I contenuti di Ferrovie in Calabria sono a disposizione di tutti, ma a condizione che, se sfruttati, siano accompagnati dall'indicazione della fonte (blog o autore dei testi/fotografie). Tutto il materiale ivi pubblicato è protetto da Copyright, perciò per evitare situazioni incresciose vi preghiamo di seguire questa piccola regola. Buon Viaggio!
Iniziamo dal primo scatto pubblicato questo mese, inviatoci dal nostro collaboratore "calabro-umbro" Alessandro Moscetti: una fotografia che forse avrebbe meritato un posto nella rubrica "Foto dal Passato", ma che abbiamo preferito pubblicare come immagine più bella della settimana, proprio per la valenza artistica. Ci troviamo a bordo dell'ormai soppresso InterCity "Murge" Crotone - Milano Centrale, su una vettura UIC-Z di seconda classe: il convoglio sta costeggiando, al sorgere del sole, la famosa baia ed il castello di Roseto Capo Spulico, sulla linea Jonica tra Sibari e Metaponto, tratta purtroppo in odore di chiusura (almeno per il traffico viaggiatori), a partire dall'8 dicembre...
Riflesso...Capo Spulico! (n°72 - 11/2012)
La seconda ed altrettanto bellissima fotografia, ci arriva dall'amico siciliano Giovanni Russo, presidente dell'Associazione Ferrovie Siciliane . La D145 2023 è ripresa alla stazione di Villa San Giovanni, mentre esegue una delle consuete manovre quotidiane, di imbarco e sbarco dei convogli viaggiatori e merci dai traghetti da/per Messina Marittima: una particolarità unica al mondo, che sempre di più tende a diventare una sorta di attrazione turistica per appassionati di treni...e non!
In questo caso la locomotiva è stata immortalata mentre manovra le vetture dell'Intercity 724 Palermo/Siracusa - Roma Termini, in testa ad un carro pianale scudo a carrelli, ed una UIC-X.
...benvenuti in Calabria! (n°73 - 11/2012)
Spostiamoci ora all'altro estremo della nostra Calabria, con una delle consuete ed artistiche fotografie del nostro Nicola Santucci. A Cosenza Vaglio Lise, sul piazzale delle Ferrovie della Calabria, la M2.224 MV, in compagnia di una M4 serie 400, è pronta ad effettuare un nuovo treno verso Rogliano, o una "corsetta" limitata a Cosenza Centro...
Quadretto...ridotto! (n°74 - 11/2012)
Chiudiamo infine questo mese di novembre, ritornando sulla fascia Jonica, questa volta decisamente più a sud di Roseto Capo Spulico! In questa fotografia, emblema del paesaggio costiero calabrese in pieno periodo estivo, ci troviamo all'ingresso della stazione di Locri lato sud, mentre in lontananza un'ALn668 proveniente da Reggio Calabria Centrale si avvicina velocemente verso la stazione...e verso l'intrepido fotografo ed amico Sergio Grasso, che ringraziamo per averci inviato il suo scatto!
Prospettiva...locrense (n°75 - 11/2012)
Continuate ad inviarci le vostre fotografie ai seguenti indirizzi a scelta: r.galati@ferrovieincalabria.it, v.lascala@ferrovieincalabria.it, f.lazzaro@ferrovieincalabria.it, v.calabro@ferrovieincalabria.it. Una volta a settimana pubblicheremo le più interessanti nella Fotogallery!
Sembrerà incredibile, ma per l'ennesima volta il mese di novembre si rivela foriero di sciagure per il trasporto ferroviario calabrese, ed in particolare sulla ferrovia Jonica: pochi giorni fa abbiamo commemorato le vittime dello scontro tra treni Locali avvenuto a Crotone il 16 dicembre 1989, e ieri quello del crollo del ponte sulla Catanzaro Lido - Lamezia Terme Centrale, con tanto di deragliamento, avvenuto il 22 novembre dello scorso anno.
Al tristissimo elenco di date, dovremo purtroppo aggiungere agli annali anche il 24 novembre: è infatti avvenuta poche ore fa una terribile sciagura sulla linea Jonica, tra le stazioni di Rossano e Mirto Crosia, in particolare nei pressi della fermata di Toscano. Alle 17:15 il Regionale 3753 Sibari - Reggio Calabria Centrale, effettuato dall'ALn668 1077, ha travolto e trascinato per 600 metri una FIAT Multipla con a bordo 6 braccianti agricoli rumeni, tra cui tre donne, di ritorno dalla giornata lavorativa nei campi vicini, per la raccolta di agrumi. Il mezzo si trovava fermo sui binari, in corrispondenza di un passaggio a livello privato ad uso agricolo, posto al km 155+849. Questa tipologia di PL, in verità non più molto diffusa al giorno d'oggi, ma assolutamente prevista nei regolamenti di RFI, è protetta da cancelli dotati di lucchetto apribile esclusivamente dal proprietario dei terreni posti ai due lati della ferrovia, e messi appunto in comunicazione dal semplice attraversamento non custodito. In particolare la normativa prevede che tali Passaggi a Livello siano regolati tramite una convenzione tra RFI ed uno o più privati utilizzatori, possessori di chiave per lo sblocco dei lucchetti dei cancelli.
Ed è stata proprio l'apertura dei cancelli, per permettere il passaggio del veicolo, che è costata la vita dei 6 lavoratori: dalla ricostruzione sembra che due persone, sopravvissute e rimaste sotto choc, dopo essere scese dalla monovolume e dopo aver aperto il primo cancello, abbiano fermato il mezzo sui binari per aprire il secondo cancello, dall'altro lato del binario: una procedura fatale ed inutilmente rischiosa, che si sarebbe potuta assolutamente evitare.
A bordo dell'automotrice, nonostante inizialmente nelle prime news si parlasse di morte del macchinista, sia il personale di Trenitalia che i viaggiatori sono fortunatamente rimasti illesi.
Nella tarda serata i Vigili del Fuoco hanno concluso le operazioni di recupero dei sei corpi rimasti tra le lamiere della vettura, e la Procura di Rossano ha aperto un'inchiesta, richiedendo il sequestro dell'area: la notizia ha avuto ampia visibilità sui media nazionali, ed il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha espresso il suo cordoglio per la tragedia avvenuta, tramite il Prefetto di Cosenza Raffaele Cannizzaro. Solidarietà alla comunità romena locale anche dal Sindaco di Rossano Giuseppe Antoniotti.
Difficilmente i parenti delle vittime leggeranno questo post su Ferrovie in Calabria: nonostante tutto vogliamo però porre le nostre condoglianze ed esprimere tutto il dispiacere per una simile tragedia, che proprio perchè appassionati di treni e ferrovie e legati alla nostra ferrovia Jonica, ci tocca in maniera quasi diretta.
Non possiamo però non sottolineare, ancora una volta, l'assurda tendenza dei media italiani nel "demonizzare" i passaggi a livello ed i "treni assassini": sicuramente un sottopasso od un sovrapasso sono molto più sicuri di un attraversamento a raso, a maggior ragione se non protetto da barriere o quanto meno da segnalamento luminoso/acustico: non dimentichiamo però che quasi tutti gli incidenti tra treni e mezzi su gomma, avvengono proprio per negligenze dei conducenti nel rispettare le regole del codice della strada...e quelle del buon senso. Purtroppo, pur rimanendo un'immane tragedia per la nostra Calabria e per tutta la nazione, anche l'incidente di ieri conferma questa tesi...
22 novembre 2011. Fin dalla mattina, tutta la Calabria Jonica e l'entroterra, vengono colpiti da pesantissimi nubifragi. Nonostante qualche disagio causato dal blocco dei sistemi di sicurezza in vari punti della linea Jonica e della Catanzaro Lido - Lamezia Terme Centrale, la circolazione ferroviaria prosegue senza gravi intoppi. Nel pomeriggio, però, la situazione inizia a farsi sempre più seria: il severo maltempo non accenna a placarsi, ed anzi si accanisce sulle stesse zone, specialmente quelle all'interno del Golfo di Squillace, in maniera sempre più violenta.
