per la salvaguardia della ferrovia Silana", con a capo l'attivissimo parroco di S.Giovanni in Fiore, Don Emilio Salatino:

Nella prima assemblea del “Comitato per la salvaguardia della ferrovia silana” tenutasi martedì pomeriggio presso la biblioteca della Parrocchia di Santa Lucia a San Giovanni in Fiore, il presidente del Comitato Don Emilio Salatino insieme a Giuseppe Veltri, Presidente di Legambiente Sila, ha potuto informare gli altri membri del Comitato sui primi risultati ottenuti dopo gli incontri avvenuti la scorsa settimana a Lorica con il direttore dell’Ente Parco Sila Michele Laudati e a Cosenza con il Presidente di Ferrovie della Calabria Giuseppe Pedà. Presenti alla prima assemblea i rappresentanti delle associazioni “Un sorriso agli emigrati”, “A.di.Fa”, “U.I.L.”, “SPI-CGIL”, “Impegno Civile”, “Auser”, “Pro Loco SGF” e “Amira sez. Cosenza”. Positivi i risultati degli incontri, in particolare quello di venerdì con il presidente di Ferrovie della Calabria, Giuseppe Pedà al quale hanno assistito anche il direttore generale di Ferrovie della Calabria l’ing. Lo Feudo, il direttore di esercizio l’ing. Santo Marazita e il consigliere regionale già con delega ai trasporti Fausto Orsomarso. Durante l’incontro i delegati del Comitato hanno evidenziato come sia necessario promuovere una mobilità alternativa per una realtà che sta vivendo una crisi senza precedenti come è appunto San Giovanni in Fiore, ed evitare che il territorio silano sia spogliato di un’altra importante e vitale infrastruttura che è un servizio ed un patrimonio da tutelare e risollevare. <>. Primo atto che i delegati del Comitato hanno chiesto ai presenti dell’incontro di Cosenza, la rettifica del famigerato decreto 380, ovvero bloccare immediatamente la sdemanializzazione della tratta tra Camigliatello Silano e San Giovanni in Fiore. A questo si è aggiunta anche la proposta di ripristinare entro l’estate la tratta tra Moccone e Silvana Mansio, come prima azione concreta per il riavvio della tratta tra Cosenza e San Giovanni in Fiore. <>. Dall’incontro di Cosenza i primi impegni assunti dai presenti che riguarderanno la correzione del decreto 380 da parte della giunta regionale, e l’avvio di un percorso sinergico tra gli enti, in modo da completare definitivamente il processo di ripristino della ferrovia silana. Il Comitato fa sapere che continuerà a lavorare intensamente alla risoluzione del problema e già nella prossima settimana intende incontrare i sindaci della Presila Cosentina per chiedere alle amministrazioni di poter sostenere l’operato e l’idea stessa del ripristino della Cosenza – San Giovanni in Fiore.
Un momento dell'incontro costitutivo del Comitato per la Salvaguardia della Ferrovia silana, a S.Nicola Silvana Mansio, all'interno di uno dei rimorchi RA 3000 trasformati in ristorante/paninoteca...ed all'occorrenza, anche in sala conferenze!

21 mar 2014

Foto dal Passato (n°45 - Marzo 2014)

In questo nuovo appuntamento con le "foto dal passato" provenienti dall'archivio di Ferrovie in Calabria, molto probabilmente riusciremo, un po' più del solito, a suscitare la nostalgia (e forse anche un po' di rabbia...) degli appassionati di treni e ferrovie calabresi...specialmente quelli più "intenditori". 
Non si tratta questa volta di immagini risalenti a decenni fa, ma torniamo indietro nel tempo a poco più di sette anni fa. Un'epoca tutto sommato vicinissima, ma con differenze rispetto alla triste situazione odierna, pari a quelle che intercorrono tra il giorno e la notte.
La location è la stazione RFI di Catanzaro Lido: iniziamo da alcuni scatti risalenti al mese di agosto del 2006. Durante l'estate di quell'anno, infatti, a causa di un guasto del locomotore da manovra 214 4198 assegnato alla Divisione Trasporto Regionale (anche se, in realtà, la piccola locomotiva veniva utilizzata anche per la manovra di vetture Pax e dei carri merci che, all'epoca già raramente, continuavano ad essere ricevuti dalla divisione Cargo di Catanzaro Lido), venne "riesumato" un minuscolo 216, in particolare l'unità 0037. Questo rotabile si trovava accantonato e parzialmente smontato all'interno del locale Deposito Locomotive, in compagnia dell'unità 0002...entrambe ancora con iscrizioni "DL Fabriano"! 
In seguito, in attesa della riparazione del 214, e di un guasto che danneggiò definitivamente il 216, per le ancora frequentissime manovre che interessavano la stazione di Catanzaro Lido, venne addirittura utilizzata la D345 1133 assegnata al carro soccorso: quest'ultima è ancora esistente, ma purtroppo accantonata e demolenda all'interno del deposito catanzarese. Nessuna traccia, invece, dei due 216, ormai dal 2006, dopo il definitivo accantonamento. Probabile la demolizione in loco, o il trasferimento per smantellamento presso altre sedi...
Ma al di là della particolarità storica relativa al ripristino funzionale del locomotore 216 (rotabile la cui costruzione da parte della Antonio Badoni di Lecco, risale al periodo compreso tra il 1965 ed il 1967), che già all'epoca era ormai non più utilizzato nel parco FS di tutta Italia, dalle fotografie noteremo l'intenso movimento di vetture DTR e Pax. Nel 2006, infatti, la quasi totalità dei treni Regionali a percorrenza più lunga sulla Jonica, veniva effettuato con materiale ordinario, ed in particolare con le carrozze UIC-X open space a salone, ai tempi appena ristrutturate. Reggio Calabria Centrale - Catanzaro Lido - Lamezia Terme Centrale, Lamezia Terme Centrale - Crotone, Catanzaro Lido - Crotone - Sibari, in maggioranza erano percorse al minimo da composizioni di due vetture, relegando le ALn668 alle fasce orarie di morbida, o ad i treni nei giorni festivi. 
La platea di lavaggio di Catanzaro Lido, perciò, era costantemente affollata di carrozze in attesa di pulizia interna...ed in qualche caso, come vedremo...addirittura esterna!
Ecco alcuni scatti al 216 0037:

