I contenuti di Ferrovie in Calabria sono a disposizione di tutti, ma a condizione che, se sfruttati, siano accompagnati dall'indicazione della fonte (blog o autore dei testi/fotografie). Tutto il materiale ivi pubblicato è protetto da Copyright, perciò per evitare situazioni incresciose vi preghiamo di seguire questa piccola regola. Buon Viaggio!

• 14/10/14 • La mancanza di energia per l'alimentazione elettrica, sulla linea Paola - Cosenza, causa l'arresto improvviso di un treno nella galleria Santomarco: si è trattato della simulazione di criticità, tenutasi stanotte all'interno della lunga galleria posta sulla ferrovia Paola - Cosenza. Qui la news di ANSA Calabria • 13/10/14 • Trenitalia: a partire dal 15 ottobre verrà ripristinato il treno Regionale 22664 Reggio Calabria Centrale (11.30) - Rosarno (12.50), mentre verrà soppresso, solo nella giornata del 15 ottobre, il Regionale 22653/22654 Melito PS (6.45) - Rosarno (8.45). Qui il comunicato di Fsnewss • 04/10/14 • Si è tenuto nella giornata del 2 ottobre, l'open day alla stazione RFI di Fuscaldo, i cui ambienti non più utili ai fini dell'esercizio ferroviario, sono stati assegnati alla locale cooperativa agricola "Il Segno": prosegue quindi anche in Calabria, il programma di Rete Ferroviaria Italiana che prevede il recupero e l'affidamento a fini sociali delle stazioni parzialmente o totalmente dismesse. Qui la news • 29/09/14 • Si terra alla stazione RFI di Bova Marina, giorno 9 ottobre, un nuovo sit-in di protesta contro il declassamento della ferrovia Jonica. Clicca qui per aderire all'evento su facebook • 22/09/14 • Taglio delle stazioni sulla ferrovia Jonica: l'assessore regionale ai trasporti Luigi Fedele, scrive ad RFI per chiedere rassicurazioni sul progetto di ridimensionamento, in vista di una riorganizzazione dell'orario regionale lungo la linea Jonica. Qui il comunicato • 13/09/14 • Pubblicati sulla nostra pagina gli orari dei servizi ferroviari Ferrovie della Calabria previsti a partire dal prossimo 15.09.2014. Vedi qui • 12/09/14 • Il fabbricato viaggiatori della ormai dismessa fermata di Curinga (posta sulla linea Tirrenica tra Lamezia Terme ed Eccellente), è stato ufficialmente attribuito da RFI, ad uso gratuito del Comune. Qui la delibera del consiglio comunale • 09/09/14 • Domani, 10.09.2014, il candidato per le Regionali con il Centrosinistra Oliverio si recherà nella stazione delle Ferrovie della Calabria di Soveria Mannelli, dalla quale partirà alla volta di Catanzaro a bordo del treno 17 delle 10.25. Arrivato a Catanzaro incontrerà a via Milano i lavoratori e sindacalisti delle FC e dell'AMC di Catanzaro. Leggi qui

30 set 2011

Foto della settimana - Settembre 2011

Quarto appuntamento con le Foto della Settimana, direttamente dalla
Fotogallery di Ferrovie in Calabria. Iniziamo con il primo scatto, di Jasmine Lonetti, che ha suggestivamente immortalato una ALn668 in transito in uno dei PL di Torre Melissa, con il Reg 3757 Sibari-Crotone:

668 Notturna (N°11, 09/2011)

La seconda immagine è "extra-regionale", visto che è stata scattata da Riccardo Marchese al museo della Piaggio a Pontedera (PI): molto meno extra-regionale il soggetto, la bellissima M2 DE 54 delle FCL, monumentata appunto all'interno del museo.

M2 DE 54 - Pontedera (n°12 09/2011)


Sempre in tema FCL la terza fotografia di Sergio Minardi, che riprende la FCL 353 il giorno della sua prima corsa prova Cosenza Vaglio Lise-Cosenza Casali, lo scorso 25 maggio:

FCL 353 - Vaglio Lise (n°13 09/2011)


Ultima immagine, altrettanto bella, firmata Ellis Barazzuol... una panoramica del DL di Catanzaro Lido, affollato di ALn668 e con una D445 in manovra sullo sfondo...non è dato sapersi se il 214 4198 funzioni ancora:


Catanzaro-DL (n°14 09/2011)

Ricordiamo che potete inviarci le fotografie direttamente cliccando sul bottone "Inviaci le tue foto!", posizionato in basso a sinistra nelle pagine della fotogallery, o in alternativa via email agli indirizzi exp826@hotmail.it , fra.laz.91@gmail.com shayparkman@gmail.com . Le migliori saranno pubblicate sulla fotogallery una volta a settimana, ed una volta al mese direttamente sulle pagine di Ferrovie in Calabria!

26 set 2011

Foto dal passato (n.15 - settembre 2011)

Nel primo appuntamento autunnale con la Foto dal passato, dimentichiamo un pò la pioggia ed il maltempo e facciamo un salto in piena estate: ovviamente non si tratta di quella appena trascorsa, ma quella di ben otto anni fa. Ci troviamo a Lamezia Terme Centrale nel luglio del 2003, in particolare giorno 30. Il nostro Luca Pisconti immortalava una E402B (una delle primissime a ricevere la livrea XMPR) in testa all'ICN 1531 "Piepoli" Milano Centrale-Reggio Calabria Centrale con sezione via Roccella Jonica, che all'epoca era stato istituito da circa un anno. Il nuovo ICN sostituiva il decennale Espresso Milano-Reggio Calabria con antenna Jonica, con la novità dell'inserimento delle carrozze UIC-X Giubileo in seconda classe e vetture GC/UIC-Z per la sezione di prima, al posto delle UIC-X tradizionali... . Nel 2004 cambiava numerazione e diventava ICN 751, mantenuta fino alla vergognosa soppressione il primo marzo 2010. Nella foto possiamo notare, subito dietro la E402B, due vetture letto T2s: all'epoca infatti la composizione era la seguente: E402/E656-T2s-T2s-Bc-Bc-A-A-B-B-B-B-B-B-B-B-Bc. Le ultime quattro carrozze, tre X Giubileo ed una Cuccette C6, erano dirette a Reggio Calabria via Catanzaro-Roccella, anche se per i primi tempi di effettuazione dell'ICN anche sulla sezione Jonica era prevista la carrozza di prima classe, che solitamente era una GC. In un paio di brevi parentesi nel 2004 e nel 2005, le X Giubileo vennero sostituite da una composizione integrale di UIC-Z di prima e seconda classe, oltre ovviamente le cuccette ed i vagoni letto. Tornando appunto ai WL: nel 2003 erano ancora posizionati in testa, in quanto non era ancora in vigore la norma che prevede che le vetture dotate di un solo vestibolo (come appunto i WL) non vadano messe in composizione alle estremità del convoglio per motivi di sicurezza. Dal 2007 uno dei due T2s viene tagliato, mentre l'anno dopo toccherà ad una cuccetta e l'unico vagone letto rimasto diventerà un più comodo MU. Intanto sulla Jonica la vettura cuccette C6 veniva sostituita da due Cuccette Comfort (con riduzione delle X con posti a sedere da tre a due), e dal cambio d'orario di dicembre 2009 l'antenna Jonica si riduce a tre carrozze, perdendo una posti a sedere...qualche mese d'agonia, ed il primo marzo 2010 l'ultimo ICN 751/753 arrivò a Reggio Calabria Centrale...