Iniziano a parlarne anche i TG nazionali della sera, a causa dei notevoli allagamenti e frane che in quelle ore stavano interessando il territorio jonico calabrese: lo shock arriva quando iniziano a spuntare le prime notizie flash, a proposito di un deragliamento di un treno nel catanzarese, con presenza di feriti. Noi di Ferrovie in Calabria ci attiviamo immediatamente, e con vari giri di telefonate escludiamo l'avvenimento dell'incidente sulla rete delle Ferrovie della Calabria: ci si sposta allora su Viaggiatreno, controllando la circolazione su tutte le linee RFI calabresi, finchè sulla Catanzaro Lido - Lamezia Terme Centrale individuiamo un blocco totale della circolazione, con l'ultimo treno transitato, il Regionale 3793 Lamezia Terme Centrale - Catanzaro Lido, rilevato a Feroleto Antico - Pianopoli...e mai arrivato a Marcellinara. Intanto i TG continuano ad aggiornare la notizia, parlando addirittura di un crollo di un ponte: inizialmente non si riesce a comprendere se il crollo del ponte sia un evento separato dal deragliamento del treno, magari in altra tratta, o se il treno sia deragliato proprio per il crollo del ponte...ed in tal caso, purtroppo, si sarebbe iniziato a temere per il peggio. Fortuna vuole che immediatamente viene comunicata la presenza di soli alcuni contusi tra i 21 viaggiatori, che assieme al macchinista ed al Capo Treno si sono rifugiati all'interno della vicina galleria, per ripararsi dal tremendo nubifragio in corso: è proprio quello il ponte ad essere crollato, per fortuna subito dopo il transito dell'automotrice ALn668, che pur deragliando poche decine di metri dopo, è stata sostenuta dai vari alberi e cespugli che fiancheggiano la sede ferroviaria, evitando così di farla cadere giù per la scarpata! Una casualità che racchiude due incidenti, per fortuna anche in questo caso senza vittime e feriti gravi, avvenuti negli anni precedenti sulla Catanzaro Città - Cosenza delle Ferrovie della Calabria: il primo risale al 2010, con il crollo del ponte tra San Pietro Apostolo e Cicala proprio subito dopo il transito di un treno (rimasto per fortuna sui binari), e l'altro al lontano 1998, quando una M2.200, a causa dell'eccessiva velocità, uscì dai binari in curva, nei pressi di Gimigliano, rimanendo sospesa sulla profonda scarpata, proprio grazie ai cespugli laterali alla ferrovia!
Nella tarda mattinata del 23 novembre, un'autogru dei Vigili del Fuoco riposizionava sui binari la povera ALn668 1059 sviata, che veniva così inviata a Catanzaro Lido: le cause del crollo del ponte vengono ovviamente individuate nell'enorme piena del torrente sottostante, i cui danni sono stati accentuati dall'eccessivo prelievo di sabbia dall'alveo del corso d'acqua, facilitando così alle furiose acque, lo "scalzamento" fin dalle fondazioni delle pile del viadotto, che si ritrovavano così letteralmente sospese sull'acqua: il transito del treno non ha fatto altro che peggiorare l'ormai precario equilibrio del manufatto, che ha ceduto, per fortuna non istantaneamente, sotto il peso dell'automotrice.
Nella stessa giornata del 23 novembre, Trenitalia attivava un servizio sostitutivo con autobus tra Catanzaro Lido e Lamezia Terme Centrale, in attesa di avviare i lavori di ricostruzione del ponte, nel frattempo sequestrato dalla Magistratura. Solo a giugno 2012, dopo oltre 6 mesi dal crollo, la situazione si sblocca: RFI bandisce una gara d'appalto per la ricostruzione, che viene vinta dal consorzio di imprese calabresi Torchia e Scarcella. I lavori, iniziati a settembre, stanno procedendo, seppur non a velocità da record: il termine previsto per la consegna dell'opera, entro 72 giorni dall'inizio della ricostruzione, dovrebbe essere rispettato per la fine di dicembre, con riattivazione del servizio ferroviario a febbraio 2013. Nonostante tutto, però, le notizie non sono incoraggianti: in prospettiva, infatti, dovrebbe essere ripristinata solo la metà dell'offerta regionale pre-crollo (ed in un certo senso anche attuale, visto e considerato che durante la maggior parte della giornata la frequenza dei bus sostitutivi è oraria), con sole 7 coppie di treni al giorno: vale a dire, mediamente, un cadenzamento addirittura bi-orario: un enorme taglio, se pensiamo che nel 2006 si arrivò ad un servizio di un treno Regionale ogni circa 30 minuti (escluse le due coppie di InterCity Notte da/per Milano e Torino, ed una di Espressi da/per Roma, anch'esse ormai soppresse) in quasi tutte le fasce orarie.
Al momento non è ancora ben chiara la modalità di ricostruzione dell'opera: c'è chi dice che non verranno spesi ulteriori fondi, per costruire ex-novo un vero e proprio viadotto in muratura, e verrà così posizionato un ponte metallico provvisorio, in attesa del proseguimento della "variante", da Settingiano a Lamezia Terme Centrale, creando così una linea ferroviaria interamente su nuovo tracciato: sarebbe un ulteriore paradosso per una linea da sempre martoriata da maltempo...e scelte sbagliate. Già, perchè anche il famoso ponte pericolante di Sarrottino, posto sul vecchio tratto via Catanzaro Sala - Caraffa, doveva essere una struttura provvisoria: peccato lo sia stata dal 1972 (data di crollo del ponte originale) al 2008...non male 36 anni per un ponte "provvisorio", che non dimentichiamo, è stato sostituito da una variante che alla città di Catanzaro serve quasi a nulla, e come se non bastasse è stata anche costruita con cemento depotenziato. Ma oltre il danno e la beffa, troviamo un'altra beffa nella beffa: il processo giudiziario mirato a punire i colpevoli di tale furto di denaro pubblico ed attentato alla sicurezza dei trasporti, è terminato con una sentenza ben chiara: nessuno degli imputati è colpevole!
Sarà forse stato qualche dispettoso gnomo catanzarese, proveniente dalle campagne di Germaneto e Borgia, a sostituire nella notte il cemento regolamentare con quello depotenziato? Chissà!
Per leggere il post dedicato all'alluvione del 22 novembre 2011, clicca qui.
L'ALn668 1059 deragliata ed il viadotto devastato dal torrente, la mattina del 23 novembre 2011.
Fine dicembre 2011: ecco come si presentava il ponte, con i binari ancora sospesi nel vuoto...
Settembre 2012: demoliti i resti del vecchio ponte, si prepara il rilevato ferroviario e l'alveo del torrente, alla costruzione di quello nuovo...
Ad un anno dal crollo:
Lavori di trivellazione e movimento terra, per la preparazione alla costruzione delle due spalle del ponte, che molto probabilmente sarà a travata unica.
Rimossi i binari da entrambi i tronchi rimasti separati al di là del ponte, per alcune decine di metri: qui all'imbocco della galleria Cancello, lato Catanzaro Lido
Nuovo appuntamento con la nostra rubrica "Foto dal passato", che dal mese di agosto è dedicata ai collegamenti a lunga percorrenza che negli ultimi anni hanno attraversato la nostra ferrovia Jonica, rimasta ormai totalmente sprovvista di un servizio minimo di collegamento con il resto d'Italia...
Proprio a tal proposito, da alcuni mesi, è in corso una class action promossa dagli Avvocati Bianca e Maria Cecilia Gerace di Siderno, alla quale hanno aderito anche numerosi comuni, tra cui quelli di Brancaleone, Benestare, Gerace e Bivongi: si è ormai in causa con Trenitalia, ed è in corso anche una raccolta di firme, il cui modulo è scaricabile cliccando su questo link.
Anche in questo mese ci soffermeremo su un collegamento notturno da/per Roma: si tratta questa volta dell'Espresso 953/954 che collegava Catanzaro Lido con Roma Termini, percorrendo l'itinerario via Crotone - Sibari - Metaponto - Battipaglia. A Metaponto avveniva l'aggancio/sgancio delle vetture calabresi, con quelle provenienti da Lecce via Brindisi - Taranto, che costituivano l'Espresso 951/956.
Ma se la sezione pugliese è esistita dai primi anni '50 (in origine con capolinea a Taranto e non Lecce) fino alla soppressione a dicembre 2011, quella calabrese venne istituita nel dicembre 2003, a seguito della soppressione del collegamento notturno Catanzaro Lido - Roma Termini via Crotone - Sibari - Paola, sezione dell'allora Espresso 892 da Reggio Calabria Centrale via Tirrenica. Inizialmente il nuovo Espresso 953/954 era limitato a Crotone, con composizione di 4 UIC-X con posti a sedere di seconda classe (la prima classe non venne mai prevista, in quanto proprio da dicembre 2003 venne soppressa sui treni Espressi), ed una a cuccette di seconda classe.