Il 216 0037 in sosta su un binario di ricovero.
In manovra al binario 2. Sullo sfondo una composizione di 3 UIC-X open space, in attesa di essere manovrate...
...dal piccolo locomotore, che qui si era portato in coda alla composizione, e che già all'epoca era decisamente storico e raro.
Riparato il 214 4198, si torna a quella che in quel periodo era la normalità: tirata di vetture dell'Espresso 908 Catanzaro Lido - Bari Centrale - Torino Porta Nuova, composto da 4 UIC-X di seconda classe con posti a sedere, ed una cuccette C6 della serie 1970. Ad oggi sopravvive soltanto il 214, utilizzato saltuariamente per qualche manovra all'interno del DL di Catanzaro Lido. Addio alle UIC-X tradizionali, ed ovviamente anche al treno notturno Jonico...
Il 214 4198 in testa alle 5 vetture dell'Espresso 908. Notare il vecchio piazzale dei binari, ed ovviamente, la storica diramazione per Lamezia Terme Centrale via Catanzaro Sala, ancora attiva...
Ma ecco quello che pochi, probabilmente, si aspettano: nel 2006 le vetture dei treni notte, a Catanzaro Lido, continuavano ad essere curate anche esteticamente: una carriola con un sopra montata una motopompa a gasolio, unita ad una piccola cisterna piena di acqua e detergente, veniva utilizzata per "insaponare" le vetture dei due treni a lunga percorrenza, in seguito "risciacquate" con acqua corrente e spazzoloni, che terminavano ed originavano la corsa nella stazione del capoluogo calabrese: vale a dire gli Espressi 905/908 "Freccia Adriatica" da/per Torino Porta Nuova, e gli Espressi 953/954 per Roma Termini via Metaponto - Potenza - Battipaglia. 
Ricordi che fanno male: dopo anni, in una stazione divenuta degna di un impianto AV, con marciapiedi lunghissimi e rialzati, armamento pesante e nuovo segnalamento, ma terribilmente vuota, continuiamo ad attendere invano il ritorno dei grandi treni che ci univano al resto d'Italia. E pensare che dovremmo addirittura "accontentarci" di un falso InterCity effettuato con una ALn668...

Vetture UIC-X in attesa di lavaggio.

16 mar 2014

Divisione Trasporto Regionale: le novità di Trenitalia per la Calabria

Il 16 marzo 2014 potrebbe rappresentare un secondo piccolo punto di svolta, nel panorama del trasporto locale su rotaia gestito da Trenitalia in Calabria. Tra qualche rigo analizzeremo nel dettaglio le novità che da stamane interessano sia la linea Jonica che quella Tirrenica, "condendo" il tutto con le prospettive relative ai prossimi mesi, ed ovviamente con le nostre proposte, che in molti casi saranno probabilmente molto...alternative.
Indubbiamente, al di là della condivisione o meno di alcune scelte, non si può non sottolineare che forse, per la prima volta nella storia del trasporto locale "regionalizzato", la Calabria, intesa come Assessorato ai Trasporti, inizia a proporre ed a studiare strategie migliorative, atte a riorganizzare in modo più funzionale ed efficiente i servizi regionali su ferro. Sembra così finire, finalmente, quel periodo lungo quasi vent'anni, in cui venivano passivamente accettate le scelte "oraristiche" e di servizio, di Ferrovie dello Stato prima, e Trenitalia dopo, che puntavano principalmente alla comodità delle turnazioni di rotabili e personale (considerando anche l'irrisoria spesa annuale della Regione, destinata al simil-contratto di servizio con Trenitalia), piuttosto che a quelle dell'utenza, nel disinteresse più totale delle autorità regionali, impegnate, purtroppo, a puntare principalmente al trasporto su gomma attraverso autolinee private (spesso in modo forzato, per rimanere nei canoni dell'eleganza verbale, con i risultati che al giorno d'oggi sono sotto gli occhi di tutti i calabresi), e relegando il trasporto su ferro ad un ruolo marginale...come fosse un mondo a sè, e non concorrente all'intero sistema-trasporti regionale. Quando, ovviamente, non veniva addirittura visto come un possibile "concorrente" scomodo al monopolio delle autolinee.
Oggi il vento sembra cambiare: Ferrovie in Calabria come sempre non si ferma, e continua a lavorare in collaborazione con l'Assessorato ai Trasporti, nei limiti ovviamente delle possibilità, per evitare che questo vento di cambiamento venga sfruttato nel modo errato o poco funzionale.
Perciò, bisogna sì puntare sul ferro dopo anni di abbandono, ma va fatto in modo sensato e non solo (magari involontariamente) propagandistico.
A tal proposito, analizziamo le novità in vigore da questa mattina.
Una delle ottime intenzioni della Regione Calabria, è quella di creare finalmente degli hub di interscambio degni di tal nome, nei nodi principali calabresi, vale dire, in primis, Lamezia Terme Centrale, Paola, Sibari, Catanzaro Lido, Reggio Calabria Centrale. In tal modo verrebbero finalmente garantite le varie coincidenze tra servizi regionali jonici e tirrenici, oltre che tra servizi regionali (specialmente Jonici, vista l'assenza di collegamenti LP seri sulla tratta Reggio - Metaponto) e collegamenti a lunga percorrenza.
Infatti, dopo aver rimodulato la Catanzaro Lido - Lamezia Terme Centrale lo scorso dicembre 2013, principalmente in funzione dei treni a lunga percorrenza che servono il corridoio tirrenico, da stamattina è toccato anche alla tratta Sibari - Cosenza - Paola, con l'istituzione di una coppia di treni Regionali in coincidenza con la coppia di treni Frecciargento 9372/9379 tra Reggio Calabria Centrale e Roma Termini e vv.
Nello specifico, avremo il treno R12681/12682 Sibari (6.30) – Cosenza (7.31/7.39) – Paola (7.59/8.01) – Sapri (9.30), limitato a Paola nei giorni festivi, ed in senso opposto il R12683/12684 Paola (21.15) – Cosenza (21.38/21.46) – Sibari (22.40). 