Ma oltre le particolarità dell'ICN, osservando la fotografia non possiamo non notare una stazione di Lamezia Terme Centrale affollatissima di treni merci (impensabile al giorno d'oggi...), ed addirittura un postale UIC-X blindato da 200 km/h in livrea rosso fegato: probabilmente entrava in composizione al "Celerone" Reggio Calabria Centrale-Milano Centrale, con bagagliai e postali anche per Lamezia Terme, effettuato appunto per le ultime volte nell'estate del 2003.

In una sola foto è concentrata la vera ferrovia che purtroppo in questi ultimi anni abbiamo perso, tassello per tassello...

23 set 2011

Cosenza FS: sveliamo alcuni misteri! (parte 2)

Come promesso, ecco la seconda parte dei "misteri" FS cosentini!
Nel primo post ci eravamo dedicati ai rotabili storici ricoverati all'interno ed all'esterno della rimessa: adesso è il turno del materiale non storico (forse ancora per poco), ma abbastanza insolito da poter ammirare, specie tutto in una sola area ferroviaria...

Iniziamo dall'ormai rarissimo 225 serie 7000, in particolare l'unità 7070, ancora formalmente assegnata alla Divisione Cargo di Cosenza. Negli anni '90 una unità della stessa serie (7067) era assegnata a Catanzaro Lido, fino al triste momento della chiusura dello scalo merci nel dicembre del 2002. In tutta Italia ormai i 225 della serie 7000 sono stati demoliti, ed i pochi rimasti sono accantonati...il 7070 di Cosenza è invece apparentemente in ottime condizioni, con tanto di superficie di rotolamento delle ruote lucidissima: ancora si muove!





Molto meno fortunate, purtroppo, le tante E646, E645 ed E424 ancora accantonate a Cosenza Vaglio Lise: in rimessa sono ricoverate tre unità, tra cui la 120 visibile in foto, alcune senza vetri ed altre parzialmente "sigillate" con lamiera saldata. Tutte e tre comunque sono state pesantemente cannibalizzate, probabilmente per garantire pezzi di ricambio a lungo termine per le varie unità ancora in servizio nel Parco Rotabili Storici (non in Calabria, ovviamente...)



Sempre rimanendo in tema di locomotori, è interessante notare come alcune E655 della Cargo, siano state momentaneamente distaccate alla DTR Calabria, per carenza di E656: qui vediamo l'unità 422 in arrivo a Cosenza con un Regionale da Sapri composto da due vetture UIC-X open space... i 120 km/h del Caimano "da fatica" bastano ed avanzano per servizi con molte fermate e molto spesso con tracce decisamente poco strette...



Passiamo ora al materiale rotabile trainato: nei pressi della rimessa si trovano accantonate circa 20 UIC-X DTR open space, tutte di seconda classe. Degna di nota è la vettura 51 83 22-71 919-7 B, una delle rarissime UIC-X serie 1964 dotate di carrelli 24 AU al posto dei più comuni Minden Deutz: è molto probabile che sia addirittura l'ultima rimasta, visto che sono state quasi tutte demolite ancora prima di essere trasformate a salone...e proprio la salonizzazione purtroppo è un "deterrente" per un eventuale recupero per treni storici, visti gli alti costi di ricostruzione degli scompartimenti e di una ritirata. Questa vettura fino al 2007 circa è stata in servizio regolare, molto spesso sulla Jonica.



Lasciando la rimessa e rivolgendo lo sguardo verso lo scalo merci, troviamo altre vetture accantonate, anche se decisamente più moderne della UIC-X vista sopra: si tratta di 7 UIC-Z Eurofima, sia di prima che di seconda classe, in attesa di revamping. Alcune dovrebbero mantenere gli interni a scompartimenti con ristrutturazione leggera, mentre altre sarebbero destinate alla trasformazione in vetture per treni EurostarCity: inspiegabile la scelta di Cosenza come luogo di attesa...




Interno di prima classe (uno degli scompartimenti in condizioni migliori...) di una delle carrozze Eurofima.

Prima di chiudere il post vorremmo ringraziare il vigliacco ed invidioso che ha tentato di "fare un dispetto" a Ferrovie in Calabria, segnalando per phishing la nostra pagina sugli orari delle Ferrovie della Calabria. Comunichiamo comunque che gli orari delle FC sono nuovamente disponibili, e se dovesse ricomparire l'avviso di probabile phishing, vi preghiamo di ignorarlo...

19 set 2011

19/09/11: Stadler in servizio!

Il nostro primo post "Ferrovie della Calabria in fermento!", datato 30 novembre 2009 e dedicato per la maggior parte alla mitica M1-37 in via di trasferimento, terminava così:

"Ma non finisce qua, visto che tra qualche giorno arriveranno dalla Svizzera i primi complessi Stadler, e terminerà la ristrutturazione della prima M2. 200 MV da parte della società TCC di Mangone...insomma, gli ultimi due mesi del 2009 passeranno alla storia delle mitiche Ferrovie della Calabria!"

Sono trascorsi quasi due anni da quel dicembre del 2009, quando veniva consegnato il primo complesso Stadler, il DE M4c 501, alle officine sociali di Cosenza Vaglio Lise! Seguì dopo qualche settimana il 502, ed in seguito nei primi mesi del 2010 le unità 503, 504 e 505 a Catanzaro... . Iniziavano così le prime corse prova notturne e diurne, alcune addirittura sul tratto Pedace-Redipiano della linea su San Giovanni in Fiore, che da lì a poco sarebbe stata sospesa all'esercizio ordinario, già limitato a Spezzano della Sila. Due anni di prove, fermi forzati a causa di danni da maltempo alle varie linee, adeguamento delle gallerie e dei marciapiedi di stazione... . Una vera e propria odissea, che stamattina, 19 settembre 2011, è finalmente terminata con l'entrata in servizio ordinario di tutti e cinque i complessi!
Riassumiamo perciò parte della giornata odierna a Catanzaro, purtroppo parzialmente rovinata dal maltempo che dalle ore 11 circa ha iniziato ad imperversare in tutta la Regione...inaugurazione bagnata, inaugurazione fortunata? A quanto pare sì!