Dal cambio d'orario di dicembre 2005, però, il nostro Espresso ritorna ad essere attestato a Catanzaro Lido, come il suo predecessore, acquisendo le fermate di Cutro, Botricello e Cropani: viene però ridotta la composizione a sole tre vetture di seconda classe con posti a sedere, perdendo anche il servizio cuccette.
A proposito di vetture: questo treno era famoso proprio per la composizione decisamente variegata. Non era infatti infrequente trovare le vetture UIC-X Giubileo, presenza insolita su un treno Espresso, alcune UIC-X serie '75 stranamente scarenate (!!), oltre alle classiche ex-prime classi. Non sono mancate rare apparizioni anche di UIC-X miste di prima e seconda classe (con sezione di 1° ovviamente declassata) della serie 1975, fino al 2004 ed inizio 2005, o delle ultime X serie 1964 ancora in servizio, anche in questo caso non oltre il 2005.
Nei circa 7 anni di effettuazione del 953/954, non ci sono mai state variazioni d'orario di rilievo, se si esclude l'instradamento via Sibari - Paola dal primo luglio al 31 agosto 2009: questo a causa dell'interruzione notturna della linea basentana Metaponto - Potenza - Battipaglia, resasi necessaria per compiere alcuni lavori di potenziamento sulla tratta. In questo frangente il nostro treno, che diventava così Espresso 35454/35453, veniva agganciato/sganciato a Sibari dalla sezione proveniente da Lecce, che per l'occasione sconfinava in Calabria a causa dell'impossibilità di percorrere la trasversale lucana. L'orario di partenza da Catanzaro Lido venne così ritardato di due ore: 20:15 e non 18:15: paradossalmente fu molto più appetibile durante l'interruzione, visto che non veniva più effettuata l'assurda sosta di quasi un'ora a Metaponto, per attendere la sezione proveniente da Lecce...
A proposito di orari: fino al dicembre 2005, prima del prolungamento a Catanzaro Lido, l'Espresso 954 lasciava Crotone alle 21:20, fermando a Cirò, Cariati, Rossano, Corigliano, Sibari (22:55), Trebisacce, Policoro - Tursi ed arrivava a Metaponto alle 00:02. Qui avveniva la manovra di aggancio alla sezione leccese, e si ripartiva alla volta di Roma alle 00:30, con fermata a Potenza Inferiore (all'epoca non si chiamava ancora "Centrale") all'1:57, ed arrivo nella Capitale alle 7:21.
In senso dispari, invece, l'Espresso 953 lasciava Roma Termini alle 23:34, percorreva la Roma - Napoli via Cassino, fermando a Battipaglia alle 3:03, a Potenza Inferiore alle 4:40, a Metaponto si ripartiva dopo lo sgancio delle vetture per Lecce alle 6:17, ed effettuando le stesse fermate del corrispondente 954, si arrivava a Crotone alle 9:00.
Quando venne prolungato a Catanzaro Lido, mantenne fino al primo luglio 2008 più o meno la stessa traccia oraria da e per Crotone: dal capoluogo calabrese si partiva così alle 19:45, per essere a Crotone alle 21:10. In senso opposto, invece, si arrivava a Catanzaro Lido alle 10:25. Dopo la breve parentesi via Sibari - Paola, il nostro povero Espresso iniziava così il suo declino, venendo anticipato a Catanzaro Lido addirittura alle 18:15, per poter arrivare anticipatamente a Metaponto, effettuare la manovra, e transitare lungo la basentana entro la mezzanotte, orario in cui veniva ancora interrotta per completare i lavori di potenziamento. Paradossalmente, però, una volta conclusi i lavori, l'orario rimase inalterato, ed in più si aggiunse a Metaponto una lunghissima sosta per attendere la sezione da Lecce, che nel frattempo era ritornata al vecchio orario di partenza, non più anticipato!
Si consumava così un lento declino, che culminò purtroppo con il taglio e l'autosostituzione del collegamento a dicembre 2010, assieme a tantissimi altri treni notturni nazionali.
Una breve parentesi sull'autoservizio: fino al dicembre 2010 venne effettuato giornalmente, mentre a marzo del 2011 divenne periodico ed effettuato solo il venerdì in senso pari e la domenica in senso dispari, a causa della periodicizzazione della sezione da Lecce, che ancora continuava a resistere: il destino era però ormai segnato anche per quel che rimaneva di questo storico Espresso, che capitolò con il cambio d'orario del dicembre dello scorso anno, lasciando orfana di un servizio notturno per Roma tutta la linea Brindisi - Metaponto, oltre ovviamente la Jonica Nord da Crotone a Metaponto...
La D445 1030 lascia la stazione di Catanzaro Lido alla volta di Metaponto, in testa all'Espresso 954.
Presenza inconsueta sul nostro Espresso: una UIC-X Giubileo serie 1975/1979, atta alla velocità di 200 km/h , dotata di smorzatori anti-serpeggio.
Altra vista della X Giubileo da 200 km/h...un po' sprecata lungo la linea Jonica, e non in composizione omogenea con altro materiale atto a velocità analoga!
Si è tenuta ieri a Crotone, sul piazzale antistante la stazione ferroviaria, l'annuale commemorazione delle 12 vittime del terribile disastro ferroviario verificatosi tra le stazioni di Crotone ed Isola Capo Rizzuto, il 16 novembre di 23 anni fa.
Una tragica fatalità provocata purtroppo da un malinteso tra il personale di stazione, e quello di macchina del treno Locale 8437 Cariati - Catanzaro Lido: ci trovavamo in piena epoca di applicazione e sperimentazione del moderno "CTC", il sistema di Comando del Traffico Centralizzato con Blocco Conta Assi, e gestito da un Dirigente Centrale Operativo. Quel sistema, all'epoca fonte di continue avarie e "mali di giovinezza", che sarebbe diventato una costante su quasi tutte le linee ferroviarie italiane, Jonica compresa, ed avrebbe dato il via all'impresenziamento di massa di migliaia di stazioni ferroviarie in tutto il territorio nazionale. Quel giorno, proprio a causa di un guasto agli impianti ancora in via di sperimentazione, si tornò alla classica gestione con giunto telefonico tra i capi stazione dei vari impianti.
Perchè il macchinista del Locale 8437 non abbia atteso il via libera da parte del Capostazione, previa comunicazione con l'impianto di Isola Capo Rizzuto, probabilmente nessuno lo saprà mai. La doppia di ALn668 da Cariati lasciava così la stazione di Crotone, negli stessi istanti in cui il Locale 12706 Catanzaro Lido - Taranto, composto dalla D445 1008 in testa ad alcune vetture di tipo antiquato 1959 e 1946T, partiva da Isola di Capo Rizzuto. Invano un manovratore tentò di inseguire in stazione a Crotone le due agili automotrici, tentanto di aprire la condotta dell'aria per provocare la frenatura. Il Capostazione, che dopo l'incidente venne ritrovato sotto choc nelle campagne crotonesi, tentò addirittura di inseguire in auto il treno lungo la SS 106, ma nulla servì ad evitare il disastro. Poco dopo le 13:20 avveniva il terribile schianto, nei pressi del PL al km 237+322. La pesante D445 in testa ad una notevole composizione e lanciata attorno ai 100 km/h, distrugge praticamente tutta l'automotrice di testa del Locale Cariati - Catanzaro Lido, per poi prendere fuoco.
Nel tragico incidente, perdono la vita i macchinisti Angelo Giuffrè e Salvatore Bruno, il Capo Treno Antonio Sorrenti, che riuscì a salvare la vita a non pochi viaggiatori avvisandoli di correre verso la coda del convoglio di automotrici, e 9 viaggiatori: Antonella Serventi, Carmelina Pistoia, Delia Sozzi, Emma Gagliardi, Franca Cefalà, Loredana Gentile, Mirella Cavalli, Rita Angela Geracitano, Rosanna Perri, originari di Catanzaro, Badolato e Melissa. Pur non essendoci vittime crotonesi, il giorno dopo la città si ferma a lutto: si tengono i funerali, ai quali partecipano tutte le maggiori autorità regionali in carica all'epoca.
A seguito della tragedia, lo Stato italiano promette in un certo senso di "risarcire" la fascia Jonica, potenziando il trasporto ferroviario passeggeri e merci: risale infatti proprio all'inizio degli anni '90, la costruzione dello scalo intermodale di Crotone, che ad oggi giace purtroppo in completo abbandono, dopo anni di intenso traffico di treni per trasporto barbabietole e prodotti granulari...