Da Sibari a Sapri (un collegamento diretto del genere non è mai esistito prima d'ora!), il Regionale 12681/12682, nasce dalla fusione dei treni R8503 Sibari (6.30) – Cosenza (7.33) e R12692 Cosenza (7.35) – Sapri (9.30), che da stamane sono stati contestualmente soppressi. Purtroppo, nei giorni feriali, la soppressione dei questi due treni, che vengono così fusi in uno solo che percorre l'intero tratto da Sibari a Sapri e da Paola a Sibari al ritorno, ha portato automaticamente alla soppressione anche dell'R8518 Cosenza (11.40) - Sibari (12.38), effettuato con il materiale giunto rispettivamente a Cosenza alle 7.30 con l'ex-8503. Soppresso (ma in questo caso ovviamente sostituito dal nuovo treno), anche il R22489 Paola (21.15) – Cosenza (21.40).

I tabelloni del binario 1 di Paola, la sera del 15 marzo, riportano per l'ultima volta il Regionale 22489, da stamattina sostituito dal 12683.
Nei festivi situazione simile: i treni soppressi "a causa" dell'istituzione del nuovo Regionale diretto da Paola a Sibari e vv, sono i seguenti:

R23850 Cosenza (7.35) – Paola (8.01) soppresso intera tratta;
R8255 Sibari (9.10) – Cosenza (10.10) soppresso intera tratta;
R8260 Cosenza (21.15) – Sibari (22.20) soppresso intera tratta;
R23861 Paola (21.15) – Cosenza (21.40) soppresso intera tratta.


Inoltre, per "corollario", segnaliamo che sempre a partire da oggi, i treni R12704 Sibari (14.03) - Metaponto (15.10) ed R12705 Metaponto (15.20) - Sibari (16.28), si effettuano dal lunedì al venerdì anziché dal lunedì al sabato. Poniamo questa domanda: il provvedimento è giustificabile dalla scarsa frequentazione in giorno..."semi-festivo", ed in più con autobus dagli orari quasi paralleli a quelli dei due treni? Sicuramente lo è, e l'avremmo giustificato anche noi di Ferrovie in Calabria. Tutte queste teorie però cadono, non appena si scopre che di sabato, in sostituzione della coppia di Regionali Sibari - Metaponto e vv, è stata istituita una seconda coppia di autobus...praticamente in sovrapposizione ai bus già esistenti! Come segnaliamo, infatti, il "nuovo" RC705 al posto del treno Regionale 12705, in partenza da Metaponto verso Sibari alle 15.20, è terribilmente in sovrapposizione al BA508 che parte da Metaponto verso Sibari alle 15.17, già regolarmente previsto d'orario. Stessa cosa in senso opposto. Alle 14.03, di sabato, nuova corsa autobus RC704 in sostituzione del Regionale 12704 per Metaponto, mentre alle 13.58 parte il RC506 nella stessa direzione! Perciò, se già la coppia di autobus BA508 ed RC506, per quanto con origine/destinazione Taranto, risulta in sovrapposizione con i Regionali 12704/12705 nei giorni lavorativi, che motivo c'era, di sabato, e con affluenza definita minore, inserire addirittura una seconda coppia di bus? Se l'affluenza è minore, di sabato riteniamo siano sufficienti i due bus già esistenti da/per Taranto, senza bisogno di raddoppiarli fino e da Metaponto, perchè a questo punto, anche se più costoso, avrebbe un po' più di senso mantenere il treno, effettuato con ALn668 singola come previsto, e quindi con un numero di posti (68) tutto sommato vicino a quello di un bus. Ribadiamo, una corsa effettuata con autobus, se l'affluenza è scarsa, sicuramente conviene più di un treno, ma questo, ovviamente, vale soltanto se non ci sono servizi paralleli. In questo caso, non poco clamoroso, riteniamo che il risparmio, tutto sommato, lo si faccia a metà, perchè appunto sarebbe stato sufficiente sopprimere la coppia di treni, e "caricare"  i pochi viaggiatori del sabato sui due bus già esistenti.

Chiudiamo la parentesi autoservizi sostitutivi, sperando che vengano presi al più presto provvedimenti sul caso descritto sopra, e segnalando che partire da domani, lunedì 17 marzo, i bus regionali Sibari - Taranto e viceversa gestiti dalla D.R. Calabria, effettueranno fermata a Montegiordano presso la Farmacia di Corso della Vittoria (SS 106), anziché nel piazzale antistante la stazione.