I tre complessi catanzaresi hanno circolato ininterrottamente per quasi tutta la giornata, alternandosi con le automotrici M4c 350, 400 ed M2 200 per i servizi oltre Catanzaro, probabilmente non oltre Gagliano a causa di alcuni problemi di circolabilità che ancora persistono in alcune stazioni fino a Soveria Mannelli: in mattinata tra Catanzaro Lido e Città circolavano le unità 504 e 505, per poi rimanere in turno soltanto il 505, sufficiente a coprire tutte le corse con servizio a spola fino alle 12 circa, quando rientrava in servizio una seconda unità (passaggio al cadenzamento semi-orario). Curiose e divertenti le espressioni stupite dei pendolari che a Catanzaro Lido, che hanno addirittura applaudito l'arrivo del treno 907 delle 8:54! Anche la frequentazione delle corse di "morbida" è stata particolarmente alta, e molto probabilmente aumenterà ancora nei prossimi giorni...a dimostrazione che quando un servizio migliora, anche l'utenza aumenta. Bisogna avere soltanto la volontà (ed ovviamente gli appoggi finanziari e politici) di scommettere sul potenziamento, e non avvitarsi nella spirale dei tagli-diminuzione degli utenti-ulteriori tagli. A questo punto speriamo che presto su tutta la Catanzaro Lido-Catanzaro Città si ritorni al cadenzamento semi-orario per tutta la giornata, con gli ovvi rinforzi nelle ore di punta. Anche i tempi di percorrenza potrebbero diminuire non poco, vista la maggiore velocità degli DE M4c sul tratto in cremagliera: addirittura non sembra di trovarsi su un tratto ad aderenza artificiale, oltre che per la velocità anche per la "strana" silenziosità e l'incredibile comfort a bordo. Nulla di paragonabile alle pur sempre insuperabili affettivamente (e tecnicamente, in particolare per la velocità massima di 100 km/h a differenza degli 80 dello Stadler) M4c 350 FIAT, icona anni '90 delle Ferrovie della Calabria, che ovviamente continueranno a raggiungere Catanzaro Lido in turno con i DE M4c, specialmente se si ritornerà all'auspicato cadenzamento semi-orario integrale.


Per quanto riguarda invece i complessi 501 e 502 di Cosenza, sono entrati in servizio anch'essi stamattina, con i treni da/per Rogliano e Cosenza Centro. Un'altra speranza, che speriamo non resti tale, è quella della riapertura del tratto Rogliano-Colosimi (ancora interessato da smottamenti e frane, in particolare nei pressi di Celsita), che permetterebbe i trasferimenti via ferrovia del materiale rotabile tra Catanzaro e Cosenza. Riteniamo sia impensabile inviare con trasporto eccezionale i complessi Stadler alle officine di Vaglio Lise per eventuali revisioni e riparazioni, con tanto di scomposizione dei convogli. I costi sarebbero proibitivi, in particolare in un periodo di crisi economica come questo. Ma delle interruzioni e della crisi ne parleremo in seguito in un nuovo post: non vogliamo certo rovinare l'atmosfera di gioia che ha caratterizzato questo giorno speciale, che verrà ricordato negli annali delle Ferrovie della Calabria!
Una piccola curiosità prima di chiudere il post: pensate un pò ai tanti catanzaresi nati negli anni '20 e '30, che oggi hanno tra gli 80 ed i 90 anni, che durante la loro vita hanno visto praticamente tutta l'evoluzione del materiale rotabile della Catanzaro Lido-Catanzaro Città. Dalle vaporiere a cremagliera serie 500 con le vetture Breda, alle Emmine M1c80-M1c80R, fino alle M2 200 supportate dagli spintori, alle M4c 350 ed ai nuovissimi DE M4c 500!


Il DE M4c 505 in arrivo a Catanzaro Lido con il treno 907.


Il DE M4c 504 in arrivo a Catanzaro Pratica, con il treno 912.


Sempre il 504 in arrivo a Catanzaro Sala, con il 914.


Il 505 a Sala, con il treno 909 per Catanzaro Lido.


...e sempre il 505, qui ripreso nei pressi della fermata di Aranceto, durante uno dei tanti temporali della giornata...


Di seguito ecco alcuni post degli anni e dei mesi scorsi, dedicati agli Stadler:
- Finalmente lo Stadler!
- Ferrovie della Calabria in fermento! (5)
- Ferrovie della Calabria in fermento! (6)
- L'invasione degli Stadler!
- FdC: seconda conferenza dei servizi
- Ferrovie della Calabria in fermento! (7)
- Inaugurati i nuovi treni Stadler
- Ferrovie della Calabria in fermento! (14)
- Ferrovie della Calabria in fermento! - Speciale inaugurazione S. Pietro Apostolo -

15 set 2011

Metroleggera a Cosenza: le nostre proposte

Negli ultimi tempi è ritornato in auge il tema riguardante la Metropolitana Leggera di Cosenza, forte adesso dei finanziamenti pubblici appena arrivati e in attesa di un soggetto, un predicato e un complemento. Un progetto definitivo, per farla breve. Al momento, i più lo sapranno, il progetto più in auge è quello riguardante la costruzione della tramvia da Piazza Matteotti (dirimpetta alla stazione FC di Cosenza Centro) fino al campus universitario di Arcavacata attraversando Viale Parco e l'abitato di Quattromiglia, con una tramvia in sede propria che, in circa 40 minuti, dovrebbe collegare il centro storico della città bruzia con il suo campus universitario. Un progetto discusso, trito e ritrito da diversi decenni a questa parte (più che altro in corrispondenza delle tornate elettorali, guardacaso), ma che con i finanziamenti giunti in cassa è tornato davvero "sulle prime pagine", come dimostra l'ampio dibattito (un esempio qui) sul tema che si sta scatenando nel capoluogo silano. Poche luci e tante ombre, con una posizione difficile da prendere. Noi di Ferrovie in Calabria, dal canto nostro, abbiamo pensato di gettare sul campo anche la nostra proposta.

Rendering della Metroleggera di Cosenza con la fermata di Viale Mancini

Un progetto alternativo alla Metropolitana Leggera di Cosenza sarebbe, nella sua semplicità, per certi versi ancor più utile e con un maggior grado di interoperabilità rispetto a quello attualmente in voga. L'attuale progetto infatti ha in sè diversi punti alquanto discutibili: si tenderebbe a creare un'infrastruttura dai costi di costruzione e gestione non propriamente bassi, mettendo in conto anche le particolari infrastrutture che una tramvia possiede; l'inserimento della linea tramviaria al centro di Viale Parco, importantissima arteria viaria della città (costruita sul sedime della linea FS che conduceva alla vecchia stazione di Cosenza, oltretutto), accentuerebbe l'effetto di dividere in due la città, già oggi piuttosto consistente grazie all'importante traffico cittadino; il movimento d'utenza relativo al solo tratto Piazza Mancini - Unical, come peraltro sottolineato dal prof. Domenico Gattuso dell'Università di Reggio Calabria, non sembra giustificare l'eventuale spesa necessaria per costruzione ed esercizio della tratta. Un'utenza che sarebbe scoraggiata anche dagli esagerati tempi di percorrenza (circa 40 minuti) previsti per l'opera.