All'epoca per giorni i TG regionali e nazionali diedero ampio spazio a quello che fu uno dei più gravi disastri ferroviari italiani: ecco il video tratto dal TG di Telespazio, del 17 novembre 1989:
Tornando al 2012, la commemorazione tenutasi nella tarda mattinata di ieri, è stata organizzata dalla virtuosa sede crotonese dell'associazione nazionale Italia Nostra, gestita da Teresa Liguori: grande collaborazione anche da parte del comune di Crotone, rappresentato dal vice sindaco Teresa Cortese e dall'assessore alla viabilità Francesco Stabile. Presente anche l'ing. Francesco Domenico Rechichi di RFI, del compartimento di Reggio Calabria.
Alla presenza delle personalità sopra citate, di Emilio Gentile, zio di Loredana Gentile e di Franco e Maria Amelio, marito e figlia di Carmelina Pistoia, tutti e tre parenti di due delle vittime, è stata scoperta una targa, e la Piazza Stazione è stata intitolata "Piazza 16 novembre 1989".
Non potevamo ovviamente mancare noi di Ferrovie in Calabria, con intervista a Francesco Lazzaro, da parte della televisione CalabriaUno TV: il servizio è visibile al seguente link, e l'intervista si trova attorno al minuto 13: http://www.calabriauno.com/index.php?page=start
La commemorazione di tale tragico evento ed il ricordo delle vittime, non poteva comunque non essere caratterizzata da un fondo di protesta sulla disastrosa situazione del trasporto ferroviario sullo Jonio: alla luce dei nuovi tagli previsti dal cambio d'orario di dicembre (soppressione totale del servizio ferroviario regionale tra Sibari e Metaponto, che verrà solo in parte autosostituito), si è chiesto ancora una volta, a gran voce, di ribellarsi e di battersi in ogni modo per evitare la totale chiusura dell'intero tratto da Metaponto a Melito di Porto Salvo: un'eventualità che fino a poco tempo fa sembrava assolutamente remota, e che purtroppo si sta lentamente concretizzando, nel solito silenzio praticamente totale della politica calabrese, se si escludono le solite poche voci fuori dal coro. Crediamo però non sia questo il post su cui discutere su una vicenda vergognosa che purtroppo va avanti ormai da anni.
Concludiamo con un'insolita ed in un certo senso un po' inquietante coincidenza: nella giornata di ieri, il Regionale 3744 da Reggio Calabria Centrale a Catanzaro Lido, investiva nei pressi di Soverato alcuni rami caduti sulla sede ferroviaria a causa del maltempo: a causa di probabili lievi danni all'automotrice, il treno è stato soppresso dalla stazione di Soverato, ed inviato a Catanzaro Lido qualche ora più tardi. Per questa motivazione, l'automotrice del Regionale 3727 da Metaponto, sulla quale ha viaggiato da Crotone a Catanzaro Lido la "delegazione di Ferrovie in Calabria" e che tra l'altro riprende la traccia dell'8437 dell'incidente (sensazione un po' strana viaggiare più o meno sullo stesso treno e sullo stesso materiale, proprio quello stesso giorno, dopo 23 anni...), è stata utilizzata per effettuare il Regionale 3745 Catanzaro Lido - Reggio Calabria Centrale: questo a causa del mancato arrivo dell'ALn668 del 3744, bloccata a Soverato, che da turno dovrebbe rientrare a Reggio proprio con il 3745. Evento più unico che raro, e nella casualità, anche doppiamente simbolico: l'automotrice del 3727 è partita da Metaponto ed è arrivata a Reggio Calabria Centrale, ricreando così, almeno per un giorno, una sorta di collegamento diretto, che nella triste giornata di ieri ha simbolicamente unito quasi tutta la linea Jonica ed i centri attraversati, da nord a sud. Quella linea Jonica che ormai da anni è stata letteralmente "fatta a pezzi", sopprimendo tutti i collegamenti diretti tra i capilinea di Reggio Calabria, Catanzaro Lido e Taranto, e riducendo sempre più gli ormai pochi treni regionali rimasti. Un triste destino per una ferrovia, un tempo considerata direttrice nazionale, che non ha mai avuto lo sviluppo che merita...
Un momento dell'incontro, di fronte la stazione di Crotone
Foto di gruppo con Teresa Liguori, soci di ItaliaNostra e Ferrovie in Calabria
Il momento della scopertura della targa, da parte di Maria Amelio, figlia di Carmelina Pistoia, una delle vittime dell'incidente: nel 1989 aveva poco più di un anno...
Scansione dell'articolo dedicato all'incidente di Crotone, pubblicato sulla rivista dei macchinisti "Ancora in Marcia!". Documento tratto da www.macchinistisicuri.info
Pubblichiamo di seguito alcuni ulteriori recenti "avvistamenti" di rotabili insoliti, treni straordinari o particolari composizioni, direttamente dai binari a scartamento 1435 mm della nostra Calabria: iniziamo da una notizia in verità decisamente triste, che riguarda i mitici elettrotreni ETR450, ormai giunti al capolinea della propria carriera.
Sono infatti arrivati ad essere addirittura quattro (di cui uno in parte danneggiato da incendio a componenti elettriche) i complessi accantonati in vari fasci di ricovero della stazione di Reggio Calabria Centrale: in prospettiva, infatti, dal cambio d'orario di dicembre, nessun ETR450 risulterà più in turno regolare, pur rimanendo utilizzabili come riserva almeno due complessi. Questi ultimi verranno mantenuti in servizio, probabilmente, fino allo scadere della revisione, grazie ai pezzi di ricambio provenienti dai convogli accantonati...
Al momento solo una coppia di InterCity tra Reggio Calabria Centrale e Roma Termini continua ad essere effettuata con i capostipiti del famoso e riuscito progetto del "Pendolino": si spera che almeno un complesso, una volta ufficializzato l'accantonamento di tutto il gruppo, venga preservato come rotabile storico, previo ripristino della livrea e degli interni originali, nei limiti del possibile.
L'ETR 450 09 accantonato in uno dei fasci ricovero di Reggio Calabria Centrale: di fronte ad esso un altro complesso, in questo caso danneggiato da un incendio ad alcune componenti elettriche, purtroppo accomunato dallo stesso destino...
Ma mentre i vecchi rotabili (anche se ci sarebbe molto da discutere a proposito del termine "vecchio" in ambiente ferroviario...) vengono progressivamente accantonati, quelli più recenti, anche se non sempre molto affidabili, iniziano ad affacciarsi in riva allo Stretto: iniziano ad essere sempre più frequenti, infatti, le apparizioni delle nuove locomotive E403 di Trenitalia, derivate dal progetto della E402, finalmente entrate in servizio alla Divisione Passeggeri Lunga Percorrenza, dopo una messa a punto durata più di cinque anni (!!)...e probabilmente non ancora del tutto conclusa. Le nuove macchine, assegnate al DL di Roma S.Lorenzo, vengono ora utilizzate in testa agli InterCity Palermo/Siracusa - Roma Termini e vv, ovviamente nel tratto "continentale" da Roma a Villa San Giovanni e ritorno, venendo poi inviate a Reggio Calabria per il ricovero, come locomotore isolato. In prospettiva gran parte dei treni Pax interessanti la Calabria dovrebbe essere affidata alle E403,assieme alle E402B ed E402A, sostituendosi gradualmente alle E444R ed alle E656, che verranno definitivamente accantonate entro il 2016...
La E403 014 in sosta in uno dei tronchini destinati al ricovero dei locomotori della Pax...
Altra vista della E403 a Reggio Calabria Centrale
Altro particolare avvistamento, avvenuto sempre alla stazione di Reggio Calabria Centrale, risale al 6 novembre scorso: è stato effettuato infatti un mini-invio materiale, composto da una sola UIC-X serie 1970 a cuccette C6, trainata dalla E656 454, in direzione nord. Si tratta probabilmente di una vettura destinata alle lavorazioni per l'applicazione delle porte ad espulsione e/o all'adeguamento per la lateralizzazione delle stesse, con comando dalla cabina del locomotore.
Ma questa piccola composizione, se oggi è un avvistamento degno di nota, non lo era fino a non oltre 10-15 anni fa: la sezione reggina dell'Espresso 1940/1941 Palermo/Siracusa - Torino Porta Nuova e vv, era composta proprio da una sola UIC-X a cuccette di seconda classe, trainata da una E656 fino a Villa San Giovanni, dove veniva poi agganciata alla lunga composizione proveniente dalla Sicilia...un effimero revival d'altri tempi, seppur in chiave moderna, con livrea XMPR, carrozza ristrutturata a fondo, e locomotore dotato sui frontali di prese per la lateralizzazione delle porte...
La E656 454 in testa alla vettura cuccette C6 UIC-X serie 1970 in trasferimento
Vista di coda della mini-composizione d'altri tempi...