Torniamo, in conclusione al post, sulla questione treni Regionali e coincidenze: l'istituzione del treno Sibari - Sapri e Paola - Sibari in coincidenza a Paola al collegamento Frecciargento da/per Roma Termini, è sicuramente un ottimo segnale...ma c'è un ma. Saremo forse noi di Ferrovie in Calabria un po' troppo polemici, ma vogliamo far notare, per adesso ai nostri lettori e nei prossimi giorni anche alla Regione Calabria, che tale collegamento, che si presuppone sia stato studiato per l'utenza della Jonica nord, non trova coincidenza a Sibari (arrivo alle 22.40) con nessun treno per Crotone (l'ultimo treno, il 3755, parte alle 19.40). Stessa cosa al mattino, poichè partendo alle 6.30 da Sibari verso Paola, questo collegamento risulta inutilizzabile ancora una volta dall'utenza proveniente dal crotonese. Il primo treno, l'8516, arriva infatti a Sibari alle 08.15...
A questo punto, non sarebbe stato più utile istituire un servizio Regionale da Sibari a Paola e vv, in coincidenza con treni InterCity e/o FrecciaBianca sempre da e per Roma Termini, con partenza ed arrivo a Sibari in orari meno "estremi", rendendo così possibile proseguire in treno verso Rossano, Crotone, Catanzaro Lido, ma anche verso Trebisacce, Policoro e Metaponto?
Approfondiremo questa tematica, estendendola anche a proposte di collegamento diretto tra la Jonica Sud e Lamezia Terme Centrale, in un post specifico nelle prossime settimane: per oggi concludiamo con un appunto: il nuovo Sibari - Sapri e Paola - Sibari, segna il ritorno (sempre se di ritorno si può parlare, visto che si è trattato sempre di comparse sporadiche) dei treni Regionali a trazione elettrica sulla Cosenza - Sibari, elettrificata da anni, ma almeno a livello locale, percorsa solo da automotrici ALn668: unica eccezione i treni merci, e quelli a lunga percorrenza...finchè ci sono stati.
A proposito di rotabili: è in corso una vera e propria "invasione" di ottime carrozze UIC-X IR destinate alla DTR Calabria, in sostituzione delle ALe803 ormai tutte accantonate, e delle obsolete Piano Ribassato "Farini", con finestrini apribili e senza aria condizionata. Al momento siamo a quota 16 unità. Nuovi arrivi anche sul fronte del diesel, con altre ALn668 serie 3100. Per quanto riguarda rotabili realmente...nuovi, siamo ancora in attesa dei Coradia Meridian destinati alla Calabria, previsti in arrivo a marzo, ma che probabilmente slitteranno ancora di qualche mese, causa il prolungarsi delle corse prova dei nuovi convogli elettrici derivati dal Minuetto.
Nel frattempo, Cosenza diventa sempre di più una sorta di triste museo a cielo aperto, tra locomotive E424, elettromotrici ALe803, UIC-X DTR e Pax e vetture Piano Ribassato, tutte accantonate: non sarebbe da sottovalutare un piccolo programma di recupero di qualche rotabile e ripristino della livrea originale, da utilizzare per treni turistici non completamente "storici". Si sa, sognare non costa nulla...

Composizione di sei vetture Piano Ribassato originali, da poco accantonate a Cosenza. Altre unità della stessa tipologia, assieme ad UIC-X open space, si trovavano già sul posto...
A decine anche le UIC-X open space, alcune delle quali accantonate dal 2008-2009. Purtroppo anche in questo caso, il tutto è destinato alla demolizione, nonostante l'età ancora giovane delle vetture, e gli interni ristrutturati. Un vero peccato...
Accantonate anche le ALe803: un recupero di un complesso, ripristinando la gradevole livrea originale in giallo-rosso, non sarebbe da sottovalutare.

Da non sottovalutare neanche il recupero di una delle tre E424 ancora a Cosenza. Ripristino della livrea Navetta MDVE, e piccola composizione con PR in livrea originale navetta, e/o UIC-X, anche a salone, in livrea rosso fegato-grigio beige.
Gli importanti cambiamenti nel parco rotabili della DTR Calabria, porta anche a questi "mostri": Regionale Paola - Reggio Calabria Centrale composto da due UIC-X e trainato da E464...ma senza carrozza pilota in coda!
Prosegue l'assegnazione di ALn663 ed ALn668 serie 3100 alla DTR Calabria: qui vediamo l'ALn663 1172 in partenza da Saline di Reggio, con un Regionale Rosarno - Melito di Porto Salvo.

13 mar 2014

Riflessioni...notturne!

Li chiamavano treni notturni... 
 ...e adesso? Una domanda frequente, posta più volte in questi ultimi anni. Una domanda lecita, che ad oggi è lecito continuare a porsi. Si, perché ormai non si sa più dove e come organizzarsi un decente viaggio notturno in treno. Nello specifico, non è più possibile organizzare un comodo spostamento diretto tra la nostra terra e il Centro-Nord della Penisola. Già, perché una volta c'erano gli espressi, quelli veri, quelli che hanno fatto la storia delle nostre linee ferrate, quelli che avevano in testa un Tigre o un Caimano e dietro una sfilza di vetture color "fegato" e "notte". Niente di tutto questo è ormai più presente, se non in maniera molto limitata e senza più quella varietà di colori. Adesso ci sono le "frecce", c'è l'alta velocità a sovrastare qualsiasi altro tipo di servizio sovvenzionato dallo Stato; già, c'è la crisi, non ci sono i soldi per poter far fronte agli oneri necessari per istituire un servizio come si deve. Però, anche in questo caso sorge una domanda molto spontanea: le sovvenzioni che lo Stato eroga ogni anno per il trasporto pubblico, dove Vanno a finire? Da 10 anni a questa parte abbiamo assistito alla più grande decurtazione di treni notte mai effettuata nel nostro paese, ed in particolare nella nostra Regione, tra le più servite a livello di collegamenti del genere. La gente non era costretta a prendersi un giorno di ferie in più o rinunciare allo stesso perché saliva comodamente alla sera sul treno notturno per il Nord e ci arrivava al mattino dopo, pronta per affrontare la giornata lavorativa. Adesso, invece, è costretta a partire di domenica o, addirittura, di lunedì (salvo imprevisti) a meno che non usufruisca dei notturni attuali con percorrenze abnormi e non proprio al passo coi tempi. Fino al 2010, da Reggio Calabria a Milano con l'InterCity Notte 752 erano necessarie 15 ore e 15 minuti di viaggio notturno partendo alle 19:35 con arrivo alle 10:50 (compresi 25 minuti di manovra d'aggancio della sezione Jonica a Lamezia Terme Centrale), mentre adesso con l'InterCity Notte 794 si parla di 17 ore abbondanti (manovre escluse) con partenza da Reggio Calabria alle 21:30 ed arrivo alle 14:41 alla stazione di Milano Porta Garibaldi, considerando anche gli innumerevoli inconvenienti e ritardi a cui il treno è soggetto. Un treno unico, che serve in un solo percorso le più importanti città del Paese come Roma, Firenze, Milano e Torino ad eccezione di Bologna, inspiegabilmente bypassata nonostante l'enorme volume di passeggeri che muove da e per la Calabria. Un vero disastro, con tempi di percorrenza da locomotiva a vapore e disagi di ogni tipo: l'unica alternativa, per altro, è rappresentata dall'InterCity Notte 784, in partenza da Villa San Giovanni alle 19:00 con arrivo a Milano (via Genova) alle 10:45, il quale non risulta così malmesso se non fosse per i continui ritardi a cui è soggetto. L'unico neo è caratterizzato dal fatto che origina e termina la propria corsa in Sicilia con orari non molto comodi. Le relazioni corrispondenti (ICN 785 e 795) hanno senza dubbio orari d'arrivo in terra di Calabria piuttosto comodi (795 tra le 5:00 e le 8:00, 785 tra le 7:00 e le 10:00), anche se ormai la maggior parte dei passeggeri opta per le soluzioni Alta velocità + treno notte con cambio a Roma (utilizzando molto spesso anche i due notturni Roma-Sicilia e viceversa con trasbordo a Villa San Giovanni) e nella peggiore delle ipotesi, scartando il viaggio notturno a favore di quello diurno sempre con le frecce o, addirittura, usufruendo dei collegamenti aerei. Una situazione abbastanza precaria, che fa rimpiangere non poco i fasti dei grandi treni notturni, quando avevano il loro bel da fare e i loro affezionati clienti (tra cui, anche il sottoscritto) ormai dirottati laddove si va al risparmio, di tempo e di denaro. Una situazione, quella odierna, che ci lascia quasi senza scampo, senza via d'uscita, ma che dovrebbe darci la forza necessaria per continuare a lottare e riavere, anche in parte, ciò che in passato ci hanno tolto. 