Valutando bene il "caso Cosenza" diviene subito chiaro come la soluzione sia pressochè a portata di mano: con una spesa di gran lunga minore rispetto a quella della costruzione di una linea ex-novo si potrebbe semplicemente prolungare la linea FC Cosenza - Catanzaro Lido dalla fermata di Cosenza Monaco, situata circa 700 metri prima del capolinea di Cosenza Vaglio Lise, fino al campus universitario di Arcavacata, sfruttando in doppio scartamento la tratta RFI fino a Castiglione Cosentino per poi deviare sul vecchio tracciato per Paola, variando solamente lo scartamento e senza la necessità di creare un sedime "da zero", se non per i 500 metri finali.

Per essere più chiari, raccontiamo "punto per punto" gli interventi da farsi per realizzare questa breve tratta, aiutandoci con delle immagini:

La mappa relativa all'ingresso della rete FC in quella RFI presso la stazione di Cosenza Vaglio Lise con i suoi punti salienti(clicca per ingrandire). E' da intendersi che il piano binari riportato è stato semplificato ai fini di praticità.

A Cosenza Monaco, come detto sita a poco più di 700 metri dal capolinea di Vaglio Lise, uno scambio si diramerebbe dal binario pari, intersecando così il dispari con un deviatoio inglese, consentendo ai treni provenienti dall'Unical di innestarsi direttamente sul binario dispari verso la città. Tale intervento, inoltre, provocherebbe un arretramento del segnale di protezione di Cosenza Vaglio Lise (attualmente ubicato esattamente al termine del marciapiede di Cosenza Monaco), e molto probabilmente una sua standardizzazione con quelli in uso nel fascio FS.
Subito dopo lo scambio, la linea entra su una rampa in discesa, costruita al posto di un attuale tronchino di ricovero delle FC, dopodichè dopo circa 256 metri effettua una curva a sinistra entrando così nel fascio binari RFI di Cosenza. Poco dopo la curva avviene l'inizio del doppio scartamento con l'interposizione della rotaia FC dentro il 1435 mm delle FS. Qualche decina di metri appresso il deviatoio, sempre a doppio scartamento, che permette ai treni FC di essere ricevuti anche sul binario 1 (il binario 2 in questo caso rappresenta quello di corretto tracciato).

Il percorso della linea, in parte comune alla vecchia Paola - Cosenza, dalla stazione di Castiglione Cosentino fino al campus UNICAL.

La linea prosegue così verso Castiglione Cosentino sempre in doppio scartamento, innestandosi sul tratto a doppio binario compreso tra Cosenza e Castiglione Cosentino, lungo 4,335 km. A Castiglione Cosentino i binari muniti di doppio scartamento sarebbero l'1 e il 2, da cui subito dopo il termine del marciapiede si andrebbe a diramare il binario, a scartamento 950 mm, diretto all'Unical. Tale tratto di binario percorrerebbe esattamente il sedime della ex linea FS per Paola, come detto ancora armata e in buone condizioni nel tratto fino a San Fili, per 1,250 km (praticamente fino al sottopasso con la A3 SA-RC), da dove con una secca curva a destra, dopo aver scavalcato la fiumara ed un breve tratto in salita, giungerebbe ai piedi del Campus universitario di Arcavacata, all'altezza dell'attuale fermata autobus (percorrendo 1,910 km dalla stazione di Castiglione Cosentino).
Al km. 1+030, inoltre, potrebbe essere istituita la fermata di Quattromiglia a servizio dei quartieri abitativi presenti nei pressi della ferrovia, che troverebbero nel treno, oltre a un utile mezzo per raggiungere la città di Cosenza, anche un veloce vettore per il campus, dato che l'andare a piedi implicherebbe un largo giro.

Cosa possiede in più un progetto del genere rispetto a quello della tramvia? Intanto è evidente: ci sono da costruire ben poche infrastrutture totalmente nuove e difficoltose: le tratte costruite "da zero" ammonterebbero a poco meno di un chilometro (la rampa Cosenza Monaco - Vaglio Lise e il tratto di linea che si dirama dalla ex Paola - Cosenza fino al Campus), per le restanti c'è solo da cambiare armamento o sfruttare un sedime già ampiamente predisposto.
Nel tratto a doppio scartamento il problema più grosso (se si esclude la bassa predisposizione di RFI alla collaborazione con altri enti) è sicuramente costituito dai deviatoi e dagli incroci che il doppio scartamento implicherebbe. E' tuttavia un problema, anche economicamente, superabile: le FC infatti potrebbero trovare un accordo con le FAL, che ricordiamo possiedono il tratto Avigliano Lucania - Potenza Santa Maria in comune con le FS, per una fornitura congiunta di materiali d'armamento. Una cosa che, giocando con le economie di scala, potrebbe far alleggerire il prezzo unitario dei materiali, con tanto di guadagnato per entrambe le società.

Il Posto di Movimento Tiera, nel tratto a doppio scartamento (950/1435mm) compreso tra Avigliano Lucania e Potenza Santa Maria, con i particolari deviatoi in evidenza.

A livello di esercizio e di offerta all'utenza, l'utilizzo del tracciato FC come "radice" per questa linea porterebbe davvero un mare di utenza in più rispetto alla semplice tramvia: se noi calcolassimo intanto i tempi di percorrenza per lo stesso percorso della tramvia (Piazza Mancini - Unical), noteremmo subito come in treno si avrebbero: 4 minuti da Cosenza Centro a Cosenza Vaglio Lise RFI, poi altri 6 fino a Castiglione Cosentino e non più di 4 fino al Campus, per un totale che viaggia attorno ai 15 minuti, pochi in più se calcoliamo tutte le fermate intermedie (lo sbocco della ferrovia su Arcavacata darebbe anche un nuovo slancio alle due fermate di Cosenza Monaco e Cosenza Campanella). Ben 25 in meno della tramvia, ma con in più la possibilità di estendere il servizio prettamente urbano ai quartieri Casali e Bosco di Rovito. Ma oltre al servizio urbano, è di vitale importanza considerare anche quello extraurbano, con tutti i comuni del Savuto (Aprigliano, Piane Crati, Mangone, Rogliano, Marzi) e della Presila (Spezzano, Celico, Rovito, Casole Bruzio, San Pietro in Guarano) che andrebbero a trovare nel treno un mezzo di trasporto veloce e sicuro, esente dal "rischio intoppo" a cui gli autobus sono puntualmente sottoposti. Ancora meglio se consideriamo l'ipotesi di estendere il servizio con treni diretti da Catanzaro, che oltre a connettere i due capoluoghi offrirebbero all'intero entroterra reventino (Serrastretta, Decollatura, Soveria Mannelli, Colosimi) un mezzo di vitale importanza per raggiungere Cosenza, con tempi di percorrenza dalla zona del Reventino concorrenziali all'autobus già allo stato attuale, immaginiamo con un servizio più razionalizzato. Facendo un veloce calcolo, con l'attuale tracciato (ammesso che venga al più presto ripristinato) si potrebbero istituire servizi diretti dal capoluogo regionale con percorrenza gravitante attorno alle 2 ore/2 ore e 10 con fermate, da Catanzaro Città, a Gimigliano, Serrastretta, Decollatura, Soveria Mannelli, Colosimi, Rogliano, Cosenza Centro, Cosenza Vaglio Lise, Castiglione Cosentino.