...che fino a non più di 10-15 anni fa lasciava quotidianamente, in servizio viaggiatori, la stazione di Reggio Calabria Centrale: ecco la sezione reggina dell'Espresso 1940 "Treno del Sole" Palermo/Siracusa - Torino Porta Nuova, composta da una UIC-X a cuccette di seconda classe trainata da una E656, nel luglio del 1990. Fotografia di Jacopo Fioravanti, tratta da www.railfaneurope.net
Non c'è invece sosta per la ferrovia Jonica (ironicamente parlando...), che in meno di un mese è stata interessata dal transito di ben quattro treni merci, seppur vuoti, nel tratto compreso tra Reggio Calabria Centrale e Crotone, via Roccella Jonica - Catanzaro Lido. Come ricorderete, infatti, lo scorso 8 ottobre , un lungo convoglio composto da 19 carri, ha dato spettacolo su una tratta percorsa ormai esclusivamente da ALn668...
Ebbene, giorno 5 novembre, è stato effettuato un nuovo invio di carri pianali riparandi, alternati a carri scudo destinati all'aumento della massa frenata, da Villa San Giovanni a Crotone: questa volta però, oltre alla D345 titolare del treno, è stata inserita in composizione anche una D443, utilizzata probabilmente a Crotone, per le manovre di scarto dei carri da riparare da quelli scudo, ritornati il giorno dopo a Villa San Giovanni, percorrendo però l'itinerario via Crotone - Sibari - Paola. Un evento doppiamente storico e raro, purtroppo in parte rovinato da cattive condizioni meteo, perchè è ormai praticamente impossibile incontrare una D443 in piena linea (...linea dove tra l'altro il transito di un treno merci è ormai evento storico), a causa della mancata installazione dei sistemi di sicurezza SCMT/SSC a bordo di queste macchine: in questo caso "l'apparizione" è stata possibile, in quanto la D443 era semplicemente trainata, accesa, dalla D345 titolare del treno, la 1120, dotata ovviamente di impianto SSC.
La D345 in testa al lungo convoglio di 14 carri, avanza lentamente verso Catanzaro Lido e Crotone...
Primo piano del locomotore: si intravede a seguire la più anziana D443.
Effetto panning sulla D345 1120, con al seguito la D443, al momento "non identificata"...il primo carro pianale semi-nascosto dalla vegetazione può trarre in inganno, facendo sembrare isolati i due locomotori!
Ed infine un video del 'merci' girato tra Roccelletta di Borgia e Catanzaro Lido
Concludiamo il post con un ultimo avvistamento, che in verità sta diventando ormai consueto un po' in tutta Italia: sono apparse anche in Calabria le prime composizioni DTR a materiale ordinario inquadrate tra due E464 in doppia simmetrica, con una locomotiva che sostituisce la carrozza pilota, probabilmente a causa di indisponibilità della stessa, per guasto o altre motivazioni. Ci troviamo a Paola, mentre le E464 311 e 315, inquadranti tre vetture Piano Ribassato non ristrutturate, effettuano un Regionale Cosenza - Sapri:
La curiosa composizione in arrivo da Cosenza...
...ed in partenza per Sapri, dopo aver effettuato la sosta a Paola.
Continuate a seguirci...nuovi "avvistamenti" sono in agguato!
Come avevamo anticipato nei giorni scorsi nelle nostre news e con la locandina in evidenza sulla home page di Ferrovie in Calabria, si è tenuta ieri la tanto attesa "Marcia del Treno" sulla linea Gioia Tauro - Cinquefrondi. L'iniziativa, organizzata e promossa dal Prof. Domenico Gattuso, docente di Trasporti all'Università Mediterranea di Reggio Calabria, si è svolta nel tratto compreso tra le stazioni di Polistena, San Giorgio Morgeto e Cittanova. In particolare, gli oltre cento partecipanti all'escursione "ferro-naturalistica", sono stati divisi in due gruppi: il primo, composto dal Prof. Gattuso, studenti della Facoltà di Ingegneria di Reggio Calabria e del Liceo Classico "Gerace" di Cittanova, "capeggiati" dall'attivissimo Fabio Cuzzola, si è avviato dalla stazione di Cittanova in direzione San Giorgio Morgeto. Il secondo, invece, composto da studenti del Liceo Magistrale "Rechichi" e dell'ITIS "Milano" di Polistena, è partito dalla stazione di quest'ultimo centro, per riunirsi a metà strada, a San Giorgio Morgeto, con il primo gruppo.
Il primo gruppo radunato alla stazione di Cittanova, poco prima della "partenza"...
...avvenuta poco dopo: qui mentre "impegna" gli scambi lato S.Giorgio Morgeto!
Incontro bucolico subito dopo la stazione di Cittanova: un abitante del posto assieme alle sue tre caprette che pascolano lungo i binari!
Durante la marcia sui binari, attraverso i famosi uliveti secolari della Piana di Gioia Tauro alternati a freschi ed incontaminati boschi di castagni ed altre latifoglie, sono state effettuate alcune soste lungo la linea, e sono stati letti alcuni passi di importanti opere letterarie e musicali dedicate ai treni ed alle ferrovie, come “La via ferrata” di Giovanni Pascoli, “La locomotiva” di Francesco Guccini ed “Il treno ha fischiato” di Luigi Pirandello: un perfetto connubio tra gli aspetti puramente tecnici ed ingegneristici del trasporto ferroviario, e quelli prettamente letterari ed umanistici degli istituti liceali classici, in un'unione di forze ed intenti, tesi a salvaguardare l'enorme risorsa per il territorio rappresentata dalle Ferrovie Taurensi.
Sosta lettura, nei pressi di un casello purtroppo in stato di abbandono: notare la presenza delle barriere del passaggio a livello, rimosse lungo tutta la linea nella maggior parte dei casi...
In marcia lungo gli uliveti...
Proprio in questo periodo di profonde incertezze economiche per le nostre Ferrovie della Calabria, è più che mai importante tenere alta l'attenzione, affinché queste storiche (ed utilissime!) strade ferrate non vengano dimenticate: ma il "non dimenticare" non corrisponde alla creazione di piste ciclabili come auspicherebbero alcuni politici. Non dimenticarle significa battersi e chiedere a gran voce la riattivazione di entrambe le linee Gioia Tauro - Sinopoli e Gioia Tauro - Cinquefrondi, con standard attuali (rettifica dei tracciati, nuovo armamento, sistemi di sicurezza moderni e nuovo materiale rotabile), per renderle ancora più competitive rispetto a quando sono state "sospese all'esercizio". Nel nostro caso, la Gioia Tauro - Cinquefrondi serviva un bacino d'utenza di oltre 80.000 abitanti, collegando centri come Taurianova, Cittanova, Polistena e Rizziconi con Gioia Tauro e quindi la ferrovia Tirrenica, con altissimi livelli di frequentazione pendolare (ed anche turistica in estate) delle corse ferroviarie, nonostante le bassissime velocità commerciali ed il materiale rotabile rappresentato dalle automotrici M2.200 Breda: queste ultime macchine sono sì un gioiello per gli appassionati ed una risorsa per eventuali treni turistici, ma risultano ormai decisamente poco funzionali e non molto attraenti per il pendolare medio, che dovrebbe viaggiare su rotabili ben più moderni, silenziosi e confortevoli!
Un lungo "treno umano" percorre i piccoli binari a scartamento ridotto, in direzione S.Giorgio Morgeto...nonostante alcune piccole frane e smottamenti, la sede ferroviaria ed i binari appaiono in buone condizioni, nonostante il totale abbandono da oltre un anno e mezzo...
In avvicinamento alla galleria.
Binari completamete sommersi da pietrisco e detriti all'interno della galleria...
Ritornando alla nostra marcia, segnaliamo alcune "particolarità" incontrate lungo il tratto tra Cittanova e S.Giorgio Morgeto: oltre alle numerose frane e smottamenti, per fortuna di lieve entità, abbiamo notato una sorta di sabotaggio (con fini decisamente poco sensati...), all'interno della galleria posta più o meno a metà percorso tra le due stazioni. Sulla sede ferroviaria sono stati scaricati quintali di pietrisco, coprendo completamente i binari per circa venti metri: inoltre sono state posizionate sulla "copertura" di pietrisco e direttamente sui binari alcuni metri dopo, una decina di traversine in legno (portate volutamente sul posto, visto e considerato che da circa 15 anni quel tratto di ferrovia è armato con traverse biblocco in cemento armato) e detriti vari.