E' con questa riflessione del nostro Luca Pisconti, che torniamo ad affrontale la problematica relativa alla drastica riduzione dei treni notturni italiani negli ultimi anni, ed in particolare, ovviamente, quelli interessanti la nostra Regione. Una problematica che è stata da sempre uno dei principali argomenti di discussione di Ferrovie in Calabria. Proposte, proteste, petizioni, non solo da parte nostra, ma anche di un notevole universo di "pendolari della notte", emigrati calabresi, e addirittura cittadini del centro-nord Italia, rimasti orfani di comodi servizi ferroviari notturni, utili per raggiungere nei periodi estivi (e non solo), in modo capillare, praticamente ogni centro abitato della nostra Calabria Jonica e Tirrenica. Dal dicembre 2010 (anche se, in verità, per il basso Jonio l'ecatombe è iniziata a marzo 2010, con la soppressione degli InterCity Notte "Scilla" e "Tommaso Campanella" da/per Torino Porta Nuova e Milano Centrale), una tragica sequenza di soppressioni "storiche", si abbatte su Calabria, Sicilia, Campania e Puglia. 

Uno dei grandi treni notturni rimpianti: ultime partenze da Catanzaro Lido per l'Espresso 908 "Freccia Adriatica", diretto a Torino Porta Nuova, qui con composizione ormai già decurtata a sole tre vetture, di cui una a cuccette C4/C6.
Il taglio della quasi totalità dei collegamenti notturni a lunga percorrenza viene giustificato da Trenitalia, costantemente accusata di aver preso in maniera unilaterale la decisione di operare queste azioni di drastica riduzione, con il basso numero di viaggiatori per treno che, a causa della forte concorrenza delle compagnie aeree low cost, ormai preferiscono spostarsi in aereo piuttosto che con un treno notturno, analogamente a quanto avviene nel resto d'Europa. A questo si aggiunge poi la diminuzione dei contributi stanziati dallo Stato per la copertura dei costi dei collegamenti interessati da Contratto di Servizio, per cui il taglio è risultato essere inderogabile. Considerazioni che appaiono del tutto infondate ai nostri occhi e anche poco veritiere, in quanto fino agli ultimi giorni di effettuazione, anche infrasettimanali, tutti i treni notturni interessanti la Calabria (ad eccezione di qualcuno, in prossimità dei tratti estremi del viaggio) risultavano viaggiare con livelli di riempimento sempre superiori al 50%, prossimi al 90-100% nei fine settimana (per non parlare dei sold-out costanti nei periodi festivi di Natale, Pasqua e delle vacanze estive, ovvero per un periodo di circa 3 mesi netti l'anno). Il resto dei Paesi d'Europa poi, oltre ad essere caratterizzato nella maggior parte dei casi da differenti condizioni socio-economiche, tali da non avere grosse differenze tra Nord e Sud del paese come nel caso dell'Italia, sono favoriti dalla loro diversa morfologia e collocazione geografica, che fanno sì che ciascun paese sia più facilmente servito in maniera sufficientemente capillare da pochi collegamenti lungo gli assi ferroviari principali Nord-Sud, Est-Ovest e viceversa, che permettono di movimentare treni e passeggeri da e per ogni parte d'Europa con un fitto ed efficiente sistema di 'scambi di carrozze' nei nodi di incrocio (come avviene, ad esempio, in Germania con i treni CNL che collegano Svizzera, Germania, Danimarca, Polonia, Russia, etc...).
Viene da pensare pertanto che ci sia da parte di Trenitalia un nascosto interesse a disincentivare il viaggiatore all'utilizzo dei treni notte, per fare in modo di dirottarlo sugli 'ex-costosi' treni AV, effettuati a mercato (cioè senza sovvenzioni statali) e per i quali è quindi necessario assicurarsi coefficienti di riempimento elevati per poter avere buoni margini di ricavo, non strettamente necessari, al contrario, sui treni notturni, il cui costo è per lo più coperto dai finanziamenti statali.
In pochi anni infatti assistiamo alla sparizione della storicamente economica categoria 'Espresso', la tariffa chilometrica ordinaria per eccellenza (che, per intenderci, fino a pochi anni fa era allineata ai prezzi dei treni regionali: un biglietto a tariffa 'ordinaria' infatti poteva essere utilizzato indifferentemente su treni Regionali o Espresso, tant'è che addirittura dalle vecchie emettitrici automatiche regionali era possibile, ad esempio, acquistare biglietti dalla Calabria per Roma Termini!): al suo posto oggi tutti i treni notte viaggiano come Intercity Notte, soggetti pertanto non più a prezzi chilometrici ma di mercato, di gran lunga superiori a quelli dei vecchi espressi corrispondenti, dai quali si distinguono soltanto per la presenza di finestrini fissi e aria condizionata anche sulle carrozze con servizio posti a sedere, che molto spesso rappresentano al contrario uno svantaggio rispetto alle storiche carrozze UIC-X con finestrini apribili, ormai completamente radiate dal servizio a partire da dicembre 2012, vista la frequenza con la quale l'impianto di condizionamento risulta guasto o mal regolato, con conseguente effetto forno o freezer, peraltro senza diritto ad alcun bonus (già, perché i notturni non sono coperti dal riconoscimento di bonus in caso di mancato funzionamento dell'impianto di climatizzazione, a differenza del resto dei treni a lunga percorrenza...).
Ad esempio, nel passaggio da Espresso a Intercity Notte, un biglietto Lamezia Terme - Roma è passato da circa 30/32€ a oltre 45€ a prezzo pieno: a questo si aggiunge poi il costante aumento dei prezzi base per ogni categoria di treno, soprattutto quelli coperti da contratto di servizio, per cui nel giro di 4 anni effettuare un viaggio di notte in posto a sedere ha visto aumentare il prezzo da circa 27€ per un Catanzaro Lido - Roma a oltre 50€, dovendo peraltro fare uno scomodo cambio con bus a Lamezia, e pagando una somma prossima a quella necessaria a coprire la relazione Catanzaro Lido - Milano (circa 55€) nell'ultimo anno di effettuazione dell'ICN Tommaso Campanella Reggio C. - Milano (2010).
Mentre da un lato, però, la soppressione della categoria Espresso può essere giustificata con l'accantonamento forzato di tutte le carrozze utilizzate fino al 2012 per effettuare questa tipologia di treni, assolutamente ingiustificata risulta l'eliminazione dalla possibilità di effettuare viaggi in cuccetta ordinaria a 4 o 6 posti, altro punto forte del viaggio economico e 'universale' notturno, il cui relativo materiale rotabile risulta tuttora parzialmente lateralizzato e quindi utilizzabile, e in alcuni casi persino ristrutturato a fondo di recente: questa tipologia di sistemazione permetteva (e ufficialmente ancora permetterebbe, dal momento che i prezzi dei relativi 'supplementi' C4/C6 sono ancora regolarmente riportati nelle condizioni e tariffe di Trenitalia) di viaggiare abbastanza comodamente in carrozze con posti orizzontali, pagando una differenza di prezzo compresa tra i 15 e i 20€ rispetto al prezzo Espresso di 2^classe per la relazione corrispondente: un viaggio in cuccetta Lamezia - Roma, ad esempio, sarebbe costato non più di 45/50€ (a prezzo pieno e senza offerte, fino a poco più di un anno fa), mentre attualmente - vista la possibilità di acquistare biglietti per Cuccette solo di tipologia 'Comfort' T4 - sono necessari oltre 73€! (C'è da dire poi che spesso capita che vetture 'Comfort' non siano disponibili per guasti o manutenzione, per cui si utilizzano al loro posto Cuccette ordinarie, a volte persino non ristrutturate, il cui valore commerciale è inferiore di circa 20€ a quello delle Comfort, senza che il personale avvisi correttamente del loro diritto a richiedere un rimborso parziale del prezzo del biglietto i viaggiatori, i quali vengono in questo modo inconsapevolmente truffati..)