Un esempio della configurazione che potrebbe avere un eventuale Servizio Ferroviario Suburbano della città bruzia con gli interventi esposti.

Anche a livello di materiale rotabile la "scelta FC" porterebbe importanti vantaggi: una tramvia richiederebbe l'acquisto di tram elettrici totalmente nuovi nel panorama trasportistico calabrese contemporaneo, mentre le Ferrovie della Calabria dispongono già di un discreto parco mezzi da poter utilizzare, tra l'altro analogo a quello in uso sulla tratta a doppio scartamento Avigliano Lucania - Potenza Santa Maria (perciò, si potrebbe dire, "bello e testato").
Per potenziare e modernizzare il servizio, si potrebbe dare via all'opzione per ulteriori 10 treni Stadler ad aderenza naturale, presente nel contratto per l'acquisto dei 5 già in servizio, magari prevedendo la versione a tre casse già commissionata dalle FAL. Tale scelta avrebbe il non trascurabile effetto, oltre alla "ventata di aria fresca" nel parco rotabili FC, di standardizzare le forniture di ricambi tra i già circolanti Stadler a cremagliera e quelli eventuali ad aderenza naturale, un principio che ha costituito uno degli assi portanti del successo delle automotrici FIAT (tra cui le "nostre" M4.400 ed M4c.350) in giro per l'Italia.

Il DE M4c.505 in sosta a Catanzaro Città. L'efficienza, l'ottima accelerazione e la conformazione degli ambienti viaggiatori rendono questo tipo di treno particolarmente adatto a tratte a forte carattere suburbano.

A voler essere esagerati, però, si potrebbe anche pensare ad un'ipotesi alquanto suggestiva: il concetto di tram-treno in Italia è pressochè assente, mentre in Europa sta cominciando a trovare una sempre più ampia diffusione (ne potete trovare approfondimento sul sito http://www.cityrailways.it/, andando sul banner a destra riguardante il "Progetto Tram-Treno"), mettendo in risalto un modello di esercizio che si sta rivelando sempre più vincente. Cosenza potrebbe essere terreno fertile per questo sistema: estendendo l'elettrificazione in un primo momento da Cosenza Vaglio Lise alla stazione di Pedace, e adottando quindi ovviamente le stesse caratteristiche dell'elettrificazione FS, viene da sè che si potrebbero avviare servizi tramviari tra la città e l'Unical, eventualmente andando a creare una rete tramviaria interna alla città che, distaccandosi dalla stazione di Cosenza Centro, andrebbe a coprire con facilità il fabbisogno di mobilità cittadino. Un intervento del genere, inoltre, potrebbe essere meglio inserito nel contesto di un riammodernamento della linea per Catanzaro, rettificando alcune tratte o ricostruendone totalmente altre (un pregevole esempio di tale intervento può essere ricercato negli studi condotti dal già citato prof. Gattuso), andando così a presentare la possibilità di collegamenti diretti, assolutamente concorrenziali, tra i due capoluoghi con percorrenze gravitanti attorno ai 70/90 minuti. Ma qui, è evidente, siamo (per adesso) in piena fantaferrovia..

La RandstadRail (qui la pagina Wikipedia in inglese) è una rete ferroviaria che collega Rotterdam a L'Aia, nei Paesi Bassi. E' considerato uno dei migliori esempi di Tram-Treno in Europa, connettendo le due metropoli olandesi con un intricato sistema di tram e treni ordinari. Qui un Regio Citadis serie 4000 in servizio su una linea convenzionale delle NS.

In conclusione, vorremmo sapere la vostra opinione: abbiamo infatti aperto un sondaggio, della durata di tre settimane, sulla questione. La domanda è: Metroleggera di Cosenza: quale soluzione preferisci? Sono presenti quattro opzioni: il mantenimento del progetto attuale, il prolungamento della linea FC qui esposto, l'adozione del sistema tram-treno oppure, semplicemente, l'adozione di un sistema di Bus ad Elevato Livello di Servizio, detto BELS, con mezzi capienti circolanti in apposite corsie protette . La questione è calda e conoscere il parere dell'utenza è fondamentale, perciò votate numerosi!

(Ideazione e pianificazione: Francesco Lazzaro e Vittorio Lascala - Testo e disegni: Vittorio Lascala)

11 set 2011

Sistema Ferroviario in Calabria: una vertenza popolare

Di seguito pubblichiamo un documento del Prof. Domenico Gattuso, docente di Tecnica ed Economia dei Trasporti all'università Mediterranea di Reggio Calabria. Tema principale l'attuale e sempre più disastrosa situazione del trasporto ferroviario in Calabria, ed alcune interessanti proposte per il miglioramento dei servizi, con spese relativamente contenute.
Il trasporto ferroviario regionale in Calabria presenta livelli di degrado inimmaginabili fino a qualche anno fa. Se da un lato appare scandalosa la politica del Governo, guidata da un Ministro incompetente, e della società Ferrovie dello Stato, capitanata da un ex sindacalista convertito a manager d’impresa con risorse pubbliche, dall’altra non brilla di iniziativa la classe dirigente regionale nei confronti del trasporto pubblico regionale su ferro. ll tempo scorre inesorabile e gli interventi, proposti in qualche occasionale nota propagandistica di politici di turno, rimangono sulla carta; e il degrado avanza. I dati di fatto rivelano una situazione al limite della sopportazione per i cittadini, che ormai rinunciano al treno come alternativa di trasporto. I mali del sistema ferroviario regionale sono noti:

• l’obsolescenza della linea ferroviaria ionica, attestata su bassi livelli di servizio e non interessata da investimenti significativi ormai da decenni;

• la fragilità degli assi trasversali Paola – Sibari e Lamezia – Catanzaro, tra i segmenti più critici dell’intero Mezzogiorno;

• l’impoverimento e il degrado continuo delle linee ferroviarie a scartamento ridotto;

• un parco veicolare ormai modesto, ultradecennale e fatiscente;

• l’assenza di servizi degni di questo nome sia sulla breve che sulla lunga percorrenza, in termini di mobilità, orari, frequenze, informazione, assistenza al viaggiatore.