Piccolo ma lungo smottamento del rilevato ferroviario, all'ingresso della galleria...
...mentre all'uscita ritroviamo un crollo ben più grave, provocato dall'erosione dell'acqua piovana.
Dopo le capre al pascolo e le frane, sui binari ritroviamo addirittura le reti per la raccolta delle olive!
Alle 11 circa, dopo più di un'ora di cammino, i due gruppi si ritrovano a San Giorgio Morgeto, dove ad attenderli erano presenti alcuni giornalisti locali e le telecamere del TG3 Regionale: dopo qualche minuto di meritato relax, il Prof. Domenico Gattuso ha improvvisato una rapida ma completa "mini-lezione" di Trasporti, incentrata ovviamente sul vettore ferroviario, ribadendo l'utilità sociale e culturale delle linee Taurensi: ricordiamo ulteriormente quello che il docente ha sottolineato più volte in questa ed in altre occasioni, e cioè che il costo di ripristino della tratta su Cinquefrondi praticamente irrisorio (attorno ai 10 milioni di Euro), in confronto a quello necessario alla costruzione di un tratto di autostrada. Ricostruire un km di ferrovia a scartamento ridotto, costa 1/3 rispetto ad un'analoga distanza di strada a tre corsie, per non parlare di ipotetiche linee ferroviarie ad Alta Velocità dalla dubbia utilità, che oggi vanno tanto "di moda" nei proclami dei politici nazionali e locali.
Finalmente in stazione! In discrete condizioni il piano dei binari, mentre completamente graffitato e sporco il fabbricato viaggiatori e gli adiacenti magazzino merci e piano caricatore.
Lezione all'aperto del Prof.Gattuso...
Il bilancio dell'iniziativa è stato quindi più che positivo: quel che dispiace, come sempre, è la quasi totale assenza della politica e delle amministrazioni locali dei centri abitati serviti da una ferrovia che da un anno e mezzo è stata letteralmente abbandonata. Quel che è certo è che la via è stata ormai tracciata. Il coinvolgimento delle scuole e dei giovani è stato un altro passo fondamentale utile alla sensibilizzazione delle popolazioni verso il vettore ferroviario, da richiedere a gran voce alla politica che in questi anni ha optato troppo spesso per scelte trasportistiche (e non...) totalmente sbagliate: noi di Ferrovie in Calabria continueremo a batterci assieme ai gruppi, alle associazioni ed alle singole persone che hanno a cuore il mantenimento di un pezzo di storia calabrese, finché lo scopo non verrà raggiunto, fiduciosi che in tempi non molto lontani qualcosa inizierà a cambiare...
Una fotografia ormai storica, gentilmente inviataci dall'amico Francesco Bloisi, che speriamo possa essere di buon auspicio per il futuro delle ferrovie taurensi: il locomotore Lm4 605 in testa a tre carri tramoggia per trasporto pietrisco, in sosta alla stazione di S.Giorgio Morgeto, nel maggio del 2007...
Sembra evolvere per il meglio, seppur lentamente ed in modo temporaneo, la disastrosa situazione delle Ferrovie della Calabria: nella giornata di ieri, infatti, si è tenuta una riunione tra il Presidente Scopelliti, l'Assessore ai Trasporti Fedele, l'Assessore al Bilancio Mancini, e le delegazioni sindacali di CGIL, CISL, UIL ed UGL. Durante l'incontro è stato assicurato che entro il 10 novembre, ci sarà il pagamento di una delle mensilità arretrate ai lavoratori delle FC (che ricordiamo avanzano ben quattro mesi di stipendi arretrati, oltre la quattordicesima), oltre agli oneri previdenziali per tutte le aziende di trasporto locale regionali, per un totale di 6 milioni e 770 mila Euro. Entro la fine di novembre, inoltre, verranno finanziate le quote delle trimestralità arretrate del trasporto su gomma FC per un ammontare di 9 milioni e 165 mila Euro, l'anticipazione della terza trimestralità del 2012 sempre dedicata al trasporto su gomma dell'azienda calabrese, per un totale di 12 milioni di Euro, ed infine la terza trimestralità destinata al trasporto ferroviario delle FC, di 6 milioni e 700 mila Euro. Tutto ciò, a detta dell'assessore Fedele, nonostante le gravi difficoltà di bilancio della Regione Calabria stessa. Inoltre prosegue il processo di trasferimento di tutte le quote azionarie delle Ferrovie della Calabria dallo Stato alla Regione, che dovrà essere completato entro il 31 dicembre dell'anno corrente.
Non sono però mancati i sit in di protesta, ormai quasi quotidiani, del personale delle FC: durante l'incontro a Palazzo Alemanni a Catanzaro (al quale hanno anche partecipato delegazioni di pendolari), numerosi dipendenti hanno manifestato sul piazzale antistante la struttura, mentre a Cosenza è stata completamente bloccata la funzionalità dell'autostazione a Vaglio Lise.
Non è mancato anche un incontro tra una delegazione di dipendenti ed il Sindaco di Catanzaro Sergio Abramo, che ha espresso tutta la sua solidarietà ai lavoratori dell'azienda, promettendo di partecipare al tavolo tecnico con la Regione, per cercare di porre fine a questa crisi che si protrae ormai da troppo tempo, e che ha portato alla paralisi di intere comunità dell'entroterra calabrese, impossibilitate a spostarsi con i mezzi pubblici delle Ferrovie della Calabria (che nella maggior parte dei casi sono gli unici!), per raggiungere i luoghi di lavoro e di studio.
Tutto ciò, come anticipato, è avvenuto nella giornata di ieri 5 novembre, che probabilmente (o meglio si spera...) è stato il giorno di "massima tensione": già da oggi è infatti ripreso, seppur parzialmente a singhiozzo, il servizio ferroviario, a seguito della probabile consegna dei primi rifornimenti di gasolio. In previsione già da domani dovrebbe essere riattivato anche il servizio su gomma, mentre quello su ferro dovrebbe tornare a livelli di normalità. Ribadiamo comunque che quello che viene riportato sulle pagine di Ferrovie in Calabria, ad eccezione ovviamente delle notizie ufficiali, è basato quasi esclusivamente sulle "voci" che circolano nell'ambiente aziendale e pendolare: non siamo perciò responsabili di eventuali cambi di programma improvvisi, o della non realizzazione di quello che ci viene comunicato e che pubblichiamo nei limiti delle nostre possibilità!
Chiudiamo questo breve post riassuntivo con una nostra considerazione: il finanziamento delle trimestralità e di parte dei pagamenti arretrati al personale sono sicuramente delle ottime notizie, che però non risolvono praticamente nessuno dei gravi problemi strutturali che affliggono l'azienda Ferrovie della Calabria.
Ci riferiamo alle cattive amministrazioni ai vari livelli che da anni continuano a destabilizzare l'intera società, agli sprechi di denaro pubblico proveniente dalla Regione, che comunque, anche senza "dispersioni", non basterebbe a coprire il fabbisogno di gestione della macchina aziendale, come anticipato in questo post pubblicato qualche giorno fa. Non di meno, anche le assurde divisioni sindacali e territoriali all'interno del personale stesso, non fanno altro che peggiorare la situazione, non venendosi a creare un fronte compatto di protesta.
Il vero risanamento e l'avvio verso un futuro prospero per le Ferrovie della Calabria, non può non passare attraverso la risoluzione di tali criticità!
Quel che è certo, è che il passaggio definitivo dell'azienda alla Regione, porterà ad un drastico bivio: rinascita o fine. Si spera che chi di dovere, al momento giusto, sappia scegliere la giusta via, per il bene della nostra Calabria...
Autobus fermi per mancanza di gasolio, nell'autostazione di Gioiosa Jonica: in secondo piano l'ex fabbricato viaggiatori di testa, della dismessa linea ferroviaria per Mammola...
Sempre rimanendo in tema di Ferrovie della Calabria, ricordiamo ai lettori di Ferrovie in Calabria che nella giornata di giovedì 8 novembre, si terrà tra Cittanova e Polistena una marcia sui binari della linea Gioia Tauro - Cinquefrondi, sospesa all'esercizio il 6 giugno dello scorso anno: l'evento è stato organizzato dall'Università Mediterranea di Reggio Calabria, ed in particolare dal Prof. Domenico Gattuso: appuntamento ai due capilinea alle ore 9:00, dai quali partiranno due gruppi di studenti e cittadini comuni, che si riuniranno a metà strada...o meglio, a metà ferrovia!