Dulcis in fundo, le offerte commerciali di Trenitalia, che fino a qualche anno fa risultavano essere uguali per tutte le categorie di treno, sono state negli ultimi anni applicate in maniera differenziata ai treni del servizio diurno (a mercato o coperti da CdS) e a quelli del servizio notturno: nonostante abbiano la stessa denominazione, infatti, le offerte 'Economy' e 'Super Economy' prevedono la possibilità di acquistare biglietti scontati a prezzi 'fissi' di 9,19,29,39,49€, etc... per i treni diurni, indipendentemente dalla percorrenza e dal prezzo base (a seconda però della categoria di treno), mantenendo invece la vecchia impostazione a sconto percentuale sui treni notturni, per i quali sono invece previste invece riduzioni soltanto del 10,20,30 o - al massimo - 40%!
Risulta ovvio che, se acquistando un biglietto con il massimo anticipo possibile il prezzo di un Lamezia - Roma notturno non scende sotto i 27€ (pari al 40% di sconto su 45€), mentre per un diurno si trovano tranquillamente biglietti a 9€ in Intercity o 19€ in Frecciabianca, i cui prezzi base sono superiori a quelli dell'ICN, offrendo peraltro condizioni di viaggio indubbiamente migliori, il viaggiatore non avrà in nessun modo la possibilità di essere dubbioso sulla scelta da fare, optando 'forzatamente' per il treno diurno!
Inoltre, anche a prezzo pieno, la convenienza assoluta esistente fino a poco tempo fa risulta ormai solo un vecchio ricordo: mantenendo sempre la relazione Lamezia - Roma come riferimento, vediamo che dal confronto 30€/45€ tra la più economica sistemazione notturna e diurna a prezzo pieno fino al 2011 siamo passati a 45€/48€, viaggiando però in condizioni nettamente peggiori, tali da non giustificare una differenza di prezzo di soli 3€! Mentre la sistemazione in cuccetta, poi, fino al 2011 poteva essere allineata come fascia di prezzo ad un Intercity diurno, oggi il prezzo di una cuccetta risulta addirittura superiore a quello di un Frecciargento sulla stessa relazione (73€ T4 contro 69€ Frecciargento, ovvero la categoria superiore presente in commercio, allineata ai prezzi Frecciarossa).
I risultati di una tale politica sono dunque sotto gli occhi di tutti: il treno notturno, da servizio universale e "nazional-popolare", è divenuto ormai di nicchia. E lo dimostrano anche le composizioni striminzite, alcune ai limiti del comico...basti pensare agli InterCity Notte Bolzano - Roma Termini o Trieste - Roma Termini, che molto spesso circolano con sole 4 vetture, di cui due a cuccette! E pensare che fino a pochissimi anni fa, di quattro vetture era composta soltanto un'antenna Jonica...di quelle più corte!
Servizio di nicchia, prezzi esagerati, ma ovviamente qualità e servizi, migliorati di pochissimo. Indubbiamente una vettura con posti a sedere UIC-X Giubileo, tipologia di carrozza onnipresente sugli attuali treni-notte, ha come unica differenza rispetto ad una UIC-X tradizionale, ormai non più utilizzata...soltanto i finestrini fissi ed a vasistas. Con nessuna certezza, ovviamente, di funzionamento dell'aria condizionata in estate, e del riscaldamento in inverno. Tariffe raddoppiate (nel migliore dei casi...), tracce orarie fuori epoca (attorno alle 20 ore da Reggio Calabria Centrale a Torino Porta Nuova, con l'InterCity Notte 794!), e vetture tutto sommato identiche.
Le composizioni 'mignon' alle quali assistiamo negli ultimi tempi, comunque, oggi sono semplicemente una conseguenza della forzata diminuzione di passeggeri sui servizi notturni, ma nel periodo 2009/2010, quando ormai i tagli a tutte le antenne, le manovre e a tutti i servizi a lunghissima percorrenza, da giustificare con le basse affluenze, erano ormai nell'aria, pensiamo anche che la riduzione delle composizioni facesse parte di una sorta di 'strategia del disservizio', e che quindi sia stata in un certo senso anche causa della diminuzione dei passeggeri: di punto in bianco, infatti, negli ultimi mesi del 2009 e per tutto il 2010 tutte le antenne joniche subivano improvvise e irregolari variazioni alla composizione prevista, per cui Scilla e Campanella capitavano spesso con 3 o 2 carrozze anziché con 2 Giubileo e 2 Comfort (avvistato una volta addirittura con solo una Cuccetta Comfort in composizione!), mentre l'Exp 953/954 passava da 3 a 2 carrozze e la Freccia Adriatica da 5, alle volte, a sole 3 carrozze!
In questo modo, oltre al disagio arrecato ai viaggiatori dalla indisponibilità della propria carrozza, con conseguente necessità di sistemarsi in posti diversi da quelli assegnati (nella speranza che non fossero occupati da altri..), si aggiungeva il problema del sovraffollamento nei periodi di punta che, visti i livelli di riempimento letteralmente disumani, consistevano in una ulteriore modalità di disincentivo all'uso del treno notturno.
Misteriosi poi i problemi notati spesso da diversi viaggiatori dei servizi letto e cuccette, e testimoniati in alcuni casi anche da diversi 'cuccettisti', in protesta nei primi mesi del 2011 in seguito ai licenziamenti di massa degli accudienti WL conseguenti all'ecatombe di dicembre 2010: in molte occasioni le sistemazioni con posti orizzontali risultavano completamente vendute, con tutti i posti occupati, oppure spesso in fase di prenotazione via internet si presentavano frequenti e duraturi problemi nell'acquisto, mentre successivamente, qualora si fosse riusciti nell'impresa di acquistare un biglietto per il treno desiderato, si scopriva che in realtà l'intera carrozza risultava quasi completamente vuota...
Insomma, a pensare a male si fa peccato...ma molto spesso si azzecca: sembrò quasi una strategia ben chiara, atta a disincentivare l'utilizzo dei treni notturni, per poi giustificare la loro soppressione con la solita teoria della "scarsa affluenza". Ma del resto, cosa ci si poteva aspettare, purtroppo, da un'azienda ferroviaria, il quale Presidente ha affermato in diretta tv, che sulla lunga percorrenza è meglio viaggiare in aereo che in treno notte?