La qualità e quantità dei servizi di trasporto sono ormai tali da dissuadere l’utenza dall’affrontare un viaggio in ferrovia, tanto in ambito locale, quanto in ambito interregionale; mancano ad esempio servizi di collegamento diretti distribuiti nell’arco della giornata fra le città capoluogo di provincia, alcuni treni sono sovraffollati e scomodi, altri possono essere assimilati a treni da terzo mondo per la qualità delle corse e del materiale rotabile, per le scarse condizioni igieniche, per l’insicurezza percepita dai viaggiatori a bordo, per parametri di affidabilità e regolarità di servizio. Ma quali sono gli interventi attesi per uscire dal tunnel e rendere possibile una ripresa concreta del trasporto ferroviario? Di certo non quelli proposti da RFI e sponsorizzati da qualche lobby locale, come la costruzione di una linea ferroviaria in nuova sede fra Catanzaro e Lamezia Terme. Il costo di tale opera sarebbe dell’ordine di 300-400 Milioni di Euro; con la stessa somma si può dar vita ad un sistema ferroviario regionale di alto profilo, a patto di distribuire le risorse in modo oculato. Rivendichiamo il diritto a servizi ferroviari su standard europei; ed in particolare:

1. acquisto e messa in esercizio di nuovo materiale rotabile (15 treni regionali per un impegno di spesa di 60 milioni di Euro);

2. potenziamento della linea e dei servizi della tratta ferroviaria calabrese del corridoio tirrenico, con treni a lunga percorrenza e treni di qualità;

3. riqualificazione dell’intera linea ionica e relativa elettrificazione; sono necessari interventi diffusi sull’infrastruttura, ma soprattutto un innalzamento delle frequenze di corsa e dei servizi; il miglioramento del livello dei servizi di trasporto ferroviario sul corridoio ionico è condizione prioritaria per restituire dignità ad una via di comunicazione fondamentale per l’intero Mezzogiorno;

4. interventi specifici sulle trasversali Ionio-Tirreno e su alcuni nodi di raccordo al fine di dar vita ad un sistema metropolitano regionale a maglie; si ritiene importante intervenire:
- sulla trasversale Sibari – Paola, per migliorarne i livelli di servizio e per la messa in sicurezza della tratta in galleria Paola - Castiglione Cosentino, tra le più pericolose dell’intera rete nazionale;
- sulla trasversale Settingiano - Lamezia Terme, mediante rettifiche parziali di tracciato ed elettrificazione);
- sulla trasversale Catanzaro – Cosenza (Ferrovie della Calabria), mediante adeguamento dell’armamento e del profilo plano-altimetrico (rettifiche parziali di tracciato) in modo da velocizzarne le percorrenze;
- su alcuni raccordi locali di rete, quali i raccordi da Sud (Catanzaro Lido, Sibari) tra la linea ionica e le trasversali per evitare inutili e onerose manovre alla circolazione dei treni verso il Tirreno, il collegamento diretto tra stazione ferroviaria e stazione aeroportuale a Lamezia Terme e a Reggio Calabria, in modo da integrare nodi primari di valenza nazionale e favorire la mobilità passeggeri con mezzo pubblico (raccordo mediante navette in sede propria riservata e protetta, anche di tipo ferroviario);

5. recupero funzionale e sociale delle stazioni, togliendole dal degrado cui sono state destinate e rivitalizzandole;

6. intervento su alcuni nodi strategici come nel caso di Cosenza; è ormai tempo di dismettere la vecchia stazione ferroviaria situata in un cul de sac e sostituirla con una nuova, funzionale a tutta l’agglomerazione urbana cosentina, che potrebbe sorgere in corrispondenza del bivio per Sibari, in corrispondenza dell’estremità nord della città universitaria;

7. potenziamento del servizio di trasporto passeggeri sullo Stretto, mediante nuova flotta di navi veloci, orari lunghi e frequenze sostenute;

8. potenziamento del servizio di trasporto ferroviario passeggeri sullo Stretto, mediante la messa in funzione di traghetti Ro-Ro dell’ultima generazione in grado di consentire il transito diretto di treni regionali, senza scomposizione e manovre in porto;

9. nuovi programmi di esercizio, attraverso una strutturazione degli orari in modo coordinato con quelli dei servizi sovra-regionali o di altri operatori, in modo da evitare le classiche perdite di coincidenza o le ridondanze di servizi, assumendo il trasporto ferroviario regionale come gerarchicamente dominante rispetto ai servizi di trasporto pubblico su gomma. In questo quadro si potrebbe dare valenza ai servizi ferroviari navetta per il raccordo rapido tra comprensori ionici (Locride, Crotonese) e nodi strategici della linea tirrenica primaria (stazioni ed aeroporti di Reggio C. e Lamezia T.), ovvero a servizi navetta integrativi su corridoi costieri come Melito-Rosarno, Brancaleone-Roccella, Sibari-Catanzaro Lido;

10. rilancio delle Ferrovie della Calabria; la rete FC è ormai ridotta a pochi segmenti rispetto all’estesa originaria, ma svolge un ruolo ancora significativo per la comunità regionale e potrebbe assumerne uno ancora più attivo se potenziata in modo lungimirante anziché lasciata al degrado manutentivo e dei servizi, se raccordata intelligentemente alle reti ferroviarie ordinarie e di trasporto pubblico su gomma. Tra gli interventi specifici rientra il nuovo assetto infrastrutturale e di servizio della linea fra le due città di Cosenza e Catanzaro, contribuendo a migliorare l’accessibilità di territori interni altrimenti marginalizzati, drenando traffico passeggeri al percorso stradale; ed inoltre il recupero pieno della funzione di ossatura portante nella dinamica della mobilità su vettore pubblico della Piana di Gioia Tauro che tende sempre più a far emergere un assetto urbanistico da agglomerazione policentrica, senza dimenticare le valenze turistiche delle reti stesse.

La partita è di estremo rilievo, e richiede apparentemente rilevanti risorse finanziarie. Ma è tempo di dire basta alle politiche sterili e dispendiose come quelle coltivate da soggetti ingannevoli. Basta con la chimera del Ponte sullo Stretto, basta con le politiche faziose di FS! Occorre ricordare che la rete di treni ad Alta Velocità, realizzata nel corso dell’ultimo decennio, si sviluppa quasi interamente nel Centro-Nord, ed è costata la ragguardevole cifra di 100 Miliardi di Euro, e si continua a investire per la TAV sulla direttrice padana, seguendo una politica antimeridionalista e lesionista per l’economia nazionale (basti pensare che il principale porto container italiano, quello di Gioia Tauro, è ancora lungi dall’essere raccordato efficacemente alla rete ferroviaria europea, il trasporto ferroviario regionale perde colpi, il trasporto pubblico urbano è in crisi continua, la mobilità pulita è schiacciata dai traffici camionali ed automobilistici). Chiediamo a gran voce un impegno finanziario sui 10 punti della vertenza; esso potrà ridare fiato all’occupazione, migliorare le opportunità di comunicazione intra ed extra-regionale, migliorare l’accessibilità della regione con riflessi sull’economia locale, accorciare le distanze fra i territori, ridurre sensibilmente i costi esterni correlati ai traffici su gomma come gli incidenti stradali, i consumi, l’inquinamento atmosferico e paesaggistico.Crediamo in un’Italia unita e solidale, che si richiami a principi di equilibrio e giustizia sociale. Per questo, occorre partire da dati oggettivi e da fatti concreti per migliorare l’assetto dell’economia e dei servizi del Mezzogiorno, cominciando da interventi come la realizzazione di un sistema ferroviario regionale integrato e qualificato che risponda alle aspettative di una comunità civile.