Pubblichiamo di seguito un interessante articolo del nostro Luca Pisconti, a proposito dei treni notturni calabresi soppressi negli anni scorsi: si tratterà del primo di una serie di post dedicati all'argomento, con completamento della ricostruzione storica e le proposte per un rilancio in chiave "attuale". Buona lettura!
Dalla nascita di Trenitalia nell'ormai lontano 2000, il servizio notturno ferroviario ha subito diverse trasformazioni sino ad essere inspiegabilmente abbandonato a se stesso. E pensare che, dall'orario estivo del 1998, le Ferrovie dello Stato (non ancora Trenitalia) avevano introdotto la nuova categoria InterCityNotte (ICN) con un netto miglioramento del comfort di viaggio grazie all'utilizzo delle vetture UIC-Z e UIC-X cuccette comfort appena consegnate e derivate da vetture di 1^classe. Tale categoria in Calabria vide la luce nel 1999 con la trasformazione dell'EXP "Freccia Jonica" Crotone-Milano Centrale e viceversa in ICN "Freccia del Levante" sempre da Crotone a Milano Centrale e viceversa.
Con l'entrata in vigore dell'orario estivo del 2002, toccò ai convogli che collegavano Reggio Calabria Centrale con Torino Porta Nuova e Milano Centrale subire tale trasformazione: si ricordano, infatti, gli ICN "Scilla" e "Piepoli" (successivamente divenuto ICN "Tommaso Campanella") istituiti in luogo degli EXP 816/801 da/per Torino Porta Nuova e 832/831 da/per Milano Centrale.
I collegamenti con Roma, invece, pur non subendo alcuna variazione nel tempo, rimasero sempre confortevoli e appetibili, anche perché la distanza era meno notevole rispetto a Torino e Milano.
Ciò nonostante, la Calabria cominciava progressivamente a perdere uno ad uno questi collegamenti: i primi servizi soppressi riguardarono i treni periodici che collegavano la Jonica con Torino e Milano già eliminati tra il 1999 ed il 2003.
Una prima iniezione quasi indolore sino a quel momento, ma nessuno mai si sarebbe immaginato che di lì a poco il servizio notturno calabro avrebbe raggiunto il suo ingiustificato e sofferto epilogo, anche se risale a questi anni l'istituzione della nuova relazione Crotone-Roma Termini e viceversa espletata dall'EXP 954/953 (sezione dell'EXP 956/951 Lecce-Roma Termini e viceversa) ed istradata via Potenza Centrale (in precedenza, vi era il collegamento notturno via Sibari-Cosenza-Paola come treno-antenna dell'EXP 896/891 Reggio Calabria Centrale-Roma Termini e viceversa).
Le prime soppressioni di treni notturni giornalieri si verificarono nel 2005, anno della vicenda delle zecche che colpì duramente il servizio notturno italiano: parecchi collegamenti subirono dei drastici tagli alle composizioni creando non pochi disagi ai passeggeri. Inevitabilmente, anche la Calabria ne risenti con soppressione di alcuni servizi periodici e giornalieri (saltarono le sezioni joniche degli ICN "Scilla" e "Piepoli" e l'EXP 986/985 da e per Bari Centrale) e molte relazioni vennero notevolmente ridimensionate. Bastò un intervento dell'allora Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, l'Onorevole Alessandro Bianchi, spinto anche dalle proteste di sindaci, sindacati e da alcune associazioni no-profit a far si che i treni soppressi venissero ripristinati (sulle sezioni Joniche degli ICN "Scilla" e "Piepoli" vennero introdotte addirittura le vetture cuccette comfort!).
Collegamento Jonica nord - Roma e vv: la D445 1007 in testa all'Espresso 954 Catanzaro Lido - Crotone - Metaponto - Battipaglia - Roma Termini, sezione calabrese dell'Espresso 956 Lecce - Taranto - Metaponto - Roma Termini
Sempre nel 2005, a causa dell'interruzione della tratta Reggio Calabria Centrale-Melito di Porto Salvo per lavori di elettrificazione e raddoppio, la Jonica vide sparire alcune relazioni: l'EXP 986/983 Villa San Giovanni-Bari Centrale e viceversa venne istradato via Mileto con origine/termine corsa a Reggio Calabria Centrale e l'EXP 908/905 "Freccia Adriatica" Reggio Calabria Centrale-Bari Centrale e viceversa venne limitato a Catanzaro Lido. I restanti treni-antenna (ICN 766/763 "Scilla", ICN 750/753 "Piepoli" e l'EXP 890/893) furono, invece, limitati a Melito di Porto Salvo, attrezzata per l'occasione da una squadra di pulizia del materiale (anche se, inizialmente, l'ICN 766/763 effettuava la pulizia a Catanzaro Lido con un invio di 4 vetture a causa dell'esiguo tempo di sosta a Melito di Porto Salvo tra l'arrivo del 763 e la partenza del 766). La situazione rimase invariata in Jonica per un paio d'anni, eccezion fatta per la riapertura della tratta Reggio Calabria Centrale-Melito di Porto Salvo, con conseguente ri-attestazione dei treni-antenna a Reggio Calabria Centrale. Il 2008, fu l'anno dell'apertura della nuova variante Catanzaro Lido-Settingiano, che obbligava i treni da e per Reggio Calabria Centrale all'inversione del proprio senso di marcia con sosta a Catanzaro Lido per 15': a livello di tempi di percorrenza non cambiò praticamente nulla in quanto quei 15' di sosta erano gli stessi recuperati dai treni nel nuovo tragitto, ma paradossalmente questo evento iniziò a segnare la fine del trasporto notturno jonico.
Collegamento Jonica Sud - Roma e vv: Espresso 893 in sosta a Soverato, proveniente da Lamezia Terme Centrale - Catanzaro Lido.
Collegamento Jonica Nord - Torino via Bologna e vv: la D445 1033 in arrivo a Crotone in testa all'Espresso 905 "Freccia Adriatica".
Collegamento Torino - Jonica Sud e vv: l'ICN 763 "Scilla" in partenza da Soverato: notare la presenza delle cuccette Comfort, in composizione analoga anche all'ICN 750/753 da/per Milano.
Nel frattempo, sul versante tirrenico, le cose non andavano per il meglio: cominciavano a sparire i notturni che collegavano la Sicilia con Roma, Torino e Milano e che interessavano pure la Calabria (oltre agli innumerevoli periodici che, via via, venivano soppressi ad ogni cambio d'orario). Furono soppressi, in ordine cronologico, gli storici EXP 810/805 "Treno dell'Etna" Siracusa/Palermo Centrale-Torino Porta Nuova e viceversa e l'ICN 792/793 "Conca d'Oro" Palermo Centrale/Siracusa/Reggio Calabria Centrale-Roma Termini e viceversa mentre l'EXP 834/823 "Freccia del Sud" Agrigento Centrale/Siracusa-Milano Centrale entrò nella fase di "crisi" alternandosi prima ad essere attestato un giorno a Roma Termini ed un altro a Milano Centrale per poi essere effettuato solo nei fine settimana sino ad arrivare all'emblematica e quanto mai discussa soppressione. Resistevano, ancora per poco, i restanti servizi notte da e per Torino (EXP 1940/1941 "Treno del Sole"), Milano (EXP 1920/1921 "Trinacria"), Venezia (EXP 1930/1931 "Freccia della Laguna") e Roma (EXP 1924/1925 "Il Gattopardo" ed EXP 1938/1939 "Bellini). Una piccola nota merita il famoso EXP 1384/1385 “Freccia della Calabria” Villa San Giovanni-Zurigo e viceversa: le sue ultime corse risalgono all’estate del 2006, quando ancora godeva di una certa considerazione. Da allora, nessun notturno ha più collegato il Sud Italia direttamente con la Svizzera.
Collegamento periodico Calabria - Svizzera: l'Espresso 1385 "Freccia della Calabria" con auto al seguito da Zurigo a Villa San Giovanni, in sosta a Lamezia Terme Centrale, durante la manovra di sgancio dei carri destinati al locale scalo. Notare la composizione di vetture letti e cuccette RIC delle ferrovie svizzere SBB-CFF-FFS.