Piccola nota a margine: a dicembre 2013 Trenitalia annunciava nella presentazione della nuova offerta commerciale 2014 che a partire da gennaio sarebbero entrate in vigore delle nuove offerte agevolate per i treni notte, con prezzi a partire da 19€ per i posti a sedere e da 49€ per le cuccette (leggi qui). Che ne è stato di loro? Qualcuno le ha viste? Per ora ci siamo limitati a chiedere qualche informazione su 'Twitter' a @fsnews_it, la quale ci ha risposto che 'abbiamo capito male', perché l'offerta esiste, ma è soggetta a disponibilità di posti... (non ci sono offerte notte a prezzo fisso al momento, come quella annunciata a dicembre, appunto). Nei prossimi giorni proveremo a indagare in maniera più approfondita e, appena possibile, comunicheremo eventuali aggiornamenti!

La E402 123 in arrivo a Villa San Giovanni con l'InterCity Notte 785 Milano Centrale - Palermo/Siracusa. Uno degli ultimi notturni a lunghissima percorrenza, ma con solo servizio di cuccette Comfort e vetture letto, con tariffe ormai elevatissime rispetto agli standard medi dell'utente dei treni-notte. Ovviamente, il servizio offerto ed i tempi di percorrenza, non sono certamente migliorati parallelamente all'incremento dei prezzi.
Concludiamo il post segnalando un'iniziativa dal notevole seguito, avviata nel 2012, ovviamente sempre in tema treni-notte: Euristeo Ceraolo, rossanese doc residente in Emilia Romagna ed oggi referente locale  del Comitato Italiano Utenti Ferrovie Regionali, ha da tempo avviato un'insolita forma di protesta contro la soppressione dell'InterCity Notte "Freccia del Levante" Milano Centrale - Crotone e vv, non direttamente in terra calabra, ma a Forlì. Un taglio dalle conseguenze gravissime per l'intera fascia dell'alto jonio calabrese e lucano, soltanto in parte ripianate dall'istituzione, lo scorso giugno 2013, del letteralmente immondo InterCity 559/562 Taranto - Reggio Calabria Centrale, in coincidenza nel capoluogo pugliese con un InterCity Notte Lecce - Milano Centrale.
Lo slogan è "Ridatemi il treno, và", e l'iniziativa si arricchisce con due testimonial d'eccezione: il cantautore Francesco Guccini e Pippo Giordano, ex ispettore DIA (Direzione Investigativa Antimafia) di Palermo, uomo in prima linea nella lotta alla mala vita di Cosa Nostra negli anni Ottanta. Due simboli di un'Italia che, come sappiamo bene, potrebbe essere ben diversa da quella odierna, sopraffatta dalla criminalità e dall'anormalità nella gestione della cosa pubblica, sia essa rappresentata dai trasporti, come dalla sanità o l'istruzione. Un'Italia attualmente malata, che in tanti stanno cercando di curare, molto spesso, per fortuna, con buoni risultati. Ferrovie in Calabria continua ovviamente a rimanere in prima linea in questa battaglia, sperando di riuscire nell'intento, sicuramente non di semplice realizzazione, di far tornare a correre i veri treni notturni, sui binari italiani...ed ovviamente calabresi.
Euristeo Ceraolo in compagnia di Francesco Guccini.