Non si può più tardare. E’ ora di passare alla mobilitazione di massa.



Il Minuetto Elettrico 31 in arrivo a Lamezia Terme Centrale con un Regionale Reggio Calabria Centrale-Sapri: sono solo 4 i Minuetti Elettrici assegnati alla DTR Calabria, e spesso vengono utilizzati in modo inadeguato per treni dalle percorrenze elevate, come appunto il Reggio-Sapri, dove sarebbe più opportuna la presenza di materiale ordinario. Rimane inspiegabile la loro presenza, visto che la Regione non ha mai speso nulla per il loro acquisto...



Ed a proposito di materiale rotabile utilizzato impropriamente: alle ALn668 serie 1000, unica serie rimasta in Calabria e rappresentata da circa 50 unità, sono assegnati i Regionali dell'intera Jonica, anche quelli a maggiore frequentazione, con ovvi affollamenti. Impossibile l'effettuazione di tali treni con doppie o triple di automotrici, visto che le stesse vengono utilizzate anche per i servizi su tratte coperte da elettrificazione, e cioè Melito-Reggio-Rosarno, Rosarno-Lamezia via Tropea e Cosenza-Sibari.

5 set 2011

Ferrovie della Calabria in fermento! (17)

Apriamo il diciassettesimo post sulle novità dalle Ferrovie della Calabria con una nota di profonda amarezza. Da qualche giorno infatti l'intero personale del settore autoservizi è in protesta contro i progetti aziendali che prevedono lo scorporo del settore gommato, affidando così le varie linee bus alle municipalizzate di Catanzaro, Cosenza e Palmi, nonché la decurtazione diparte dello stipendio mensile e il licenziamento di diverse unità per poter far fronte alla grave crisi che ha investito la società negli ultimi mesi.
Giorno 1 settembre alla protesta degli autisti non sono venuti a mancare il sostegno e la solidarietà di diverse unità del settore ferroviario, protesta che ha raggiunto in quel giorno il massimo in quanto ad adesione ed effetti, poiché sono stati bloccati in tutta la Regione non solo i collegamenti su gomma ma anche quelli su ferro dell'intera Azienda per tutta la giornata.
Da giorno 2 invece è continuato solo il blocco dei servizi su gomma, con qualche tentativo di blocco anche al servizio ferroviario (giorno 2 infatti i treni si sono fermati tra le 9.00 e le 15.00 in seguito all'occupazione della stazione di via Milano da parte degli agenti in protesta), per quanto sia da segnalare una minima adesione anche da parte di alcune unità del settore ferroviario, cosa che in questi giorni ha creato qualche tensione all'interno delle FC, tra personale del settore ferroviario e del settore automobilistico, in quanto questi ultimi criticano il mancato sostegno alla protesta con l'astensione dal lavoro da parte dei ferrovieri.
Sempre giorno 2 si è tenuto un incontro tra i lavoratori e il Direttore Generale Dott. Giuseppe Lo Feudo, nel quale si è tentato di calmare gli animi dei manifestanti facendo discorsi sul presente e sul futuro aziendale (Qui un servizio di http://www.pianainforma.it/ sull'occupazione del 2 settembre).

Il cancello del piazzale autolinee di Catanzaro Città nei giorni della protesta.
Notare lo striscione "funerario" appeso sulla destra, simbolo del decadimento aziendale a cui si sta andando incontro negli ultimi tempi...

Un commento personale di Ferrovie in Calabria riguardo queste proteste: condivisibile certamente l'agitazione dovuta all'incertezza riguardo al futuro di diverse unità lavorative che verranno probabilmente a perdere il posto, nonché per il rischio di "trasferimento" alle municipalizzate, società che versano già da ora in condizioni precarie (la Palmi Multiservizi ha avuto diversi problemi negli ultimi tempi, l'AMC a Catanzaro ha un deficit di diversi milioni di Euro...forse l'unica "benestante" è l'AMACO a Cosenza); tuttavia probabilmente meno condivisibile risulta essere la protesta per il taglio agli stipendi: una cosa certamente ingiusta e sgradevole, ma purtroppo in condizioni di crisi per poter assicurare la sopravvivenza e la continuità aziendale - almeno per il momento - è l'unica soluzione possibile (ovviamente purché i tagli avvengano anche ai "piani alti" e purché si evitino in tutti i modi gli sperperi, che dalle nostre parti non sono novità...).
Altro commento, riguardo lo scorporo del gommato: la scissione dei due rami aziendali non sarà altro che un'altra occasione persa, sia per le FC che per la Calabria in generale, di avere un servizio di trasporto pubblico capace di garantire l'intermodalità degli spostamenti, parola chiave del trasporto pubblico locale della maggior parte delle Regioni italiane, perdendo così la capacità di far muovere il cittadino su tutto il territorio regionale sfruttando la possibilità dell'integrazione (tariffaria e "oraria") degli spostamenti "treno+bus", rappresentando così un altro passo indietro allo sviluppo del sistema dei trasporti regionale. Non è inoltre da escludere poi che alcune delle linee su gomma che verrano ad essere cedute, vista la probabile impossibilità di gestione da parte delle municipalizzate, andranno a finire in mano alle varie autolinee private, andando così ad ingrassare i soliti noti (non si capisce infatti che motivo avrebbe l'Amc di Catanzaro, per fare un esempio, di gestire i trasporti nella zona del Crotonese, dove esiste uno dei principali poli automobilistici delle FC, a Petilia Policastro, oppure, sempre per fare un esempio, di gestire i collegamenti tra Soverato e Chiaravalle, zona in questo caso più vicina ma che nulla ha a che fare con il territorio del comune di Catanzaro. E sia il Crotonese che il basso Jonio sono zone quasi "monopolizzate" da aziende di trasporto gommato private...). Si spera comunque che, nonostante questo scorporo (che pare sia una cosa quasi certa, anche perchè sembra sia una cosa "dettata" dal Ministero...), un minimo del parco autobus resti in gestione alle FC, in modo comunque da garantire sia il collegamento tra stazioni e paesi (Gimigliano, San Pietro Apostolo, Serrastretta etc..), fondamentale per garantire l'utenza da queste località, sia per poter garantire (purtroppo) i servizi sostitutivi in caso di interruzioni in linea, che negli ultimi anni non sono di certo venute a mancare...


Passiamo ora ai fermenti...positivi!

Iniziamo da Cosenza, come avevamo promesso nel post precedente dedicato alle curiosità dall'area FS: ovviamente non possiamo non partire dalla mitica Borsig 353! Finalmente perfettamente funzionante, giorno 24 agosto ha sgranchito le sue bielle fuori dai capannoni delle officine di Vaglio Lise. La corsa prova ufficiale, su Cosenza Casali, invece era avvenuta il 25 maggio. Ecco ripresa in questo scatto di Sergio Minardi la 353 ripresa in compagnia di un Lm4, mentre viene manovrata fino ai binari di stazione di Vaglio Lise:



...e qui mentre transita sul famoso ponte sul Crati:



La 353 il 24 agosto: al momento si è in attesa di ultimi rilievi dell'USTIF, e poi finalmente si potrà ripartire con i treni storici!