Il peggio, però, era praticamente alle porte: con l'avvento dei servizi Alta Velocità, espletati dalle categorie Frecciarossa e Frecciargento, Trenitalia ha virato le sue scelte verso i treni a mercato, abbandonando (in maniera quasi subdola) tutto ciò che era finanziato dallo Stato: la Regione Calabria cominciò inspiegabilmente a istituire fondi per le auto-corse, che in poco tempo, crearono delle relazioni notturne su gomma collegando le dorsali Jonica e Tirrenica con Torino/Milano/Roma. Un duro colpo: già da dicembre 2009 sparirono le classiche denominazioni attribuite ai treni IC, ICN ed EXP, ma l'anno critico fu il 2010, testimone di una vera e propria campagna di eliminazione che ridusse all'osso i collegamenti in Italia e soprattutto in Calabria. Poi, la VCO dell'1 marzo, pose fine alla celebre e storica attività di due pilastri del servizio notturno ferroviario calabrese: gli ICN 768/761 "Scilla" e 752/751 "Tommaso Campanella" (ex-Piepoli) vennero soppressi assieme alle loro sezioni Joniche (ICN 766/763 e 750/753). In realtà si trattò di una fusione tra gli ICN citati e i gli EXP 1940/1941 "Treno del Sole" ed EXP 1920/1921 "Trinacria" che collegavano, come detto, la Sicilia con Torino e Milano: da questa fusione, nacquero l'EXP 1944/1943 da e per Torino Porta nuova e l'EXP 1926/1927 da e per Milano Centrale che servivano ad ampio raggio Sicilia e Calabria. Le composizioni prevedevano l'utilizzo di vetture cuccette comfort, cuccette ordinarie e vetture letti, mentre i tempi di percorrenza furono notevolmente allungati specie per l'utenza della Sicilia. Gli orari di arrivo e partenza in Calabria non cambiarono di molto anche se restò scoperta la tratta Villa San Giovanni-Reggio Calabria Centrale e tutta la dorsale Jonica sino a Catanzaro Lido, ad eccezione del servizio notturno da e per Roma che ancora resisteva all'azione di taglio attuata da Trenitalia.
La E402 163 in testa all'ICN 1551 "Piepoli" in arrivo a Lamezia Terme Centrale al binario 4, dove avveniva la manovra di sgancio/aggancio delle vetture dirette a Reggio Calabria via Catanzaro - Roccella. La numerazione 1551 veniva acquisita in estate al posto del 751, quando il convoglio percorreva la linea Eccellente - Rosarno via Tropea al posto della via Mileto.
Lamezia Terme Centrale: zoom sulla composizione dell'ICN 761 "Scilla" da Torino Porta Nuova, con servizio cuccette C6/C4, WL T2s con posti singolo e doppio turistico, e posti a sedere di prima e seconda classe.
Villa San Giovanni: la E402 041 in testa all'Espresso 1935 per Reggio Calabria Centrale, sezione del 1931 Venezia SL - Palermo/Siracusa composta da un WL MU, un T2s periodico ed una vettura cuccette C6.
Paradossale, invece, la situazione del crotonese, zona che ancora manteneva i suoi collegamenti notturni con Torino (EXP 908/905), Milano (ICN 782/787) e Roma (EXP 954/953): anche qui, però, si stava per delineare una prospettiva abbastanza grigia: i treni subirono dei tagli alle composizioni sino a perdere progressivamente importanza e, quindi, a venire inevitabilmente soppressi. I primi a farne le spese furono il 954/953, il 908/905 ed anche il periodico 1641/1646 da e per Milano che nel corso degli anni aveva dapprima perso le cuccette sino a diventare un misero treno di 7 vetture: questi treni furono definitivamente soppressi con l'entrata in vigore dell'orario 2010-2011.
l'ICN 782/787 fu prolungato su Reggio Calabria Centrale ed acquisì una mini-sezione da e per Torino Porta Nuova, che a Bari Centrale subiva la manovra di aggancio/sgancio (vetture in composizione all'ICN 798/791 Lecce-Torino Porta Nuova e viceversa), i tempi di percorrenza si allargarono all'inverosimile oscillando tra le 19 e le 20 ore e gli orari di partenza ed arrivo non erano proprio appetibili.
Nel frattempo, un'altra eccellente soppressione riguardò la Jonica a sud di Catanzaro: la sezione Jonica dell'EXP 894/895 Reggio Calabria Centrale-Roma Termini e viceversa (divenuto ICN 794/795) numerata 890/893 effettuò la sua ultima corsa il 12 dicembre 2010, ponendo così fine allo storico collegamento con la Capitale, che nonostante la sua traccia lenta nel tratto Jonico, ha sempre tenuto botta con la sua abituale clientela, costretta ormai a dover fare la spola da e per Rosarno per usufruire del 794/795.
Nonostante tutto, la forbice di Trenitalia non si fermò: a dicembre del 2011 vennero, infatti, soppressi l’EXP 1944/1943, l’EXP 1926/1927 e l’EXP 1930/1931 (il quale aveva già perso la sezione da/per Reggio Calabria Centrale a dicembre 2010) e sostituiti da tre EXP notturni Sicilia-Roma e viceversa in coincidenza con i treni ad alta velocità da e per Milano, Torino e Venezia.
In Jonica, ad un anno esatto dal suo prolungamento su Reggio Calabria Centrale, terminava la sua gloriosa cavalcata anche l'ICN 782/787, ormai abbandonato a sé stesso a causa delle sue precarie condizioni in termini di orari e tempi di percorrenza.
Ultimi servizi a lunga percorrenza sulla Jonica: la D445 1022 in testa all'ICN 782 , proveniente da Reggio Calabria Centrale e diretto a Milano Centrale, con sezione per Torino Porta Nuova.
Dopo più di 50 anni, dunque, tutta la linea Jonica rimase senza alcun tipo di collegamento diretto notturno: un tale scenario era impensabile 15 anni fa, nel 1997, anno di grandi soddisfazioni per questa linea che, nonostante la penalizzante trazione diesel, poteva vantare un corposo traffico di treni a lunga percorrenza. Ciò che ne rimane è solo un lontano ed offuscato ricordo.
Ad oggi, infatti, gli unici servizi notturni diretti con il Centro-Nord Italia, che quotidianamente servono la Calabria sono rappresentati dall'ICN 784/785 con origina e termine corsa a Palermo Centrale/Siracusa e dall'ICN 798/797 (successore del 794/795) che col nuovo orario estivo 2012, viene dapprima prolungato su Milano e successivamente su Torino. Un unico treno per attraversare tutta l'Italia, un minuscolo raggio di sole tra le nubi che imperversano sulle nostre ferrovie, ma anche un grosso punto interrogativo: quale futuro per la nostra Calabria?
Una domanda fin troppo ovvia, che ci siamo posti troppe volte in questi anni e senza mai ricevere delle adeguate risposte.
- CLICCA SULLA LOCANDINA PER LEGGERE LA RECENSIONE - Disponibile (€ 7,00 + € 2,00 spedizione) il bellissimo racconto con la ricostruzione storica, firmato da Sergio Grasso. Per info: sergiograsso@hotmail.it - edilcolorlocri@gmail.com - info@ferrovieincalabria.it
TRENO A VAPORE COSENZA - ROGLIANO E RITORNO
Domenica 3 Agosto 2014 - partenza ore 10.00 - punti di ritrovo a Cosenza Vaglio Lise e Cosenza Centro
Treno a vapore Cosenza - Rogliano
Domenica 02 Marzo 2014 - ore 9.30 - Punti di ritrovo alle stazioni di Cosenza Vaglio Lise e Cosenza Centro
Lettori fissi
In ricordo del nostro amico Marco Gagliardi
I blog consigliati da Ferrovie in Calabria...in tempo reale!
Regionale al binario 3, ci muoviamoooooo??? - Annuncio alla stazione di Catanzaro Lido, estate '06
Si informano i signori viaggiatori che il treno InterCity 753, proveniente da Lamezia Terme Centrale, per Reggio Calabria Centrale, viaggia con circa 300 minuti di ritardo - Annuncio drammatico alla stazione di Soverato, estate '06
Alla stazione di Pinerolo, la signora piemontese al capostazione(calabrese ovviamente...): scusi, dove prendo il treno per Torino, neh?? Il capostazione: Si no ti cacci de binari u pighji nta schiena u trenu!! - Franco Neri -
Lamezia Terme Centrale, stazione di...ehm, scusate! Paola, stazione di Paola, il treno Espresso proveniente da... - Annuncio delirante alla stazione di Paola - Luglio '07
Oh Robè, ma u cafè u portavi?!No pensu ca mu sperdivi!? - Mia nonna sul treno(ogni volta...) -
Soverato, stazione di Soverato. Treno Espresso 890, proveniente da Manca, per Manca, delle ore 22:12 è in arrivo al binario 1 - risultato degli annunci automatici... -
InterCity Notte "Scilla" in partenza dalla stazione di Soverato
Remix di video ferroviari Jonici...e non!
Il primo blog dedicato al trasporto ferroviario in Calabria...by Roberto Galati...email - msn: exp826@hotmail.it