6 mar 2014

Ferrovie della Calabria: incidente sulla Catanzaro - Soveria Mannelli. Cos'è successo?

A volte sembra che gli eventi peggiori, arrivino proprio nei momenti in cui si festeggia.
Stamattina si discuteva ancora con grande entusiasmo del treno speciale a vapore di giorno 2 marzo, tra Cosenza e Rogliano: non poteva arrivare notizia peggiore. I treni 16 Catanzaro Città - Soveria Mannelli e 23 in senso opposto, per motivazioni ancora da chiarire, si sono scontrati tra la stazione di Madonna di Porto e la fermata di Cicala. Il primo, composto dalla M2.227 e dal rimorchio RA 1009, ed il secondo effettuato dalla M4.404, ospitavano a bordo circa 70 passeggeri. Entrambe le automotrici risultano gravemente danneggiate, con le cabine praticamente irriconoscibili. E' stata una vera "fortuna", nella terribile gravità dell'evento, che l'incidente sia avvenuto nei pressi di un tratto parzialmente in rettilineo, che molto probabilmente ha permesso ai due macchinisti di avvistarsi a distanza, ed azionare la frenatura rapida, riducendo gli effetti di un impatto a maggiore velocità. Numerosi sono stati i feriti ed i contusi, in parte anche tra il personale di Ferrovie della Calabria, e quelli che destano maggiori preoccupazioni, pur non essendo in pericolo di vita, al momento sono due, tra cui una donna incinta, tutti soccorsi immediatamente dopo l'incidente, anche da persone che si trovavano nei campi e nelle abitazioni vicine. I più gravi sono stati trasportati all'ospedale di Catanzaro in elicottero. La circolazione è ovviamente interrotta tra Madonna di Porto e Soveria Mannelli, ed il servizio ferroviario è sostituito da bus, in attesa dello sblocco del sequestro dell'area dell'incidente, al termine delle indagini: uno stop aveva interessato subito dopo il sinistro, anche la Catanzaro Lido - Catanzaro Città, in seguito riattivata attorno alle 17, mentre al momento non siamo in grado di dire se lo stesso blocco della circolazione è stato attuato anche tra Cosenza e Rogliano.
Sicuramente in queste ultime ore, tutti si staranno chiedendo il perchè dell'incidente, di come sia possibile che ancora oggi avvengano simili sciagure (o potenziali tali), degne di una ferrovia d'altri tempi. Noi di Ferrovie in Calabria non abbiamo una risposta a tutto, ovviamente: attendiamo anche noi i responsi delle indagini, attualmente in corso sia al DCO di Catanzaro, che sul luogo dell'incidente.
Possiamo soltanto lanciare un grido di allarme (a malincuore sottolineiamo che si tratta di uno dei tanti, mai presi in considerazione da chi di dovere...), rivolto alla politica Regionale, ma soprattutto a quella nazionale. La Catanzaro Lido - Cosenza di Ferrovie della Calabria, così come la maggior parte delle linee ferroviarie ex-concesse e regionali d'Italia, non sono ancora oggi dotate dei fondamentali sistemi di supporto al personale di macchina, come sulla rete RFI. Sulla Catanzaro Lido - Cosenza, pur essendo in opera, da circa 20 anni, un sistema di controllo centralizzato del traffico, con Dirigente Centrale Operativo e blocco conta assi lungo la linea, non è presente nè un impianto SCMT (Sistema Controllo Marcia Treno), nè un più semplificato Sistema di Supporto Condotta, ormai diffusi sulle linee di Rete Ferroviaria Italiana e sui rotabili autorizzati a circolare su di essa.
E' da stupidi, letteralmente, invocare la chiusura delle ultime tratte su rotaia di Ferrovie della Calabria, bollate come insicure, e mandando avanti, ancora una volta, la sostituzione massiccia del trasporto su ferro con quello su gomma. L'unica via da perseguire, irrinunciabile, ed ormai solidificata in tutta Europa, è quella del rilancio, non della soppressione: un rilancio che non può non passare attraverso un adeguato upgrade tecnologico, prima che dai nuovi treni e dall'incremento del numero di servizi. Il nostro appello, ribadiamo, va alla Regione Calabria: richiediamo con forza i fondi per adeguare tecnologicamente le nostre ferrovie a scartamento ridotto, per evitare che si ripeta ciò che oggi è successo...che tutto sommato è stato un piccolo "miracolo", magari anche grazie ad una mano divina, che ci piace immaginare come divenuta appassionata di treni, vista la vicinanza protettrice del santuario di Madonna di Porto alla linea ferroviaria FC...
La stessa linea che proprio ogni anno, con le nostre mitiche automotrici, accompagna centinaia di pellegrini ad assistere alle funzioni religiose della storica festa di aprile.
Concludiamo il post con un augurio di pronta guarigione ai feriti, sperando di non dover mai più assistere a simili situazioni, nè in Calabria e nè altrove: l'Associazione Ferrovie in Calabria si stringe attorno al personale di Ferrovie in Calabria ancora sotto shock, ed alla dirigenza aziendale, che sproniamo a richiedere al più presto interventi urgenti relativi alla sicurezza della circolazione.

Pubblichiamo di seguito alcune fotografie tratte dal sito internet de "Il Quotidiano della Calabria", ed il servizio del TG3 Regionale relativo all'incidente.




 
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