Il piccolo Lm2 753 riporta al coperto la 353...mentre a destra l'Lm4 e la M4 sembrano osservare con rispetto l'importante manovra!

Anche le quattro vetture storiche verranno gradualmente revisionate: attualmente in officina si trova la Bcmr 3106:


Altre notizie minori dal capolinea nord della rete FC sono la disattivazione dei binari 5 e 6 di Cosenza Vaglio Lise, oltre al trasferimento da Catanzaro dell'ultimo carrellino di servizio con freno per la cremagliera: si spera possa ricevere in futuro un trattamento adeguato al suo valore!

Poche notizie da Catanzaro, escludendo ovviamente il bellissimo evento del treno speciale per il matrimonio di Anna e Virgilio: rimandiamo al post dedicato, consultabile al seguente link: http://ferrovieincalabria.blogspot.com/2011/08/speciale-il-mio-grosso-grasso.html

A fine luglio, mentre veniva riverniciata la M4c 356, anche la 359 era in lavorazione, per la sostituzione dei carrelli:



Giorno 29 luglio si è tenuta anche una piccola festa "in famiglia"(in perfetto stile calabro-lucano!!), per il pensionamento di due dipendenti FC: ringraziamo nuovamente tutto il personale per averci invitato a partecipare a questo divertente ma a tratti anche commovente evento!


Effettuati infine ad inizio agosto anche dei piccoli lavori di sistemazione della massicciata e del livello dei binari nella stazione di Catanzaro Città, e in questi ultimi giorni altri interventi di pulizia dalla vegetazione tra Catanzaro Sala e Catanzaro Pratica.


Concludiamo il post con una nota sui nuovi complessi Stadler: a breve dovrebbe finalmente riprendere la scuola guida per l'abilitazione dei macchinisti, per velocizzare l'entrata in servizio dei convogli. Purtroppo però dobbiamo far notare due problematiche (come se non ce ne fossero già abbastanza nelle nostre FC...) non indifferenti: mancano totalmente le strutture per la manutenzione dei nuovi complessi, che hanno gran parte delle apparecchiature elettriche poste sull'imperiale (come si può lavorare sul tetto, se non ci sono i ponteggi antifortunistici per salirci?). Inoltre nelle rimesse di Catanzaro Lido e Catanzaro Città le fosse di visita sono molto corte, concepite per automotrici delle dimensioni di una M4c 350-M4 400 (18-20 metri circa): di conseguenza metà M4c 500 rimane fuori dalla fossa! E sarebbe impensabile anche portarli alle officine di Cosenza, visto che ancora non tutta la linea è percorribile... Speriamo bene...

2 set 2011

Cosenza FS: sveliamo alcuni misteri! (parte 1)

E' ormai certo: Cosenza al giorno d'oggi è il "centro ferroviario" più interessante di tutta la Calabria. Interessante per la sua storia fatta di Ferrovie dello Stato e Ferrovie Calabro Lucane, di linee e stazioni dismesse, di nuova costruzione o più o meno pesantemente modificate negli anni. Anche per quanto riguarda il materiale rotabile, da sempre i grandi piazzali FS ed FCL/FC hanno ospitato le locomotive e le vetture più particolari e rare dei rispettivi parchi. Ancora oggi la tradizione si rinnova, ed in una recente escursione siamo riusciti a fotografare rotabili molto, molto particolari! In questo post ci dedicheremo all'area FS, e delle chicche presenti. Per quanto riguarda le FC, invece, pubblicheremo uno dei consueti post "Ferrovie della Calabria in fermento!" nei prossimi giorni.

Iniziamo con il pezzo più forte della "collezione" FS cosentina: l'ultima vaporiera 981 rimasta in Calabria! Ebbene sì, è la 006 ed ancora esiste! Attualmente si trova accantonata, purtroppo in pessime condizioni, su un binario posizionato sul retro della rimessa: proprio per questo motivo risultava impossibile vederla dalla stazione, anche a causa dei due "muri" di UIC-X open space accantonate sui binari adiacenti alla rimessa, visibili dai marciapiedi. La 006 è ormai l'ultima 981 rimasta sui binari di RFI, assieme alle unità 001 e 008 che a gennaio 2009 sono state trasferite a Pistoia, assieme alla 740 244 ex DTR Calabria, ed all'ultima vettura freno a cremagliera ABDU 64.905. Purtroppo il destino delle due 981 emigrate non è ancora chiaro, e continuano a marcire a Pistoia...a questo punto avrebbero potuto benissimo continuare a subire le intemperie a Cosenza... . Per quanto riguarda la decrepita 006, invece, correvano voci di una probabile cessione ad un privato del cosentino, per un ripristino estetico in un'area museale. Certo è che basta guardare le fotografie per rendersi conto che anche un semplice "lifting" sarebbe purtroppo un'impresa titanica...







Curioso notare come l'unica cosa a resistere nel tempo, sia stata la vernice del pancone frontale e quella della marcatura numerica...pressochè perfetta!




Particolare della ruota dentata...


Vista della cabina, con tanto di carbone degli anni '80...!

Ma la 981 006 non è l'unico rotabile d'epoca presente a Cosenza: all'interno della rimessa, infatti, troviamo le ultime rimanenze del parco storico della DTR Calabria, gestito fino a pochi anni fa dall'associazione La Vaporiera Calabria Express: si tratta della E626 045 e di tre vetture centoporte di III classe (le CIz 36.269, CIz 36.155 e CIz 36.059). In teoria alla DTR Calabria sarebbe ancora assegnato un postale tipo 1949 in livrea grigio ardesia, dotato solo di marcatura UIC: 50 83 90-38 030-3 Ulz. Purtroppo da anni se ne sono perse le tracce, e si spera non sia uno dei vari postali accantonati e demolendi allo scalo Bolano di Villa San Giovanni...


La E626 045 in rimessa: sulla destra le tre vetture Centoporte.



Altra vista della E626 045 e delle vetture centoporte...


Sulle carrozze ancora oggi svettano ingialliti sui finestrini i fogli di percorrenza dell'ultimo treno storico, il Velia Express: ricordi dei bei vecchi tempi. Di una cosa però possiamo essere soddisfatti...si è provveduto, per fortuna, al ricovero al chiuso delle tre Centoporte e della E626, dopo anni di accantonamento all'aperto al DL di Reggio Calabria: almeno non faranno la fine della 981 006...

Nella seconda parte ci occuperemo del materiale non storico (o quasi...), ma non meno interessante, ricoverato nei paraggi...continuate a seguirci!

 
Il primo blog dedicato al trasporto ferroviario in Calabria...by Roberto Galati...email - msn: exp826@hotmail.it